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Umberto Rosani, ricercatore del dipartimento di Biologia dell’Università di Padova, assieme ad un team internazionale vince un prestigioso grant di oltre 3 milioni di euro, finanziato dal Consiglio europeo per l'innovazione (Pathfinder Open - EIC). Questo finanziamento consentirà al team di ricerca di intraprendere un progetto innovativo e visionario intitolato “Hacking the Ribosome to Map Virus-Host Associations” (VirHoX), con l'obiettivo di rivoluzionare la nostra comprensione delle dinamiche virus-ospite e far progredire le future applicazioni ambientali, biotecnologiche e mediche.
Il Pathfinder Open che fa parte del programma Horizon Europe è uno schema di finanziamento estremamente competitivo a supporto della ricerca pionieristica, fornendo a scienziate e scienziati le risorse necessarie per esplorare innovazioni che promettono di plasmare le tecnologie future.
Il progetto VirHoX è finalizzato a colmare una lacuna nella comprensione dei virus: associare i virus ai loro ospiti in ecosistemi complessi. Mentre il sequenziamento e la metagenomica hanno ampliato enormemente la nostra conoscenza della diversità virale, la sfida attuale consiste nel mappare accuratamente le relazioni virus-ospite nei diversi domini della vita. Per affrontare questo problema, VirHoX si propone di “hackerare” il ribosoma per stabilire un metodo innovativo per l'assegnazione dell'ospite che potrebbe essere applicato a vari sistemi biologici, dai microbiomi umani ai campioni ambientali.
«Questo progetto ha un grande potenziale, sia per la scienza di base che per le applicazioni pratiche– dice Umberto Rosani -. Sviluppando questa tecnologia speriamo di aprire nuove conoscenze sulla diversità dei virus e sulla loro trasmissione, con un impatto significativo sulla diagnostica, sulla prevenzione delle malattie e sulla gestione degli ecosistemi».
“Sinergia” e “opportunità per gli scienziati emergenti”, queste sono le due parole chiave del progetto VirHoX, che durerà dal 2025 al 2029, e prevede la collaborazione di esperte ed esperti accademici e industriali in Italia, Francia, Austria, Germania e Norvegia. Insieme, applicheremo approcci all'avanguardia nel campo dell'ingegneria proteica, del gene e della genomica virale, della biologia molecolare, bioinformatica e aspetti legislativi per creare protocolli in grado di dipanare le complessità delle interazioni virus-ospite, guardando alle possibili applicazioni di questa tecnologia. Il progetto rappresenta anche un'opportunità unica per le scienziate e gli scienziati emergenti in quanto dottorande e dottorandi e giovani ricercatori svolgeranno un ruolo essenziale.
Il risultato ottenuto da Umberto Rosani con questo finanziamento sottolinea l'impegno dell'Università di Padova a sostenere la ricerca trasformativa che favorisce la scoperta scientifica e il progresso tecnologico. Esso rappresenta un contributo significativo al panorama dell'innovazione scientifica europea, promettendo progressi di grande impatto nel campo delle biotecnologie, salute pubblica e scienze ecologiche.
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Umberto Rosani, ricercatore del dipartimento di Biologia dell’Università di Padova, assieme ad un team internazionale vince un prestigioso grant di oltre 3 milioni di euro, finanziato dal Consiglio europeo per l'innovazione (Pathfinder Open - EIC). Questo finanziamento consentirà al team di ricerca di intraprendere un progetto innovativo e visionario intitolato “Hacking the Ribosome to Map Virus-Host Associations” (VirHoX), con l'obiettivo di rivoluzionare la nostra comprensione delle dinamiche virus-ospite e far progredire le future applicazioni ambientali, biotecnologiche e mediche.
Il Pathfinder Open che fa parte del programma Horizon Europe è uno schema di finanziamento estremamente competitivo a supporto della ricerca pionieristica, fornendo a scienziate e scienziati le risorse necessarie per esplorare innovazioni che promettono di plasmare le tecnologie future.
Il progetto VirHoX è finalizzato a colmare una lacuna nella comprensione dei virus: associare i virus ai loro ospiti in ecosistemi complessi. Mentre il sequenziamento e la metagenomica hanno ampliato enormemente la nostra conoscenza della diversità virale, la sfida attuale consiste nel mappare accuratamente le relazioni virus-ospite nei diversi domini della vita. Per affrontare questo problema, VirHoX si propone di “hackerare” il ribosoma per stabilire un metodo innovativo per l'assegnazione dell'ospite che potrebbe essere applicato a vari sistemi biologici, dai microbiomi umani ai campioni ambientali.
«Questo progetto ha un grande potenziale, sia per la scienza di base che per le applicazioni pratiche– dice Umberto Rosani -. Sviluppando questa tecnologia speriamo di aprire nuove conoscenze sulla diversità dei virus e sulla loro trasmissione, con un impatto significativo sulla diagnostica, sulla prevenzione delle malattie e sulla gestione degli ecosistemi».
“Sinergia” e “opportunità per gli scienziati emergenti”, queste sono le due parole chiave del progetto VirHoX, che durerà dal 2025 al 2029, e prevede la collaborazione di esperte ed esperti accademici e industriali in Italia, Francia, Austria, Germania e Norvegia. Insieme, applicheremo approcci all'avanguardia nel campo dell'ingegneria proteica, del gene e della genomica virale, della biologia molecolare, bioinformatica e aspetti legislativi per creare protocolli in grado di dipanare le complessità delle interazioni virus-ospite, guardando alle possibili applicazioni di questa tecnologia. Il progetto rappresenta anche un'opportunità unica per le scienziate e gli scienziati emergenti in quanto dottorande e dottorandi e giovani ricercatori svolgeranno un ruolo essenziale.
Il risultato ottenuto da Umberto Rosani con questo finanziamento sottolinea l'impegno dell'Università di Padova a sostenere la ricerca trasformativa che favorisce la scoperta scientifica e il progresso tecnologico. Esso rappresenta un contributo significativo al panorama dell'innovazione scientifica europea, promettendo progressi di grande impatto nel campo delle biotecnologie, salute pubblica e scienze ecologiche.
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“Sinergia” e “opportunità per gli scienziati emergenti”, queste sono le due parole chiave del progetto VirHoX, che durerà dal 2025 al 2029, e prevede la collaborazione di esperte ed esperti accademici e industriali in Italia, Francia, Austria, Germania e Norvegia. Insieme, applicheremo approcci all'avanguardia nel campo dell'ingegneria proteica, del gene e della genomica virale, della biologia molecolare, bioinformatica e aspetti legislativi per creare protocolli in grado di dipanare le complessità delle interazioni virus-ospite, guardando alle possibili applicazioni di questa tecnologia. Il progetto rappresenta anche un'opportunità unica per le scienziate e gli scienziati emergenti in quanto dottorande e dottorandi e giovani ricercatori svolgeranno un ruolo essenziale.
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