Importante: è necessario inviare le candidature con un anticipo di 3 mesi rispetto all’avvio previsto per il tirocinio. I dipartimenti dell'Università possono essere chiusi per un periodo di 2/4 settimane durante il mese di agosto, per le ferie estive.
Come candidarsi 1. se non si è già in contatto con una o un docente/dipartimento/struttura
La studentessa e lo studente internazionale che è interessata/o a svolgere un tirocinio presso l’Università di Padova, deve inviare una mail a incoming.traineeship@unipd.it allegando i seguenti documenti esclusivamente in pdf ed in lingua inglese:
CV
Transcript of Records
Cover Letter, in cui la studentessa o studente indica il periodo previsto per il tirocinio, e una breve descrizione del progetto che vorrebbe sviluppare (attività, settore di ricerca, etc.)
L’ufficio Career Service contatterà la studentessa o studente internazionale per comunicare l’eventuale accettazione della candidatura.
2. se si è già in contatto con una o un docente/dipartimento/struttura Nel caso in cui la studentessa o studente internazionale sia in contatto e abbia già preso accordi con docenti, Scuole, Dipartimenti o servizi di Ateneo:
deve inviare una mail a incoming.traineeship@unipd.it indicando la/il docente, Scuola, Dipartimento o servizio di Ateneo che lo accoglierà, periodo di mobilità previsto e tipologia di accordo.
la/il docente, Scuola, Dipartimento o servizio di Ateneo che accoglierà la studentessa o studente internazionale, deve inviare una mail incoming.traineeship@unipd.it indicando nominativo della studentessa o studente, provenienza, periodo di mobilità e tipologia di accordo.
Importante: è necessario mettersi in contatto con l’ufficio Career Service, con un anticipo di tre mesi rispetto all’avvio previsto per il tirocinio
[summary] =>
[format] => 2
[safe_value] =>
Importante: è necessario inviare le candidature con un anticipo di 3 mesi rispetto all’avvio previsto per il tirocinio. I dipartimenti dell'Università possono essere chiusi per un periodo di 2/4 settimane durante il mese di agosto, per le ferie estive.
Come candidarsi 1. se non si è già in contatto con una o un docente/dipartimento/struttura
La studentessa e lo studente internazionale che è interessata/o a svolgere un tirocinio presso l’Università di Padova, deve inviare una mail a incoming.traineeship@unipd.it allegando i seguenti documenti esclusivamente in pdf ed in lingua inglese:
CV
Transcript of Records
Cover Letter, in cui la studentessa o studente indica il periodo previsto per il tirocinio, e una breve descrizione del progetto che vorrebbe sviluppare (attività, settore di ricerca, etc.)
L’ufficio Career Service contatterà la studentessa o studente internazionale per comunicare l’eventuale accettazione della candidatura.
2. se si è già in contatto con una o un docente/dipartimento/struttura Nel caso in cui la studentessa o studente internazionale sia in contatto e abbia già preso accordi con docenti, Scuole, Dipartimenti o servizi di Ateneo:
deve inviare una mail a incoming.traineeship@unipd.it indicando la/il docente, Scuola, Dipartimento o servizio di Ateneo che lo accoglierà, periodo di mobilità previsto e tipologia di accordo.
la/il docente, Scuola, Dipartimento o servizio di Ateneo che accoglierà la studentessa o studente internazionale, deve inviare una mail incoming.traineeship@unipd.it indicando nominativo della studentessa o studente, provenienza, periodo di mobilità e tipologia di accordo.
Importante: è necessario mettersi in contatto con l’ufficio Career Service, con un anticipo di tre mesi rispetto all’avvio previsto per il tirocinio
Importante: è necessario inviare le candidature con un anticipo di 3 mesi rispetto all’avvio previsto per il tirocinio. I dipartimenti dell'Università possono essere chiusi per un periodo di 2/4 settimane durante il mese di agosto, per le ferie estive.
Come candidarsi 1. se non si è già in contatto con una o un docente/dipartimento/struttura
La studentessa e lo studente internazionale che è interessata/o a svolgere un tirocinio presso l’Università di Padova, deve inviare una mail a incoming.traineeship@unipd.it allegando i seguenti documenti esclusivamente in pdf ed in lingua inglese:
CV
Transcript of Records
Cover Letter, in cui la studentessa o studente indica il periodo previsto per il tirocinio, e una breve descrizione del progetto che vorrebbe sviluppare (attività, settore di ricerca, etc.)
L’ufficio Career Service contatterà la studentessa o studente internazionale per comunicare l’eventuale accettazione della candidatura.
2. se si è già in contatto con una o un docente/dipartimento/struttura Nel caso in cui la studentessa o studente internazionale sia in contatto e abbia già preso accordi con docenti, Scuole, Dipartimenti o servizi di Ateneo:
deve inviare una mail a incoming.traineeship@unipd.it indicando la/il docente, Scuola, Dipartimento o servizio di Ateneo che lo accoglierà, periodo di mobilità previsto e tipologia di accordo.
la/il docente, Scuola, Dipartimento o servizio di Ateneo che accoglierà la studentessa o studente internazionale, deve inviare una mail incoming.traineeship@unipd.it indicando nominativo della studentessa o studente, provenienza, periodo di mobilità e tipologia di accordo.
Importante: è necessario mettersi in contatto con l’ufficio Career Service, con un anticipo di tre mesi rispetto all’avvio previsto per il tirocinio
[summary] =>
[format] => 2
[safe_value] =>
Importante: è necessario inviare le candidature con un anticipo di 3 mesi rispetto all’avvio previsto per il tirocinio. I dipartimenti dell'Università possono essere chiusi per un periodo di 2/4 settimane durante il mese di agosto, per le ferie estive.
Come candidarsi 1. se non si è già in contatto con una o un docente/dipartimento/struttura
La studentessa e lo studente internazionale che è interessata/o a svolgere un tirocinio presso l’Università di Padova, deve inviare una mail a incoming.traineeship@unipd.it allegando i seguenti documenti esclusivamente in pdf ed in lingua inglese:
CV
Transcript of Records
Cover Letter, in cui la studentessa o studente indica il periodo previsto per il tirocinio, e una breve descrizione del progetto che vorrebbe sviluppare (attività, settore di ricerca, etc.)
L’ufficio Career Service contatterà la studentessa o studente internazionale per comunicare l’eventuale accettazione della candidatura.
2. se si è già in contatto con una o un docente/dipartimento/struttura Nel caso in cui la studentessa o studente internazionale sia in contatto e abbia già preso accordi con docenti, Scuole, Dipartimenti o servizi di Ateneo:
deve inviare una mail a incoming.traineeship@unipd.it indicando la/il docente, Scuola, Dipartimento o servizio di Ateneo che lo accoglierà, periodo di mobilità previsto e tipologia di accordo.
la/il docente, Scuola, Dipartimento o servizio di Ateneo che accoglierà la studentessa o studente internazionale, deve inviare una mail incoming.traineeship@unipd.it indicando nominativo della studentessa o studente, provenienza, periodo di mobilità e tipologia di accordo.
Importante: è necessario mettersi in contatto con l’ufficio Career Service, con un anticipo di tre mesi rispetto all’avvio previsto per il tirocinio
Importante: è necessario inviare le candidature con un anticipo di 3 mesi rispetto all’avvio previsto per il tirocinio. I dipartimenti dell'Università possono essere chiusi per un periodo di 2/4 settimane durante il mese di agosto, per le ferie estive.
Come candidarsi 1. se non si è già in contatto con una o un docente/dipartimento/struttura
La studentessa e lo studente internazionale che è interessata/o a svolgere un tirocinio presso l’Università di Padova, deve inviare una mail a incoming.traineeship@unipd.it allegando i seguenti documenti esclusivamente in pdf ed in lingua inglese:
CV
Transcript of Records
Cover Letter, in cui la studentessa o studente indica il periodo previsto per il tirocinio, e una breve descrizione del progetto che vorrebbe sviluppare (attività, settore di ricerca, etc.)
L’ufficio Career Service contatterà la studentessa o studente internazionale per comunicare l’eventuale accettazione della candidatura.
2. se si è già in contatto con una o un docente/dipartimento/struttura Nel caso in cui la studentessa o studente internazionale sia in contatto e abbia già preso accordi con docenti, Scuole, Dipartimenti o servizi di Ateneo:
deve inviare una mail a incoming.traineeship@unipd.it indicando la/il docente, Scuola, Dipartimento o servizio di Ateneo che lo accoglierà, periodo di mobilità previsto e tipologia di accordo.
la/il docente, Scuola, Dipartimento o servizio di Ateneo che accoglierà la studentessa o studente internazionale, deve inviare una mail incoming.traineeship@unipd.it indicando nominativo della studentessa o studente, provenienza, periodo di mobilità e tipologia di accordo.
Importante: è necessario mettersi in contatto con l’ufficio Career Service, con un anticipo di tre mesi rispetto all’avvio previsto per il tirocinio
[summary] =>
[format] => 2
[safe_value] =>
Importante: è necessario inviare le candidature con un anticipo di 3 mesi rispetto all’avvio previsto per il tirocinio. I dipartimenti dell'Università possono essere chiusi per un periodo di 2/4 settimane durante il mese di agosto, per le ferie estive.
Come candidarsi 1. se non si è già in contatto con una o un docente/dipartimento/struttura
La studentessa e lo studente internazionale che è interessata/o a svolgere un tirocinio presso l’Università di Padova, deve inviare una mail a incoming.traineeship@unipd.it allegando i seguenti documenti esclusivamente in pdf ed in lingua inglese:
CV
Transcript of Records
Cover Letter, in cui la studentessa o studente indica il periodo previsto per il tirocinio, e una breve descrizione del progetto che vorrebbe sviluppare (attività, settore di ricerca, etc.)
L’ufficio Career Service contatterà la studentessa o studente internazionale per comunicare l’eventuale accettazione della candidatura.
2. se si è già in contatto con una o un docente/dipartimento/struttura Nel caso in cui la studentessa o studente internazionale sia in contatto e abbia già preso accordi con docenti, Scuole, Dipartimenti o servizi di Ateneo:
deve inviare una mail a incoming.traineeship@unipd.it indicando la/il docente, Scuola, Dipartimento o servizio di Ateneo che lo accoglierà, periodo di mobilità previsto e tipologia di accordo.
la/il docente, Scuola, Dipartimento o servizio di Ateneo che accoglierà la studentessa o studente internazionale, deve inviare una mail incoming.traineeship@unipd.it indicando nominativo della studentessa o studente, provenienza, periodo di mobilità e tipologia di accordo.
Importante: è necessario mettersi in contatto con l’ufficio Career Service, con un anticipo di tre mesi rispetto all’avvio previsto per il tirocinio
Importante: è necessario inviare le candidature con un anticipo di 3 mesi rispetto all’avvio previsto per il tirocinio. I dipartimenti dell'Università possono essere chiusi per un periodo di 2/4 settimane durante il mese di agosto, per le ferie estive.
Come candidarsi 1. se non si è già in contatto con una o un docente/dipartimento/struttura
Importante: è necessario inviare le candidature con un anticipo di 3 mesi rispetto all’avvio previsto per il tirocinio. I dipartimenti dell'Università possono essere chiusi per un periodo di 2/4 settimane durante il mese di agosto, per le ferie estive.
Come candidarsi 1. se non si è già in contatto con una o un docente/dipartimento/struttura
La studentessa e lo studente internazionale che è interessata/o a svolgere un tirocinio presso l’Università di Padova, deve inviare una mail a incoming.traineeship@unipd.it allegando i seguenti documenti esclusivamente in pdf ed in lingua inglese:
CV
Transcript of Records
Cover Letter, in cui la studentessa o studente indica il periodo previsto per il tirocinio, e una breve descrizione del progetto che vorrebbe sviluppare (attività, settore di ricerca, etc.)
L’ufficio Career Service contatterà la studentessa o studente internazionale per comunicare l’eventuale accettazione della candidatura.
2. se si è già in contatto con una o un docente/dipartimento/struttura Nel caso in cui la studentessa o studente internazionale sia in contatto e abbia già preso accordi con docenti, Scuole, Dipartimenti o servizi di Ateneo:
deve inviare una mail a incoming.traineeship@unipd.it indicando la/il docente, Scuola, Dipartimento o servizio di Ateneo che lo accoglierà, periodo di mobilità previsto e tipologia di accordo.
la/il docente, Scuola, Dipartimento o servizio di Ateneo che accoglierà la studentessa o studente internazionale, deve inviare una mail incoming.traineeship@unipd.it indicando nominativo della studentessa o studente, provenienza, periodo di mobilità e tipologia di accordo.
Importante: è necessario mettersi in contatto con l’ufficio Career Service, con un anticipo di tre mesi rispetto all’avvio previsto per il tirocinio
[summary] =>
[format] => 2
[safe_value] =>
Importante: è necessario inviare le candidature con un anticipo di 3 mesi rispetto all’avvio previsto per il tirocinio. I dipartimenti dell'Università possono essere chiusi per un periodo di 2/4 settimane durante il mese di agosto, per le ferie estive.
Come candidarsi 1. se non si è già in contatto con una o un docente/dipartimento/struttura
La studentessa e lo studente internazionale che è interessata/o a svolgere un tirocinio presso l’Università di Padova, deve inviare una mail a incoming.traineeship@unipd.it allegando i seguenti documenti esclusivamente in pdf ed in lingua inglese:
CV
Transcript of Records
Cover Letter, in cui la studentessa o studente indica il periodo previsto per il tirocinio, e una breve descrizione del progetto che vorrebbe sviluppare (attività, settore di ricerca, etc.)
L’ufficio Career Service contatterà la studentessa o studente internazionale per comunicare l’eventuale accettazione della candidatura.
2. se si è già in contatto con una o un docente/dipartimento/struttura Nel caso in cui la studentessa o studente internazionale sia in contatto e abbia già preso accordi con docenti, Scuole, Dipartimenti o servizi di Ateneo:
deve inviare una mail a incoming.traineeship@unipd.it indicando la/il docente, Scuola, Dipartimento o servizio di Ateneo che lo accoglierà, periodo di mobilità previsto e tipologia di accordo.
la/il docente, Scuola, Dipartimento o servizio di Ateneo che accoglierà la studentessa o studente internazionale, deve inviare una mail incoming.traineeship@unipd.it indicando nominativo della studentessa o studente, provenienza, periodo di mobilità e tipologia di accordo.
Importante: è necessario mettersi in contatto con l’ufficio Career Service, con un anticipo di tre mesi rispetto all’avvio previsto per il tirocinio
Importante: è necessario inviare le candidature con un anticipo di 3 mesi rispetto all’avvio previsto per il tirocinio. I dipartimenti dell'Università possono essere chiusi per un periodo di 2/4 settimane durante il mese di agosto, per le ferie estive.
Come candidarsi 1. se non si è già in contatto con una o un docente/dipartimento/struttura
La studentessa e lo studente internazionale che è interessata/o a svolgere un tirocinio presso l’Università di Padova, deve inviare una mail a incoming.traineeship@unipd.it allegando i seguenti documenti esclusivamente in pdf ed in lingua inglese:
CV
Transcript of Records
Cover Letter, in cui la studentessa o studente indica il periodo previsto per il tirocinio, e una breve descrizione del progetto che vorrebbe sviluppare (attività, settore di ricerca, etc.)
L’ufficio Career Service contatterà la studentessa o studente internazionale per comunicare l’eventuale accettazione della candidatura.
2. se si è già in contatto con una o un docente/dipartimento/struttura Nel caso in cui la studentessa o studente internazionale sia in contatto e abbia già preso accordi con docenti, Scuole, Dipartimenti o servizi di Ateneo:
deve inviare una mail a incoming.traineeship@unipd.it indicando la/il docente, Scuola, Dipartimento o servizio di Ateneo che lo accoglierà, periodo di mobilità previsto e tipologia di accordo.
la/il docente, Scuola, Dipartimento o servizio di Ateneo che accoglierà la studentessa o studente internazionale, deve inviare una mail incoming.traineeship@unipd.it indicando nominativo della studentessa o studente, provenienza, periodo di mobilità e tipologia di accordo.
Importante: è necessario mettersi in contatto con l’ufficio Career Service, con un anticipo di tre mesi rispetto all’avvio previsto per il tirocinio
[summary] =>
[format] => 2
[safe_value] =>
Importante: è necessario inviare le candidature con un anticipo di 3 mesi rispetto all’avvio previsto per il tirocinio. I dipartimenti dell'Università possono essere chiusi per un periodo di 2/4 settimane durante il mese di agosto, per le ferie estive.
Come candidarsi 1. se non si è già in contatto con una o un docente/dipartimento/struttura
La studentessa e lo studente internazionale che è interessata/o a svolgere un tirocinio presso l’Università di Padova, deve inviare una mail a incoming.traineeship@unipd.it allegando i seguenti documenti esclusivamente in pdf ed in lingua inglese:
CV
Transcript of Records
Cover Letter, in cui la studentessa o studente indica il periodo previsto per il tirocinio, e una breve descrizione del progetto che vorrebbe sviluppare (attività, settore di ricerca, etc.)
L’ufficio Career Service contatterà la studentessa o studente internazionale per comunicare l’eventuale accettazione della candidatura.
2. se si è già in contatto con una o un docente/dipartimento/struttura Nel caso in cui la studentessa o studente internazionale sia in contatto e abbia già preso accordi con docenti, Scuole, Dipartimenti o servizi di Ateneo:
deve inviare una mail a incoming.traineeship@unipd.it indicando la/il docente, Scuola, Dipartimento o servizio di Ateneo che lo accoglierà, periodo di mobilità previsto e tipologia di accordo.
la/il docente, Scuola, Dipartimento o servizio di Ateneo che accoglierà la studentessa o studente internazionale, deve inviare una mail incoming.traineeship@unipd.it indicando nominativo della studentessa o studente, provenienza, periodo di mobilità e tipologia di accordo.
Importante: è necessario mettersi in contatto con l’ufficio Career Service, con un anticipo di tre mesi rispetto all’avvio previsto per il tirocinio
Le studentesse e gli studenti internazionali in entrata e che provengono da università estere, possono svolgere un tirocinio esclusivamente all’interno di una struttura o di un dipartimento di Ateneo, senza sostenimento di esami di profitto.
È possibile svolgere tirocini in ingresso secondo una delle due tipologie previste:
Partecipazione ad un programma di mobilità internazionale (Erasmus+ for Traineeship, SEMP, Youth Guarantee, etc.);
International Internship, tirocini promossi dalle Università estere
Il tirocinio coinvolge diversi soggetti:
l’Università di Padova (soggetto ospitante);
tirocinante incoming (studente, laureato o dottorando straniero) di qualsiasi corso di studio;
università estera (soggetto promotore)
Importante: per le/i tirocinanti che intendono effettuare tirocini alla Scuola di Medicina e Chirurgia, rivolgersi a traineeship.medicinachirurgia@unipd.it
[summary] =>
[format] => 2
[safe_value] =>
Le studentesse e gli studenti internazionali in entrata e che provengono da università estere, possono svolgere un tirocinio esclusivamente all’interno di una struttura o di un dipartimento di Ateneo, senza sostenimento di esami di profitto.
È possibile svolgere tirocini in ingresso secondo una delle due tipologie previste:
Partecipazione ad un programma di mobilità internazionale (Erasmus+ for Traineeship, SEMP, Youth Guarantee, etc.);
International Internship, tirocini promossi dalle Università estere
Il tirocinio coinvolge diversi soggetti:
l’Università di Padova (soggetto ospitante);
tirocinante incoming (studente, laureato o dottorando straniero) di qualsiasi corso di studio;
università estera (soggetto promotore)
Importante: per le/i tirocinanti che intendono effettuare tirocini alla Scuola di Medicina e Chirurgia, rivolgersi a traineeship.medicinachirurgia@unipd.it
Le studentesse e gli studenti internazionali in entrata e che provengono da università estere, possono svolgere un tirocinio esclusivamente all’interno di una struttura o di un dipartimento di Ateneo, senza sostenimento di esami di profitto.
È possibile svolgere tirocini in ingresso secondo una delle due tipologie previste:
Partecipazione ad un programma di mobilità internazionale (Erasmus+ for Traineeship, SEMP, Youth Guarantee, etc.);
International Internship, tirocini promossi dalle Università estere
Il tirocinio coinvolge diversi soggetti:
l’Università di Padova (soggetto ospitante);
tirocinante incoming (studente, laureato o dottorando straniero) di qualsiasi corso di studio;
università estera (soggetto promotore)
Importante: per le/i tirocinanti che intendono effettuare tirocini alla Scuola di Medicina e Chirurgia, rivolgersi a traineeship.medicinachirurgia@unipd.it
[summary] =>
[format] => 2
[safe_value] =>
Le studentesse e gli studenti internazionali in entrata e che provengono da università estere, possono svolgere un tirocinio esclusivamente all’interno di una struttura o di un dipartimento di Ateneo, senza sostenimento di esami di profitto.
È possibile svolgere tirocini in ingresso secondo una delle due tipologie previste:
Partecipazione ad un programma di mobilità internazionale (Erasmus+ for Traineeship, SEMP, Youth Guarantee, etc.);
International Internship, tirocini promossi dalle Università estere
Il tirocinio coinvolge diversi soggetti:
l’Università di Padova (soggetto ospitante);
tirocinante incoming (studente, laureato o dottorando straniero) di qualsiasi corso di studio;
università estera (soggetto promotore)
Importante: per le/i tirocinanti che intendono effettuare tirocini alla Scuola di Medicina e Chirurgia, rivolgersi a traineeship.medicinachirurgia@unipd.it
Le studentesse e gli studenti internazionali in entrata e che provengono da università estere, possono svolgere un tirocinio esclusivamente all’interno di una struttura o di un dipartimento di Ateneo, senza sostenimento di esami di profitto.
È possibile svolgere tirocini in ingresso secondo una delle due tipologie previste:
Le studentesse e gli studenti internazionali in entrata e che provengono da università estere, possono svolgere un tirocinio esclusivamente all’interno di una struttura o di un dipartimento di Ateneo, senza sostenimento di esami di profitto.
È possibile svolgere tirocini in ingresso secondo una delle due tipologie previste:
Partecipazione ad un programma di mobilità internazionale (Erasmus+ for Traineeship, SEMP, Youth Guarantee, etc.);
International Internship, tirocini promossi dalle Università estere
Il tirocinio coinvolge diversi soggetti:
l’Università di Padova (soggetto ospitante);
tirocinante incoming (studente, laureato o dottorando straniero) di qualsiasi corso di studio;
università estera (soggetto promotore)
Importante: per le/i tirocinanti che intendono effettuare tirocini alla Scuola di Medicina e Chirurgia, rivolgersi a traineeship.medicinachirurgia@unipd.it
[summary] =>
[format] => 2
[safe_value] =>
Le studentesse e gli studenti internazionali in entrata e che provengono da università estere, possono svolgere un tirocinio esclusivamente all’interno di una struttura o di un dipartimento di Ateneo, senza sostenimento di esami di profitto.
È possibile svolgere tirocini in ingresso secondo una delle due tipologie previste:
Partecipazione ad un programma di mobilità internazionale (Erasmus+ for Traineeship, SEMP, Youth Guarantee, etc.);
International Internship, tirocini promossi dalle Università estere
Il tirocinio coinvolge diversi soggetti:
l’Università di Padova (soggetto ospitante);
tirocinante incoming (studente, laureato o dottorando straniero) di qualsiasi corso di studio;
università estera (soggetto promotore)
Importante: per le/i tirocinanti che intendono effettuare tirocini alla Scuola di Medicina e Chirurgia, rivolgersi a traineeship.medicinachirurgia@unipd.it
Le studentesse e gli studenti internazionali in entrata e che provengono da università estere, possono svolgere un tirocinio esclusivamente all’interno di una struttura o di un dipartimento di Ateneo, senza sostenimento di esami di profitto.
È possibile svolgere tirocini in ingresso secondo una delle due tipologie previste:
Partecipazione ad un programma di mobilità internazionale (Erasmus+ for Traineeship, SEMP, Youth Guarantee, etc.);
International Internship, tirocini promossi dalle Università estere
Il tirocinio coinvolge diversi soggetti:
l’Università di Padova (soggetto ospitante);
tirocinante incoming (studente, laureato o dottorando straniero) di qualsiasi corso di studio;
università estera (soggetto promotore)
Importante: per le/i tirocinanti che intendono effettuare tirocini alla Scuola di Medicina e Chirurgia, rivolgersi a traineeship.medicinachirurgia@unipd.it
[summary] =>
[format] => 2
[safe_value] =>
Le studentesse e gli studenti internazionali in entrata e che provengono da università estere, possono svolgere un tirocinio esclusivamente all’interno di una struttura o di un dipartimento di Ateneo, senza sostenimento di esami di profitto.
È possibile svolgere tirocini in ingresso secondo una delle due tipologie previste:
Partecipazione ad un programma di mobilità internazionale (Erasmus+ for Traineeship, SEMP, Youth Guarantee, etc.);
International Internship, tirocini promossi dalle Università estere
Il tirocinio coinvolge diversi soggetti:
l’Università di Padova (soggetto ospitante);
tirocinante incoming (studente, laureato o dottorando straniero) di qualsiasi corso di studio;
università estera (soggetto promotore)
Importante: per le/i tirocinanti che intendono effettuare tirocini alla Scuola di Medicina e Chirurgia, rivolgersi a traineeship.medicinachirurgia@unipd.it
Submitted by chiara.mezzalira on Gio, 01/12/2022 - 14:32
Array
(
[body] => Array
(
[#theme] => field
[#weight] => 0
[#title] => Body
[#access] => 1
[#label_display] => hidden
[#view_mode] => teaser
[#language] => und
[#field_name] => body
[#field_type] => text_with_summary
[#field_translatable] => 0
[#entity_type] => node
[#bundle] => box_lancio_news
[#object] => stdClass Object
(
[vid] => 409840
[uid] => 13
[title] => Creare nuove molecole con la luce. La ricetta per una chimica più sostenibile made in Unipd
[log] =>
[status] => 1
[comment] => 0
[promote] => 1
[sticky] => 0
[nid] => 95028
[type] => box_lancio_news
[language] => it
[created] => 1669901555
[changed] => 1669902099
[tnid] => 0
[translate] => 0
[revision_timestamp] => 1669902099
[revision_uid] => 13
[body] => Array
(
[und] => Array
(
[0] => Array
(
[value] =>
Le molecole bioattive, o biomolecole, sono tutte quelle molecole organiche a base di carbonio, come ad esempio le proteine o gli acidi nucleici, che hanno un ruolo fondamentale nel “funzionamento” degli esseri viventi. Le molecole di natura indolica sono quelle che non sono formate esclusivamente da atomi di carbonio ma anche da altri elementi. Queste molecole hanno svariate attività biologiche, ad esempio sono i componenti fondamentali del triptofano, uno dei più importanti neurotrasmettitori celebrali.
È la prima volta che questa particolare relazione viene studiata: finora infatti non era noto come i diversi tipi di luci fossero in grado di variare la reattività e quindi il cambiamento di questi composti. Nella pubblicazione si sono utilizzate sorgenti di luce con colori diversi – a diverse lunghezze d’onda – per promuovere la costruzione di due tipi di molecole diverse a partire dagli stessi reagenti di partenza.
La proiezione di questa ricerca ha risvolti molto promettenti perché, utilizzando questa metodologia, sarà possibile sviluppare processi di sintesi chimica per la costruzione di molecole bioattive che saranno maggiormente “sostenibili”: l’utilizzo della luce come energia potrà evitare l’uso di reagenti tossici, di metalli e di temperature elevate diminuendo l’impronta ambientale nel processo di produzione chimico. Nel caso dello studio sviluppato dal Dipartimento di Scienze Chimiche (DiSC) dell’Ateneo patavino, la luce è l’ingrediente essenziale che si utilizza per fornire l’energia necessaria alla costruzione di queste molecole (utilizzate nella farmaceutica) mediante “eccitazione”: la luce cioè viene assorbita e si trasforma in energia chimica. La biomolecola di partenza reagisce con una seconda molecola in modo da generare un composto più complesso che può avere svariate attività biologiche attualmente in fase di studio al DiSC.
«Le possibili ricadute in questo senso sono di elevato impatto per la nostra società – commenta Luca Dell’Amico del Dipartimento di Scienze Chimiche – perché sarà possibile ottenere molecole ad alto valore aggiunto in modo pulito e sostenibile e modificarne la struttura semplicemente cambiando la luce utilizzata. Il fatto di poter partire dagli stessi precursori per ottenere due composti diversi e quindi con attività biologiche diverse, semplicemente cambiando il colore della luce utilizzato, rappresenta un importantissimo risultato che apre la strada ad un modo nuovo e più verde di accesso a molecole bioattive complesse. Nuove possibilità grazie all’insegnamento della natura – conclude Dell’Amico – perché stiamo di fatto imparando a costruire le molecole organiche di nostro interesse in modo sostenibile semplicemente sfruttando l’energia del sole, in maniera simile a come fanno le piante».
Questo filone di ricerca è legato all’ERC starting Grant recentemente finanziato dall’Unione Europea con circa 2 milioni di euro del prof. Luca Dell’Amico, che è proprio incentrato sullo studio dei meccanismi alla base della sintesi di molecole organiche mediata dalla luce.
"Unveiling the impact of the light source and steric factors on [2 + 2] heterocycloaddition reactions" - «Nature Synthesis» 2022 Autori: Javier Mateos, Francesco Rigodanza, Paolo Costa, Mirco Natali, Alberto Vega-Peñaloza, Elisa Fresch, Elisabetta Collini, Marcella Bonchio, Andrea Sartorel & Luca Dell’Amico
[summary] =>
[format] => 2
[safe_value] =>
Le molecole bioattive, o biomolecole, sono tutte quelle molecole organiche a base di carbonio, come ad esempio le proteine o gli acidi nucleici, che hanno un ruolo fondamentale nel “funzionamento” degli esseri viventi. Le molecole di natura indolica sono quelle che non sono formate esclusivamente da atomi di carbonio ma anche da altri elementi. Queste molecole hanno svariate attività biologiche, ad esempio sono i componenti fondamentali del triptofano, uno dei più importanti neurotrasmettitori celebrali.
È la prima volta che questa particolare relazione viene studiata: finora infatti non era noto come i diversi tipi di luci fossero in grado di variare la reattività e quindi il cambiamento di questi composti. Nella pubblicazione si sono utilizzate sorgenti di luce con colori diversi – a diverse lunghezze d’onda – per promuovere la costruzione di due tipi di molecole diverse a partire dagli stessi reagenti di partenza.
La proiezione di questa ricerca ha risvolti molto promettenti perché, utilizzando questa metodologia, sarà possibile sviluppare processi di sintesi chimica per la costruzione di molecole bioattive che saranno maggiormente “sostenibili”: l’utilizzo della luce come energia potrà evitare l’uso di reagenti tossici, di metalli e di temperature elevate diminuendo l’impronta ambientale nel processo di produzione chimico. Nel caso dello studio sviluppato dal Dipartimento di Scienze Chimiche (DiSC) dell’Ateneo patavino, la luce è l’ingrediente essenziale che si utilizza per fornire l’energia necessaria alla costruzione di queste molecole (utilizzate nella farmaceutica) mediante “eccitazione”: la luce cioè viene assorbita e si trasforma in energia chimica. La biomolecola di partenza reagisce con una seconda molecola in modo da generare un composto più complesso che può avere svariate attività biologiche attualmente in fase di studio al DiSC.
«Le possibili ricadute in questo senso sono di elevato impatto per la nostra società – commenta Luca Dell’Amico del Dipartimento di Scienze Chimiche – perché sarà possibile ottenere molecole ad alto valore aggiunto in modo pulito e sostenibile e modificarne la struttura semplicemente cambiando la luce utilizzata. Il fatto di poter partire dagli stessi precursori per ottenere due composti diversi e quindi con attività biologiche diverse, semplicemente cambiando il colore della luce utilizzato, rappresenta un importantissimo risultato che apre la strada ad un modo nuovo e più verde di accesso a molecole bioattive complesse. Nuove possibilità grazie all’insegnamento della natura – conclude Dell’Amico – perché stiamo di fatto imparando a costruire le molecole organiche di nostro interesse in modo sostenibile semplicemente sfruttando l’energia del sole, in maniera simile a come fanno le piante».
Questo filone di ricerca è legato all’ERC starting Grant recentemente finanziato dall’Unione Europea con circa 2 milioni di euro del prof. Luca Dell’Amico, che è proprio incentrato sullo studio dei meccanismi alla base della sintesi di molecole organiche mediata dalla luce.
"Unveiling the impact of the light source and steric factors on [2 + 2] heterocycloaddition reactions" - «Nature Synthesis» 2022 Autori: Javier Mateos, Francesco Rigodanza, Paolo Costa, Mirco Natali, Alberto Vega-Peñaloza, Elisa Fresch, Elisabetta Collini, Marcella Bonchio, Andrea Sartorel & Luca Dell’Amico
[safe_summary] =>
)
)
)
[field_date_box_lancio_news] => Array
(
[und] => Array
(
[0] => Array
(
[value] => 2022-12-01T00:00:00
[timezone] => Europe/Paris
[timezone_db] => Europe/Paris
[date_type] => date
)
)
)
[field_etichetta_box_lancio_news] => Array
(
)
[field_img_box_lancio_news] => Array
(
[und] => Array
(
[0] => Array
(
[fid] => 113506
[uid] => 13
[filename] => DELL-AMICO 2.jpg
[uri] => public://DELL-AMICO 2.jpg
[filemime] => image/jpeg
[filesize] => 211340
[status] => 1
[timestamp] => 1669901999
[type] => image
[field_file_image_alt_text] => Array
(
)
[field_file_image_title_text] => Array
(
)
[field_folder] => Array
(
[und] => Array
(
[0] => Array
(
[tid] => 2048
)
)
)
[metadata] => Array
(
[height] => 1182
[width] => 1773
)
[height] => 1182
[width] => 1773
[alt] => laboratorio esperimento
[title] =>
)
)
)
[field_link_alla_news] => Array
(
)
[field_link_esterno_news] => Array
(
)
[field_pagina_associata] => Array
(
)
[field_link_etichetta] => Array
(
)
[field_abstract_news] => Array
(
[und] => Array
(
[0] => Array
(
[value] => Nel caso dello studio sviluppato dal Dipartimento di Scienze Chimiche, la luce è l’ingrediente essenziale che si utilizza per fornire l’energia necessaria alla costruzione di queste molecole (utilizzate nella farmaceutica) mediante “eccitazione”: la luce cioè viene assorbita e si trasforma in energia chimica
[format] =>
[safe_value] => Nel caso dello studio sviluppato dal Dipartimento di Scienze Chimiche, la luce è l’ingrediente essenziale che si utilizza per fornire l’energia necessaria alla costruzione di queste molecole (utilizzate nella farmaceutica) mediante “eccitazione”: la luce cioè viene assorbita e si trasforma in energia chimica
)
)
)
[field_allegato_news] => Array
(
)
[field_categorie_news] => Array
(
[und] => Array
(
[0] => Array
(
[tid] => 2264
)
[1] => Array
(
[tid] => 2267
)
[2] => Array
(
[tid] => 2462
)
)
)
[field_pub_date] => Array
(
[und] => Array
(
[0] => Array
(
[value] => 2022-12-01T00:00:00
[value2] => 2023-06-02T00:00:00
[timezone] => Europe/Paris
[timezone_db] => Europe/Paris
[date_type] => date
)
)
)
[field_layout_news] => Array
(
[und] => Array
(
[0] => Array
(
[value] => single
)
)
)
[field_testo_opzionale_news] => Array
(
)
[field_url_en_page] => Array
(
)
[field_url_en_page_label] => Array
(
)
[path] => Array
(
[pathauto] => 1
)
[name] => chiara.mezzalira
[picture] => 0
[data] => a:2:{s:13:"form_build_id";s:37:"form-e496b743db3766e42eb8a4d1ccc1c014";s:14:"wysiwyg_status";a:1:{i:1;i:1;}}
[num_revisions] => 6
[current_revision_id] => 409840
[is_current] => 1
[is_pending] =>
[revision_moderation] =>
[entity_view_prepared] => 1
)
[#items] => Array
(
[0] => Array
(
[value] =>
Le molecole bioattive, o biomolecole, sono tutte quelle molecole organiche a base di carbonio, come ad esempio le proteine o gli acidi nucleici, che hanno un ruolo fondamentale nel “funzionamento” degli esseri viventi. Le molecole di natura indolica sono quelle che non sono formate esclusivamente da atomi di carbonio ma anche da altri elementi. Queste molecole hanno svariate attività biologiche, ad esempio sono i componenti fondamentali del triptofano, uno dei più importanti neurotrasmettitori celebrali.
È la prima volta che questa particolare relazione viene studiata: finora infatti non era noto come i diversi tipi di luci fossero in grado di variare la reattività e quindi il cambiamento di questi composti. Nella pubblicazione si sono utilizzate sorgenti di luce con colori diversi – a diverse lunghezze d’onda – per promuovere la costruzione di due tipi di molecole diverse a partire dagli stessi reagenti di partenza.
La proiezione di questa ricerca ha risvolti molto promettenti perché, utilizzando questa metodologia, sarà possibile sviluppare processi di sintesi chimica per la costruzione di molecole bioattive che saranno maggiormente “sostenibili”: l’utilizzo della luce come energia potrà evitare l’uso di reagenti tossici, di metalli e di temperature elevate diminuendo l’impronta ambientale nel processo di produzione chimico. Nel caso dello studio sviluppato dal Dipartimento di Scienze Chimiche (DiSC) dell’Ateneo patavino, la luce è l’ingrediente essenziale che si utilizza per fornire l’energia necessaria alla costruzione di queste molecole (utilizzate nella farmaceutica) mediante “eccitazione”: la luce cioè viene assorbita e si trasforma in energia chimica. La biomolecola di partenza reagisce con una seconda molecola in modo da generare un composto più complesso che può avere svariate attività biologiche attualmente in fase di studio al DiSC.
«Le possibili ricadute in questo senso sono di elevato impatto per la nostra società – commenta Luca Dell’Amico del Dipartimento di Scienze Chimiche – perché sarà possibile ottenere molecole ad alto valore aggiunto in modo pulito e sostenibile e modificarne la struttura semplicemente cambiando la luce utilizzata. Il fatto di poter partire dagli stessi precursori per ottenere due composti diversi e quindi con attività biologiche diverse, semplicemente cambiando il colore della luce utilizzato, rappresenta un importantissimo risultato che apre la strada ad un modo nuovo e più verde di accesso a molecole bioattive complesse. Nuove possibilità grazie all’insegnamento della natura – conclude Dell’Amico – perché stiamo di fatto imparando a costruire le molecole organiche di nostro interesse in modo sostenibile semplicemente sfruttando l’energia del sole, in maniera simile a come fanno le piante».
Questo filone di ricerca è legato all’ERC starting Grant recentemente finanziato dall’Unione Europea con circa 2 milioni di euro del prof. Luca Dell’Amico, che è proprio incentrato sullo studio dei meccanismi alla base della sintesi di molecole organiche mediata dalla luce.
"Unveiling the impact of the light source and steric factors on [2 + 2] heterocycloaddition reactions" - «Nature Synthesis» 2022 Autori: Javier Mateos, Francesco Rigodanza, Paolo Costa, Mirco Natali, Alberto Vega-Peñaloza, Elisa Fresch, Elisabetta Collini, Marcella Bonchio, Andrea Sartorel & Luca Dell’Amico
[summary] =>
[format] => 2
[safe_value] =>
Le molecole bioattive, o biomolecole, sono tutte quelle molecole organiche a base di carbonio, come ad esempio le proteine o gli acidi nucleici, che hanno un ruolo fondamentale nel “funzionamento” degli esseri viventi. Le molecole di natura indolica sono quelle che non sono formate esclusivamente da atomi di carbonio ma anche da altri elementi. Queste molecole hanno svariate attività biologiche, ad esempio sono i componenti fondamentali del triptofano, uno dei più importanti neurotrasmettitori celebrali.
È la prima volta che questa particolare relazione viene studiata: finora infatti non era noto come i diversi tipi di luci fossero in grado di variare la reattività e quindi il cambiamento di questi composti. Nella pubblicazione si sono utilizzate sorgenti di luce con colori diversi – a diverse lunghezze d’onda – per promuovere la costruzione di due tipi di molecole diverse a partire dagli stessi reagenti di partenza.
La proiezione di questa ricerca ha risvolti molto promettenti perché, utilizzando questa metodologia, sarà possibile sviluppare processi di sintesi chimica per la costruzione di molecole bioattive che saranno maggiormente “sostenibili”: l’utilizzo della luce come energia potrà evitare l’uso di reagenti tossici, di metalli e di temperature elevate diminuendo l’impronta ambientale nel processo di produzione chimico. Nel caso dello studio sviluppato dal Dipartimento di Scienze Chimiche (DiSC) dell’Ateneo patavino, la luce è l’ingrediente essenziale che si utilizza per fornire l’energia necessaria alla costruzione di queste molecole (utilizzate nella farmaceutica) mediante “eccitazione”: la luce cioè viene assorbita e si trasforma in energia chimica. La biomolecola di partenza reagisce con una seconda molecola in modo da generare un composto più complesso che può avere svariate attività biologiche attualmente in fase di studio al DiSC.
«Le possibili ricadute in questo senso sono di elevato impatto per la nostra società – commenta Luca Dell’Amico del Dipartimento di Scienze Chimiche – perché sarà possibile ottenere molecole ad alto valore aggiunto in modo pulito e sostenibile e modificarne la struttura semplicemente cambiando la luce utilizzata. Il fatto di poter partire dagli stessi precursori per ottenere due composti diversi e quindi con attività biologiche diverse, semplicemente cambiando il colore della luce utilizzato, rappresenta un importantissimo risultato che apre la strada ad un modo nuovo e più verde di accesso a molecole bioattive complesse. Nuove possibilità grazie all’insegnamento della natura – conclude Dell’Amico – perché stiamo di fatto imparando a costruire le molecole organiche di nostro interesse in modo sostenibile semplicemente sfruttando l’energia del sole, in maniera simile a come fanno le piante».
Questo filone di ricerca è legato all’ERC starting Grant recentemente finanziato dall’Unione Europea con circa 2 milioni di euro del prof. Luca Dell’Amico, che è proprio incentrato sullo studio dei meccanismi alla base della sintesi di molecole organiche mediata dalla luce.
"Unveiling the impact of the light source and steric factors on [2 + 2] heterocycloaddition reactions" - «Nature Synthesis» 2022 Autori: Javier Mateos, Francesco Rigodanza, Paolo Costa, Mirco Natali, Alberto Vega-Peñaloza, Elisa Fresch, Elisabetta Collini, Marcella Bonchio, Andrea Sartorel & Luca Dell’Amico
Le molecole bioattive, o biomolecole, sono tutte quelle molecole organiche a base di carbonio, come ad esempio le proteine o gli acidi nucleici, che hanno un ruolo fondamentale nel “funzionamento” degli esseri viventi. Le molecole di natura indolica sono quelle che non sono formate esclusivamente da atomi di carbonio ma anche da altri elementi. Queste molecole hanno svariate attività biologiche, ad esempio sono i componenti fondamentali del triptofano, uno dei più importanti neurotrasmettitori celebrali.
Le molecole bioattive, o biomolecole, sono tutte quelle molecole organiche a base di carbonio, come ad esempio le proteine o gli acidi nucleici, che hanno un ruolo fondamentale nel “funzionamento” degli esseri viventi. Le molecole di natura indolica sono quelle che non sono formate esclusivamente da atomi di carbonio ma anche da altri elementi. Queste molecole hanno svariate attività biologiche, ad esempio sono i componenti fondamentali del triptofano, uno dei più importanti neurotrasmettitori celebrali.
È la prima volta che questa particolare relazione viene studiata: finora infatti non era noto come i diversi tipi di luci fossero in grado di variare la reattività e quindi il cambiamento di questi composti. Nella pubblicazione si sono utilizzate sorgenti di luce con colori diversi – a diverse lunghezze d’onda – per promuovere la costruzione di due tipi di molecole diverse a partire dagli stessi reagenti di partenza.
La proiezione di questa ricerca ha risvolti molto promettenti perché, utilizzando questa metodologia, sarà possibile sviluppare processi di sintesi chimica per la costruzione di molecole bioattive che saranno maggiormente “sostenibili”: l’utilizzo della luce come energia potrà evitare l’uso di reagenti tossici, di metalli e di temperature elevate diminuendo l’impronta ambientale nel processo di produzione chimico. Nel caso dello studio sviluppato dal Dipartimento di Scienze Chimiche (DiSC) dell’Ateneo patavino, la luce è l’ingrediente essenziale che si utilizza per fornire l’energia necessaria alla costruzione di queste molecole (utilizzate nella farmaceutica) mediante “eccitazione”: la luce cioè viene assorbita e si trasforma in energia chimica. La biomolecola di partenza reagisce con una seconda molecola in modo da generare un composto più complesso che può avere svariate attività biologiche attualmente in fase di studio al DiSC.
«Le possibili ricadute in questo senso sono di elevato impatto per la nostra società – commenta Luca Dell’Amico del Dipartimento di Scienze Chimiche – perché sarà possibile ottenere molecole ad alto valore aggiunto in modo pulito e sostenibile e modificarne la struttura semplicemente cambiando la luce utilizzata. Il fatto di poter partire dagli stessi precursori per ottenere due composti diversi e quindi con attività biologiche diverse, semplicemente cambiando il colore della luce utilizzato, rappresenta un importantissimo risultato che apre la strada ad un modo nuovo e più verde di accesso a molecole bioattive complesse. Nuove possibilità grazie all’insegnamento della natura – conclude Dell’Amico – perché stiamo di fatto imparando a costruire le molecole organiche di nostro interesse in modo sostenibile semplicemente sfruttando l’energia del sole, in maniera simile a come fanno le piante».
Questo filone di ricerca è legato all’ERC starting Grant recentemente finanziato dall’Unione Europea con circa 2 milioni di euro del prof. Luca Dell’Amico, che è proprio incentrato sullo studio dei meccanismi alla base della sintesi di molecole organiche mediata dalla luce.
"Unveiling the impact of the light source and steric factors on [2 + 2] heterocycloaddition reactions" - «Nature Synthesis» 2022 Autori: Javier Mateos, Francesco Rigodanza, Paolo Costa, Mirco Natali, Alberto Vega-Peñaloza, Elisa Fresch, Elisabetta Collini, Marcella Bonchio, Andrea Sartorel & Luca Dell’Amico
[summary] =>
[format] => 2
[safe_value] =>
Le molecole bioattive, o biomolecole, sono tutte quelle molecole organiche a base di carbonio, come ad esempio le proteine o gli acidi nucleici, che hanno un ruolo fondamentale nel “funzionamento” degli esseri viventi. Le molecole di natura indolica sono quelle che non sono formate esclusivamente da atomi di carbonio ma anche da altri elementi. Queste molecole hanno svariate attività biologiche, ad esempio sono i componenti fondamentali del triptofano, uno dei più importanti neurotrasmettitori celebrali.
È la prima volta che questa particolare relazione viene studiata: finora infatti non era noto come i diversi tipi di luci fossero in grado di variare la reattività e quindi il cambiamento di questi composti. Nella pubblicazione si sono utilizzate sorgenti di luce con colori diversi – a diverse lunghezze d’onda – per promuovere la costruzione di due tipi di molecole diverse a partire dagli stessi reagenti di partenza.
La proiezione di questa ricerca ha risvolti molto promettenti perché, utilizzando questa metodologia, sarà possibile sviluppare processi di sintesi chimica per la costruzione di molecole bioattive che saranno maggiormente “sostenibili”: l’utilizzo della luce come energia potrà evitare l’uso di reagenti tossici, di metalli e di temperature elevate diminuendo l’impronta ambientale nel processo di produzione chimico. Nel caso dello studio sviluppato dal Dipartimento di Scienze Chimiche (DiSC) dell’Ateneo patavino, la luce è l’ingrediente essenziale che si utilizza per fornire l’energia necessaria alla costruzione di queste molecole (utilizzate nella farmaceutica) mediante “eccitazione”: la luce cioè viene assorbita e si trasforma in energia chimica. La biomolecola di partenza reagisce con una seconda molecola in modo da generare un composto più complesso che può avere svariate attività biologiche attualmente in fase di studio al DiSC.
«Le possibili ricadute in questo senso sono di elevato impatto per la nostra società – commenta Luca Dell’Amico del Dipartimento di Scienze Chimiche – perché sarà possibile ottenere molecole ad alto valore aggiunto in modo pulito e sostenibile e modificarne la struttura semplicemente cambiando la luce utilizzata. Il fatto di poter partire dagli stessi precursori per ottenere due composti diversi e quindi con attività biologiche diverse, semplicemente cambiando il colore della luce utilizzato, rappresenta un importantissimo risultato che apre la strada ad un modo nuovo e più verde di accesso a molecole bioattive complesse. Nuove possibilità grazie all’insegnamento della natura – conclude Dell’Amico – perché stiamo di fatto imparando a costruire le molecole organiche di nostro interesse in modo sostenibile semplicemente sfruttando l’energia del sole, in maniera simile a come fanno le piante».
Questo filone di ricerca è legato all’ERC starting Grant recentemente finanziato dall’Unione Europea con circa 2 milioni di euro del prof. Luca Dell’Amico, che è proprio incentrato sullo studio dei meccanismi alla base della sintesi di molecole organiche mediata dalla luce.
"Unveiling the impact of the light source and steric factors on [2 + 2] heterocycloaddition reactions" - «Nature Synthesis» 2022 Autori: Javier Mateos, Francesco Rigodanza, Paolo Costa, Mirco Natali, Alberto Vega-Peñaloza, Elisa Fresch, Elisabetta Collini, Marcella Bonchio, Andrea Sartorel & Luca Dell’Amico
Le molecole bioattive, o biomolecole, sono tutte quelle molecole organiche a base di carbonio, come ad esempio le proteine o gli acidi nucleici, che hanno un ruolo fondamentale nel “funzionamento” degli esseri viventi. Le molecole di natura indolica sono quelle che non sono formate esclusivamente da atomi di carbonio ma anche da altri elementi. Queste molecole hanno svariate attività biologiche, ad esempio sono i componenti fondamentali del triptofano, uno dei più importanti neurotrasmettitori celebrali.
È la prima volta che questa particolare relazione viene studiata: finora infatti non era noto come i diversi tipi di luci fossero in grado di variare la reattività e quindi il cambiamento di questi composti. Nella pubblicazione si sono utilizzate sorgenti di luce con colori diversi – a diverse lunghezze d’onda – per promuovere la costruzione di due tipi di molecole diverse a partire dagli stessi reagenti di partenza.
La proiezione di questa ricerca ha risvolti molto promettenti perché, utilizzando questa metodologia, sarà possibile sviluppare processi di sintesi chimica per la costruzione di molecole bioattive che saranno maggiormente “sostenibili”: l’utilizzo della luce come energia potrà evitare l’uso di reagenti tossici, di metalli e di temperature elevate diminuendo l’impronta ambientale nel processo di produzione chimico. Nel caso dello studio sviluppato dal Dipartimento di Scienze Chimiche (DiSC) dell’Ateneo patavino, la luce è l’ingrediente essenziale che si utilizza per fornire l’energia necessaria alla costruzione di queste molecole (utilizzate nella farmaceutica) mediante “eccitazione”: la luce cioè viene assorbita e si trasforma in energia chimica. La biomolecola di partenza reagisce con una seconda molecola in modo da generare un composto più complesso che può avere svariate attività biologiche attualmente in fase di studio al DiSC.
«Le possibili ricadute in questo senso sono di elevato impatto per la nostra società – commenta Luca Dell’Amico del Dipartimento di Scienze Chimiche – perché sarà possibile ottenere molecole ad alto valore aggiunto in modo pulito e sostenibile e modificarne la struttura semplicemente cambiando la luce utilizzata. Il fatto di poter partire dagli stessi precursori per ottenere due composti diversi e quindi con attività biologiche diverse, semplicemente cambiando il colore della luce utilizzato, rappresenta un importantissimo risultato che apre la strada ad un modo nuovo e più verde di accesso a molecole bioattive complesse. Nuove possibilità grazie all’insegnamento della natura – conclude Dell’Amico – perché stiamo di fatto imparando a costruire le molecole organiche di nostro interesse in modo sostenibile semplicemente sfruttando l’energia del sole, in maniera simile a come fanno le piante».
Questo filone di ricerca è legato all’ERC starting Grant recentemente finanziato dall’Unione Europea con circa 2 milioni di euro del prof. Luca Dell’Amico, che è proprio incentrato sullo studio dei meccanismi alla base della sintesi di molecole organiche mediata dalla luce.
"Unveiling the impact of the light source and steric factors on [2 + 2] heterocycloaddition reactions" - «Nature Synthesis» 2022 Autori: Javier Mateos, Francesco Rigodanza, Paolo Costa, Mirco Natali, Alberto Vega-Peñaloza, Elisa Fresch, Elisabetta Collini, Marcella Bonchio, Andrea Sartorel & Luca Dell’Amico
[summary] =>
[format] => 2
[safe_value] =>
Le molecole bioattive, o biomolecole, sono tutte quelle molecole organiche a base di carbonio, come ad esempio le proteine o gli acidi nucleici, che hanno un ruolo fondamentale nel “funzionamento” degli esseri viventi. Le molecole di natura indolica sono quelle che non sono formate esclusivamente da atomi di carbonio ma anche da altri elementi. Queste molecole hanno svariate attività biologiche, ad esempio sono i componenti fondamentali del triptofano, uno dei più importanti neurotrasmettitori celebrali.
È la prima volta che questa particolare relazione viene studiata: finora infatti non era noto come i diversi tipi di luci fossero in grado di variare la reattività e quindi il cambiamento di questi composti. Nella pubblicazione si sono utilizzate sorgenti di luce con colori diversi – a diverse lunghezze d’onda – per promuovere la costruzione di due tipi di molecole diverse a partire dagli stessi reagenti di partenza.
La proiezione di questa ricerca ha risvolti molto promettenti perché, utilizzando questa metodologia, sarà possibile sviluppare processi di sintesi chimica per la costruzione di molecole bioattive che saranno maggiormente “sostenibili”: l’utilizzo della luce come energia potrà evitare l’uso di reagenti tossici, di metalli e di temperature elevate diminuendo l’impronta ambientale nel processo di produzione chimico. Nel caso dello studio sviluppato dal Dipartimento di Scienze Chimiche (DiSC) dell’Ateneo patavino, la luce è l’ingrediente essenziale che si utilizza per fornire l’energia necessaria alla costruzione di queste molecole (utilizzate nella farmaceutica) mediante “eccitazione”: la luce cioè viene assorbita e si trasforma in energia chimica. La biomolecola di partenza reagisce con una seconda molecola in modo da generare un composto più complesso che può avere svariate attività biologiche attualmente in fase di studio al DiSC.
«Le possibili ricadute in questo senso sono di elevato impatto per la nostra società – commenta Luca Dell’Amico del Dipartimento di Scienze Chimiche – perché sarà possibile ottenere molecole ad alto valore aggiunto in modo pulito e sostenibile e modificarne la struttura semplicemente cambiando la luce utilizzata. Il fatto di poter partire dagli stessi precursori per ottenere due composti diversi e quindi con attività biologiche diverse, semplicemente cambiando il colore della luce utilizzato, rappresenta un importantissimo risultato che apre la strada ad un modo nuovo e più verde di accesso a molecole bioattive complesse. Nuove possibilità grazie all’insegnamento della natura – conclude Dell’Amico – perché stiamo di fatto imparando a costruire le molecole organiche di nostro interesse in modo sostenibile semplicemente sfruttando l’energia del sole, in maniera simile a come fanno le piante».
Questo filone di ricerca è legato all’ERC starting Grant recentemente finanziato dall’Unione Europea con circa 2 milioni di euro del prof. Luca Dell’Amico, che è proprio incentrato sullo studio dei meccanismi alla base della sintesi di molecole organiche mediata dalla luce.
"Unveiling the impact of the light source and steric factors on [2 + 2] heterocycloaddition reactions" - «Nature Synthesis» 2022 Autori: Javier Mateos, Francesco Rigodanza, Paolo Costa, Mirco Natali, Alberto Vega-Peñaloza, Elisa Fresch, Elisabetta Collini, Marcella Bonchio, Andrea Sartorel & Luca Dell’Amico
[safe_summary] =>
)
)
)
[field_date_box_lancio_news] => Array
(
[und] => Array
(
[0] => Array
(
[value] => 2022-12-01T00:00:00
[timezone] => Europe/Paris
[timezone_db] => Europe/Paris
[date_type] => date
)
)
)
[field_etichetta_box_lancio_news] => Array
(
)
[field_img_box_lancio_news] => Array
(
[und] => Array
(
[0] => Array
(
[fid] => 113506
[uid] => 13
[filename] => DELL-AMICO 2.jpg
[uri] => public://DELL-AMICO 2.jpg
[filemime] => image/jpeg
[filesize] => 211340
[status] => 1
[timestamp] => 1669901999
[type] => image
[field_file_image_alt_text] => Array
(
)
[field_file_image_title_text] => Array
(
)
[field_folder] => Array
(
[und] => Array
(
[0] => Array
(
[tid] => 2048
)
)
)
[metadata] => Array
(
[height] => 1182
[width] => 1773
)
[height] => 1182
[width] => 1773
[alt] => laboratorio esperimento
[title] =>
)
)
)
[field_link_alla_news] => Array
(
)
[field_link_esterno_news] => Array
(
)
[field_pagina_associata] => Array
(
)
[field_link_etichetta] => Array
(
)
[field_abstract_news] => Array
(
[und] => Array
(
[0] => Array
(
[value] => Nel caso dello studio sviluppato dal Dipartimento di Scienze Chimiche, la luce è l’ingrediente essenziale che si utilizza per fornire l’energia necessaria alla costruzione di queste molecole (utilizzate nella farmaceutica) mediante “eccitazione”: la luce cioè viene assorbita e si trasforma in energia chimica
[format] =>
[safe_value] => Nel caso dello studio sviluppato dal Dipartimento di Scienze Chimiche, la luce è l’ingrediente essenziale che si utilizza per fornire l’energia necessaria alla costruzione di queste molecole (utilizzate nella farmaceutica) mediante “eccitazione”: la luce cioè viene assorbita e si trasforma in energia chimica
)
)
)
[field_allegato_news] => Array
(
)
[field_categorie_news] => Array
(
[und] => Array
(
[0] => Array
(
[tid] => 2264
)
[1] => Array
(
[tid] => 2267
)
[2] => Array
(
[tid] => 2462
)
)
)
[field_pub_date] => Array
(
[und] => Array
(
[0] => Array
(
[value] => 2022-12-01T00:00:00
[value2] => 2023-06-02T00:00:00
[timezone] => Europe/Paris
[timezone_db] => Europe/Paris
[date_type] => date
)
)
)
[field_layout_news] => Array
(
[und] => Array
(
[0] => Array
(
[value] => single
)
)
)
[field_testo_opzionale_news] => Array
(
)
[field_url_en_page] => Array
(
)
[field_url_en_page_label] => Array
(
)
[path] => Array
(
[pathauto] => 1
)
[name] => chiara.mezzalira
[picture] => 0
[data] => a:2:{s:13:"form_build_id";s:37:"form-e496b743db3766e42eb8a4d1ccc1c014";s:14:"wysiwyg_status";a:1:{i:1;i:1;}}
[num_revisions] => 6
[current_revision_id] => 409840
[is_current] => 1
[is_pending] =>
[revision_moderation] =>
[entity_view_prepared] => 1
)
[#items] => Array
(
[0] => Array
(
[value] => Nel caso dello studio sviluppato dal Dipartimento di Scienze Chimiche, la luce è l’ingrediente essenziale che si utilizza per fornire l’energia necessaria alla costruzione di queste molecole (utilizzate nella farmaceutica) mediante “eccitazione”: la luce cioè viene assorbita e si trasforma in energia chimica
[format] =>
[safe_value] => Nel caso dello studio sviluppato dal Dipartimento di Scienze Chimiche, la luce è l’ingrediente essenziale che si utilizza per fornire l’energia necessaria alla costruzione di queste molecole (utilizzate nella farmaceutica) mediante “eccitazione”: la luce cioè viene assorbita e si trasforma in energia chimica
)
)
[#formatter] => text_default
[0] => Array
(
[#markup] => Nel caso dello studio sviluppato dal Dipartimento di Scienze Chimiche, la luce è l’ingrediente essenziale che si utilizza per fornire l’energia necessaria alla costruzione di queste molecole (utilizzate nella farmaceutica) mediante “eccitazione”: la luce cioè viene assorbita e si trasforma in energia chimica
)
)
[links] => Array
(
[#theme] => links__node
[#pre_render] => Array
(
[0] => drupal_pre_render_links
)
[#attributes] => Array
(
[class] => Array
(
[0] => links
[1] => inline
)
)
[node] => Array
(
[#theme] => links__node__node
[#links] => Array
(
[node-readmore] => Array
(
[title] => Read more about Creare nuove molecole con la luce. La ricetta per una chimica più sostenibile made in Unipd
[href] => node/95028
[html] => 1
[attributes] => Array
(
[rel] => tag
[title] => Creare nuove molecole con la luce. La ricetta per una chimica più sostenibile made in Unipd
)
)
)
[#attributes] => Array
(
[class] => Array
(
[0] => links
[1] => inline
)
)
)
)
[field_date_box_lancio_news] => Array
(
[#theme] => field
[#weight] => 1
[#title] => Data
[#access] => 1
[#label_display] => above
[#view_mode] => teaser
[#language] => und
[#field_name] => field_date_box_lancio_news
[#field_type] => date
[#field_translatable] => 0
[#entity_type] => node
[#bundle] => box_lancio_news
[#object] => stdClass Object
(
[vid] => 409840
[uid] => 13
[title] => Creare nuove molecole con la luce. La ricetta per una chimica più sostenibile made in Unipd
[log] =>
[status] => 1
[comment] => 0
[promote] => 1
[sticky] => 0
[nid] => 95028
[type] => box_lancio_news
[language] => it
[created] => 1669901555
[changed] => 1669902099
[tnid] => 0
[translate] => 0
[revision_timestamp] => 1669902099
[revision_uid] => 13
[body] => Array
(
[und] => Array
(
[0] => Array
(
[value] =>
Le molecole bioattive, o biomolecole, sono tutte quelle molecole organiche a base di carbonio, come ad esempio le proteine o gli acidi nucleici, che hanno un ruolo fondamentale nel “funzionamento” degli esseri viventi. Le molecole di natura indolica sono quelle che non sono formate esclusivamente da atomi di carbonio ma anche da altri elementi. Queste molecole hanno svariate attività biologiche, ad esempio sono i componenti fondamentali del triptofano, uno dei più importanti neurotrasmettitori celebrali.
È la prima volta che questa particolare relazione viene studiata: finora infatti non era noto come i diversi tipi di luci fossero in grado di variare la reattività e quindi il cambiamento di questi composti. Nella pubblicazione si sono utilizzate sorgenti di luce con colori diversi – a diverse lunghezze d’onda – per promuovere la costruzione di due tipi di molecole diverse a partire dagli stessi reagenti di partenza.
La proiezione di questa ricerca ha risvolti molto promettenti perché, utilizzando questa metodologia, sarà possibile sviluppare processi di sintesi chimica per la costruzione di molecole bioattive che saranno maggiormente “sostenibili”: l’utilizzo della luce come energia potrà evitare l’uso di reagenti tossici, di metalli e di temperature elevate diminuendo l’impronta ambientale nel processo di produzione chimico. Nel caso dello studio sviluppato dal Dipartimento di Scienze Chimiche (DiSC) dell’Ateneo patavino, la luce è l’ingrediente essenziale che si utilizza per fornire l’energia necessaria alla costruzione di queste molecole (utilizzate nella farmaceutica) mediante “eccitazione”: la luce cioè viene assorbita e si trasforma in energia chimica. La biomolecola di partenza reagisce con una seconda molecola in modo da generare un composto più complesso che può avere svariate attività biologiche attualmente in fase di studio al DiSC.
«Le possibili ricadute in questo senso sono di elevato impatto per la nostra società – commenta Luca Dell’Amico del Dipartimento di Scienze Chimiche – perché sarà possibile ottenere molecole ad alto valore aggiunto in modo pulito e sostenibile e modificarne la struttura semplicemente cambiando la luce utilizzata. Il fatto di poter partire dagli stessi precursori per ottenere due composti diversi e quindi con attività biologiche diverse, semplicemente cambiando il colore della luce utilizzato, rappresenta un importantissimo risultato che apre la strada ad un modo nuovo e più verde di accesso a molecole bioattive complesse. Nuove possibilità grazie all’insegnamento della natura – conclude Dell’Amico – perché stiamo di fatto imparando a costruire le molecole organiche di nostro interesse in modo sostenibile semplicemente sfruttando l’energia del sole, in maniera simile a come fanno le piante».
Questo filone di ricerca è legato all’ERC starting Grant recentemente finanziato dall’Unione Europea con circa 2 milioni di euro del prof. Luca Dell’Amico, che è proprio incentrato sullo studio dei meccanismi alla base della sintesi di molecole organiche mediata dalla luce.
"Unveiling the impact of the light source and steric factors on [2 + 2] heterocycloaddition reactions" - «Nature Synthesis» 2022 Autori: Javier Mateos, Francesco Rigodanza, Paolo Costa, Mirco Natali, Alberto Vega-Peñaloza, Elisa Fresch, Elisabetta Collini, Marcella Bonchio, Andrea Sartorel & Luca Dell’Amico
[summary] =>
[format] => 2
[safe_value] =>
Le molecole bioattive, o biomolecole, sono tutte quelle molecole organiche a base di carbonio, come ad esempio le proteine o gli acidi nucleici, che hanno un ruolo fondamentale nel “funzionamento” degli esseri viventi. Le molecole di natura indolica sono quelle che non sono formate esclusivamente da atomi di carbonio ma anche da altri elementi. Queste molecole hanno svariate attività biologiche, ad esempio sono i componenti fondamentali del triptofano, uno dei più importanti neurotrasmettitori celebrali.
È la prima volta che questa particolare relazione viene studiata: finora infatti non era noto come i diversi tipi di luci fossero in grado di variare la reattività e quindi il cambiamento di questi composti. Nella pubblicazione si sono utilizzate sorgenti di luce con colori diversi – a diverse lunghezze d’onda – per promuovere la costruzione di due tipi di molecole diverse a partire dagli stessi reagenti di partenza.
La proiezione di questa ricerca ha risvolti molto promettenti perché, utilizzando questa metodologia, sarà possibile sviluppare processi di sintesi chimica per la costruzione di molecole bioattive che saranno maggiormente “sostenibili”: l’utilizzo della luce come energia potrà evitare l’uso di reagenti tossici, di metalli e di temperature elevate diminuendo l’impronta ambientale nel processo di produzione chimico. Nel caso dello studio sviluppato dal Dipartimento di Scienze Chimiche (DiSC) dell’Ateneo patavino, la luce è l’ingrediente essenziale che si utilizza per fornire l’energia necessaria alla costruzione di queste molecole (utilizzate nella farmaceutica) mediante “eccitazione”: la luce cioè viene assorbita e si trasforma in energia chimica. La biomolecola di partenza reagisce con una seconda molecola in modo da generare un composto più complesso che può avere svariate attività biologiche attualmente in fase di studio al DiSC.
«Le possibili ricadute in questo senso sono di elevato impatto per la nostra società – commenta Luca Dell’Amico del Dipartimento di Scienze Chimiche – perché sarà possibile ottenere molecole ad alto valore aggiunto in modo pulito e sostenibile e modificarne la struttura semplicemente cambiando la luce utilizzata. Il fatto di poter partire dagli stessi precursori per ottenere due composti diversi e quindi con attività biologiche diverse, semplicemente cambiando il colore della luce utilizzato, rappresenta un importantissimo risultato che apre la strada ad un modo nuovo e più verde di accesso a molecole bioattive complesse. Nuove possibilità grazie all’insegnamento della natura – conclude Dell’Amico – perché stiamo di fatto imparando a costruire le molecole organiche di nostro interesse in modo sostenibile semplicemente sfruttando l’energia del sole, in maniera simile a come fanno le piante».
Questo filone di ricerca è legato all’ERC starting Grant recentemente finanziato dall’Unione Europea con circa 2 milioni di euro del prof. Luca Dell’Amico, che è proprio incentrato sullo studio dei meccanismi alla base della sintesi di molecole organiche mediata dalla luce.
"Unveiling the impact of the light source and steric factors on [2 + 2] heterocycloaddition reactions" - «Nature Synthesis» 2022 Autori: Javier Mateos, Francesco Rigodanza, Paolo Costa, Mirco Natali, Alberto Vega-Peñaloza, Elisa Fresch, Elisabetta Collini, Marcella Bonchio, Andrea Sartorel & Luca Dell’Amico
[safe_summary] =>
)
)
)
[field_date_box_lancio_news] => Array
(
[und] => Array
(
[0] => Array
(
[value] => 2022-12-01T00:00:00
[timezone] => Europe/Paris
[timezone_db] => Europe/Paris
[date_type] => date
)
)
)
[field_etichetta_box_lancio_news] => Array
(
)
[field_img_box_lancio_news] => Array
(
[und] => Array
(
[0] => Array
(
[fid] => 113506
[uid] => 13
[filename] => DELL-AMICO 2.jpg
[uri] => public://DELL-AMICO 2.jpg
[filemime] => image/jpeg
[filesize] => 211340
[status] => 1
[timestamp] => 1669901999
[type] => image
[field_file_image_alt_text] => Array
(
)
[field_file_image_title_text] => Array
(
)
[field_folder] => Array
(
[und] => Array
(
[0] => Array
(
[tid] => 2048
)
)
)
[metadata] => Array
(
[height] => 1182
[width] => 1773
)
[height] => 1182
[width] => 1773
[alt] => laboratorio esperimento
[title] =>
)
)
)
[field_link_alla_news] => Array
(
)
[field_link_esterno_news] => Array
(
)
[field_pagina_associata] => Array
(
)
[field_link_etichetta] => Array
(
)
[field_abstract_news] => Array
(
[und] => Array
(
[0] => Array
(
[value] => Nel caso dello studio sviluppato dal Dipartimento di Scienze Chimiche, la luce è l’ingrediente essenziale che si utilizza per fornire l’energia necessaria alla costruzione di queste molecole (utilizzate nella farmaceutica) mediante “eccitazione”: la luce cioè viene assorbita e si trasforma in energia chimica
[format] =>
[safe_value] => Nel caso dello studio sviluppato dal Dipartimento di Scienze Chimiche, la luce è l’ingrediente essenziale che si utilizza per fornire l’energia necessaria alla costruzione di queste molecole (utilizzate nella farmaceutica) mediante “eccitazione”: la luce cioè viene assorbita e si trasforma in energia chimica
)
)
)
[field_allegato_news] => Array
(
)
[field_categorie_news] => Array
(
[und] => Array
(
[0] => Array
(
[tid] => 2264
)
[1] => Array
(
[tid] => 2267
)
[2] => Array
(
[tid] => 2462
)
)
)
[field_pub_date] => Array
(
[und] => Array
(
[0] => Array
(
[value] => 2022-12-01T00:00:00
[value2] => 2023-06-02T00:00:00
[timezone] => Europe/Paris
[timezone_db] => Europe/Paris
[date_type] => date
)
)
)
[field_layout_news] => Array
(
[und] => Array
(
[0] => Array
(
[value] => single
)
)
)
[field_testo_opzionale_news] => Array
(
)
[field_url_en_page] => Array
(
)
[field_url_en_page_label] => Array
(
)
[path] => Array
(
[pathauto] => 1
)
[name] => chiara.mezzalira
[picture] => 0
[data] => a:2:{s:13:"form_build_id";s:37:"form-e496b743db3766e42eb8a4d1ccc1c014";s:14:"wysiwyg_status";a:1:{i:1;i:1;}}
[num_revisions] => 6
[current_revision_id] => 409840
[is_current] => 1
[is_pending] =>
[revision_moderation] =>
[entity_view_prepared] => 1
)
[#items] => Array
(
[0] => Array
(
[value] => 2022-12-01T00:00:00
[timezone] => Europe/Paris
[timezone_db] => Europe/Paris
[date_type] => date
)
)
[#formatter] => date_default
[0] => Array
(
[#markup] => Gio, 01/12/2022
)
)
)