La Serenissima Repubblica di Venezia

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Agli studenti, che attraverso le collette pagavano i docenti, spettava tradizionalmente l’approvazione degli statuti, l’elezione del rettore, la scelta dei docenti e la stesura dell’elenco delle cattedre attivate (il rotulus), ma già verso la fine del Trecento i Carraresi avevano cominciato a influire in queste scelte introducendo una sorta di politica delle cattedre. La Serenissima continua sulla stessa strada, finanziando la chiamata di docenti famosi fino all’ennesimo disordine tra gli studenti: nel 1560 il Senato decide di privarli totalmente della possibilità di scegliere i professori, togliendo così ogni vincolo di dipendenza dei docenti dagli studenti. Il periodo veneziano si distingue anche per le ristrutturazioni e gli ampliamenti dei palazzi, che iniziano già dalla fine del Quattrocento: le scuole sparse in diverse contrade della città confluiscono in un unico blocco di edifici, dove nascerà Palazzo Bo, ancora oggi sede centrale dell’Università.

Nel 1545 si ha la fondazione dell’Orto dei semplici, il primo giardino botanico europeo. Alla fine del secolo, probabilmente nel 1595, viene costruito il primo teatro anatomico stabile. "Hic est locus ubi mors gaudet succurrere vitae" dice l'iscrizione che campeggia sulla sua entrata “è questo il luogo dove la morte gode nel soccorrere la vita”, tanto furono importanti le dissezioni anatomiche per il progresso degli studi di medicina.

Nel Seicento e per buona parte del secolo successivo non mancano docenti di valore, (da Antonio Vallisneri a Gian Battista Morgagni) e brillanti studenti che a Padova iniziano i loro studi (da Giuseppe Tartini a Carlo Goldoni, Ugo Foscolo, e molti altri). Nel frattempo gli ampliamenti continuano.

Nel 1629 viene costruita la prima biblioteca universitaria italiana, con sede nella Sala dei Giganti; nel 1678 il Sacro Collegio dei filosofi e medici concede la prima laurea al mondo a una donna, la patrizia veneziana Elena Lucrezia Cornaro Piscopia.

Nella seconda metà del Settecento si ha una serie di riforme sul piano della didattica, con la creazione di nuove cattedre in campo giuridico (come diritto pubblico) e scientifico (scienza agraria), o nella medicina (alcune cliniche medico chirurgiche, ginecologia, pediatria, medicina del lavoro). L’attenzione verso il metodo scientifico sperimentale aumenta: viene eretta la Specola astronomica sulla torre del Castello dei Carraresi, viene preso in affitto un terreno per gli esperimenti in agraria e attivati molti laboratori.

 

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Nel 1629 viene costruita la prima biblioteca universitaria italiana, con sede nella Sala dei Giganti; nel 1678 il Sacro Collegio dei filosofi e medici concede la prima laurea al mondo a una donna, la patrizia veneziana Elena Lucrezia Cornaro Piscopia.

Nella seconda metà del Settecento si ha una serie di riforme sul piano della didattica, con la creazione di nuove cattedre in campo giuridico (come diritto pubblico) e scientifico (scienza agraria), o nella medicina (alcune cliniche medico chirurgiche, ginecologia, pediatria, medicina del lavoro). L’attenzione verso il metodo scientifico sperimentale aumenta: viene eretta la Specola astronomica sulla torre del Castello dei Carraresi, viene preso in affitto un terreno per gli esperimenti in agraria e attivati molti laboratori.

 

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Nel 1545 si ha la fondazione dell’Orto dei semplici, il primo giardino botanico europeo. Alla fine del secolo, probabilmente nel 1595, viene costruito il primo teatro anatomico stabile. "Hic est locus ubi mors gaudet succurrere vitae" dice l'iscrizione che campeggia sulla sua entrata “è questo il luogo dove la morte gode nel soccorrere la vita”, tanto furono importanti le dissezioni anatomiche per il progresso degli studi di medicina.

Nel Seicento e per buona parte del secolo successivo non mancano docenti di valore, (da Antonio Vallisneri a Gian Battista Morgagni) e brillanti studenti che a Padova iniziano i loro studi (da Giuseppe Tartini a Carlo Goldoni, Ugo Foscolo, e molti altri). Nel frattempo gli ampliamenti continuano.

Nel 1629 viene costruita la prima biblioteca universitaria italiana, con sede nella Sala dei Giganti; nel 1678 il Sacro Collegio dei filosofi e medici concede la prima laurea al mondo a una donna, la patrizia veneziana Elena Lucrezia Cornaro Piscopia.

Nella seconda metà del Settecento si ha una serie di riforme sul piano della didattica, con la creazione di nuove cattedre in campo giuridico (come diritto pubblico) e scientifico (scienza agraria), o nella medicina (alcune cliniche medico chirurgiche, ginecologia, pediatria, medicina del lavoro). L’attenzione verso il metodo scientifico sperimentale aumenta: viene eretta la Specola astronomica sulla torre del Castello dei Carraresi, viene preso in affitto un terreno per gli esperimenti in agraria e attivati molti laboratori.

 

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Nel 1545 si ha la fondazione dell’Orto dei semplici, il primo giardino botanico europeo. Alla fine del secolo, probabilmente nel 1595, viene costruito il primo teatro anatomico stabile. "Hic est locus ubi mors gaudet succurrere vitae" dice l'iscrizione che campeggia sulla sua entrata “è questo il luogo dove la morte gode nel soccorrere la vita”, tanto furono importanti le dissezioni anatomiche per il progresso degli studi di medicina.

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Nel 1629 viene costruita la prima biblioteca universitaria italiana, con sede nella Sala dei Giganti; nel 1678 il Sacro Collegio dei filosofi e medici concede la prima laurea al mondo a una donna, la patrizia veneziana Elena Lucrezia Cornaro Piscopia.

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Nel 1545 si ha la fondazione dell’Orto dei semplici, il primo giardino botanico europeo. Alla fine del secolo, probabilmente nel 1595, viene costruito il primo teatro anatomico stabile. "Hic est locus ubi mors gaudet succurrere vitae" dice l'iscrizione che campeggia sulla sua entrata “è questo il luogo dove la morte gode nel soccorrere la vita”, tanto furono importanti le dissezioni anatomiche per il progresso degli studi di medicina.

Nel Seicento e per buona parte del secolo successivo non mancano docenti di valore, (da Antonio Vallisneri a Gian Battista Morgagni) e brillanti studenti che a Padova iniziano i loro studi (da Giuseppe Tartini a Carlo Goldoni, Ugo Foscolo, e molti altri). Nel frattempo gli ampliamenti continuano.

Nel 1629 viene costruita la prima biblioteca universitaria italiana, con sede nella Sala dei Giganti; nel 1678 il Sacro Collegio dei filosofi e medici concede la prima laurea al mondo a una donna, la patrizia veneziana Elena Lucrezia Cornaro Piscopia.

Nella seconda metà del Settecento si ha una serie di riforme sul piano della didattica, con la creazione di nuove cattedre in campo giuridico (come diritto pubblico) e scientifico (scienza agraria), o nella medicina (alcune cliniche medico chirurgiche, ginecologia, pediatria, medicina del lavoro). L’attenzione verso il metodo scientifico sperimentale aumenta: viene eretta la Specola astronomica sulla torre del Castello dei Carraresi, viene preso in affitto un terreno per gli esperimenti in agraria e attivati molti laboratori.

 

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Agli studenti, che attraverso le collette pagavano i docenti, spettava tradizionalmente l’approvazione degli statuti, l’elezione del rettore, la scelta dei docenti e la stesura dell’elenco delle cattedre attivate (il rotulus), ma già verso la fine del Trecento i Carraresi avevano cominciato a influire in queste scelte introducendo una sorta di politica delle cattedre. La Serenissima continua sulla stessa strada, finanziando la chiamata di docenti famosi fino all’ennesimo disordine tra gli studenti: nel 1560 il Senato decide di privarli totalmente della possibilità di scegliere i professori, togliendo così ogni vincolo di dipendenza dei docenti dagli studenti. Il periodo veneziano si distingue anche per le ristrutturazioni e gli ampliamenti dei palazzi, che iniziano già dalla fine del Quattrocento: le scuole sparse in diverse contrade della città confluiscono in un unico blocco di edifici, dove nascerà Palazzo Bo, ancora oggi sede centrale dell’Università.

Nel 1545 si ha la fondazione dell’Orto dei semplici, il primo giardino botanico europeo. Alla fine del secolo, probabilmente nel 1595, viene costruito il primo teatro anatomico stabile. "Hic est locus ubi mors gaudet succurrere vitae" dice l'iscrizione che campeggia sulla sua entrata “è questo il luogo dove la morte gode nel soccorrere la vita”, tanto furono importanti le dissezioni anatomiche per il progresso degli studi di medicina.

Nel Seicento e per buona parte del secolo successivo non mancano docenti di valore, (da Antonio Vallisneri a Gian Battista Morgagni) e brillanti studenti che a Padova iniziano i loro studi (da Giuseppe Tartini a Carlo Goldoni, Ugo Foscolo, e molti altri). Nel frattempo gli ampliamenti continuano.

Nel 1629 viene costruita la prima biblioteca universitaria italiana, con sede nella Sala dei Giganti; nel 1678 il Sacro Collegio dei filosofi e medici concede la prima laurea al mondo a una donna, la patrizia veneziana Elena Lucrezia Cornaro Piscopia.

Nella seconda metà del Settecento si ha una serie di riforme sul piano della didattica, con la creazione di nuove cattedre in campo giuridico (come diritto pubblico) e scientifico (scienza agraria), o nella medicina (alcune cliniche medico chirurgiche, ginecologia, pediatria, medicina del lavoro). L’attenzione verso il metodo scientifico sperimentale aumenta: viene eretta la Specola astronomica sulla torre del Castello dei Carraresi, viene preso in affitto un terreno per gli esperimenti in agraria e attivati molti laboratori.

 

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Il Medioevo e il Rinascimento

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A quest’epoca lo Studio padovano presenta una configurazione simile a quello bolognese: le corporazioni degli scolari o università in senso stretto, i collegi dei dottori e la figura del cancelliere. Gli scolari si distinguono in Transalpini e Cisalpini, secondo un criterio etnico-geografico; all’interno si configurano le “Nationes”. Eletto dagli studenti, il rettore proveniva a turno dai due gruppi, per dar voce agli studenti arrivati da tutta Europa. All’inizio del Trecento Padova raggiunge la fase di maggior splendore della sua storia indipendente, e docenti di tutta Europa la scelgono come meta: nel 1305 dallo Studio di Parigi viene chiamato a Padova il filosofo, medico e astrologo Pietro d’Abano, figura di spicco della medicina medievale. Tra i suoi successori, Nicolò Santa Sofia, Giacomo e Giovanni Dondi dall’Orologio. La Signoria dei Carraresi dà ulteriore prestigio allo Studio, chiamando docenti famosi per attrarre il maggior numero di studenti, e Padova diventa punto di riferimento per la diffusione della cultura e della ricerca del mondo occidentale come Bologna, Oxford e Cambridge.

Verso la fine del Trecento l’insofferenza della corporazione degli studenti delle discipline filosofiche e mediche porta alla definitiva scissione dalla più antica Universitas Iuristarum; nasce così nel 1399 l’Universitas Artistorum. L’elezione di un rettore autonomo, lo studente Benedetto Greco da Salerno, è l’espressione di questa totale indipendenza organizzativa.

L’inizio del Quattrocento segna la caduta dei Carraresi e l’avvento del dominio di Venezia, che durerà più di tre secoli, fino alla fine del Settecento. Malgrado alcuni periodi di crisi, è un periodo di grande prestigio culturale che vede succedersi a Padova nomi rimasti scolpiti nella storia dell’astronomia, della medicina, della fisica e delle lettere: lasciano un segno indelebile professori come Andrea Vesalio, Gabriele Falloppio e successivamente Girolamo Fabrici d’Acquapendente: con le loro scoperte nel campo dell’anatomia contribuiranno a dare svolte significative in campo medico. Galileo Galilei insegna a Padova per 18 anni, avvalorando la tesi eliocentrica di Nicolò Copernico, e imprime una svolta fondamentale allo studio dell’astronomia. Grazie alla costruzione di un telescopio più potente di quello già esistente, fornisce le prime osservazioni dettagliate della Via Lattea, della superficie della Luna e dei quattro satelliti principali di Giove; nel 1610 pubblica il Sidereus Nuncius.

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L’inizio del Quattrocento segna la caduta dei Carraresi e l’avvento del dominio di Venezia, che durerà più di tre secoli, fino alla fine del Settecento. Malgrado alcuni periodi di crisi, è un periodo di grande prestigio culturale che vede succedersi a Padova nomi rimasti scolpiti nella storia dell’astronomia, della medicina, della fisica e delle lettere: lasciano un segno indelebile professori come Andrea Vesalio, Gabriele Falloppio e successivamente Girolamo Fabrici d’Acquapendente: con le loro scoperte nel campo dell’anatomia contribuiranno a dare svolte significative in campo medico. Galileo Galilei insegna a Padova per 18 anni, avvalorando la tesi eliocentrica di Nicolò Copernico, e imprime una svolta fondamentale allo studio dell’astronomia. Grazie alla costruzione di un telescopio più potente di quello già esistente, fornisce le prime osservazioni dettagliate della Via Lattea, della superficie della Luna e dei quattro satelliti principali di Giove; nel 1610 pubblica il Sidereus Nuncius.

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Verso la fine del Trecento l’insofferenza della corporazione degli studenti delle discipline filosofiche e mediche porta alla definitiva scissione dalla più antica Universitas Iuristarum; nasce così nel 1399 l’Universitas Artistorum. L’elezione di un rettore autonomo, lo studente Benedetto Greco da Salerno, è l’espressione di questa totale indipendenza organizzativa.

L’inizio del Quattrocento segna la caduta dei Carraresi e l’avvento del dominio di Venezia, che durerà più di tre secoli, fino alla fine del Settecento. Malgrado alcuni periodi di crisi, è un periodo di grande prestigio culturale che vede succedersi a Padova nomi rimasti scolpiti nella storia dell’astronomia, della medicina, della fisica e delle lettere: lasciano un segno indelebile professori come Andrea Vesalio, Gabriele Falloppio e successivamente Girolamo Fabrici d’Acquapendente: con le loro scoperte nel campo dell’anatomia contribuiranno a dare svolte significative in campo medico. Galileo Galilei insegna a Padova per 18 anni, avvalorando la tesi eliocentrica di Nicolò Copernico, e imprime una svolta fondamentale allo studio dell’astronomia. Grazie alla costruzione di un telescopio più potente di quello già esistente, fornisce le prime osservazioni dettagliate della Via Lattea, della superficie della Luna e dei quattro satelliti principali di Giove; nel 1610 pubblica il Sidereus Nuncius.

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A quest’epoca lo Studio padovano presenta una configurazione simile a quello bolognese: le corporazioni degli scolari o università in senso stretto, i collegi dei dottori e la figura del cancelliere. Gli scolari si distinguono in Transalpini e Cisalpini, secondo un criterio etnico-geografico; all’interno si configurano le “Nationes”. Eletto dagli studenti, il rettore proveniva a turno dai due gruppi, per dar voce agli studenti arrivati da tutta Europa. All’inizio del Trecento Padova raggiunge la fase di maggior splendore della sua storia indipendente, e docenti di tutta Europa la scelgono come meta: nel 1305 dallo Studio di Parigi viene chiamato a Padova il filosofo, medico e astrologo Pietro d’Abano, figura di spicco della medicina medievale. Tra i suoi successori, Nicolò Santa Sofia, Giacomo e Giovanni Dondi dall’Orologio. La Signoria dei Carraresi dà ulteriore prestigio allo Studio, chiamando docenti famosi per attrarre il maggior numero di studenti, e Padova diventa punto di riferimento per la diffusione della cultura e della ricerca del mondo occidentale come Bologna, Oxford e Cambridge.

Verso la fine del Trecento l’insofferenza della corporazione degli studenti delle discipline filosofiche e mediche porta alla definitiva scissione dalla più antica Universitas Iuristarum; nasce così nel 1399 l’Universitas Artistorum. L’elezione di un rettore autonomo, lo studente Benedetto Greco da Salerno, è l’espressione di questa totale indipendenza organizzativa.

L’inizio del Quattrocento segna la caduta dei Carraresi e l’avvento del dominio di Venezia, che durerà più di tre secoli, fino alla fine del Settecento. Malgrado alcuni periodi di crisi, è un periodo di grande prestigio culturale che vede succedersi a Padova nomi rimasti scolpiti nella storia dell’astronomia, della medicina, della fisica e delle lettere: lasciano un segno indelebile professori come Andrea Vesalio, Gabriele Falloppio e successivamente Girolamo Fabrici d’Acquapendente: con le loro scoperte nel campo dell’anatomia contribuiranno a dare svolte significative in campo medico. Galileo Galilei insegna a Padova per 18 anni, avvalorando la tesi eliocentrica di Nicolò Copernico, e imprime una svolta fondamentale allo studio dell’astronomia. Grazie alla costruzione di un telescopio più potente di quello già esistente, fornisce le prime osservazioni dettagliate della Via Lattea, della superficie della Luna e dei quattro satelliti principali di Giove; nel 1610 pubblica il Sidereus Nuncius.

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Verso la fine del Trecento l’insofferenza della corporazione degli studenti delle discipline filosofiche e mediche porta alla definitiva scissione dalla più antica Universitas Iuristarum; nasce così nel 1399 l’Universitas Artistorum. L’elezione di un rettore autonomo, lo studente Benedetto Greco da Salerno, è l’espressione di questa totale indipendenza organizzativa.

L’inizio del Quattrocento segna la caduta dei Carraresi e l’avvento del dominio di Venezia, che durerà più di tre secoli, fino alla fine del Settecento. Malgrado alcuni periodi di crisi, è un periodo di grande prestigio culturale che vede succedersi a Padova nomi rimasti scolpiti nella storia dell’astronomia, della medicina, della fisica e delle lettere: lasciano un segno indelebile professori come Andrea Vesalio, Gabriele Falloppio e successivamente Girolamo Fabrici d’Acquapendente: con le loro scoperte nel campo dell’anatomia contribuiranno a dare svolte significative in campo medico. Galileo Galilei insegna a Padova per 18 anni, avvalorando la tesi eliocentrica di Nicolò Copernico, e imprime una svolta fondamentale allo studio dell’astronomia. Grazie alla costruzione di un telescopio più potente di quello già esistente, fornisce le prime osservazioni dettagliate della Via Lattea, della superficie della Luna e dei quattro satelliti principali di Giove; nel 1610 pubblica il Sidereus Nuncius.

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Verso la fine del Trecento l’insofferenza della corporazione degli studenti delle discipline filosofiche e mediche porta alla definitiva scissione dalla più antica Universitas Iuristarum; nasce così nel 1399 l’Universitas Artistorum. L’elezione di un rettore autonomo, lo studente Benedetto Greco da Salerno, è l’espressione di questa totale indipendenza organizzativa.

L’inizio del Quattrocento segna la caduta dei Carraresi e l’avvento del dominio di Venezia, che durerà più di tre secoli, fino alla fine del Settecento. Malgrado alcuni periodi di crisi, è un periodo di grande prestigio culturale che vede succedersi a Padova nomi rimasti scolpiti nella storia dell’astronomia, della medicina, della fisica e delle lettere: lasciano un segno indelebile professori come Andrea Vesalio, Gabriele Falloppio e successivamente Girolamo Fabrici d’Acquapendente: con le loro scoperte nel campo dell’anatomia contribuiranno a dare svolte significative in campo medico. Galileo Galilei insegna a Padova per 18 anni, avvalorando la tesi eliocentrica di Nicolò Copernico, e imprime una svolta fondamentale allo studio dell’astronomia. Grazie alla costruzione di un telescopio più potente di quello già esistente, fornisce le prime osservazioni dettagliate della Via Lattea, della superficie della Luna e dei quattro satelliti principali di Giove; nel 1610 pubblica il Sidereus Nuncius.

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Storia, valori e strategia

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Contatti

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Centralino

Tel. 049 827 5111

Call Centre

Tel. 049 827 3131 - email callcentre@unipd.it

Ufficio Relazioni con il pubblico

Tel. 049 827 3338 - email urp@unipd.it

Organigramma dell'Amministrazione centrale

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La scomparsa del nostro ricercatore Riccardo Pozzobon

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Il geologo planetario è scomparso durante una missione in Alaska, lo scorso agosto

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Le aule studio durante le feste

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Durante la sospensione delle lezioni puoi frequentare diverse aule studio Unipd e accreditate

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Durante la sospensione delle lezioni puoi frequentare diverse aule studio Unipd e accreditate

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Durante la sospensione delle lezioni puoi frequentare diverse aule studio Unipd e accreditate

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I nostri numeri

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Come iscriversi: tutte le informazioni per immatricolarsi

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Albo ufficiale

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Amministrazione trasparente

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