Etifor è il primo spin off dell'Università di Padova a diventare B Corp

Array ( [body] => Array ( [#theme] => field [#weight] => 0 [#title] => Body [#access] => 1 [#label_display] => hidden [#view_mode] => teaser [#language] => und [#field_name] => body [#field_type] => text_with_summary [#field_translatable] => 0 [#entity_type] => node [#bundle] => box_lancio_news [#object] => stdClass Object ( [vid] => 409667 [uid] => 13 [title] => Etifor è il primo spin off dell'Università di Padova a diventare B Corp [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94940 [type] => box_lancio_news [language] => it [created] => 1669796801 [changed] => 1669797196 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1669797196 [revision_uid] => 13 [body] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] =>

A ottobre 2022, l’Università degli Studi di Padova si è posizionata prima in Italia nel ranking QS Sustainability delle istituzioni mondiali che, tramite la ricerca, l’insegnamento e le connessioni con il territorio, hanno la possibilità di trainare e accelerare il cambiamento necessario in termini di ambiente, società e governance per uno sviluppo sostenibile. Questo autunno è stato ottenuto un altro interessante traguardo: Etifor - azienda nata all’interno del Dipartimento Territorio e sistemi agro-forestali - è il primo spin-off dell’Università degli Studi di Padova a ottenere la certificazione B Corp

Questa certificazione internazionale è assegnata alle organizzazioni - poco più di 200 in tutta Italia - che si impegnano a rispettare i più alti standard di performance sociale e ambientale, trasparenza e responsabilità e che operano in modo tale da ottimizzare il loro impatto positivo verso il personale dipendente, le comunità di riferimento e l’ambiente.

Dal 2011, anno in cui è stata fondata Etifor, i suoi amministratori hanno le idee chiare “Siamo convinti da sempre che le imprese debbano essere le prime a impegnarsi per il benessere della collettività e per questo tutti i nostri servizi e progetti permettono di creare impatti ambientali e socio-economici positivi in più di 42 paesi del mondo, mitigando la crisi climatica e la perdita di biodiversità. Essere spin-off universitario significa creare un ponte, tra scienza e mercato, traducendo l’innovazione in nuove opportunità di sviluppo sostenibile, rispettando i così detti “limiti planetari”. Nel nostro caso, sviluppo economico e impatti positivi vanno a pari passo: perché una crescita non sostenibile non può più essere un’opzione.” Alessandro Leonardi, cofondatore e CEO di Etifor.

Ma cosa significa diventare Società Benefit e B Corp per una PMI Italiana? Implica la modifica dell’oggetto sociale e la registrazione pubblica, presso la Camera di Commercio, del Bilancio integrato dal Rapporto d’Impatto. A sua volta la certificazione internazionale B Corp prevede il monitoraggio annuale degli impatti tramite il B Impact Assessment. Per questo in Etifor ogni progetto è valutato sulla base di indicatori di impatto collegati agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) definiti dalle Nazioni Unite.

Negli ultimi anni l’azienda padovana ha lavorato moltissimo anche per migliorare il benessere del proprio personale dipendente. Grazie a un fatturato in forte crescita (triplicato negli ultimi 3 anni) e a una struttura orizzontale che favorisce lo scambio di idee e la governance partecipata è stato infatti possibile investire su diversi fronti: dagli incentivi economici (welfare aziendale e premi di fine anno che arrivano fino a un 10% del fatturato) fino a quelli sociali (come l’assunzione di un Good Vibe Manager nel 2021, l’apertura di uno sportello per il benessere psicologico nel 2022, e la partecipazione dei dipendenti all’interno del CdA). Con un’età media di 33 anni, un team al 50% costituito da donne, e una percentuale di nuovi assunti che si assesta intorno al + 30% annuo, Etifor si conferma essere una realtà veneta da seguire con attenzione.

[summary] => [format] => 2 [safe_value] =>

A ottobre 2022, l’Università degli Studi di Padova si è posizionata prima in Italia nel ranking QS Sustainability delle istituzioni mondiali che, tramite la ricerca, l’insegnamento e le connessioni con il territorio, hanno la possibilità di trainare e accelerare il cambiamento necessario in termini di ambiente, società e governance per uno sviluppo sostenibile. Questo autunno è stato ottenuto un altro interessante traguardo: Etifor - azienda nata all’interno del Dipartimento Territorio e sistemi agro-forestali - è il primo spin-off dell’Università degli Studi di Padova a ottenere la certificazione B Corp

Questa certificazione internazionale è assegnata alle organizzazioni - poco più di 200 in tutta Italia - che si impegnano a rispettare i più alti standard di performance sociale e ambientale, trasparenza e responsabilità e che operano in modo tale da ottimizzare il loro impatto positivo verso il personale dipendente, le comunità di riferimento e l’ambiente.

Dal 2011, anno in cui è stata fondata Etifor, i suoi amministratori hanno le idee chiare “Siamo convinti da sempre che le imprese debbano essere le prime a impegnarsi per il benessere della collettività e per questo tutti i nostri servizi e progetti permettono di creare impatti ambientali e socio-economici positivi in più di 42 paesi del mondo, mitigando la crisi climatica e la perdita di biodiversità. Essere spin-off universitario significa creare un ponte, tra scienza e mercato, traducendo l’innovazione in nuove opportunità di sviluppo sostenibile, rispettando i così detti “limiti planetari”. Nel nostro caso, sviluppo economico e impatti positivi vanno a pari passo: perché una crescita non sostenibile non può più essere un’opzione.” Alessandro Leonardi, cofondatore e CEO di Etifor.

Ma cosa significa diventare Società Benefit e B Corp per una PMI Italiana? Implica la modifica dell’oggetto sociale e la registrazione pubblica, presso la Camera di Commercio, del Bilancio integrato dal Rapporto d’Impatto. A sua volta la certificazione internazionale B Corp prevede il monitoraggio annuale degli impatti tramite il B Impact Assessment. Per questo in Etifor ogni progetto è valutato sulla base di indicatori di impatto collegati agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) definiti dalle Nazioni Unite.

Negli ultimi anni l’azienda padovana ha lavorato moltissimo anche per migliorare il benessere del proprio personale dipendente. Grazie a un fatturato in forte crescita (triplicato negli ultimi 3 anni) e a una struttura orizzontale che favorisce lo scambio di idee e la governance partecipata è stato infatti possibile investire su diversi fronti: dagli incentivi economici (welfare aziendale e premi di fine anno che arrivano fino a un 10% del fatturato) fino a quelli sociali (come l’assunzione di un Good Vibe Manager nel 2021, l’apertura di uno sportello per il benessere psicologico nel 2022, e la partecipazione dei dipendenti all’interno del CdA). Con un’età media di 33 anni, un team al 50% costituito da donne, e una percentuale di nuovi assunti che si assesta intorno al + 30% annuo, Etifor si conferma essere una realtà veneta da seguire con attenzione.

[safe_summary] => ) ) ) [field_date_box_lancio_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => 2022-11-30T00:00:00 [timezone] => Europe/Paris [timezone_db] => Europe/Paris [date_type] => date ) ) ) [field_etichetta_box_lancio_news] => Array ( ) [field_img_box_lancio_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113427 [uid] => 13 [filename] => n_natura_erba.jpg [uri] => public://n_natura_erba.jpg [filemime] => image/jpeg [filesize] => 340430 [status] => 1 [timestamp] => 1669797196 [type] => image [field_file_image_alt_text] => Array ( ) [field_file_image_title_text] => Array ( ) [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2048 ) ) ) [metadata] => Array ( [height] => 630 [width] => 1200 ) [height] => 630 [width] => 1200 [alt] => erba [title] => ) ) ) [field_link_alla_news] => Array ( ) [field_link_esterno_news] => Array ( ) [field_pagina_associata] => Array ( ) [field_link_etichetta] => Array ( ) [field_abstract_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => Etifor è il primo spin-off dell’Università degli Studi di Padova a ottenere la certificazione internazionale B Corp, assegnata alle organizzazioni che si impegnano a rispettare i più alti standard di performance sociale e ambientale, trasparenza e responsabilità e che operano in modo tale da ottimizzare il loro impatto positivo verso il personale dipendente, le comunità di riferimento e l’ambiente [format] => [safe_value] => Etifor è il primo spin-off dell’Università degli Studi di Padova a ottenere la certificazione internazionale B Corp, assegnata alle organizzazioni che si impegnano a rispettare i più alti standard di performance sociale e ambientale, trasparenza e responsabilità e che operano in modo tale da ottimizzare il loro impatto positivo verso il personale dipendente, le comunità di riferimento e l’ambiente ) ) ) [field_allegato_news] => Array ( ) [field_categorie_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2264 ) [1] => Array ( [tid] => 2462 ) ) ) [field_pub_date] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => 2022-11-30T00:00:00 [value2] => 2023-05-09T00:00:00 [timezone] => Europe/Paris [timezone_db] => Europe/Paris [date_type] => date ) ) ) [field_layout_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => single ) ) ) [field_testo_opzionale_news] => Array ( ) [field_url_en_page] => Array ( ) [field_url_en_page_label] => Array ( ) [path] => Array ( [pathauto] => 1 ) [name] => chiara.mezzalira [picture] => 0 [data] => a:2:{s:13:"form_build_id";s:37:"form-e496b743db3766e42eb8a4d1ccc1c014";s:14:"wysiwyg_status";a:1:{i:1;i:1;}} [num_revisions] => 2 [current_revision_id] => 409667 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) [#items] => Array ( [0] => Array ( [value] =>

A ottobre 2022, l’Università degli Studi di Padova si è posizionata prima in Italia nel ranking QS Sustainability delle istituzioni mondiali che, tramite la ricerca, l’insegnamento e le connessioni con il territorio, hanno la possibilità di trainare e accelerare il cambiamento necessario in termini di ambiente, società e governance per uno sviluppo sostenibile. Questo autunno è stato ottenuto un altro interessante traguardo: Etifor - azienda nata all’interno del Dipartimento Territorio e sistemi agro-forestali - è il primo spin-off dell’Università degli Studi di Padova a ottenere la certificazione B Corp

Questa certificazione internazionale è assegnata alle organizzazioni - poco più di 200 in tutta Italia - che si impegnano a rispettare i più alti standard di performance sociale e ambientale, trasparenza e responsabilità e che operano in modo tale da ottimizzare il loro impatto positivo verso il personale dipendente, le comunità di riferimento e l’ambiente.

Dal 2011, anno in cui è stata fondata Etifor, i suoi amministratori hanno le idee chiare “Siamo convinti da sempre che le imprese debbano essere le prime a impegnarsi per il benessere della collettività e per questo tutti i nostri servizi e progetti permettono di creare impatti ambientali e socio-economici positivi in più di 42 paesi del mondo, mitigando la crisi climatica e la perdita di biodiversità. Essere spin-off universitario significa creare un ponte, tra scienza e mercato, traducendo l’innovazione in nuove opportunità di sviluppo sostenibile, rispettando i così detti “limiti planetari”. Nel nostro caso, sviluppo economico e impatti positivi vanno a pari passo: perché una crescita non sostenibile non può più essere un’opzione.” Alessandro Leonardi, cofondatore e CEO di Etifor.

Ma cosa significa diventare Società Benefit e B Corp per una PMI Italiana? Implica la modifica dell’oggetto sociale e la registrazione pubblica, presso la Camera di Commercio, del Bilancio integrato dal Rapporto d’Impatto. A sua volta la certificazione internazionale B Corp prevede il monitoraggio annuale degli impatti tramite il B Impact Assessment. Per questo in Etifor ogni progetto è valutato sulla base di indicatori di impatto collegati agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) definiti dalle Nazioni Unite.

Negli ultimi anni l’azienda padovana ha lavorato moltissimo anche per migliorare il benessere del proprio personale dipendente. Grazie a un fatturato in forte crescita (triplicato negli ultimi 3 anni) e a una struttura orizzontale che favorisce lo scambio di idee e la governance partecipata è stato infatti possibile investire su diversi fronti: dagli incentivi economici (welfare aziendale e premi di fine anno che arrivano fino a un 10% del fatturato) fino a quelli sociali (come l’assunzione di un Good Vibe Manager nel 2021, l’apertura di uno sportello per il benessere psicologico nel 2022, e la partecipazione dei dipendenti all’interno del CdA). Con un’età media di 33 anni, un team al 50% costituito da donne, e una percentuale di nuovi assunti che si assesta intorno al + 30% annuo, Etifor si conferma essere una realtà veneta da seguire con attenzione.

[summary] => [format] => 2 [safe_value] =>

A ottobre 2022, l’Università degli Studi di Padova si è posizionata prima in Italia nel ranking QS Sustainability delle istituzioni mondiali che, tramite la ricerca, l’insegnamento e le connessioni con il territorio, hanno la possibilità di trainare e accelerare il cambiamento necessario in termini di ambiente, società e governance per uno sviluppo sostenibile. Questo autunno è stato ottenuto un altro interessante traguardo: Etifor - azienda nata all’interno del Dipartimento Territorio e sistemi agro-forestali - è il primo spin-off dell’Università degli Studi di Padova a ottenere la certificazione B Corp

Questa certificazione internazionale è assegnata alle organizzazioni - poco più di 200 in tutta Italia - che si impegnano a rispettare i più alti standard di performance sociale e ambientale, trasparenza e responsabilità e che operano in modo tale da ottimizzare il loro impatto positivo verso il personale dipendente, le comunità di riferimento e l’ambiente.

Dal 2011, anno in cui è stata fondata Etifor, i suoi amministratori hanno le idee chiare “Siamo convinti da sempre che le imprese debbano essere le prime a impegnarsi per il benessere della collettività e per questo tutti i nostri servizi e progetti permettono di creare impatti ambientali e socio-economici positivi in più di 42 paesi del mondo, mitigando la crisi climatica e la perdita di biodiversità. Essere spin-off universitario significa creare un ponte, tra scienza e mercato, traducendo l’innovazione in nuove opportunità di sviluppo sostenibile, rispettando i così detti “limiti planetari”. Nel nostro caso, sviluppo economico e impatti positivi vanno a pari passo: perché una crescita non sostenibile non può più essere un’opzione.” Alessandro Leonardi, cofondatore e CEO di Etifor.

Ma cosa significa diventare Società Benefit e B Corp per una PMI Italiana? Implica la modifica dell’oggetto sociale e la registrazione pubblica, presso la Camera di Commercio, del Bilancio integrato dal Rapporto d’Impatto. A sua volta la certificazione internazionale B Corp prevede il monitoraggio annuale degli impatti tramite il B Impact Assessment. Per questo in Etifor ogni progetto è valutato sulla base di indicatori di impatto collegati agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) definiti dalle Nazioni Unite.

Negli ultimi anni l’azienda padovana ha lavorato moltissimo anche per migliorare il benessere del proprio personale dipendente. Grazie a un fatturato in forte crescita (triplicato negli ultimi 3 anni) e a una struttura orizzontale che favorisce lo scambio di idee e la governance partecipata è stato infatti possibile investire su diversi fronti: dagli incentivi economici (welfare aziendale e premi di fine anno che arrivano fino a un 10% del fatturato) fino a quelli sociali (come l’assunzione di un Good Vibe Manager nel 2021, l’apertura di uno sportello per il benessere psicologico nel 2022, e la partecipazione dei dipendenti all’interno del CdA). Con un’età media di 33 anni, un team al 50% costituito da donne, e una percentuale di nuovi assunti che si assesta intorno al + 30% annuo, Etifor si conferma essere una realtà veneta da seguire con attenzione.

[safe_summary] => ) ) [#formatter] => text_summary_or_trimmed [0] => Array ( [#markup] =>

A ottobre 2022, l’Università degli Studi di Padova si è posizionata prima in Italia nel ranking QS Sustainability delle istituzioni mondiali che, tramite la ricerca, l’insegnamento e le connessioni con il territorio, hanno la possibilità di trainare e accelerare il cambiamento necessario in termini di ambiente, società e governance per uno sviluppo sostenibile.

) ) [field_img_box_lancio_news] => Array ( [#theme] => field [#weight] => 0 [#title] => Immagine [#access] => 1 [#label_display] => above [#view_mode] => teaser [#language] => und [#field_name] => field_img_box_lancio_news [#field_type] => image [#field_translatable] => 0 [#entity_type] => node [#bundle] => box_lancio_news [#object] => stdClass Object ( [vid] => 409667 [uid] => 13 [title] => Etifor è il primo spin off dell'Università di Padova a diventare B Corp [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94940 [type] => box_lancio_news [language] => it [created] => 1669796801 [changed] => 1669797196 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1669797196 [revision_uid] => 13 [body] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] =>

A ottobre 2022, l’Università degli Studi di Padova si è posizionata prima in Italia nel ranking QS Sustainability delle istituzioni mondiali che, tramite la ricerca, l’insegnamento e le connessioni con il territorio, hanno la possibilità di trainare e accelerare il cambiamento necessario in termini di ambiente, società e governance per uno sviluppo sostenibile. Questo autunno è stato ottenuto un altro interessante traguardo: Etifor - azienda nata all’interno del Dipartimento Territorio e sistemi agro-forestali - è il primo spin-off dell’Università degli Studi di Padova a ottenere la certificazione B Corp

Questa certificazione internazionale è assegnata alle organizzazioni - poco più di 200 in tutta Italia - che si impegnano a rispettare i più alti standard di performance sociale e ambientale, trasparenza e responsabilità e che operano in modo tale da ottimizzare il loro impatto positivo verso il personale dipendente, le comunità di riferimento e l’ambiente.

Dal 2011, anno in cui è stata fondata Etifor, i suoi amministratori hanno le idee chiare “Siamo convinti da sempre che le imprese debbano essere le prime a impegnarsi per il benessere della collettività e per questo tutti i nostri servizi e progetti permettono di creare impatti ambientali e socio-economici positivi in più di 42 paesi del mondo, mitigando la crisi climatica e la perdita di biodiversità. Essere spin-off universitario significa creare un ponte, tra scienza e mercato, traducendo l’innovazione in nuove opportunità di sviluppo sostenibile, rispettando i così detti “limiti planetari”. Nel nostro caso, sviluppo economico e impatti positivi vanno a pari passo: perché una crescita non sostenibile non può più essere un’opzione.” Alessandro Leonardi, cofondatore e CEO di Etifor.

Ma cosa significa diventare Società Benefit e B Corp per una PMI Italiana? Implica la modifica dell’oggetto sociale e la registrazione pubblica, presso la Camera di Commercio, del Bilancio integrato dal Rapporto d’Impatto. A sua volta la certificazione internazionale B Corp prevede il monitoraggio annuale degli impatti tramite il B Impact Assessment. Per questo in Etifor ogni progetto è valutato sulla base di indicatori di impatto collegati agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) definiti dalle Nazioni Unite.

Negli ultimi anni l’azienda padovana ha lavorato moltissimo anche per migliorare il benessere del proprio personale dipendente. Grazie a un fatturato in forte crescita (triplicato negli ultimi 3 anni) e a una struttura orizzontale che favorisce lo scambio di idee e la governance partecipata è stato infatti possibile investire su diversi fronti: dagli incentivi economici (welfare aziendale e premi di fine anno che arrivano fino a un 10% del fatturato) fino a quelli sociali (come l’assunzione di un Good Vibe Manager nel 2021, l’apertura di uno sportello per il benessere psicologico nel 2022, e la partecipazione dei dipendenti all’interno del CdA). Con un’età media di 33 anni, un team al 50% costituito da donne, e una percentuale di nuovi assunti che si assesta intorno al + 30% annuo, Etifor si conferma essere una realtà veneta da seguire con attenzione.

[summary] => [format] => 2 [safe_value] =>

A ottobre 2022, l’Università degli Studi di Padova si è posizionata prima in Italia nel ranking QS Sustainability delle istituzioni mondiali che, tramite la ricerca, l’insegnamento e le connessioni con il territorio, hanno la possibilità di trainare e accelerare il cambiamento necessario in termini di ambiente, società e governance per uno sviluppo sostenibile. Questo autunno è stato ottenuto un altro interessante traguardo: Etifor - azienda nata all’interno del Dipartimento Territorio e sistemi agro-forestali - è il primo spin-off dell’Università degli Studi di Padova a ottenere la certificazione B Corp

Questa certificazione internazionale è assegnata alle organizzazioni - poco più di 200 in tutta Italia - che si impegnano a rispettare i più alti standard di performance sociale e ambientale, trasparenza e responsabilità e che operano in modo tale da ottimizzare il loro impatto positivo verso il personale dipendente, le comunità di riferimento e l’ambiente.

Dal 2011, anno in cui è stata fondata Etifor, i suoi amministratori hanno le idee chiare “Siamo convinti da sempre che le imprese debbano essere le prime a impegnarsi per il benessere della collettività e per questo tutti i nostri servizi e progetti permettono di creare impatti ambientali e socio-economici positivi in più di 42 paesi del mondo, mitigando la crisi climatica e la perdita di biodiversità. Essere spin-off universitario significa creare un ponte, tra scienza e mercato, traducendo l’innovazione in nuove opportunità di sviluppo sostenibile, rispettando i così detti “limiti planetari”. Nel nostro caso, sviluppo economico e impatti positivi vanno a pari passo: perché una crescita non sostenibile non può più essere un’opzione.” Alessandro Leonardi, cofondatore e CEO di Etifor.

Ma cosa significa diventare Società Benefit e B Corp per una PMI Italiana? Implica la modifica dell’oggetto sociale e la registrazione pubblica, presso la Camera di Commercio, del Bilancio integrato dal Rapporto d’Impatto. A sua volta la certificazione internazionale B Corp prevede il monitoraggio annuale degli impatti tramite il B Impact Assessment. Per questo in Etifor ogni progetto è valutato sulla base di indicatori di impatto collegati agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) definiti dalle Nazioni Unite.

Negli ultimi anni l’azienda padovana ha lavorato moltissimo anche per migliorare il benessere del proprio personale dipendente. Grazie a un fatturato in forte crescita (triplicato negli ultimi 3 anni) e a una struttura orizzontale che favorisce lo scambio di idee e la governance partecipata è stato infatti possibile investire su diversi fronti: dagli incentivi economici (welfare aziendale e premi di fine anno che arrivano fino a un 10% del fatturato) fino a quelli sociali (come l’assunzione di un Good Vibe Manager nel 2021, l’apertura di uno sportello per il benessere psicologico nel 2022, e la partecipazione dei dipendenti all’interno del CdA). Con un’età media di 33 anni, un team al 50% costituito da donne, e una percentuale di nuovi assunti che si assesta intorno al + 30% annuo, Etifor si conferma essere una realtà veneta da seguire con attenzione.

[safe_summary] => ) ) ) [field_date_box_lancio_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => 2022-11-30T00:00:00 [timezone] => Europe/Paris [timezone_db] => Europe/Paris [date_type] => date ) ) ) [field_etichetta_box_lancio_news] => Array ( ) [field_img_box_lancio_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113427 [uid] => 13 [filename] => n_natura_erba.jpg [uri] => public://n_natura_erba.jpg [filemime] => image/jpeg [filesize] => 340430 [status] => 1 [timestamp] => 1669797196 [type] => image [field_file_image_alt_text] => Array ( ) [field_file_image_title_text] => Array ( ) [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2048 ) ) ) [metadata] => Array ( [height] => 630 [width] => 1200 ) [height] => 630 [width] => 1200 [alt] => erba [title] => ) ) ) [field_link_alla_news] => Array ( ) [field_link_esterno_news] => Array ( ) [field_pagina_associata] => Array ( ) [field_link_etichetta] => Array ( ) [field_abstract_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => Etifor è il primo spin-off dell’Università degli Studi di Padova a ottenere la certificazione internazionale B Corp, assegnata alle organizzazioni che si impegnano a rispettare i più alti standard di performance sociale e ambientale, trasparenza e responsabilità e che operano in modo tale da ottimizzare il loro impatto positivo verso il personale dipendente, le comunità di riferimento e l’ambiente [format] => [safe_value] => Etifor è il primo spin-off dell’Università degli Studi di Padova a ottenere la certificazione internazionale B Corp, assegnata alle organizzazioni che si impegnano a rispettare i più alti standard di performance sociale e ambientale, trasparenza e responsabilità e che operano in modo tale da ottimizzare il loro impatto positivo verso il personale dipendente, le comunità di riferimento e l’ambiente ) ) ) [field_allegato_news] => Array ( ) [field_categorie_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2264 ) [1] => Array ( [tid] => 2462 ) ) ) [field_pub_date] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => 2022-11-30T00:00:00 [value2] => 2023-05-09T00:00:00 [timezone] => Europe/Paris [timezone_db] => Europe/Paris [date_type] => date ) ) ) [field_layout_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => single ) ) ) [field_testo_opzionale_news] => Array ( ) [field_url_en_page] => Array ( ) [field_url_en_page_label] => Array ( ) [path] => Array ( [pathauto] => 1 ) [name] => chiara.mezzalira [picture] => 0 [data] => a:2:{s:13:"form_build_id";s:37:"form-e496b743db3766e42eb8a4d1ccc1c014";s:14:"wysiwyg_status";a:1:{i:1;i:1;}} [num_revisions] => 2 [current_revision_id] => 409667 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) [#items] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113427 [uid] => 13 [filename] => n_natura_erba.jpg [uri] => public://n_natura_erba.jpg [filemime] => image/jpeg [filesize] => 340430 [status] => 1 [timestamp] => 1669797196 [type] => image [field_file_image_alt_text] => Array ( ) [field_file_image_title_text] => Array ( ) [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2048 ) ) ) [metadata] => Array ( [height] => 630 [width] => 1200 ) [height] => 630 [width] => 1200 [alt] => erba [title] => ) ) [#formatter] => image [0] => Array ( [#theme] => image_formatter [#item] => Array ( [fid] => 113427 [uid] => 13 [filename] => n_natura_erba.jpg [uri] => public://n_natura_erba.jpg [filemime] => image/jpeg [filesize] => 340430 [status] => 1 [timestamp] => 1669797196 [type] => image [field_file_image_alt_text] => Array ( ) [field_file_image_title_text] => Array ( ) [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2048 ) ) ) [metadata] => Array ( [height] => 630 [width] => 1200 ) [height] => 630 [width] => 1200 [alt] => erba [title] => ) [#image_style] => [#path] => ) ) [field_abstract_news] => Array ( [#theme] => field [#weight] => 0 [#title] => Abstract [#access] => 1 [#label_display] => above [#view_mode] => teaser [#language] => und [#field_name] => field_abstract_news [#field_type] => text_long [#field_translatable] => 0 [#entity_type] => node [#bundle] => box_lancio_news [#object] => stdClass Object ( [vid] => 409667 [uid] => 13 [title] => Etifor è il primo spin off dell'Università di Padova a diventare B Corp [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94940 [type] => box_lancio_news [language] => it [created] => 1669796801 [changed] => 1669797196 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1669797196 [revision_uid] => 13 [body] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] =>

A ottobre 2022, l’Università degli Studi di Padova si è posizionata prima in Italia nel ranking QS Sustainability delle istituzioni mondiali che, tramite la ricerca, l’insegnamento e le connessioni con il territorio, hanno la possibilità di trainare e accelerare il cambiamento necessario in termini di ambiente, società e governance per uno sviluppo sostenibile. Questo autunno è stato ottenuto un altro interessante traguardo: Etifor - azienda nata all’interno del Dipartimento Territorio e sistemi agro-forestali - è il primo spin-off dell’Università degli Studi di Padova a ottenere la certificazione B Corp

Questa certificazione internazionale è assegnata alle organizzazioni - poco più di 200 in tutta Italia - che si impegnano a rispettare i più alti standard di performance sociale e ambientale, trasparenza e responsabilità e che operano in modo tale da ottimizzare il loro impatto positivo verso il personale dipendente, le comunità di riferimento e l’ambiente.

Dal 2011, anno in cui è stata fondata Etifor, i suoi amministratori hanno le idee chiare “Siamo convinti da sempre che le imprese debbano essere le prime a impegnarsi per il benessere della collettività e per questo tutti i nostri servizi e progetti permettono di creare impatti ambientali e socio-economici positivi in più di 42 paesi del mondo, mitigando la crisi climatica e la perdita di biodiversità. Essere spin-off universitario significa creare un ponte, tra scienza e mercato, traducendo l’innovazione in nuove opportunità di sviluppo sostenibile, rispettando i così detti “limiti planetari”. Nel nostro caso, sviluppo economico e impatti positivi vanno a pari passo: perché una crescita non sostenibile non può più essere un’opzione.” Alessandro Leonardi, cofondatore e CEO di Etifor.

Ma cosa significa diventare Società Benefit e B Corp per una PMI Italiana? Implica la modifica dell’oggetto sociale e la registrazione pubblica, presso la Camera di Commercio, del Bilancio integrato dal Rapporto d’Impatto. A sua volta la certificazione internazionale B Corp prevede il monitoraggio annuale degli impatti tramite il B Impact Assessment. Per questo in Etifor ogni progetto è valutato sulla base di indicatori di impatto collegati agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) definiti dalle Nazioni Unite.

Negli ultimi anni l’azienda padovana ha lavorato moltissimo anche per migliorare il benessere del proprio personale dipendente. Grazie a un fatturato in forte crescita (triplicato negli ultimi 3 anni) e a una struttura orizzontale che favorisce lo scambio di idee e la governance partecipata è stato infatti possibile investire su diversi fronti: dagli incentivi economici (welfare aziendale e premi di fine anno che arrivano fino a un 10% del fatturato) fino a quelli sociali (come l’assunzione di un Good Vibe Manager nel 2021, l’apertura di uno sportello per il benessere psicologico nel 2022, e la partecipazione dei dipendenti all’interno del CdA). Con un’età media di 33 anni, un team al 50% costituito da donne, e una percentuale di nuovi assunti che si assesta intorno al + 30% annuo, Etifor si conferma essere una realtà veneta da seguire con attenzione.

[summary] => [format] => 2 [safe_value] =>

A ottobre 2022, l’Università degli Studi di Padova si è posizionata prima in Italia nel ranking QS Sustainability delle istituzioni mondiali che, tramite la ricerca, l’insegnamento e le connessioni con il territorio, hanno la possibilità di trainare e accelerare il cambiamento necessario in termini di ambiente, società e governance per uno sviluppo sostenibile. Questo autunno è stato ottenuto un altro interessante traguardo: Etifor - azienda nata all’interno del Dipartimento Territorio e sistemi agro-forestali - è il primo spin-off dell’Università degli Studi di Padova a ottenere la certificazione B Corp

Questa certificazione internazionale è assegnata alle organizzazioni - poco più di 200 in tutta Italia - che si impegnano a rispettare i più alti standard di performance sociale e ambientale, trasparenza e responsabilità e che operano in modo tale da ottimizzare il loro impatto positivo verso il personale dipendente, le comunità di riferimento e l’ambiente.

Dal 2011, anno in cui è stata fondata Etifor, i suoi amministratori hanno le idee chiare “Siamo convinti da sempre che le imprese debbano essere le prime a impegnarsi per il benessere della collettività e per questo tutti i nostri servizi e progetti permettono di creare impatti ambientali e socio-economici positivi in più di 42 paesi del mondo, mitigando la crisi climatica e la perdita di biodiversità. Essere spin-off universitario significa creare un ponte, tra scienza e mercato, traducendo l’innovazione in nuove opportunità di sviluppo sostenibile, rispettando i così detti “limiti planetari”. Nel nostro caso, sviluppo economico e impatti positivi vanno a pari passo: perché una crescita non sostenibile non può più essere un’opzione.” Alessandro Leonardi, cofondatore e CEO di Etifor.

Ma cosa significa diventare Società Benefit e B Corp per una PMI Italiana? Implica la modifica dell’oggetto sociale e la registrazione pubblica, presso la Camera di Commercio, del Bilancio integrato dal Rapporto d’Impatto. A sua volta la certificazione internazionale B Corp prevede il monitoraggio annuale degli impatti tramite il B Impact Assessment. Per questo in Etifor ogni progetto è valutato sulla base di indicatori di impatto collegati agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) definiti dalle Nazioni Unite.

Negli ultimi anni l’azienda padovana ha lavorato moltissimo anche per migliorare il benessere del proprio personale dipendente. Grazie a un fatturato in forte crescita (triplicato negli ultimi 3 anni) e a una struttura orizzontale che favorisce lo scambio di idee e la governance partecipata è stato infatti possibile investire su diversi fronti: dagli incentivi economici (welfare aziendale e premi di fine anno che arrivano fino a un 10% del fatturato) fino a quelli sociali (come l’assunzione di un Good Vibe Manager nel 2021, l’apertura di uno sportello per il benessere psicologico nel 2022, e la partecipazione dei dipendenti all’interno del CdA). Con un’età media di 33 anni, un team al 50% costituito da donne, e una percentuale di nuovi assunti che si assesta intorno al + 30% annuo, Etifor si conferma essere una realtà veneta da seguire con attenzione.

[safe_summary] => ) ) ) [field_date_box_lancio_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => 2022-11-30T00:00:00 [timezone] => Europe/Paris [timezone_db] => Europe/Paris [date_type] => date ) ) ) [field_etichetta_box_lancio_news] => Array ( ) [field_img_box_lancio_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113427 [uid] => 13 [filename] => n_natura_erba.jpg [uri] => public://n_natura_erba.jpg [filemime] => image/jpeg [filesize] => 340430 [status] => 1 [timestamp] => 1669797196 [type] => image [field_file_image_alt_text] => Array ( ) [field_file_image_title_text] => Array ( ) [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2048 ) ) ) [metadata] => Array ( [height] => 630 [width] => 1200 ) [height] => 630 [width] => 1200 [alt] => erba [title] => ) ) ) [field_link_alla_news] => Array ( ) [field_link_esterno_news] => Array ( ) [field_pagina_associata] => Array ( ) [field_link_etichetta] => Array ( ) [field_abstract_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => Etifor è il primo spin-off dell’Università degli Studi di Padova a ottenere la certificazione internazionale B Corp, assegnata alle organizzazioni che si impegnano a rispettare i più alti standard di performance sociale e ambientale, trasparenza e responsabilità e che operano in modo tale da ottimizzare il loro impatto positivo verso il personale dipendente, le comunità di riferimento e l’ambiente [format] => [safe_value] => Etifor è il primo spin-off dell’Università degli Studi di Padova a ottenere la certificazione internazionale B Corp, assegnata alle organizzazioni che si impegnano a rispettare i più alti standard di performance sociale e ambientale, trasparenza e responsabilità e che operano in modo tale da ottimizzare il loro impatto positivo verso il personale dipendente, le comunità di riferimento e l’ambiente ) ) ) [field_allegato_news] => Array ( ) [field_categorie_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2264 ) [1] => Array ( [tid] => 2462 ) ) ) [field_pub_date] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => 2022-11-30T00:00:00 [value2] => 2023-05-09T00:00:00 [timezone] => Europe/Paris [timezone_db] => Europe/Paris [date_type] => date ) ) ) [field_layout_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => single ) ) ) [field_testo_opzionale_news] => Array ( ) [field_url_en_page] => Array ( ) [field_url_en_page_label] => Array ( ) [path] => Array ( [pathauto] => 1 ) [name] => chiara.mezzalira [picture] => 0 [data] => a:2:{s:13:"form_build_id";s:37:"form-e496b743db3766e42eb8a4d1ccc1c014";s:14:"wysiwyg_status";a:1:{i:1;i:1;}} [num_revisions] => 2 [current_revision_id] => 409667 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) [#items] => Array ( [0] => Array ( [value] => Etifor è il primo spin-off dell’Università degli Studi di Padova a ottenere la certificazione internazionale B Corp, assegnata alle organizzazioni che si impegnano a rispettare i più alti standard di performance sociale e ambientale, trasparenza e responsabilità e che operano in modo tale da ottimizzare il loro impatto positivo verso il personale dipendente, le comunità di riferimento e l’ambiente [format] => [safe_value] => Etifor è il primo spin-off dell’Università degli Studi di Padova a ottenere la certificazione internazionale B Corp, assegnata alle organizzazioni che si impegnano a rispettare i più alti standard di performance sociale e ambientale, trasparenza e responsabilità e che operano in modo tale da ottimizzare il loro impatto positivo verso il personale dipendente, le comunità di riferimento e l’ambiente ) ) [#formatter] => text_default [0] => Array ( [#markup] => Etifor è il primo spin-off dell’Università degli Studi di Padova a ottenere la certificazione internazionale B Corp, assegnata alle organizzazioni che si impegnano a rispettare i più alti standard di performance sociale e ambientale, trasparenza e responsabilità e che operano in modo tale da ottimizzare il loro impatto positivo verso il personale dipendente, le comunità di riferimento e l’ambiente ) ) [links] => Array ( [#theme] => links__node [#pre_render] => Array ( [0] => drupal_pre_render_links ) [#attributes] => Array ( [class] => Array ( [0] => links [1] => inline ) ) [node] => Array ( [#theme] => links__node__node [#links] => Array ( [node-readmore] => Array ( [title] => Read more about Etifor è il primo spin off dell'Università di Padova a diventare B Corp [href] => node/94940 [html] => 1 [attributes] => Array ( [rel] => tag [title] => Etifor è il primo spin off dell'Università di Padova a diventare B Corp ) ) ) [#attributes] => Array ( [class] => Array ( [0] => links [1] => inline ) ) ) ) [field_date_box_lancio_news] => Array ( [#theme] => field [#weight] => 1 [#title] => Data [#access] => 1 [#label_display] => above [#view_mode] => teaser [#language] => und [#field_name] => field_date_box_lancio_news [#field_type] => date [#field_translatable] => 0 [#entity_type] => node [#bundle] => box_lancio_news [#object] => stdClass Object ( [vid] => 409667 [uid] => 13 [title] => Etifor è il primo spin off dell'Università di Padova a diventare B Corp [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94940 [type] => box_lancio_news [language] => it [created] => 1669796801 [changed] => 1669797196 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1669797196 [revision_uid] => 13 [body] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] =>

A ottobre 2022, l’Università degli Studi di Padova si è posizionata prima in Italia nel ranking QS Sustainability delle istituzioni mondiali che, tramite la ricerca, l’insegnamento e le connessioni con il territorio, hanno la possibilità di trainare e accelerare il cambiamento necessario in termini di ambiente, società e governance per uno sviluppo sostenibile. Questo autunno è stato ottenuto un altro interessante traguardo: Etifor - azienda nata all’interno del Dipartimento Territorio e sistemi agro-forestali - è il primo spin-off dell’Università degli Studi di Padova a ottenere la certificazione B Corp

Questa certificazione internazionale è assegnata alle organizzazioni - poco più di 200 in tutta Italia - che si impegnano a rispettare i più alti standard di performance sociale e ambientale, trasparenza e responsabilità e che operano in modo tale da ottimizzare il loro impatto positivo verso il personale dipendente, le comunità di riferimento e l’ambiente.

Dal 2011, anno in cui è stata fondata Etifor, i suoi amministratori hanno le idee chiare “Siamo convinti da sempre che le imprese debbano essere le prime a impegnarsi per il benessere della collettività e per questo tutti i nostri servizi e progetti permettono di creare impatti ambientali e socio-economici positivi in più di 42 paesi del mondo, mitigando la crisi climatica e la perdita di biodiversità. Essere spin-off universitario significa creare un ponte, tra scienza e mercato, traducendo l’innovazione in nuove opportunità di sviluppo sostenibile, rispettando i così detti “limiti planetari”. Nel nostro caso, sviluppo economico e impatti positivi vanno a pari passo: perché una crescita non sostenibile non può più essere un’opzione.” Alessandro Leonardi, cofondatore e CEO di Etifor.

Ma cosa significa diventare Società Benefit e B Corp per una PMI Italiana? Implica la modifica dell’oggetto sociale e la registrazione pubblica, presso la Camera di Commercio, del Bilancio integrato dal Rapporto d’Impatto. A sua volta la certificazione internazionale B Corp prevede il monitoraggio annuale degli impatti tramite il B Impact Assessment. Per questo in Etifor ogni progetto è valutato sulla base di indicatori di impatto collegati agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) definiti dalle Nazioni Unite.

Negli ultimi anni l’azienda padovana ha lavorato moltissimo anche per migliorare il benessere del proprio personale dipendente. Grazie a un fatturato in forte crescita (triplicato negli ultimi 3 anni) e a una struttura orizzontale che favorisce lo scambio di idee e la governance partecipata è stato infatti possibile investire su diversi fronti: dagli incentivi economici (welfare aziendale e premi di fine anno che arrivano fino a un 10% del fatturato) fino a quelli sociali (come l’assunzione di un Good Vibe Manager nel 2021, l’apertura di uno sportello per il benessere psicologico nel 2022, e la partecipazione dei dipendenti all’interno del CdA). Con un’età media di 33 anni, un team al 50% costituito da donne, e una percentuale di nuovi assunti che si assesta intorno al + 30% annuo, Etifor si conferma essere una realtà veneta da seguire con attenzione.

[summary] => [format] => 2 [safe_value] =>

A ottobre 2022, l’Università degli Studi di Padova si è posizionata prima in Italia nel ranking QS Sustainability delle istituzioni mondiali che, tramite la ricerca, l’insegnamento e le connessioni con il territorio, hanno la possibilità di trainare e accelerare il cambiamento necessario in termini di ambiente, società e governance per uno sviluppo sostenibile. Questo autunno è stato ottenuto un altro interessante traguardo: Etifor - azienda nata all’interno del Dipartimento Territorio e sistemi agro-forestali - è il primo spin-off dell’Università degli Studi di Padova a ottenere la certificazione B Corp

Questa certificazione internazionale è assegnata alle organizzazioni - poco più di 200 in tutta Italia - che si impegnano a rispettare i più alti standard di performance sociale e ambientale, trasparenza e responsabilità e che operano in modo tale da ottimizzare il loro impatto positivo verso il personale dipendente, le comunità di riferimento e l’ambiente.

Dal 2011, anno in cui è stata fondata Etifor, i suoi amministratori hanno le idee chiare “Siamo convinti da sempre che le imprese debbano essere le prime a impegnarsi per il benessere della collettività e per questo tutti i nostri servizi e progetti permettono di creare impatti ambientali e socio-economici positivi in più di 42 paesi del mondo, mitigando la crisi climatica e la perdita di biodiversità. Essere spin-off universitario significa creare un ponte, tra scienza e mercato, traducendo l’innovazione in nuove opportunità di sviluppo sostenibile, rispettando i così detti “limiti planetari”. Nel nostro caso, sviluppo economico e impatti positivi vanno a pari passo: perché una crescita non sostenibile non può più essere un’opzione.” Alessandro Leonardi, cofondatore e CEO di Etifor.

Ma cosa significa diventare Società Benefit e B Corp per una PMI Italiana? Implica la modifica dell’oggetto sociale e la registrazione pubblica, presso la Camera di Commercio, del Bilancio integrato dal Rapporto d’Impatto. A sua volta la certificazione internazionale B Corp prevede il monitoraggio annuale degli impatti tramite il B Impact Assessment. Per questo in Etifor ogni progetto è valutato sulla base di indicatori di impatto collegati agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) definiti dalle Nazioni Unite.

Negli ultimi anni l’azienda padovana ha lavorato moltissimo anche per migliorare il benessere del proprio personale dipendente. Grazie a un fatturato in forte crescita (triplicato negli ultimi 3 anni) e a una struttura orizzontale che favorisce lo scambio di idee e la governance partecipata è stato infatti possibile investire su diversi fronti: dagli incentivi economici (welfare aziendale e premi di fine anno che arrivano fino a un 10% del fatturato) fino a quelli sociali (come l’assunzione di un Good Vibe Manager nel 2021, l’apertura di uno sportello per il benessere psicologico nel 2022, e la partecipazione dei dipendenti all’interno del CdA). Con un’età media di 33 anni, un team al 50% costituito da donne, e una percentuale di nuovi assunti che si assesta intorno al + 30% annuo, Etifor si conferma essere una realtà veneta da seguire con attenzione.

[safe_summary] => ) ) ) [field_date_box_lancio_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => 2022-11-30T00:00:00 [timezone] => Europe/Paris [timezone_db] => Europe/Paris [date_type] => date ) ) ) [field_etichetta_box_lancio_news] => Array ( ) [field_img_box_lancio_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113427 [uid] => 13 [filename] => n_natura_erba.jpg [uri] => public://n_natura_erba.jpg [filemime] => image/jpeg [filesize] => 340430 [status] => 1 [timestamp] => 1669797196 [type] => image [field_file_image_alt_text] => Array ( ) [field_file_image_title_text] => Array ( ) [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2048 ) ) ) [metadata] => Array ( [height] => 630 [width] => 1200 ) [height] => 630 [width] => 1200 [alt] => erba [title] => ) ) ) [field_link_alla_news] => Array ( ) [field_link_esterno_news] => Array ( ) [field_pagina_associata] => Array ( ) [field_link_etichetta] => Array ( ) [field_abstract_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => Etifor è il primo spin-off dell’Università degli Studi di Padova a ottenere la certificazione internazionale B Corp, assegnata alle organizzazioni che si impegnano a rispettare i più alti standard di performance sociale e ambientale, trasparenza e responsabilità e che operano in modo tale da ottimizzare il loro impatto positivo verso il personale dipendente, le comunità di riferimento e l’ambiente [format] => [safe_value] => Etifor è il primo spin-off dell’Università degli Studi di Padova a ottenere la certificazione internazionale B Corp, assegnata alle organizzazioni che si impegnano a rispettare i più alti standard di performance sociale e ambientale, trasparenza e responsabilità e che operano in modo tale da ottimizzare il loro impatto positivo verso il personale dipendente, le comunità di riferimento e l’ambiente ) ) ) [field_allegato_news] => Array ( ) [field_categorie_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2264 ) [1] => Array ( [tid] => 2462 ) ) ) [field_pub_date] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => 2022-11-30T00:00:00 [value2] => 2023-05-09T00:00:00 [timezone] => Europe/Paris [timezone_db] => Europe/Paris [date_type] => date ) ) ) [field_layout_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => single ) ) ) [field_testo_opzionale_news] => Array ( ) [field_url_en_page] => Array ( ) [field_url_en_page_label] => Array ( ) [path] => Array ( [pathauto] => 1 ) [name] => chiara.mezzalira [picture] => 0 [data] => a:2:{s:13:"form_build_id";s:37:"form-e496b743db3766e42eb8a4d1ccc1c014";s:14:"wysiwyg_status";a:1:{i:1;i:1;}} [num_revisions] => 2 [current_revision_id] => 409667 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) [#items] => Array ( [0] => Array ( [value] => 2022-11-30T00:00:00 [timezone] => Europe/Paris [timezone_db] => Europe/Paris [date_type] => date ) ) [#formatter] => date_default [0] => Array ( [#markup] => Mer, 30/11/2022 ) ) )

Premio Domus Restauro e Conservazione - Scadenza 21-12-2022

Array ( [field_titolo_frontend] => Array ( [#theme] => field [#weight] => -4 [#title] => Titolo frontend [#access] => 1 [#label_display] => above [#view_mode] => teaser [#language] => und [#field_name] => field_titolo_frontend [#field_type] => text_long [#field_translatable] => 0 [#entity_type] => node [#bundle] => elemento_accordion [#object] => stdClass Object ( [vid] => 409660 [uid] => 4 [title] => Premio Domus Restauro e Conservazione - Scadenza 21-12-2022 [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94939 [type] => elemento_accordion [language] => it [created] => 1669795764 [changed] => 1669795764 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1669795764 [revision_uid] => 4 [taxonomy_vocabulary_8] => Array ( ) [body] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] =>

Bando e informazioni

[summary] => [format] => 2 [safe_value] =>

Bando e informazioni

[safe_summary] => ) ) ) [field_accordion_state] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => chiuso ) ) ) [field_allegato_element] => Array ( ) [field_outline_level] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => h3 ) ) ) [field_titolo_frontend] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => Premio Domus Restauro e Conservazione - Scadenza 21-12-2022 [format] => [safe_value] => Premio Domus Restauro e Conservazione - Scadenza 21-12-2022 ) ) ) [name] => simonetta.capparotto [picture] => 0 [data] => a:2:{s:13:"form_build_id";s:37:"form-fe5ebd9e5e240c4294455b6b42fa6a76";s:14:"wysiwyg_status";a:1:{i:1;i:1;}} [num_revisions] => 1 [current_revision_id] => 409660 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) [#items] => Array ( [0] => Array ( [value] => Premio Domus Restauro e Conservazione - Scadenza 21-12-2022 [format] => [safe_value] => Premio Domus Restauro e Conservazione - Scadenza 21-12-2022 ) ) [#formatter] => text_default [0] => Array ( [#markup] => Premio Domus Restauro e Conservazione - Scadenza 21-12-2022 ) ) [body] => Array ( [#theme] => field [#weight] => -3 [#title] => Body [#access] => 1 [#label_display] => hidden [#view_mode] => teaser [#language] => und [#field_name] => body [#field_type] => text_with_summary [#field_translatable] => 0 [#entity_type] => node [#bundle] => elemento_accordion [#object] => stdClass Object ( [vid] => 409660 [uid] => 4 [title] => Premio Domus Restauro e Conservazione - Scadenza 21-12-2022 [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94939 [type] => elemento_accordion [language] => it [created] => 1669795764 [changed] => 1669795764 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1669795764 [revision_uid] => 4 [taxonomy_vocabulary_8] => Array ( ) [body] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] =>

Bando e informazioni

[summary] => [format] => 2 [safe_value] =>

Bando e informazioni

[safe_summary] => ) ) ) [field_accordion_state] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => chiuso ) ) ) [field_allegato_element] => Array ( ) [field_outline_level] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => h3 ) ) ) [field_titolo_frontend] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => Premio Domus Restauro e Conservazione - Scadenza 21-12-2022 [format] => [safe_value] => Premio Domus Restauro e Conservazione - Scadenza 21-12-2022 ) ) ) [name] => simonetta.capparotto [picture] => 0 [data] => a:2:{s:13:"form_build_id";s:37:"form-fe5ebd9e5e240c4294455b6b42fa6a76";s:14:"wysiwyg_status";a:1:{i:1;i:1;}} [num_revisions] => 1 [current_revision_id] => 409660 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) [#items] => Array ( [0] => Array ( [value] =>

Bando e informazioni

[summary] => [format] => 2 [safe_value] =>

Bando e informazioni

[safe_summary] => ) ) [#formatter] => text_summary_or_trimmed [0] => Array ( [#markup] =>

Bando e informazioni

) ) [field_accordion_state] => Array ( [#theme] => field [#weight] => -1 [#title] => Aperto/Chiuso [#access] => 1 [#label_display] => above [#view_mode] => teaser [#language] => und [#field_name] => field_accordion_state [#field_type] => list_text [#field_translatable] => 0 [#entity_type] => node [#bundle] => elemento_accordion [#object] => stdClass Object ( [vid] => 409660 [uid] => 4 [title] => Premio Domus Restauro e Conservazione - Scadenza 21-12-2022 [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94939 [type] => elemento_accordion [language] => it [created] => 1669795764 [changed] => 1669795764 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1669795764 [revision_uid] => 4 [taxonomy_vocabulary_8] => Array ( ) [body] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] =>

Bando e informazioni

[summary] => [format] => 2 [safe_value] =>

Bando e informazioni

[safe_summary] => ) ) ) [field_accordion_state] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => chiuso ) ) ) [field_allegato_element] => Array ( ) [field_outline_level] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => h3 ) ) ) [field_titolo_frontend] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => Premio Domus Restauro e Conservazione - Scadenza 21-12-2022 [format] => [safe_value] => Premio Domus Restauro e Conservazione - Scadenza 21-12-2022 ) ) ) [name] => simonetta.capparotto [picture] => 0 [data] => a:2:{s:13:"form_build_id";s:37:"form-fe5ebd9e5e240c4294455b6b42fa6a76";s:14:"wysiwyg_status";a:1:{i:1;i:1;}} [num_revisions] => 1 [current_revision_id] => 409660 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) [#items] => Array ( [0] => Array ( [value] => chiuso ) ) [#formatter] => text_default [0] => Array ( [#markup] => chiuso ) ) [links] => Array ( [#theme] => links__node [#pre_render] => Array ( [0] => drupal_pre_render_links ) [#attributes] => Array ( [class] => Array ( [0] => links [1] => inline ) ) [node] => Array ( [#theme] => links__node__node [#links] => Array ( [node-readmore] => Array ( [title] => Read more about Premio Domus Restauro e Conservazione - Scadenza 21-12-2022 [href] => node/94939 [html] => 1 [attributes] => Array ( [rel] => tag [title] => Premio Domus Restauro e Conservazione - Scadenza 21-12-2022 ) ) ) [#attributes] => Array ( [class] => Array ( [0] => links [1] => inline ) ) ) ) [field_outline_level] => Array ( [#theme] => field [#weight] => 31 [#title] => Livello outline [#access] => 1 [#label_display] => above [#view_mode] => teaser [#language] => und [#field_name] => field_outline_level [#field_type] => list_text [#field_translatable] => 0 [#entity_type] => node [#bundle] => elemento_accordion [#object] => stdClass Object ( [vid] => 409660 [uid] => 4 [title] => Premio Domus Restauro e Conservazione - Scadenza 21-12-2022 [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94939 [type] => elemento_accordion [language] => it [created] => 1669795764 [changed] => 1669795764 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1669795764 [revision_uid] => 4 [taxonomy_vocabulary_8] => Array ( ) [body] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] =>

Bando e informazioni

[summary] => [format] => 2 [safe_value] =>

Bando e informazioni

[safe_summary] => ) ) ) [field_accordion_state] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => chiuso ) ) ) [field_allegato_element] => Array ( ) [field_outline_level] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => h3 ) ) ) [field_titolo_frontend] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => Premio Domus Restauro e Conservazione - Scadenza 21-12-2022 [format] => [safe_value] => Premio Domus Restauro e Conservazione - Scadenza 21-12-2022 ) ) ) [name] => simonetta.capparotto [picture] => 0 [data] => a:2:{s:13:"form_build_id";s:37:"form-fe5ebd9e5e240c4294455b6b42fa6a76";s:14:"wysiwyg_status";a:1:{i:1;i:1;}} [num_revisions] => 1 [current_revision_id] => 409660 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) [#items] => Array ( [0] => Array ( [value] => h3 ) ) [#formatter] => text_default [0] => Array ( [#markup] => h3 ) ) )

Delibera n. 31. Nuove acquisizioni di società - Pronunce della Corte dei Conti

Array ( [field_titolo_frontend_all] => Array ( [#theme] => field [#weight] => -4 [#title] => Titolo frontend [#access] => 1 [#label_display] => above [#view_mode] => teaser [#language] => und [#field_name] => field_titolo_frontend_all [#field_type] => text_long [#field_translatable] => 0 [#entity_type] => node [#bundle] => allegato [#object] => stdClass Object ( [vid] => 409652 [uid] => 4 [title] => Delibera n. 31. Nuove acquisizioni di società - Pronunce della Corte dei Conti [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94938 [type] => allegato [language] => it [created] => 1669793200 [changed] => 1669793200 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1669793200 [revision_uid] => 4 [taxonomy_vocabulary_2] => Array ( ) [taxonomy_vocabulary_8] => Array ( ) [body] => Array ( ) [field_titolo_frontend_all] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => Delibera n. 31 [format] => [safe_value] => Delibera n. 31 ) ) ) [field_allegato_file] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113424 [uid] => 4 [filename] => Del. n. 31 AGE - Univ Padova.pdf [uri] => public://Trasparenza/Del. n. 31 AGE - Univ Padova.pdf [filemime] => application/pdf [filesize] => 270382 [status] => 1 [timestamp] => 1669793195 [type] => document [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2095 ) ) ) [metadata] => Array ( ) [display] => 1 [description] => ) ) ) [name] => simonetta.capparotto [picture] => 0 [data] => a:2:{s:13:"form_build_id";s:37:"form-fe5ebd9e5e240c4294455b6b42fa6a76";s:14:"wysiwyg_status";a:1:{i:1;i:1;}} [num_revisions] => 1 [current_revision_id] => 409652 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) [#items] => Array ( [0] => Array ( [value] => Delibera n. 31 [format] => [safe_value] => Delibera n. 31 ) ) [#formatter] => text_default [0] => Array ( [#markup] => Delibera n. 31 ) ) [field_allegato_file] => Array ( [#theme] => field [#weight] => -3 [#title] => File [#access] => 1 [#label_display] => above [#view_mode] => teaser [#language] => und [#field_name] => field_allegato_file [#field_type] => file [#field_translatable] => 0 [#entity_type] => node [#bundle] => allegato [#object] => stdClass Object ( [vid] => 409652 [uid] => 4 [title] => Delibera n. 31. Nuove acquisizioni di società - Pronunce della Corte dei Conti [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94938 [type] => allegato [language] => it [created] => 1669793200 [changed] => 1669793200 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1669793200 [revision_uid] => 4 [taxonomy_vocabulary_2] => Array ( ) [taxonomy_vocabulary_8] => Array ( ) [body] => Array ( ) [field_titolo_frontend_all] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => Delibera n. 31 [format] => [safe_value] => Delibera n. 31 ) ) ) [field_allegato_file] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113424 [uid] => 4 [filename] => Del. n. 31 AGE - Univ Padova.pdf [uri] => public://Trasparenza/Del. n. 31 AGE - Univ Padova.pdf [filemime] => application/pdf [filesize] => 270382 [status] => 1 [timestamp] => 1669793195 [type] => document [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2095 ) ) ) [metadata] => Array ( ) [display] => 1 [description] => ) ) ) [name] => simonetta.capparotto [picture] => 0 [data] => a:2:{s:13:"form_build_id";s:37:"form-fe5ebd9e5e240c4294455b6b42fa6a76";s:14:"wysiwyg_status";a:1:{i:1;i:1;}} [num_revisions] => 1 [current_revision_id] => 409652 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) [#items] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113424 [uid] => 4 [filename] => Del. n. 31 AGE - Univ Padova.pdf [uri] => public://Trasparenza/Del. n. 31 AGE - Univ Padova.pdf [filemime] => application/pdf [filesize] => 270382 [status] => 1 [timestamp] => 1669793195 [type] => document [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2095 ) ) ) [metadata] => Array ( ) [display] => 1 [description] => ) ) [#formatter] => file_default [0] => Array ( [#theme] => file_link [#file] => stdClass Object ( [fid] => 113424 [uid] => 4 [filename] => Del. n. 31 AGE - Univ Padova.pdf [uri] => public://Trasparenza/Del. n. 31 AGE - Univ Padova.pdf [filemime] => application/pdf [filesize] => 270382 [status] => 1 [timestamp] => 1669793195 [type] => document [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2095 ) ) ) [metadata] => Array ( ) [display] => 1 [description] => ) ) ) [links] => Array ( [#theme] => links__node [#pre_render] => Array ( [0] => drupal_pre_render_links ) [#attributes] => Array ( [class] => Array ( [0] => links [1] => inline ) ) [node] => Array ( [#theme] => links__node__node [#links] => Array ( [node-readmore] => Array ( [title] => Read more about Delibera n. 31. Nuove acquisizioni di società - Pronunce della Corte dei Conti [href] => node/94938 [html] => 1 [attributes] => Array ( [rel] => tag [title] => Delibera n. 31. Nuove acquisizioni di società - Pronunce della Corte dei Conti ) ) ) [#attributes] => Array ( [class] => Array ( [0] => links [1] => inline ) ) ) ) )

Trasparenza Nuove acquisizioni di società - Pronunce della Corte dei Conti

Array ( [field_titolo_frontend] => Array ( [#theme] => field [#weight] => -4 [#title] => Titolo frontend [#access] => 1 [#label_display] => above [#view_mode] => teaser [#language] => und [#field_name] => field_titolo_frontend [#field_type] => text_long [#field_translatable] => 0 [#entity_type] => node [#bundle] => elemento_accordion [#object] => stdClass Object ( [vid] => 409649 [uid] => 5724 [title] => Trasparenza Nuove acquisizioni di società - Pronunce della Corte dei Conti [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94936 [type] => elemento_accordion [language] => it [created] => 1669793013 [changed] => 1717573981 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1717573981 [revision_uid] => 32 [taxonomy_vocabulary_8] => Array ( ) [body] => Array ( ) [field_accordion_state] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => chiuso ) ) ) [field_allegato_element] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [nid] => 94938 [access] => 1 [node] => stdClass Object ( [vid] => 409652 [uid] => 4 [title] => Delibera n. 31. Nuove acquisizioni di società - Pronunce della Corte dei Conti [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94938 [type] => allegato [language] => it [created] => 1669793200 [changed] => 1669793200 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1669793200 [revision_uid] => 4 [taxonomy_vocabulary_2] => Array ( ) [taxonomy_vocabulary_8] => Array ( ) [body] => Array ( ) [field_titolo_frontend_all] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => Delibera n. 31 [format] => [safe_value] => Delibera n. 31 ) ) ) [field_allegato_file] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113424 [uid] => 4 [filename] => Del. n. 31 AGE - Univ Padova.pdf [uri] => public://Trasparenza/Del. n. 31 AGE - Univ Padova.pdf [filemime] => application/pdf [filesize] => 270382 [status] => 1 [timestamp] => 1669793195 [type] => document [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2095 ) ) ) [metadata] => Array ( ) [display] => 1 [description] => ) ) ) [name] => simonetta.capparotto [picture] => 0 [data] => a:2:{s:13:"form_build_id";s:37:"form-fe5ebd9e5e240c4294455b6b42fa6a76";s:14:"wysiwyg_status";a:1:{i:1;i:1;}} [num_revisions] => 1 [current_revision_id] => 409652 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) ) ) ) [field_outline_level] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => h3 ) ) ) [field_titolo_frontend] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => Nuove acquisizioni di società - Pronunce della Corte dei Conti [format] => [safe_value] => Nuove acquisizioni di società - Pronunce della Corte dei Conti ) ) ) [name] => trasparenza [picture] => 0 [data] => b:0; [num_revisions] => 1 [current_revision_id] => 409649 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) [#items] => Array ( [0] => Array ( [value] => Nuove acquisizioni di società - Pronunce della Corte dei Conti [format] => [safe_value] => Nuove acquisizioni di società - Pronunce della Corte dei Conti ) ) [#formatter] => text_default [0] => Array ( [#markup] => Nuove acquisizioni di società - Pronunce della Corte dei Conti ) ) [field_allegato_element] => Array ( [#theme] => field [#weight] => -2 [#title] => Elemento allegato [#access] => 1 [#label_display] => above [#view_mode] => teaser [#language] => und [#field_name] => field_allegato_element [#field_type] => node_reference [#field_translatable] => 0 [#entity_type] => node [#bundle] => elemento_accordion [#object] => stdClass Object ( [vid] => 409649 [uid] => 5724 [title] => Trasparenza Nuove acquisizioni di società - Pronunce della Corte dei Conti [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94936 [type] => elemento_accordion [language] => it [created] => 1669793013 [changed] => 1717573981 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1717573981 [revision_uid] => 32 [taxonomy_vocabulary_8] => Array ( ) [body] => Array ( ) [field_accordion_state] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => chiuso ) ) ) [field_allegato_element] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [nid] => 94938 [access] => 1 [node] => stdClass Object ( [vid] => 409652 [uid] => 4 [title] => Delibera n. 31. Nuove acquisizioni di società - Pronunce della Corte dei Conti [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94938 [type] => allegato [language] => it [created] => 1669793200 [changed] => 1669793200 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1669793200 [revision_uid] => 4 [taxonomy_vocabulary_2] => Array ( ) [taxonomy_vocabulary_8] => Array ( ) [body] => Array ( ) [field_titolo_frontend_all] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => Delibera n. 31 [format] => [safe_value] => Delibera n. 31 ) ) ) [field_allegato_file] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113424 [uid] => 4 [filename] => Del. n. 31 AGE - Univ Padova.pdf [uri] => public://Trasparenza/Del. n. 31 AGE - Univ Padova.pdf [filemime] => application/pdf [filesize] => 270382 [status] => 1 [timestamp] => 1669793195 [type] => document [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2095 ) ) ) [metadata] => Array ( ) [display] => 1 [description] => ) ) ) [name] => simonetta.capparotto [picture] => 0 [data] => a:2:{s:13:"form_build_id";s:37:"form-fe5ebd9e5e240c4294455b6b42fa6a76";s:14:"wysiwyg_status";a:1:{i:1;i:1;}} [num_revisions] => 1 [current_revision_id] => 409652 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) ) ) ) [field_outline_level] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => h3 ) ) ) [field_titolo_frontend] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => Nuove acquisizioni di società - Pronunce della Corte dei Conti [format] => [safe_value] => Nuove acquisizioni di società - Pronunce della Corte dei Conti ) ) ) [name] => trasparenza [picture] => 0 [data] => b:0; [num_revisions] => 1 [current_revision_id] => 409649 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) [#items] => Array ( [0] => Array ( [nid] => 94938 [access] => 1 [node] => stdClass Object ( [vid] => 409652 [uid] => 4 [title] => Delibera n. 31. Nuove acquisizioni di società - Pronunce della Corte dei Conti [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94938 [type] => allegato [language] => it [created] => 1669793200 [changed] => 1669793200 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1669793200 [revision_uid] => 4 [taxonomy_vocabulary_2] => Array ( ) [taxonomy_vocabulary_8] => Array ( ) [body] => Array ( ) [field_titolo_frontend_all] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => Delibera n. 31 [format] => [safe_value] => Delibera n. 31 ) ) ) [field_allegato_file] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113424 [uid] => 4 [filename] => Del. n. 31 AGE - Univ Padova.pdf [uri] => public://Trasparenza/Del. n. 31 AGE - Univ Padova.pdf [filemime] => application/pdf [filesize] => 270382 [status] => 1 [timestamp] => 1669793195 [type] => document [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2095 ) ) ) [metadata] => Array ( ) [display] => 1 [description] => ) ) ) [name] => simonetta.capparotto [picture] => 0 [data] => a:2:{s:13:"form_build_id";s:37:"form-fe5ebd9e5e240c4294455b6b42fa6a76";s:14:"wysiwyg_status";a:1:{i:1;i:1;}} [num_revisions] => 1 [current_revision_id] => 409652 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) ) ) [#formatter] => node_reference_default [0] => Array ( [#type] => link [#title] => Delibera n. 31. Nuove acquisizioni di società - Pronunce della Corte dei Conti [#href] => node/94938 [#options] => Array ( [entity_type] => node [entity] => stdClass Object ( [vid] => 409652 [uid] => 4 [title] => Delibera n. 31. Nuove acquisizioni di società - Pronunce della Corte dei Conti [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94938 [type] => allegato [language] => it [created] => 1669793200 [changed] => 1669793200 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1669793200 [revision_uid] => 4 [taxonomy_vocabulary_2] => Array ( ) [taxonomy_vocabulary_8] => Array ( ) [body] => Array ( ) [field_titolo_frontend_all] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => Delibera n. 31 [format] => [safe_value] => Delibera n. 31 ) ) ) [field_allegato_file] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113424 [uid] => 4 [filename] => Del. n. 31 AGE - Univ Padova.pdf [uri] => public://Trasparenza/Del. n. 31 AGE - Univ Padova.pdf [filemime] => application/pdf [filesize] => 270382 [status] => 1 [timestamp] => 1669793195 [type] => document [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2095 ) ) ) [metadata] => Array ( ) [display] => 1 [description] => ) ) ) [name] => simonetta.capparotto [picture] => 0 [data] => a:2:{s:13:"form_build_id";s:37:"form-fe5ebd9e5e240c4294455b6b42fa6a76";s:14:"wysiwyg_status";a:1:{i:1;i:1;}} [num_revisions] => 1 [current_revision_id] => 409652 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) ) ) ) [field_accordion_state] => Array ( [#theme] => field [#weight] => -1 [#title] => Aperto/Chiuso [#access] => 1 [#label_display] => above [#view_mode] => teaser [#language] => und [#field_name] => field_accordion_state [#field_type] => list_text [#field_translatable] => 0 [#entity_type] => node [#bundle] => elemento_accordion [#object] => stdClass Object ( [vid] => 409649 [uid] => 5724 [title] => Trasparenza Nuove acquisizioni di società - Pronunce della Corte dei Conti [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94936 [type] => elemento_accordion [language] => it [created] => 1669793013 [changed] => 1717573981 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1717573981 [revision_uid] => 32 [taxonomy_vocabulary_8] => Array ( ) [body] => Array ( ) [field_accordion_state] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => chiuso ) ) ) [field_allegato_element] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [nid] => 94938 [access] => 1 [node] => stdClass Object ( [vid] => 409652 [uid] => 4 [title] => Delibera n. 31. Nuove acquisizioni di società - Pronunce della Corte dei Conti [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94938 [type] => allegato [language] => it [created] => 1669793200 [changed] => 1669793200 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1669793200 [revision_uid] => 4 [taxonomy_vocabulary_2] => Array ( ) [taxonomy_vocabulary_8] => Array ( ) [body] => Array ( ) [field_titolo_frontend_all] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => Delibera n. 31 [format] => [safe_value] => Delibera n. 31 ) ) ) [field_allegato_file] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113424 [uid] => 4 [filename] => Del. n. 31 AGE - Univ Padova.pdf [uri] => public://Trasparenza/Del. n. 31 AGE - Univ Padova.pdf [filemime] => application/pdf [filesize] => 270382 [status] => 1 [timestamp] => 1669793195 [type] => document [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2095 ) ) ) [metadata] => Array ( ) [display] => 1 [description] => ) ) ) [name] => simonetta.capparotto [picture] => 0 [data] => a:2:{s:13:"form_build_id";s:37:"form-fe5ebd9e5e240c4294455b6b42fa6a76";s:14:"wysiwyg_status";a:1:{i:1;i:1;}} [num_revisions] => 1 [current_revision_id] => 409652 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) ) ) ) [field_outline_level] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => h3 ) ) ) [field_titolo_frontend] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => Nuove acquisizioni di società - Pronunce della Corte dei Conti [format] => [safe_value] => Nuove acquisizioni di società - Pronunce della Corte dei Conti ) ) ) [name] => trasparenza [picture] => 0 [data] => b:0; [num_revisions] => 1 [current_revision_id] => 409649 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) [#items] => Array ( [0] => Array ( [value] => chiuso ) ) [#formatter] => text_default [0] => Array ( [#markup] => chiuso ) ) [links] => Array ( [#theme] => links__node [#pre_render] => Array ( [0] => drupal_pre_render_links ) [#attributes] => Array ( [class] => Array ( [0] => links [1] => inline ) ) [node] => Array ( [#theme] => links__node__node [#links] => Array ( [node-readmore] => Array ( [title] => Read more about Trasparenza Nuove acquisizioni di società - Pronunce della Corte dei Conti [href] => node/94936 [html] => 1 [attributes] => Array ( [rel] => tag [title] => Trasparenza Nuove acquisizioni di società - Pronunce della Corte dei Conti ) ) ) [#attributes] => Array ( [class] => Array ( [0] => links [1] => inline ) ) ) ) [field_outline_level] => Array ( [#theme] => field [#weight] => 31 [#title] => Livello outline [#access] => 1 [#label_display] => above [#view_mode] => teaser [#language] => und [#field_name] => field_outline_level [#field_type] => list_text [#field_translatable] => 0 [#entity_type] => node [#bundle] => elemento_accordion [#object] => stdClass Object ( [vid] => 409649 [uid] => 5724 [title] => Trasparenza Nuove acquisizioni di società - Pronunce della Corte dei Conti [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94936 [type] => elemento_accordion [language] => it [created] => 1669793013 [changed] => 1717573981 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1717573981 [revision_uid] => 32 [taxonomy_vocabulary_8] => Array ( ) [body] => Array ( ) [field_accordion_state] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => chiuso ) ) ) [field_allegato_element] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [nid] => 94938 [access] => 1 [node] => stdClass Object ( [vid] => 409652 [uid] => 4 [title] => Delibera n. 31. Nuove acquisizioni di società - Pronunce della Corte dei Conti [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94938 [type] => allegato [language] => it [created] => 1669793200 [changed] => 1669793200 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1669793200 [revision_uid] => 4 [taxonomy_vocabulary_2] => Array ( ) [taxonomy_vocabulary_8] => Array ( ) [body] => Array ( ) [field_titolo_frontend_all] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => Delibera n. 31 [format] => [safe_value] => Delibera n. 31 ) ) ) [field_allegato_file] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113424 [uid] => 4 [filename] => Del. n. 31 AGE - Univ Padova.pdf [uri] => public://Trasparenza/Del. n. 31 AGE - Univ Padova.pdf [filemime] => application/pdf [filesize] => 270382 [status] => 1 [timestamp] => 1669793195 [type] => document [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2095 ) ) ) [metadata] => Array ( ) [display] => 1 [description] => ) ) ) [name] => simonetta.capparotto [picture] => 0 [data] => a:2:{s:13:"form_build_id";s:37:"form-fe5ebd9e5e240c4294455b6b42fa6a76";s:14:"wysiwyg_status";a:1:{i:1;i:1;}} [num_revisions] => 1 [current_revision_id] => 409652 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) ) ) ) [field_outline_level] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => h3 ) ) ) [field_titolo_frontend] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => Nuove acquisizioni di società - Pronunce della Corte dei Conti [format] => [safe_value] => Nuove acquisizioni di società - Pronunce della Corte dei Conti ) ) ) [name] => trasparenza [picture] => 0 [data] => b:0; [num_revisions] => 1 [current_revision_id] => 409649 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) [#items] => Array ( [0] => Array ( [value] => h3 ) ) [#formatter] => text_default [0] => Array ( [#markup] => h3 ) ) )

Developing a technology to identify structure between molecules

Array ( [body] => Array ( [#theme] => field [#weight] => 0 [#title] => Body [#access] => 1 [#label_display] => hidden [#view_mode] => teaser [#language] => und [#field_name] => body [#field_type] => text_with_summary [#field_translatable] => 0 [#entity_type] => node [#bundle] => box_lancio_news [#object] => stdClass Object ( [vid] => 409645 [uid] => 13 [title] => Developing a technology to identify structure between molecules [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94935 [type] => box_lancio_news [language] => it [created] => 1669735641 [changed] => 1669735706 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1669735706 [revision_uid] => 13 [body] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] =>

Understanding how a specific molecule behaves during complex biological processes is a challenge facing biomedical research. A major new EU project, iSenseDNA, focuses on developing a technology to identify what a change in the structure of a molecule could mean for its function.

Researchers of the iSenseDNA project aim to develop a technology that links changes in the biomolecule’s structure to its function during complex dynamic processes in real time. Technologies currently exist to study how a certain molecule functions during a biological process, and there are techniques for studying the detailed structure of molecules. However, none have managed to connect the structure to function on a large scale. This makes it difficult to predict which structural changes are needed to improve drug development, for example.

The project, coordinated by Stefano Corni Department of Chemical Science at the University of Padua, aims to combine computational and biotechnological methods as a tool for conducting advanced optical analysis of biomolecules in action. Together, they want to develop what is known as a nano-transducer, or a DNA-based sensor sensitive to structural changes and able to read them in real time.

Researchers in the iSenseDNA project come from universities (Uppsala, Umeå and the University of Padova), research centres (CNR, BIO, DESY, ESRF) and companies (OrganoTherapeutics, OT) from across Europe (Sweden, Italy, Spain, Germany, Luxembourg, France.) The project has a total budget of around EUR 3 million and is funded by the European Innovation Council as part of the EIC pathfinder Open Call.

[summary] => [format] => 2 [safe_value] =>

Understanding how a specific molecule behaves during complex biological processes is a challenge facing biomedical research. A major new EU project, iSenseDNA, focuses on developing a technology to identify what a change in the structure of a molecule could mean for its function.

Researchers of the iSenseDNA project aim to develop a technology that links changes in the biomolecule’s structure to its function during complex dynamic processes in real time. Technologies currently exist to study how a certain molecule functions during a biological process, and there are techniques for studying the detailed structure of molecules. However, none have managed to connect the structure to function on a large scale. This makes it difficult to predict which structural changes are needed to improve drug development, for example.

The project, coordinated by Stefano Corni Department of Chemical Science at the University of Padua, aims to combine computational and biotechnological methods as a tool for conducting advanced optical analysis of biomolecules in action. Together, they want to develop what is known as a nano-transducer, or a DNA-based sensor sensitive to structural changes and able to read them in real time.

Researchers in the iSenseDNA project come from universities (Uppsala, Umeå and the University of Padova), research centres (CNR, BIO, DESY, ESRF) and companies (OrganoTherapeutics, OT) from across Europe (Sweden, Italy, Spain, Germany, Luxembourg, France.) The project has a total budget of around EUR 3 million and is funded by the European Innovation Council as part of the EIC pathfinder Open Call.

[safe_summary] => ) ) ) [field_date_box_lancio_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => 2022-11-29T00:00:00 [timezone] => Europe/Paris [timezone_db] => Europe/Paris [date_type] => date ) ) ) [field_etichetta_box_lancio_news] => Array ( ) [field_img_box_lancio_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113423 [uid] => 13 [filename] => n_molecole_pink.jpg [uri] => public://n_molecole_pink.jpg [filemime] => image/jpeg [filesize] => 148843 [status] => 1 [timestamp] => 1669735706 [type] => image [field_file_image_alt_text] => Array ( ) [field_file_image_title_text] => Array ( ) [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2048 ) ) ) [metadata] => Array ( [height] => 630 [width] => 1200 ) [height] => 630 [width] => 1200 [alt] => molecole [title] => ) ) ) [field_link_alla_news] => Array ( ) [field_link_esterno_news] => Array ( ) [field_pagina_associata] => Array ( ) [field_link_etichetta] => Array ( ) [field_abstract_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => Researchers of the iSenseDNA project aim to develop a technology that links changes in the biomolecule’s structure to its function during complex dynamic processes in real time [format] => [safe_value] => Researchers of the iSenseDNA project aim to develop a technology that links changes in the biomolecule’s structure to its function during complex dynamic processes in real time ) ) ) [field_allegato_news] => Array ( ) [field_categorie_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2296 ) ) ) [field_pub_date] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => 2022-11-29T00:00:00 [value2] => 2023-03-03T00:00:00 [timezone] => Europe/Paris [timezone_db] => Europe/Paris [date_type] => date ) ) ) [field_layout_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => single ) ) ) [field_testo_opzionale_news] => Array ( ) [field_url_en_page] => Array ( ) [field_url_en_page_label] => Array ( ) [path] => Array ( [pathauto] => 1 ) [name] => chiara.mezzalira [picture] => 0 [data] => a:2:{s:13:"form_build_id";s:37:"form-e496b743db3766e42eb8a4d1ccc1c014";s:14:"wysiwyg_status";a:1:{i:1;i:1;}} [num_revisions] => 2 [current_revision_id] => 409645 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) [#items] => Array ( [0] => Array ( [value] =>

Understanding how a specific molecule behaves during complex biological processes is a challenge facing biomedical research. A major new EU project, iSenseDNA, focuses on developing a technology to identify what a change in the structure of a molecule could mean for its function.

Researchers of the iSenseDNA project aim to develop a technology that links changes in the biomolecule’s structure to its function during complex dynamic processes in real time. Technologies currently exist to study how a certain molecule functions during a biological process, and there are techniques for studying the detailed structure of molecules. However, none have managed to connect the structure to function on a large scale. This makes it difficult to predict which structural changes are needed to improve drug development, for example.

The project, coordinated by Stefano Corni Department of Chemical Science at the University of Padua, aims to combine computational and biotechnological methods as a tool for conducting advanced optical analysis of biomolecules in action. Together, they want to develop what is known as a nano-transducer, or a DNA-based sensor sensitive to structural changes and able to read them in real time.

Researchers in the iSenseDNA project come from universities (Uppsala, Umeå and the University of Padova), research centres (CNR, BIO, DESY, ESRF) and companies (OrganoTherapeutics, OT) from across Europe (Sweden, Italy, Spain, Germany, Luxembourg, France.) The project has a total budget of around EUR 3 million and is funded by the European Innovation Council as part of the EIC pathfinder Open Call.

[summary] => [format] => 2 [safe_value] =>

Understanding how a specific molecule behaves during complex biological processes is a challenge facing biomedical research. A major new EU project, iSenseDNA, focuses on developing a technology to identify what a change in the structure of a molecule could mean for its function.

Researchers of the iSenseDNA project aim to develop a technology that links changes in the biomolecule’s structure to its function during complex dynamic processes in real time. Technologies currently exist to study how a certain molecule functions during a biological process, and there are techniques for studying the detailed structure of molecules. However, none have managed to connect the structure to function on a large scale. This makes it difficult to predict which structural changes are needed to improve drug development, for example.

The project, coordinated by Stefano Corni Department of Chemical Science at the University of Padua, aims to combine computational and biotechnological methods as a tool for conducting advanced optical analysis of biomolecules in action. Together, they want to develop what is known as a nano-transducer, or a DNA-based sensor sensitive to structural changes and able to read them in real time.

Researchers in the iSenseDNA project come from universities (Uppsala, Umeå and the University of Padova), research centres (CNR, BIO, DESY, ESRF) and companies (OrganoTherapeutics, OT) from across Europe (Sweden, Italy, Spain, Germany, Luxembourg, France.) The project has a total budget of around EUR 3 million and is funded by the European Innovation Council as part of the EIC pathfinder Open Call.

[safe_summary] => ) ) [#formatter] => text_summary_or_trimmed [0] => Array ( [#markup] =>

Understanding how a specific molecule behaves during complex biological processes is a challenge facing biomedical research. A major new EU project, iSenseDNA, focuses on developing a technology to identify what a change in the structure of a molecule could mean for its function.

) ) [field_img_box_lancio_news] => Array ( [#theme] => field [#weight] => 0 [#title] => Immagine [#access] => 1 [#label_display] => above [#view_mode] => teaser [#language] => und [#field_name] => field_img_box_lancio_news [#field_type] => image [#field_translatable] => 0 [#entity_type] => node [#bundle] => box_lancio_news [#object] => stdClass Object ( [vid] => 409645 [uid] => 13 [title] => Developing a technology to identify structure between molecules [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94935 [type] => box_lancio_news [language] => it [created] => 1669735641 [changed] => 1669735706 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1669735706 [revision_uid] => 13 [body] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] =>

Understanding how a specific molecule behaves during complex biological processes is a challenge facing biomedical research. A major new EU project, iSenseDNA, focuses on developing a technology to identify what a change in the structure of a molecule could mean for its function.

Researchers of the iSenseDNA project aim to develop a technology that links changes in the biomolecule’s structure to its function during complex dynamic processes in real time. Technologies currently exist to study how a certain molecule functions during a biological process, and there are techniques for studying the detailed structure of molecules. However, none have managed to connect the structure to function on a large scale. This makes it difficult to predict which structural changes are needed to improve drug development, for example.

The project, coordinated by Stefano Corni Department of Chemical Science at the University of Padua, aims to combine computational and biotechnological methods as a tool for conducting advanced optical analysis of biomolecules in action. Together, they want to develop what is known as a nano-transducer, or a DNA-based sensor sensitive to structural changes and able to read them in real time.

Researchers in the iSenseDNA project come from universities (Uppsala, Umeå and the University of Padova), research centres (CNR, BIO, DESY, ESRF) and companies (OrganoTherapeutics, OT) from across Europe (Sweden, Italy, Spain, Germany, Luxembourg, France.) The project has a total budget of around EUR 3 million and is funded by the European Innovation Council as part of the EIC pathfinder Open Call.

[summary] => [format] => 2 [safe_value] =>

Understanding how a specific molecule behaves during complex biological processes is a challenge facing biomedical research. A major new EU project, iSenseDNA, focuses on developing a technology to identify what a change in the structure of a molecule could mean for its function.

Researchers of the iSenseDNA project aim to develop a technology that links changes in the biomolecule’s structure to its function during complex dynamic processes in real time. Technologies currently exist to study how a certain molecule functions during a biological process, and there are techniques for studying the detailed structure of molecules. However, none have managed to connect the structure to function on a large scale. This makes it difficult to predict which structural changes are needed to improve drug development, for example.

The project, coordinated by Stefano Corni Department of Chemical Science at the University of Padua, aims to combine computational and biotechnological methods as a tool for conducting advanced optical analysis of biomolecules in action. Together, they want to develop what is known as a nano-transducer, or a DNA-based sensor sensitive to structural changes and able to read them in real time.

Researchers in the iSenseDNA project come from universities (Uppsala, Umeå and the University of Padova), research centres (CNR, BIO, DESY, ESRF) and companies (OrganoTherapeutics, OT) from across Europe (Sweden, Italy, Spain, Germany, Luxembourg, France.) The project has a total budget of around EUR 3 million and is funded by the European Innovation Council as part of the EIC pathfinder Open Call.

[safe_summary] => ) ) ) [field_date_box_lancio_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => 2022-11-29T00:00:00 [timezone] => Europe/Paris [timezone_db] => Europe/Paris [date_type] => date ) ) ) [field_etichetta_box_lancio_news] => Array ( ) [field_img_box_lancio_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113423 [uid] => 13 [filename] => n_molecole_pink.jpg [uri] => public://n_molecole_pink.jpg [filemime] => image/jpeg [filesize] => 148843 [status] => 1 [timestamp] => 1669735706 [type] => image [field_file_image_alt_text] => Array ( ) [field_file_image_title_text] => Array ( ) [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2048 ) ) ) [metadata] => Array ( [height] => 630 [width] => 1200 ) [height] => 630 [width] => 1200 [alt] => molecole [title] => ) ) ) [field_link_alla_news] => Array ( ) [field_link_esterno_news] => Array ( ) [field_pagina_associata] => Array ( ) [field_link_etichetta] => Array ( ) [field_abstract_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => Researchers of the iSenseDNA project aim to develop a technology that links changes in the biomolecule’s structure to its function during complex dynamic processes in real time [format] => [safe_value] => Researchers of the iSenseDNA project aim to develop a technology that links changes in the biomolecule’s structure to its function during complex dynamic processes in real time ) ) ) [field_allegato_news] => Array ( ) [field_categorie_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2296 ) ) ) [field_pub_date] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => 2022-11-29T00:00:00 [value2] => 2023-03-03T00:00:00 [timezone] => Europe/Paris [timezone_db] => Europe/Paris [date_type] => date ) ) ) [field_layout_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => single ) ) ) [field_testo_opzionale_news] => Array ( ) [field_url_en_page] => Array ( ) [field_url_en_page_label] => Array ( ) [path] => Array ( [pathauto] => 1 ) [name] => chiara.mezzalira [picture] => 0 [data] => a:2:{s:13:"form_build_id";s:37:"form-e496b743db3766e42eb8a4d1ccc1c014";s:14:"wysiwyg_status";a:1:{i:1;i:1;}} [num_revisions] => 2 [current_revision_id] => 409645 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) [#items] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113423 [uid] => 13 [filename] => n_molecole_pink.jpg [uri] => public://n_molecole_pink.jpg [filemime] => image/jpeg [filesize] => 148843 [status] => 1 [timestamp] => 1669735706 [type] => image [field_file_image_alt_text] => Array ( ) [field_file_image_title_text] => Array ( ) [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2048 ) ) ) [metadata] => Array ( [height] => 630 [width] => 1200 ) [height] => 630 [width] => 1200 [alt] => molecole [title] => ) ) [#formatter] => image [0] => Array ( [#theme] => image_formatter [#item] => Array ( [fid] => 113423 [uid] => 13 [filename] => n_molecole_pink.jpg [uri] => public://n_molecole_pink.jpg [filemime] => image/jpeg [filesize] => 148843 [status] => 1 [timestamp] => 1669735706 [type] => image [field_file_image_alt_text] => Array ( ) [field_file_image_title_text] => Array ( ) [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2048 ) ) ) [metadata] => Array ( [height] => 630 [width] => 1200 ) [height] => 630 [width] => 1200 [alt] => molecole [title] => ) [#image_style] => [#path] => ) ) [field_abstract_news] => Array ( [#theme] => field [#weight] => 0 [#title] => Abstract [#access] => 1 [#label_display] => above [#view_mode] => teaser [#language] => und [#field_name] => field_abstract_news [#field_type] => text_long [#field_translatable] => 0 [#entity_type] => node [#bundle] => box_lancio_news [#object] => stdClass Object ( [vid] => 409645 [uid] => 13 [title] => Developing a technology to identify structure between molecules [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94935 [type] => box_lancio_news [language] => it [created] => 1669735641 [changed] => 1669735706 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1669735706 [revision_uid] => 13 [body] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] =>

Understanding how a specific molecule behaves during complex biological processes is a challenge facing biomedical research. A major new EU project, iSenseDNA, focuses on developing a technology to identify what a change in the structure of a molecule could mean for its function.

Researchers of the iSenseDNA project aim to develop a technology that links changes in the biomolecule’s structure to its function during complex dynamic processes in real time. Technologies currently exist to study how a certain molecule functions during a biological process, and there are techniques for studying the detailed structure of molecules. However, none have managed to connect the structure to function on a large scale. This makes it difficult to predict which structural changes are needed to improve drug development, for example.

The project, coordinated by Stefano Corni Department of Chemical Science at the University of Padua, aims to combine computational and biotechnological methods as a tool for conducting advanced optical analysis of biomolecules in action. Together, they want to develop what is known as a nano-transducer, or a DNA-based sensor sensitive to structural changes and able to read them in real time.

Researchers in the iSenseDNA project come from universities (Uppsala, Umeå and the University of Padova), research centres (CNR, BIO, DESY, ESRF) and companies (OrganoTherapeutics, OT) from across Europe (Sweden, Italy, Spain, Germany, Luxembourg, France.) The project has a total budget of around EUR 3 million and is funded by the European Innovation Council as part of the EIC pathfinder Open Call.

[summary] => [format] => 2 [safe_value] =>

Understanding how a specific molecule behaves during complex biological processes is a challenge facing biomedical research. A major new EU project, iSenseDNA, focuses on developing a technology to identify what a change in the structure of a molecule could mean for its function.

Researchers of the iSenseDNA project aim to develop a technology that links changes in the biomolecule’s structure to its function during complex dynamic processes in real time. Technologies currently exist to study how a certain molecule functions during a biological process, and there are techniques for studying the detailed structure of molecules. However, none have managed to connect the structure to function on a large scale. This makes it difficult to predict which structural changes are needed to improve drug development, for example.

The project, coordinated by Stefano Corni Department of Chemical Science at the University of Padua, aims to combine computational and biotechnological methods as a tool for conducting advanced optical analysis of biomolecules in action. Together, they want to develop what is known as a nano-transducer, or a DNA-based sensor sensitive to structural changes and able to read them in real time.

Researchers in the iSenseDNA project come from universities (Uppsala, Umeå and the University of Padova), research centres (CNR, BIO, DESY, ESRF) and companies (OrganoTherapeutics, OT) from across Europe (Sweden, Italy, Spain, Germany, Luxembourg, France.) The project has a total budget of around EUR 3 million and is funded by the European Innovation Council as part of the EIC pathfinder Open Call.

[safe_summary] => ) ) ) [field_date_box_lancio_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => 2022-11-29T00:00:00 [timezone] => Europe/Paris [timezone_db] => Europe/Paris [date_type] => date ) ) ) [field_etichetta_box_lancio_news] => Array ( ) [field_img_box_lancio_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113423 [uid] => 13 [filename] => n_molecole_pink.jpg [uri] => public://n_molecole_pink.jpg [filemime] => image/jpeg [filesize] => 148843 [status] => 1 [timestamp] => 1669735706 [type] => image [field_file_image_alt_text] => Array ( ) [field_file_image_title_text] => Array ( ) [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2048 ) ) ) [metadata] => Array ( [height] => 630 [width] => 1200 ) [height] => 630 [width] => 1200 [alt] => molecole [title] => ) ) ) [field_link_alla_news] => Array ( ) [field_link_esterno_news] => Array ( ) [field_pagina_associata] => Array ( ) [field_link_etichetta] => Array ( ) [field_abstract_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => Researchers of the iSenseDNA project aim to develop a technology that links changes in the biomolecule’s structure to its function during complex dynamic processes in real time [format] => [safe_value] => Researchers of the iSenseDNA project aim to develop a technology that links changes in the biomolecule’s structure to its function during complex dynamic processes in real time ) ) ) [field_allegato_news] => Array ( ) [field_categorie_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2296 ) ) ) [field_pub_date] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => 2022-11-29T00:00:00 [value2] => 2023-03-03T00:00:00 [timezone] => Europe/Paris [timezone_db] => Europe/Paris [date_type] => date ) ) ) [field_layout_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => single ) ) ) [field_testo_opzionale_news] => Array ( ) [field_url_en_page] => Array ( ) [field_url_en_page_label] => Array ( ) [path] => Array ( [pathauto] => 1 ) [name] => chiara.mezzalira [picture] => 0 [data] => a:2:{s:13:"form_build_id";s:37:"form-e496b743db3766e42eb8a4d1ccc1c014";s:14:"wysiwyg_status";a:1:{i:1;i:1;}} [num_revisions] => 2 [current_revision_id] => 409645 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) [#items] => Array ( [0] => Array ( [value] => Researchers of the iSenseDNA project aim to develop a technology that links changes in the biomolecule’s structure to its function during complex dynamic processes in real time [format] => [safe_value] => Researchers of the iSenseDNA project aim to develop a technology that links changes in the biomolecule’s structure to its function during complex dynamic processes in real time ) ) [#formatter] => text_default [0] => Array ( [#markup] => Researchers of the iSenseDNA project aim to develop a technology that links changes in the biomolecule’s structure to its function during complex dynamic processes in real time ) ) [links] => Array ( [#theme] => links__node [#pre_render] => Array ( [0] => drupal_pre_render_links ) [#attributes] => Array ( [class] => Array ( [0] => links [1] => inline ) ) [node] => Array ( [#theme] => links__node__node [#links] => Array ( [node-readmore] => Array ( [title] => Read more about Developing a technology to identify structure between molecules [href] => node/94935 [html] => 1 [attributes] => Array ( [rel] => tag [title] => Developing a technology to identify structure between molecules ) ) ) [#attributes] => Array ( [class] => Array ( [0] => links [1] => inline ) ) ) ) [field_date_box_lancio_news] => Array ( [#theme] => field [#weight] => 1 [#title] => Data [#access] => 1 [#label_display] => above [#view_mode] => teaser [#language] => und [#field_name] => field_date_box_lancio_news [#field_type] => date [#field_translatable] => 0 [#entity_type] => node [#bundle] => box_lancio_news [#object] => stdClass Object ( [vid] => 409645 [uid] => 13 [title] => Developing a technology to identify structure between molecules [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94935 [type] => box_lancio_news [language] => it [created] => 1669735641 [changed] => 1669735706 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1669735706 [revision_uid] => 13 [body] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] =>

Understanding how a specific molecule behaves during complex biological processes is a challenge facing biomedical research. A major new EU project, iSenseDNA, focuses on developing a technology to identify what a change in the structure of a molecule could mean for its function.

Researchers of the iSenseDNA project aim to develop a technology that links changes in the biomolecule’s structure to its function during complex dynamic processes in real time. Technologies currently exist to study how a certain molecule functions during a biological process, and there are techniques for studying the detailed structure of molecules. However, none have managed to connect the structure to function on a large scale. This makes it difficult to predict which structural changes are needed to improve drug development, for example.

The project, coordinated by Stefano Corni Department of Chemical Science at the University of Padua, aims to combine computational and biotechnological methods as a tool for conducting advanced optical analysis of biomolecules in action. Together, they want to develop what is known as a nano-transducer, or a DNA-based sensor sensitive to structural changes and able to read them in real time.

Researchers in the iSenseDNA project come from universities (Uppsala, Umeå and the University of Padova), research centres (CNR, BIO, DESY, ESRF) and companies (OrganoTherapeutics, OT) from across Europe (Sweden, Italy, Spain, Germany, Luxembourg, France.) The project has a total budget of around EUR 3 million and is funded by the European Innovation Council as part of the EIC pathfinder Open Call.

[summary] => [format] => 2 [safe_value] =>

Understanding how a specific molecule behaves during complex biological processes is a challenge facing biomedical research. A major new EU project, iSenseDNA, focuses on developing a technology to identify what a change in the structure of a molecule could mean for its function.

Researchers of the iSenseDNA project aim to develop a technology that links changes in the biomolecule’s structure to its function during complex dynamic processes in real time. Technologies currently exist to study how a certain molecule functions during a biological process, and there are techniques for studying the detailed structure of molecules. However, none have managed to connect the structure to function on a large scale. This makes it difficult to predict which structural changes are needed to improve drug development, for example.

The project, coordinated by Stefano Corni Department of Chemical Science at the University of Padua, aims to combine computational and biotechnological methods as a tool for conducting advanced optical analysis of biomolecules in action. Together, they want to develop what is known as a nano-transducer, or a DNA-based sensor sensitive to structural changes and able to read them in real time.

Researchers in the iSenseDNA project come from universities (Uppsala, Umeå and the University of Padova), research centres (CNR, BIO, DESY, ESRF) and companies (OrganoTherapeutics, OT) from across Europe (Sweden, Italy, Spain, Germany, Luxembourg, France.) The project has a total budget of around EUR 3 million and is funded by the European Innovation Council as part of the EIC pathfinder Open Call.

[safe_summary] => ) ) ) [field_date_box_lancio_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => 2022-11-29T00:00:00 [timezone] => Europe/Paris [timezone_db] => Europe/Paris [date_type] => date ) ) ) [field_etichetta_box_lancio_news] => Array ( ) [field_img_box_lancio_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113423 [uid] => 13 [filename] => n_molecole_pink.jpg [uri] => public://n_molecole_pink.jpg [filemime] => image/jpeg [filesize] => 148843 [status] => 1 [timestamp] => 1669735706 [type] => image [field_file_image_alt_text] => Array ( ) [field_file_image_title_text] => Array ( ) [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2048 ) ) ) [metadata] => Array ( [height] => 630 [width] => 1200 ) [height] => 630 [width] => 1200 [alt] => molecole [title] => ) ) ) [field_link_alla_news] => Array ( ) [field_link_esterno_news] => Array ( ) [field_pagina_associata] => Array ( ) [field_link_etichetta] => Array ( ) [field_abstract_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => Researchers of the iSenseDNA project aim to develop a technology that links changes in the biomolecule’s structure to its function during complex dynamic processes in real time [format] => [safe_value] => Researchers of the iSenseDNA project aim to develop a technology that links changes in the biomolecule’s structure to its function during complex dynamic processes in real time ) ) ) [field_allegato_news] => Array ( ) [field_categorie_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2296 ) ) ) [field_pub_date] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => 2022-11-29T00:00:00 [value2] => 2023-03-03T00:00:00 [timezone] => Europe/Paris [timezone_db] => Europe/Paris [date_type] => date ) ) ) [field_layout_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => single ) ) ) [field_testo_opzionale_news] => Array ( ) [field_url_en_page] => Array ( ) [field_url_en_page_label] => Array ( ) [path] => Array ( [pathauto] => 1 ) [name] => chiara.mezzalira [picture] => 0 [data] => a:2:{s:13:"form_build_id";s:37:"form-e496b743db3766e42eb8a4d1ccc1c014";s:14:"wysiwyg_status";a:1:{i:1;i:1;}} [num_revisions] => 2 [current_revision_id] => 409645 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) [#items] => Array ( [0] => Array ( [value] => 2022-11-29T00:00:00 [timezone] => Europe/Paris [timezone_db] => Europe/Paris [date_type] => date ) ) [#formatter] => date_default [0] => Array ( [#markup] => Mar, 29/11/2022 ) ) )

Ricerca Unipd. L'importanza della cooperazione per la sostenibilità delle risorse comuni

Array ( [field_link_esterno_news] => Array ( [#theme] => field [#weight] => -1 [#title] => Link esterno news [#access] => 1 [#label_display] => above [#view_mode] => teaser [#language] => und [#field_name] => field_link_esterno_news [#field_type] => text_long [#field_translatable] => 0 [#entity_type] => node [#bundle] => box_lancio_news [#object] => stdClass Object ( [vid] => 409635 [uid] => 13 [title] => Ricerca Unipd. L'importanza della cooperazione per la sostenibilità delle risorse comuni [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94934 [type] => box_lancio_news [language] => it [created] => 1669731219 [changed] => 1669731219 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1669731219 [revision_uid] => 13 [body] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] =>

L'uso sostenibile delle risorse comuni – come le acque sotterranee, la pesca o le foreste – è una sfida impegnativa perché richiede che gli utilizzatori delle risorse cooperino tra loro.

Se l'evidenza empirica ha dimostrato che le comunità prevengono lo sfruttamento eccessivo (tragedy of the commons) sviluppando istituzioni di autogoverno che favoriscono la collaborazione, tuttavia sia le condizioni che favoriscono la cooperazione che i suoi benefici a lungo termine sono rimasti sotto traccia negli studi scientifici sull’argomento.

Lo studio con il titolo “Thee emergence of cooperation from shared goals in the governance of common pool resources” pubblicato su «Nature Sustainability» dal team di ricerca internazionale coordinato da Samir Suweis del Dipartimento di Fisica e Astronomia "Galileo Galilei" dell'Università di Padova dimostra che la cooperazione è favorita dall'accesso alle informazioni sui cambiamenti del livello di risorsa e dalla loro capacità di influenzare le decisioni degli utenti. Ad esempio, quando le risorse si esauriscono gli individui adeguano il tasso di raccolta, ma questa cooperazione emerge solo quando le persone vengono ricompensate sulla base di obiettivi che condividono.

La ricerca pubblicata, a differenza della letteratura scientifica precedente, pone in luce sia l’effetto retroattivo tra le decisioni (prese dagli individui) e l’andamento delle risorse disponibili sia il legame che esiste tra la cooperazione che si sviluppa e gli obbiettivi condivisi.

Gli autori hanno sviluppato un programma online per eseguire delle simulazioni in cui gli utilizzatori di una risorsa comune scelgono (aggiornando il loro comportamento nel tempo) il tasso di consumo individuale in base alla conoscenza sia del livello della risorsa che del comportamento degli altri. Il risultato è stato che se gli utenti condividono obiettivi comuni allora vi è una tendenza a cooperare e ciò consente un uso sostenibile delle risorse nel lungo periodo.

Questi esiti (tendenza alla cooperazione e sostenibilità di lungo periodo) sono coerenti con i risultati di un modello teorico di dinamica delle risorse e di estrazione già sviluppato dal primo autore, Chengyi Tu docente a Berkeley e alla Zhejiang Sci-Tech University, che dimostrava come la cooperazione fosse il frutto di un compromesso tra il la “ricompensa” individuale e quella collettivo. I ricercatori, utilizzando la teoria del controllo ottimale, hanno dimostrato che obiettivi condivisi portano ad azione collettiva auto-organizzata che consente una governance sostenibile delle risorse comuni. «Il contributo originale di questo studio – afferma il primo autore della pubblicazione Chengyi Tu – è che utilizza sia approcci sperimentali che modelli teorici per mettere in relazione l'emergere della cooperazione con obiettivi condivisi e feedback sulle decisioni relative alle risorse».

«L'aspetto davvero entusiasmante – conclude il coordinatore dello studio Samir Suweis – è che siamo riusciti a dimostrare come gli obiettivi comuni condivisi, previsti da Elinor Ostrom prima donna premiata con il Nobel per l'Economia nel 2009 proprio per i suoi studi su governance e risorse comuni, possano indurre la cooperazione auto-organizzata e la sostenibilità dei beni comuni».

[summary] => [format] => 2 [safe_value] =>

L'uso sostenibile delle risorse comuni – come le acque sotterranee, la pesca o le foreste – è una sfida impegnativa perché richiede che gli utilizzatori delle risorse cooperino tra loro.

Se l'evidenza empirica ha dimostrato che le comunità prevengono lo sfruttamento eccessivo (tragedy of the commons) sviluppando istituzioni di autogoverno che favoriscono la collaborazione, tuttavia sia le condizioni che favoriscono la cooperazione che i suoi benefici a lungo termine sono rimasti sotto traccia negli studi scientifici sull’argomento.

Lo studio con il titolo “Thee emergence of cooperation from shared goals in the governance of common pool resources” pubblicato su «Nature Sustainability» dal team di ricerca internazionale coordinato da Samir Suweis del Dipartimento di Fisica e Astronomia "Galileo Galilei" dell'Università di Padova dimostra che la cooperazione è favorita dall'accesso alle informazioni sui cambiamenti del livello di risorsa e dalla loro capacità di influenzare le decisioni degli utenti. Ad esempio, quando le risorse si esauriscono gli individui adeguano il tasso di raccolta, ma questa cooperazione emerge solo quando le persone vengono ricompensate sulla base di obiettivi che condividono.

La ricerca pubblicata, a differenza della letteratura scientifica precedente, pone in luce sia l’effetto retroattivo tra le decisioni (prese dagli individui) e l’andamento delle risorse disponibili sia il legame che esiste tra la cooperazione che si sviluppa e gli obbiettivi condivisi.

Gli autori hanno sviluppato un programma online per eseguire delle simulazioni in cui gli utilizzatori di una risorsa comune scelgono (aggiornando il loro comportamento nel tempo) il tasso di consumo individuale in base alla conoscenza sia del livello della risorsa che del comportamento degli altri. Il risultato è stato che se gli utenti condividono obiettivi comuni allora vi è una tendenza a cooperare e ciò consente un uso sostenibile delle risorse nel lungo periodo.

Questi esiti (tendenza alla cooperazione e sostenibilità di lungo periodo) sono coerenti con i risultati di un modello teorico di dinamica delle risorse e di estrazione già sviluppato dal primo autore, Chengyi Tu docente a Berkeley e alla Zhejiang Sci-Tech University, che dimostrava come la cooperazione fosse il frutto di un compromesso tra il la “ricompensa” individuale e quella collettivo. I ricercatori, utilizzando la teoria del controllo ottimale, hanno dimostrato che obiettivi condivisi portano ad azione collettiva auto-organizzata che consente una governance sostenibile delle risorse comuni. «Il contributo originale di questo studio – afferma il primo autore della pubblicazione Chengyi Tu – è che utilizza sia approcci sperimentali che modelli teorici per mettere in relazione l'emergere della cooperazione con obiettivi condivisi e feedback sulle decisioni relative alle risorse».

«L'aspetto davvero entusiasmante – conclude il coordinatore dello studio Samir Suweis – è che siamo riusciti a dimostrare come gli obiettivi comuni condivisi, previsti da Elinor Ostrom prima donna premiata con il Nobel per l'Economia nel 2009 proprio per i suoi studi su governance e risorse comuni, possano indurre la cooperazione auto-organizzata e la sostenibilità dei beni comuni».

[safe_summary] => ) ) ) [field_date_box_lancio_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => 2022-11-29T00:00:00 [timezone] => Europe/Paris [timezone_db] => Europe/Paris [date_type] => date ) ) ) [field_etichetta_box_lancio_news] => Array ( ) [field_img_box_lancio_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113422 [uid] => 13 [filename] => hp_gruppo_mani.jpg [uri] => public://hp_gruppo_mani.jpg [filemime] => image/jpeg [filesize] => 106980 [status] => 1 [timestamp] => 1669731219 [type] => image [field_file_image_alt_text] => Array ( ) [field_file_image_title_text] => Array ( ) [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2048 ) ) ) [metadata] => Array ( [height] => 658 [width] => 1000 ) [height] => 658 [width] => 1000 [alt] => mani [title] => ) ) ) [field_link_alla_news] => Array ( ) [field_link_esterno_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => [format] => [safe_value] => ) ) ) [field_pagina_associata] => Array ( ) [field_link_etichetta] => Array ( ) [field_abstract_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => Confermate da uno studio pubblicato da «Nature Sustainability» le intuizioni della Nobel per l’economia Elinor Ostrom. La ricerca coordinata da Samir Suweis dell’Università di Padova dimostra il ruolo fondamentale che hanno le informazioni sull'esaurimento delle risorse e la condivisione degli obiettivi [format] => [safe_value] => Confermate da uno studio pubblicato da «Nature Sustainability» le intuizioni della Nobel per l’economia Elinor Ostrom. La ricerca coordinata da Samir Suweis dell’Università di Padova dimostra il ruolo fondamentale che hanno le informazioni sull'esaurimento delle risorse e la condivisione degli obiettivi ) ) ) [field_allegato_news] => Array ( ) [field_categorie_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2264 ) [1] => Array ( [tid] => 2267 ) ) ) [field_pub_date] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => 2022-11-29T00:00:00 [value2] => 2023-03-03T00:00:00 [timezone] => Europe/Paris [timezone_db] => Europe/Paris [date_type] => date ) ) ) [field_layout_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => single ) ) ) [field_testo_opzionale_news] => Array ( ) [field_url_en_page] => Array ( ) [field_url_en_page_label] => Array ( ) [path] => Array ( [pathauto] => 1 ) [name] => chiara.mezzalira [picture] => 0 [data] => a:2:{s:13:"form_build_id";s:37:"form-e496b743db3766e42eb8a4d1ccc1c014";s:14:"wysiwyg_status";a:1:{i:1;i:1;}} [num_revisions] => 1 [current_revision_id] => 409635 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) [#items] => Array ( [0] => Array ( [value] => [format] => [safe_value] => ) ) [#formatter] => text_default [0] => Array ( [#markup] => ) ) [body] => Array ( [#theme] => field [#weight] => 0 [#title] => Body [#access] => 1 [#label_display] => hidden [#view_mode] => teaser [#language] => und [#field_name] => body [#field_type] => text_with_summary [#field_translatable] => 0 [#entity_type] => node [#bundle] => box_lancio_news [#object] => stdClass Object ( [vid] => 409635 [uid] => 13 [title] => Ricerca Unipd. L'importanza della cooperazione per la sostenibilità delle risorse comuni [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94934 [type] => box_lancio_news [language] => it [created] => 1669731219 [changed] => 1669731219 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1669731219 [revision_uid] => 13 [body] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] =>

L'uso sostenibile delle risorse comuni – come le acque sotterranee, la pesca o le foreste – è una sfida impegnativa perché richiede che gli utilizzatori delle risorse cooperino tra loro.

Se l'evidenza empirica ha dimostrato che le comunità prevengono lo sfruttamento eccessivo (tragedy of the commons) sviluppando istituzioni di autogoverno che favoriscono la collaborazione, tuttavia sia le condizioni che favoriscono la cooperazione che i suoi benefici a lungo termine sono rimasti sotto traccia negli studi scientifici sull’argomento.

Lo studio con il titolo “Thee emergence of cooperation from shared goals in the governance of common pool resources” pubblicato su «Nature Sustainability» dal team di ricerca internazionale coordinato da Samir Suweis del Dipartimento di Fisica e Astronomia "Galileo Galilei" dell'Università di Padova dimostra che la cooperazione è favorita dall'accesso alle informazioni sui cambiamenti del livello di risorsa e dalla loro capacità di influenzare le decisioni degli utenti. Ad esempio, quando le risorse si esauriscono gli individui adeguano il tasso di raccolta, ma questa cooperazione emerge solo quando le persone vengono ricompensate sulla base di obiettivi che condividono.

La ricerca pubblicata, a differenza della letteratura scientifica precedente, pone in luce sia l’effetto retroattivo tra le decisioni (prese dagli individui) e l’andamento delle risorse disponibili sia il legame che esiste tra la cooperazione che si sviluppa e gli obbiettivi condivisi.

Gli autori hanno sviluppato un programma online per eseguire delle simulazioni in cui gli utilizzatori di una risorsa comune scelgono (aggiornando il loro comportamento nel tempo) il tasso di consumo individuale in base alla conoscenza sia del livello della risorsa che del comportamento degli altri. Il risultato è stato che se gli utenti condividono obiettivi comuni allora vi è una tendenza a cooperare e ciò consente un uso sostenibile delle risorse nel lungo periodo.

Questi esiti (tendenza alla cooperazione e sostenibilità di lungo periodo) sono coerenti con i risultati di un modello teorico di dinamica delle risorse e di estrazione già sviluppato dal primo autore, Chengyi Tu docente a Berkeley e alla Zhejiang Sci-Tech University, che dimostrava come la cooperazione fosse il frutto di un compromesso tra il la “ricompensa” individuale e quella collettivo. I ricercatori, utilizzando la teoria del controllo ottimale, hanno dimostrato che obiettivi condivisi portano ad azione collettiva auto-organizzata che consente una governance sostenibile delle risorse comuni. «Il contributo originale di questo studio – afferma il primo autore della pubblicazione Chengyi Tu – è che utilizza sia approcci sperimentali che modelli teorici per mettere in relazione l'emergere della cooperazione con obiettivi condivisi e feedback sulle decisioni relative alle risorse».

«L'aspetto davvero entusiasmante – conclude il coordinatore dello studio Samir Suweis – è che siamo riusciti a dimostrare come gli obiettivi comuni condivisi, previsti da Elinor Ostrom prima donna premiata con il Nobel per l'Economia nel 2009 proprio per i suoi studi su governance e risorse comuni, possano indurre la cooperazione auto-organizzata e la sostenibilità dei beni comuni».

[summary] => [format] => 2 [safe_value] =>

L'uso sostenibile delle risorse comuni – come le acque sotterranee, la pesca o le foreste – è una sfida impegnativa perché richiede che gli utilizzatori delle risorse cooperino tra loro.

Se l'evidenza empirica ha dimostrato che le comunità prevengono lo sfruttamento eccessivo (tragedy of the commons) sviluppando istituzioni di autogoverno che favoriscono la collaborazione, tuttavia sia le condizioni che favoriscono la cooperazione che i suoi benefici a lungo termine sono rimasti sotto traccia negli studi scientifici sull’argomento.

Lo studio con il titolo “Thee emergence of cooperation from shared goals in the governance of common pool resources” pubblicato su «Nature Sustainability» dal team di ricerca internazionale coordinato da Samir Suweis del Dipartimento di Fisica e Astronomia "Galileo Galilei" dell'Università di Padova dimostra che la cooperazione è favorita dall'accesso alle informazioni sui cambiamenti del livello di risorsa e dalla loro capacità di influenzare le decisioni degli utenti. Ad esempio, quando le risorse si esauriscono gli individui adeguano il tasso di raccolta, ma questa cooperazione emerge solo quando le persone vengono ricompensate sulla base di obiettivi che condividono.

La ricerca pubblicata, a differenza della letteratura scientifica precedente, pone in luce sia l’effetto retroattivo tra le decisioni (prese dagli individui) e l’andamento delle risorse disponibili sia il legame che esiste tra la cooperazione che si sviluppa e gli obbiettivi condivisi.

Gli autori hanno sviluppato un programma online per eseguire delle simulazioni in cui gli utilizzatori di una risorsa comune scelgono (aggiornando il loro comportamento nel tempo) il tasso di consumo individuale in base alla conoscenza sia del livello della risorsa che del comportamento degli altri. Il risultato è stato che se gli utenti condividono obiettivi comuni allora vi è una tendenza a cooperare e ciò consente un uso sostenibile delle risorse nel lungo periodo.

Questi esiti (tendenza alla cooperazione e sostenibilità di lungo periodo) sono coerenti con i risultati di un modello teorico di dinamica delle risorse e di estrazione già sviluppato dal primo autore, Chengyi Tu docente a Berkeley e alla Zhejiang Sci-Tech University, che dimostrava come la cooperazione fosse il frutto di un compromesso tra il la “ricompensa” individuale e quella collettivo. I ricercatori, utilizzando la teoria del controllo ottimale, hanno dimostrato che obiettivi condivisi portano ad azione collettiva auto-organizzata che consente una governance sostenibile delle risorse comuni. «Il contributo originale di questo studio – afferma il primo autore della pubblicazione Chengyi Tu – è che utilizza sia approcci sperimentali che modelli teorici per mettere in relazione l'emergere della cooperazione con obiettivi condivisi e feedback sulle decisioni relative alle risorse».

«L'aspetto davvero entusiasmante – conclude il coordinatore dello studio Samir Suweis – è che siamo riusciti a dimostrare come gli obiettivi comuni condivisi, previsti da Elinor Ostrom prima donna premiata con il Nobel per l'Economia nel 2009 proprio per i suoi studi su governance e risorse comuni, possano indurre la cooperazione auto-organizzata e la sostenibilità dei beni comuni».

[safe_summary] => ) ) ) [field_date_box_lancio_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => 2022-11-29T00:00:00 [timezone] => Europe/Paris [timezone_db] => Europe/Paris [date_type] => date ) ) ) [field_etichetta_box_lancio_news] => Array ( ) [field_img_box_lancio_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113422 [uid] => 13 [filename] => hp_gruppo_mani.jpg [uri] => public://hp_gruppo_mani.jpg [filemime] => image/jpeg [filesize] => 106980 [status] => 1 [timestamp] => 1669731219 [type] => image [field_file_image_alt_text] => Array ( ) [field_file_image_title_text] => Array ( ) [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2048 ) ) ) [metadata] => Array ( [height] => 658 [width] => 1000 ) [height] => 658 [width] => 1000 [alt] => mani [title] => ) ) ) [field_link_alla_news] => Array ( ) [field_link_esterno_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => [format] => [safe_value] => ) ) ) [field_pagina_associata] => Array ( ) [field_link_etichetta] => Array ( ) [field_abstract_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => Confermate da uno studio pubblicato da «Nature Sustainability» le intuizioni della Nobel per l’economia Elinor Ostrom. La ricerca coordinata da Samir Suweis dell’Università di Padova dimostra il ruolo fondamentale che hanno le informazioni sull'esaurimento delle risorse e la condivisione degli obiettivi [format] => [safe_value] => Confermate da uno studio pubblicato da «Nature Sustainability» le intuizioni della Nobel per l’economia Elinor Ostrom. La ricerca coordinata da Samir Suweis dell’Università di Padova dimostra il ruolo fondamentale che hanno le informazioni sull'esaurimento delle risorse e la condivisione degli obiettivi ) ) ) [field_allegato_news] => Array ( ) [field_categorie_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2264 ) [1] => Array ( [tid] => 2267 ) ) ) [field_pub_date] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => 2022-11-29T00:00:00 [value2] => 2023-03-03T00:00:00 [timezone] => Europe/Paris [timezone_db] => Europe/Paris [date_type] => date ) ) ) [field_layout_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => single ) ) ) [field_testo_opzionale_news] => Array ( ) [field_url_en_page] => Array ( ) [field_url_en_page_label] => Array ( ) [path] => Array ( [pathauto] => 1 ) [name] => chiara.mezzalira [picture] => 0 [data] => a:2:{s:13:"form_build_id";s:37:"form-e496b743db3766e42eb8a4d1ccc1c014";s:14:"wysiwyg_status";a:1:{i:1;i:1;}} [num_revisions] => 1 [current_revision_id] => 409635 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) [#items] => Array ( [0] => Array ( [value] =>

L'uso sostenibile delle risorse comuni – come le acque sotterranee, la pesca o le foreste – è una sfida impegnativa perché richiede che gli utilizzatori delle risorse cooperino tra loro.

Se l'evidenza empirica ha dimostrato che le comunità prevengono lo sfruttamento eccessivo (tragedy of the commons) sviluppando istituzioni di autogoverno che favoriscono la collaborazione, tuttavia sia le condizioni che favoriscono la cooperazione che i suoi benefici a lungo termine sono rimasti sotto traccia negli studi scientifici sull’argomento.

Lo studio con il titolo “Thee emergence of cooperation from shared goals in the governance of common pool resources” pubblicato su «Nature Sustainability» dal team di ricerca internazionale coordinato da Samir Suweis del Dipartimento di Fisica e Astronomia "Galileo Galilei" dell'Università di Padova dimostra che la cooperazione è favorita dall'accesso alle informazioni sui cambiamenti del livello di risorsa e dalla loro capacità di influenzare le decisioni degli utenti. Ad esempio, quando le risorse si esauriscono gli individui adeguano il tasso di raccolta, ma questa cooperazione emerge solo quando le persone vengono ricompensate sulla base di obiettivi che condividono.

La ricerca pubblicata, a differenza della letteratura scientifica precedente, pone in luce sia l’effetto retroattivo tra le decisioni (prese dagli individui) e l’andamento delle risorse disponibili sia il legame che esiste tra la cooperazione che si sviluppa e gli obbiettivi condivisi.

Gli autori hanno sviluppato un programma online per eseguire delle simulazioni in cui gli utilizzatori di una risorsa comune scelgono (aggiornando il loro comportamento nel tempo) il tasso di consumo individuale in base alla conoscenza sia del livello della risorsa che del comportamento degli altri. Il risultato è stato che se gli utenti condividono obiettivi comuni allora vi è una tendenza a cooperare e ciò consente un uso sostenibile delle risorse nel lungo periodo.

Questi esiti (tendenza alla cooperazione e sostenibilità di lungo periodo) sono coerenti con i risultati di un modello teorico di dinamica delle risorse e di estrazione già sviluppato dal primo autore, Chengyi Tu docente a Berkeley e alla Zhejiang Sci-Tech University, che dimostrava come la cooperazione fosse il frutto di un compromesso tra il la “ricompensa” individuale e quella collettivo. I ricercatori, utilizzando la teoria del controllo ottimale, hanno dimostrato che obiettivi condivisi portano ad azione collettiva auto-organizzata che consente una governance sostenibile delle risorse comuni. «Il contributo originale di questo studio – afferma il primo autore della pubblicazione Chengyi Tu – è che utilizza sia approcci sperimentali che modelli teorici per mettere in relazione l'emergere della cooperazione con obiettivi condivisi e feedback sulle decisioni relative alle risorse».

«L'aspetto davvero entusiasmante – conclude il coordinatore dello studio Samir Suweis – è che siamo riusciti a dimostrare come gli obiettivi comuni condivisi, previsti da Elinor Ostrom prima donna premiata con il Nobel per l'Economia nel 2009 proprio per i suoi studi su governance e risorse comuni, possano indurre la cooperazione auto-organizzata e la sostenibilità dei beni comuni».

[summary] => [format] => 2 [safe_value] =>

L'uso sostenibile delle risorse comuni – come le acque sotterranee, la pesca o le foreste – è una sfida impegnativa perché richiede che gli utilizzatori delle risorse cooperino tra loro.

Se l'evidenza empirica ha dimostrato che le comunità prevengono lo sfruttamento eccessivo (tragedy of the commons) sviluppando istituzioni di autogoverno che favoriscono la collaborazione, tuttavia sia le condizioni che favoriscono la cooperazione che i suoi benefici a lungo termine sono rimasti sotto traccia negli studi scientifici sull’argomento.

Lo studio con il titolo “Thee emergence of cooperation from shared goals in the governance of common pool resources” pubblicato su «Nature Sustainability» dal team di ricerca internazionale coordinato da Samir Suweis del Dipartimento di Fisica e Astronomia "Galileo Galilei" dell'Università di Padova dimostra che la cooperazione è favorita dall'accesso alle informazioni sui cambiamenti del livello di risorsa e dalla loro capacità di influenzare le decisioni degli utenti. Ad esempio, quando le risorse si esauriscono gli individui adeguano il tasso di raccolta, ma questa cooperazione emerge solo quando le persone vengono ricompensate sulla base di obiettivi che condividono.

La ricerca pubblicata, a differenza della letteratura scientifica precedente, pone in luce sia l’effetto retroattivo tra le decisioni (prese dagli individui) e l’andamento delle risorse disponibili sia il legame che esiste tra la cooperazione che si sviluppa e gli obbiettivi condivisi.

Gli autori hanno sviluppato un programma online per eseguire delle simulazioni in cui gli utilizzatori di una risorsa comune scelgono (aggiornando il loro comportamento nel tempo) il tasso di consumo individuale in base alla conoscenza sia del livello della risorsa che del comportamento degli altri. Il risultato è stato che se gli utenti condividono obiettivi comuni allora vi è una tendenza a cooperare e ciò consente un uso sostenibile delle risorse nel lungo periodo.

Questi esiti (tendenza alla cooperazione e sostenibilità di lungo periodo) sono coerenti con i risultati di un modello teorico di dinamica delle risorse e di estrazione già sviluppato dal primo autore, Chengyi Tu docente a Berkeley e alla Zhejiang Sci-Tech University, che dimostrava come la cooperazione fosse il frutto di un compromesso tra il la “ricompensa” individuale e quella collettivo. I ricercatori, utilizzando la teoria del controllo ottimale, hanno dimostrato che obiettivi condivisi portano ad azione collettiva auto-organizzata che consente una governance sostenibile delle risorse comuni. «Il contributo originale di questo studio – afferma il primo autore della pubblicazione Chengyi Tu – è che utilizza sia approcci sperimentali che modelli teorici per mettere in relazione l'emergere della cooperazione con obiettivi condivisi e feedback sulle decisioni relative alle risorse».

«L'aspetto davvero entusiasmante – conclude il coordinatore dello studio Samir Suweis – è che siamo riusciti a dimostrare come gli obiettivi comuni condivisi, previsti da Elinor Ostrom prima donna premiata con il Nobel per l'Economia nel 2009 proprio per i suoi studi su governance e risorse comuni, possano indurre la cooperazione auto-organizzata e la sostenibilità dei beni comuni».

[safe_summary] => ) ) [#formatter] => text_summary_or_trimmed [0] => Array ( [#markup] =>

L'uso sostenibile delle risorse comuni – come le acque sotterranee, la pesca o le foreste – è una sfida impegnativa perché richiede che gli utilizzatori delle risorse cooperino tra loro.

Se l'evidenza empirica ha dimostrato che le comunità prevengono lo sfruttamento eccessivo (tragedy of the commons) sviluppando istituzioni di autogoverno che favoriscono la collaborazione, tuttavia sia le condizioni che favoriscono la cooperazione che i suoi benefici a lungo termine sono rimasti sotto traccia negli studi scientifici sull’argomento.

) ) [field_img_box_lancio_news] => Array ( [#theme] => field [#weight] => 0 [#title] => Immagine [#access] => 1 [#label_display] => above [#view_mode] => teaser [#language] => und [#field_name] => field_img_box_lancio_news [#field_type] => image [#field_translatable] => 0 [#entity_type] => node [#bundle] => box_lancio_news [#object] => stdClass Object ( [vid] => 409635 [uid] => 13 [title] => Ricerca Unipd. L'importanza della cooperazione per la sostenibilità delle risorse comuni [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94934 [type] => box_lancio_news [language] => it [created] => 1669731219 [changed] => 1669731219 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1669731219 [revision_uid] => 13 [body] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] =>

L'uso sostenibile delle risorse comuni – come le acque sotterranee, la pesca o le foreste – è una sfida impegnativa perché richiede che gli utilizzatori delle risorse cooperino tra loro.

Se l'evidenza empirica ha dimostrato che le comunità prevengono lo sfruttamento eccessivo (tragedy of the commons) sviluppando istituzioni di autogoverno che favoriscono la collaborazione, tuttavia sia le condizioni che favoriscono la cooperazione che i suoi benefici a lungo termine sono rimasti sotto traccia negli studi scientifici sull’argomento.

Lo studio con il titolo “Thee emergence of cooperation from shared goals in the governance of common pool resources” pubblicato su «Nature Sustainability» dal team di ricerca internazionale coordinato da Samir Suweis del Dipartimento di Fisica e Astronomia "Galileo Galilei" dell'Università di Padova dimostra che la cooperazione è favorita dall'accesso alle informazioni sui cambiamenti del livello di risorsa e dalla loro capacità di influenzare le decisioni degli utenti. Ad esempio, quando le risorse si esauriscono gli individui adeguano il tasso di raccolta, ma questa cooperazione emerge solo quando le persone vengono ricompensate sulla base di obiettivi che condividono.

La ricerca pubblicata, a differenza della letteratura scientifica precedente, pone in luce sia l’effetto retroattivo tra le decisioni (prese dagli individui) e l’andamento delle risorse disponibili sia il legame che esiste tra la cooperazione che si sviluppa e gli obbiettivi condivisi.

Gli autori hanno sviluppato un programma online per eseguire delle simulazioni in cui gli utilizzatori di una risorsa comune scelgono (aggiornando il loro comportamento nel tempo) il tasso di consumo individuale in base alla conoscenza sia del livello della risorsa che del comportamento degli altri. Il risultato è stato che se gli utenti condividono obiettivi comuni allora vi è una tendenza a cooperare e ciò consente un uso sostenibile delle risorse nel lungo periodo.

Questi esiti (tendenza alla cooperazione e sostenibilità di lungo periodo) sono coerenti con i risultati di un modello teorico di dinamica delle risorse e di estrazione già sviluppato dal primo autore, Chengyi Tu docente a Berkeley e alla Zhejiang Sci-Tech University, che dimostrava come la cooperazione fosse il frutto di un compromesso tra il la “ricompensa” individuale e quella collettivo. I ricercatori, utilizzando la teoria del controllo ottimale, hanno dimostrato che obiettivi condivisi portano ad azione collettiva auto-organizzata che consente una governance sostenibile delle risorse comuni. «Il contributo originale di questo studio – afferma il primo autore della pubblicazione Chengyi Tu – è che utilizza sia approcci sperimentali che modelli teorici per mettere in relazione l'emergere della cooperazione con obiettivi condivisi e feedback sulle decisioni relative alle risorse».

«L'aspetto davvero entusiasmante – conclude il coordinatore dello studio Samir Suweis – è che siamo riusciti a dimostrare come gli obiettivi comuni condivisi, previsti da Elinor Ostrom prima donna premiata con il Nobel per l'Economia nel 2009 proprio per i suoi studi su governance e risorse comuni, possano indurre la cooperazione auto-organizzata e la sostenibilità dei beni comuni».

[summary] => [format] => 2 [safe_value] =>

L'uso sostenibile delle risorse comuni – come le acque sotterranee, la pesca o le foreste – è una sfida impegnativa perché richiede che gli utilizzatori delle risorse cooperino tra loro.

Se l'evidenza empirica ha dimostrato che le comunità prevengono lo sfruttamento eccessivo (tragedy of the commons) sviluppando istituzioni di autogoverno che favoriscono la collaborazione, tuttavia sia le condizioni che favoriscono la cooperazione che i suoi benefici a lungo termine sono rimasti sotto traccia negli studi scientifici sull’argomento.

Lo studio con il titolo “Thee emergence of cooperation from shared goals in the governance of common pool resources” pubblicato su «Nature Sustainability» dal team di ricerca internazionale coordinato da Samir Suweis del Dipartimento di Fisica e Astronomia "Galileo Galilei" dell'Università di Padova dimostra che la cooperazione è favorita dall'accesso alle informazioni sui cambiamenti del livello di risorsa e dalla loro capacità di influenzare le decisioni degli utenti. Ad esempio, quando le risorse si esauriscono gli individui adeguano il tasso di raccolta, ma questa cooperazione emerge solo quando le persone vengono ricompensate sulla base di obiettivi che condividono.

La ricerca pubblicata, a differenza della letteratura scientifica precedente, pone in luce sia l’effetto retroattivo tra le decisioni (prese dagli individui) e l’andamento delle risorse disponibili sia il legame che esiste tra la cooperazione che si sviluppa e gli obbiettivi condivisi.

Gli autori hanno sviluppato un programma online per eseguire delle simulazioni in cui gli utilizzatori di una risorsa comune scelgono (aggiornando il loro comportamento nel tempo) il tasso di consumo individuale in base alla conoscenza sia del livello della risorsa che del comportamento degli altri. Il risultato è stato che se gli utenti condividono obiettivi comuni allora vi è una tendenza a cooperare e ciò consente un uso sostenibile delle risorse nel lungo periodo.

Questi esiti (tendenza alla cooperazione e sostenibilità di lungo periodo) sono coerenti con i risultati di un modello teorico di dinamica delle risorse e di estrazione già sviluppato dal primo autore, Chengyi Tu docente a Berkeley e alla Zhejiang Sci-Tech University, che dimostrava come la cooperazione fosse il frutto di un compromesso tra il la “ricompensa” individuale e quella collettivo. I ricercatori, utilizzando la teoria del controllo ottimale, hanno dimostrato che obiettivi condivisi portano ad azione collettiva auto-organizzata che consente una governance sostenibile delle risorse comuni. «Il contributo originale di questo studio – afferma il primo autore della pubblicazione Chengyi Tu – è che utilizza sia approcci sperimentali che modelli teorici per mettere in relazione l'emergere della cooperazione con obiettivi condivisi e feedback sulle decisioni relative alle risorse».

«L'aspetto davvero entusiasmante – conclude il coordinatore dello studio Samir Suweis – è che siamo riusciti a dimostrare come gli obiettivi comuni condivisi, previsti da Elinor Ostrom prima donna premiata con il Nobel per l'Economia nel 2009 proprio per i suoi studi su governance e risorse comuni, possano indurre la cooperazione auto-organizzata e la sostenibilità dei beni comuni».

[safe_summary] => ) ) ) [field_date_box_lancio_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => 2022-11-29T00:00:00 [timezone] => Europe/Paris [timezone_db] => Europe/Paris [date_type] => date ) ) ) [field_etichetta_box_lancio_news] => Array ( ) [field_img_box_lancio_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113422 [uid] => 13 [filename] => hp_gruppo_mani.jpg [uri] => public://hp_gruppo_mani.jpg [filemime] => image/jpeg [filesize] => 106980 [status] => 1 [timestamp] => 1669731219 [type] => image [field_file_image_alt_text] => Array ( ) [field_file_image_title_text] => Array ( ) [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2048 ) ) ) [metadata] => Array ( [height] => 658 [width] => 1000 ) [height] => 658 [width] => 1000 [alt] => mani [title] => ) ) ) [field_link_alla_news] => Array ( ) [field_link_esterno_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => [format] => [safe_value] => ) ) ) [field_pagina_associata] => Array ( ) [field_link_etichetta] => Array ( ) [field_abstract_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => Confermate da uno studio pubblicato da «Nature Sustainability» le intuizioni della Nobel per l’economia Elinor Ostrom. La ricerca coordinata da Samir Suweis dell’Università di Padova dimostra il ruolo fondamentale che hanno le informazioni sull'esaurimento delle risorse e la condivisione degli obiettivi [format] => [safe_value] => Confermate da uno studio pubblicato da «Nature Sustainability» le intuizioni della Nobel per l’economia Elinor Ostrom. La ricerca coordinata da Samir Suweis dell’Università di Padova dimostra il ruolo fondamentale che hanno le informazioni sull'esaurimento delle risorse e la condivisione degli obiettivi ) ) ) [field_allegato_news] => Array ( ) [field_categorie_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2264 ) [1] => Array ( [tid] => 2267 ) ) ) [field_pub_date] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => 2022-11-29T00:00:00 [value2] => 2023-03-03T00:00:00 [timezone] => Europe/Paris [timezone_db] => Europe/Paris [date_type] => date ) ) ) [field_layout_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => single ) ) ) [field_testo_opzionale_news] => Array ( ) [field_url_en_page] => Array ( ) [field_url_en_page_label] => Array ( ) [path] => Array ( [pathauto] => 1 ) [name] => chiara.mezzalira [picture] => 0 [data] => a:2:{s:13:"form_build_id";s:37:"form-e496b743db3766e42eb8a4d1ccc1c014";s:14:"wysiwyg_status";a:1:{i:1;i:1;}} [num_revisions] => 1 [current_revision_id] => 409635 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) [#items] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113422 [uid] => 13 [filename] => hp_gruppo_mani.jpg [uri] => public://hp_gruppo_mani.jpg [filemime] => image/jpeg [filesize] => 106980 [status] => 1 [timestamp] => 1669731219 [type] => image [field_file_image_alt_text] => Array ( ) [field_file_image_title_text] => Array ( ) [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2048 ) ) ) [metadata] => Array ( [height] => 658 [width] => 1000 ) [height] => 658 [width] => 1000 [alt] => mani [title] => ) ) [#formatter] => image [0] => Array ( [#theme] => image_formatter [#item] => Array ( [fid] => 113422 [uid] => 13 [filename] => hp_gruppo_mani.jpg [uri] => public://hp_gruppo_mani.jpg [filemime] => image/jpeg [filesize] => 106980 [status] => 1 [timestamp] => 1669731219 [type] => image [field_file_image_alt_text] => Array ( ) [field_file_image_title_text] => Array ( ) [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2048 ) ) ) [metadata] => Array ( [height] => 658 [width] => 1000 ) [height] => 658 [width] => 1000 [alt] => mani [title] => ) [#image_style] => [#path] => ) ) [field_abstract_news] => Array ( [#theme] => field [#weight] => 0 [#title] => Abstract [#access] => 1 [#label_display] => above [#view_mode] => teaser [#language] => und [#field_name] => field_abstract_news [#field_type] => text_long [#field_translatable] => 0 [#entity_type] => node [#bundle] => box_lancio_news [#object] => stdClass Object ( [vid] => 409635 [uid] => 13 [title] => Ricerca Unipd. L'importanza della cooperazione per la sostenibilità delle risorse comuni [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94934 [type] => box_lancio_news [language] => it [created] => 1669731219 [changed] => 1669731219 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1669731219 [revision_uid] => 13 [body] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] =>

L'uso sostenibile delle risorse comuni – come le acque sotterranee, la pesca o le foreste – è una sfida impegnativa perché richiede che gli utilizzatori delle risorse cooperino tra loro.

Se l'evidenza empirica ha dimostrato che le comunità prevengono lo sfruttamento eccessivo (tragedy of the commons) sviluppando istituzioni di autogoverno che favoriscono la collaborazione, tuttavia sia le condizioni che favoriscono la cooperazione che i suoi benefici a lungo termine sono rimasti sotto traccia negli studi scientifici sull’argomento.

Lo studio con il titolo “Thee emergence of cooperation from shared goals in the governance of common pool resources” pubblicato su «Nature Sustainability» dal team di ricerca internazionale coordinato da Samir Suweis del Dipartimento di Fisica e Astronomia "Galileo Galilei" dell'Università di Padova dimostra che la cooperazione è favorita dall'accesso alle informazioni sui cambiamenti del livello di risorsa e dalla loro capacità di influenzare le decisioni degli utenti. Ad esempio, quando le risorse si esauriscono gli individui adeguano il tasso di raccolta, ma questa cooperazione emerge solo quando le persone vengono ricompensate sulla base di obiettivi che condividono.

La ricerca pubblicata, a differenza della letteratura scientifica precedente, pone in luce sia l’effetto retroattivo tra le decisioni (prese dagli individui) e l’andamento delle risorse disponibili sia il legame che esiste tra la cooperazione che si sviluppa e gli obbiettivi condivisi.

Gli autori hanno sviluppato un programma online per eseguire delle simulazioni in cui gli utilizzatori di una risorsa comune scelgono (aggiornando il loro comportamento nel tempo) il tasso di consumo individuale in base alla conoscenza sia del livello della risorsa che del comportamento degli altri. Il risultato è stato che se gli utenti condividono obiettivi comuni allora vi è una tendenza a cooperare e ciò consente un uso sostenibile delle risorse nel lungo periodo.

Questi esiti (tendenza alla cooperazione e sostenibilità di lungo periodo) sono coerenti con i risultati di un modello teorico di dinamica delle risorse e di estrazione già sviluppato dal primo autore, Chengyi Tu docente a Berkeley e alla Zhejiang Sci-Tech University, che dimostrava come la cooperazione fosse il frutto di un compromesso tra il la “ricompensa” individuale e quella collettivo. I ricercatori, utilizzando la teoria del controllo ottimale, hanno dimostrato che obiettivi condivisi portano ad azione collettiva auto-organizzata che consente una governance sostenibile delle risorse comuni. «Il contributo originale di questo studio – afferma il primo autore della pubblicazione Chengyi Tu – è che utilizza sia approcci sperimentali che modelli teorici per mettere in relazione l'emergere della cooperazione con obiettivi condivisi e feedback sulle decisioni relative alle risorse».

«L'aspetto davvero entusiasmante – conclude il coordinatore dello studio Samir Suweis – è che siamo riusciti a dimostrare come gli obiettivi comuni condivisi, previsti da Elinor Ostrom prima donna premiata con il Nobel per l'Economia nel 2009 proprio per i suoi studi su governance e risorse comuni, possano indurre la cooperazione auto-organizzata e la sostenibilità dei beni comuni».

[summary] => [format] => 2 [safe_value] =>

L'uso sostenibile delle risorse comuni – come le acque sotterranee, la pesca o le foreste – è una sfida impegnativa perché richiede che gli utilizzatori delle risorse cooperino tra loro.

Se l'evidenza empirica ha dimostrato che le comunità prevengono lo sfruttamento eccessivo (tragedy of the commons) sviluppando istituzioni di autogoverno che favoriscono la collaborazione, tuttavia sia le condizioni che favoriscono la cooperazione che i suoi benefici a lungo termine sono rimasti sotto traccia negli studi scientifici sull’argomento.

Lo studio con il titolo “Thee emergence of cooperation from shared goals in the governance of common pool resources” pubblicato su «Nature Sustainability» dal team di ricerca internazionale coordinato da Samir Suweis del Dipartimento di Fisica e Astronomia "Galileo Galilei" dell'Università di Padova dimostra che la cooperazione è favorita dall'accesso alle informazioni sui cambiamenti del livello di risorsa e dalla loro capacità di influenzare le decisioni degli utenti. Ad esempio, quando le risorse si esauriscono gli individui adeguano il tasso di raccolta, ma questa cooperazione emerge solo quando le persone vengono ricompensate sulla base di obiettivi che condividono.

La ricerca pubblicata, a differenza della letteratura scientifica precedente, pone in luce sia l’effetto retroattivo tra le decisioni (prese dagli individui) e l’andamento delle risorse disponibili sia il legame che esiste tra la cooperazione che si sviluppa e gli obbiettivi condivisi.

Gli autori hanno sviluppato un programma online per eseguire delle simulazioni in cui gli utilizzatori di una risorsa comune scelgono (aggiornando il loro comportamento nel tempo) il tasso di consumo individuale in base alla conoscenza sia del livello della risorsa che del comportamento degli altri. Il risultato è stato che se gli utenti condividono obiettivi comuni allora vi è una tendenza a cooperare e ciò consente un uso sostenibile delle risorse nel lungo periodo.

Questi esiti (tendenza alla cooperazione e sostenibilità di lungo periodo) sono coerenti con i risultati di un modello teorico di dinamica delle risorse e di estrazione già sviluppato dal primo autore, Chengyi Tu docente a Berkeley e alla Zhejiang Sci-Tech University, che dimostrava come la cooperazione fosse il frutto di un compromesso tra il la “ricompensa” individuale e quella collettivo. I ricercatori, utilizzando la teoria del controllo ottimale, hanno dimostrato che obiettivi condivisi portano ad azione collettiva auto-organizzata che consente una governance sostenibile delle risorse comuni. «Il contributo originale di questo studio – afferma il primo autore della pubblicazione Chengyi Tu – è che utilizza sia approcci sperimentali che modelli teorici per mettere in relazione l'emergere della cooperazione con obiettivi condivisi e feedback sulle decisioni relative alle risorse».

«L'aspetto davvero entusiasmante – conclude il coordinatore dello studio Samir Suweis – è che siamo riusciti a dimostrare come gli obiettivi comuni condivisi, previsti da Elinor Ostrom prima donna premiata con il Nobel per l'Economia nel 2009 proprio per i suoi studi su governance e risorse comuni, possano indurre la cooperazione auto-organizzata e la sostenibilità dei beni comuni».

[safe_summary] => ) ) ) [field_date_box_lancio_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => 2022-11-29T00:00:00 [timezone] => Europe/Paris [timezone_db] => Europe/Paris [date_type] => date ) ) ) [field_etichetta_box_lancio_news] => Array ( ) [field_img_box_lancio_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113422 [uid] => 13 [filename] => hp_gruppo_mani.jpg [uri] => public://hp_gruppo_mani.jpg [filemime] => image/jpeg [filesize] => 106980 [status] => 1 [timestamp] => 1669731219 [type] => image [field_file_image_alt_text] => Array ( ) [field_file_image_title_text] => Array ( ) [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2048 ) ) ) [metadata] => Array ( [height] => 658 [width] => 1000 ) [height] => 658 [width] => 1000 [alt] => mani [title] => ) ) ) [field_link_alla_news] => Array ( ) [field_link_esterno_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => [format] => [safe_value] => ) ) ) [field_pagina_associata] => Array ( ) [field_link_etichetta] => Array ( ) [field_abstract_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => Confermate da uno studio pubblicato da «Nature Sustainability» le intuizioni della Nobel per l’economia Elinor Ostrom. La ricerca coordinata da Samir Suweis dell’Università di Padova dimostra il ruolo fondamentale che hanno le informazioni sull'esaurimento delle risorse e la condivisione degli obiettivi [format] => [safe_value] => Confermate da uno studio pubblicato da «Nature Sustainability» le intuizioni della Nobel per l’economia Elinor Ostrom. La ricerca coordinata da Samir Suweis dell’Università di Padova dimostra il ruolo fondamentale che hanno le informazioni sull'esaurimento delle risorse e la condivisione degli obiettivi ) ) ) [field_allegato_news] => Array ( ) [field_categorie_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2264 ) [1] => Array ( [tid] => 2267 ) ) ) [field_pub_date] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => 2022-11-29T00:00:00 [value2] => 2023-03-03T00:00:00 [timezone] => Europe/Paris [timezone_db] => Europe/Paris [date_type] => date ) ) ) [field_layout_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => single ) ) ) [field_testo_opzionale_news] => Array ( ) [field_url_en_page] => Array ( ) [field_url_en_page_label] => Array ( ) [path] => Array ( [pathauto] => 1 ) [name] => chiara.mezzalira [picture] => 0 [data] => a:2:{s:13:"form_build_id";s:37:"form-e496b743db3766e42eb8a4d1ccc1c014";s:14:"wysiwyg_status";a:1:{i:1;i:1;}} [num_revisions] => 1 [current_revision_id] => 409635 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) [#items] => Array ( [0] => Array ( [value] => Confermate da uno studio pubblicato da «Nature Sustainability» le intuizioni della Nobel per l’economia Elinor Ostrom. La ricerca coordinata da Samir Suweis dell’Università di Padova dimostra il ruolo fondamentale che hanno le informazioni sull'esaurimento delle risorse e la condivisione degli obiettivi [format] => [safe_value] => Confermate da uno studio pubblicato da «Nature Sustainability» le intuizioni della Nobel per l’economia Elinor Ostrom. La ricerca coordinata da Samir Suweis dell’Università di Padova dimostra il ruolo fondamentale che hanno le informazioni sull'esaurimento delle risorse e la condivisione degli obiettivi ) ) [#formatter] => text_default [0] => Array ( [#markup] => Confermate da uno studio pubblicato da «Nature Sustainability» le intuizioni della Nobel per l’economia Elinor Ostrom. La ricerca coordinata da Samir Suweis dell’Università di Padova dimostra il ruolo fondamentale che hanno le informazioni sull'esaurimento delle risorse e la condivisione degli obiettivi ) ) [links] => Array ( [#theme] => links__node [#pre_render] => Array ( [0] => drupal_pre_render_links ) [#attributes] => Array ( [class] => Array ( [0] => links [1] => inline ) ) [node] => Array ( [#theme] => links__node__node [#links] => Array ( [node-readmore] => Array ( [title] => Read more about Ricerca Unipd. L'importanza della cooperazione per la sostenibilità delle risorse comuni [href] => node/94934 [html] => 1 [attributes] => Array ( [rel] => tag [title] => Ricerca Unipd. L'importanza della cooperazione per la sostenibilità delle risorse comuni ) ) ) [#attributes] => Array ( [class] => Array ( [0] => links [1] => inline ) ) ) ) [field_date_box_lancio_news] => Array ( [#theme] => field [#weight] => 1 [#title] => Data [#access] => 1 [#label_display] => above [#view_mode] => teaser [#language] => und [#field_name] => field_date_box_lancio_news [#field_type] => date [#field_translatable] => 0 [#entity_type] => node [#bundle] => box_lancio_news [#object] => stdClass Object ( [vid] => 409635 [uid] => 13 [title] => Ricerca Unipd. L'importanza della cooperazione per la sostenibilità delle risorse comuni [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94934 [type] => box_lancio_news [language] => it [created] => 1669731219 [changed] => 1669731219 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1669731219 [revision_uid] => 13 [body] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] =>

L'uso sostenibile delle risorse comuni – come le acque sotterranee, la pesca o le foreste – è una sfida impegnativa perché richiede che gli utilizzatori delle risorse cooperino tra loro.

Se l'evidenza empirica ha dimostrato che le comunità prevengono lo sfruttamento eccessivo (tragedy of the commons) sviluppando istituzioni di autogoverno che favoriscono la collaborazione, tuttavia sia le condizioni che favoriscono la cooperazione che i suoi benefici a lungo termine sono rimasti sotto traccia negli studi scientifici sull’argomento.

Lo studio con il titolo “Thee emergence of cooperation from shared goals in the governance of common pool resources” pubblicato su «Nature Sustainability» dal team di ricerca internazionale coordinato da Samir Suweis del Dipartimento di Fisica e Astronomia "Galileo Galilei" dell'Università di Padova dimostra che la cooperazione è favorita dall'accesso alle informazioni sui cambiamenti del livello di risorsa e dalla loro capacità di influenzare le decisioni degli utenti. Ad esempio, quando le risorse si esauriscono gli individui adeguano il tasso di raccolta, ma questa cooperazione emerge solo quando le persone vengono ricompensate sulla base di obiettivi che condividono.

La ricerca pubblicata, a differenza della letteratura scientifica precedente, pone in luce sia l’effetto retroattivo tra le decisioni (prese dagli individui) e l’andamento delle risorse disponibili sia il legame che esiste tra la cooperazione che si sviluppa e gli obbiettivi condivisi.

Gli autori hanno sviluppato un programma online per eseguire delle simulazioni in cui gli utilizzatori di una risorsa comune scelgono (aggiornando il loro comportamento nel tempo) il tasso di consumo individuale in base alla conoscenza sia del livello della risorsa che del comportamento degli altri. Il risultato è stato che se gli utenti condividono obiettivi comuni allora vi è una tendenza a cooperare e ciò consente un uso sostenibile delle risorse nel lungo periodo.

Questi esiti (tendenza alla cooperazione e sostenibilità di lungo periodo) sono coerenti con i risultati di un modello teorico di dinamica delle risorse e di estrazione già sviluppato dal primo autore, Chengyi Tu docente a Berkeley e alla Zhejiang Sci-Tech University, che dimostrava come la cooperazione fosse il frutto di un compromesso tra il la “ricompensa” individuale e quella collettivo. I ricercatori, utilizzando la teoria del controllo ottimale, hanno dimostrato che obiettivi condivisi portano ad azione collettiva auto-organizzata che consente una governance sostenibile delle risorse comuni. «Il contributo originale di questo studio – afferma il primo autore della pubblicazione Chengyi Tu – è che utilizza sia approcci sperimentali che modelli teorici per mettere in relazione l'emergere della cooperazione con obiettivi condivisi e feedback sulle decisioni relative alle risorse».

«L'aspetto davvero entusiasmante – conclude il coordinatore dello studio Samir Suweis – è che siamo riusciti a dimostrare come gli obiettivi comuni condivisi, previsti da Elinor Ostrom prima donna premiata con il Nobel per l'Economia nel 2009 proprio per i suoi studi su governance e risorse comuni, possano indurre la cooperazione auto-organizzata e la sostenibilità dei beni comuni».

[summary] => [format] => 2 [safe_value] =>

L'uso sostenibile delle risorse comuni – come le acque sotterranee, la pesca o le foreste – è una sfida impegnativa perché richiede che gli utilizzatori delle risorse cooperino tra loro.

Se l'evidenza empirica ha dimostrato che le comunità prevengono lo sfruttamento eccessivo (tragedy of the commons) sviluppando istituzioni di autogoverno che favoriscono la collaborazione, tuttavia sia le condizioni che favoriscono la cooperazione che i suoi benefici a lungo termine sono rimasti sotto traccia negli studi scientifici sull’argomento.

Lo studio con il titolo “Thee emergence of cooperation from shared goals in the governance of common pool resources” pubblicato su «Nature Sustainability» dal team di ricerca internazionale coordinato da Samir Suweis del Dipartimento di Fisica e Astronomia "Galileo Galilei" dell'Università di Padova dimostra che la cooperazione è favorita dall'accesso alle informazioni sui cambiamenti del livello di risorsa e dalla loro capacità di influenzare le decisioni degli utenti. Ad esempio, quando le risorse si esauriscono gli individui adeguano il tasso di raccolta, ma questa cooperazione emerge solo quando le persone vengono ricompensate sulla base di obiettivi che condividono.

La ricerca pubblicata, a differenza della letteratura scientifica precedente, pone in luce sia l’effetto retroattivo tra le decisioni (prese dagli individui) e l’andamento delle risorse disponibili sia il legame che esiste tra la cooperazione che si sviluppa e gli obbiettivi condivisi.

Gli autori hanno sviluppato un programma online per eseguire delle simulazioni in cui gli utilizzatori di una risorsa comune scelgono (aggiornando il loro comportamento nel tempo) il tasso di consumo individuale in base alla conoscenza sia del livello della risorsa che del comportamento degli altri. Il risultato è stato che se gli utenti condividono obiettivi comuni allora vi è una tendenza a cooperare e ciò consente un uso sostenibile delle risorse nel lungo periodo.

Questi esiti (tendenza alla cooperazione e sostenibilità di lungo periodo) sono coerenti con i risultati di un modello teorico di dinamica delle risorse e di estrazione già sviluppato dal primo autore, Chengyi Tu docente a Berkeley e alla Zhejiang Sci-Tech University, che dimostrava come la cooperazione fosse il frutto di un compromesso tra il la “ricompensa” individuale e quella collettivo. I ricercatori, utilizzando la teoria del controllo ottimale, hanno dimostrato che obiettivi condivisi portano ad azione collettiva auto-organizzata che consente una governance sostenibile delle risorse comuni. «Il contributo originale di questo studio – afferma il primo autore della pubblicazione Chengyi Tu – è che utilizza sia approcci sperimentali che modelli teorici per mettere in relazione l'emergere della cooperazione con obiettivi condivisi e feedback sulle decisioni relative alle risorse».

«L'aspetto davvero entusiasmante – conclude il coordinatore dello studio Samir Suweis – è che siamo riusciti a dimostrare come gli obiettivi comuni condivisi, previsti da Elinor Ostrom prima donna premiata con il Nobel per l'Economia nel 2009 proprio per i suoi studi su governance e risorse comuni, possano indurre la cooperazione auto-organizzata e la sostenibilità dei beni comuni».

[safe_summary] => ) ) ) [field_date_box_lancio_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => 2022-11-29T00:00:00 [timezone] => Europe/Paris [timezone_db] => Europe/Paris [date_type] => date ) ) ) [field_etichetta_box_lancio_news] => Array ( ) [field_img_box_lancio_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113422 [uid] => 13 [filename] => hp_gruppo_mani.jpg [uri] => public://hp_gruppo_mani.jpg [filemime] => image/jpeg [filesize] => 106980 [status] => 1 [timestamp] => 1669731219 [type] => image [field_file_image_alt_text] => Array ( ) [field_file_image_title_text] => Array ( ) [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2048 ) ) ) [metadata] => Array ( [height] => 658 [width] => 1000 ) [height] => 658 [width] => 1000 [alt] => mani [title] => ) ) ) [field_link_alla_news] => Array ( ) [field_link_esterno_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => [format] => [safe_value] => ) ) ) [field_pagina_associata] => Array ( ) [field_link_etichetta] => Array ( ) [field_abstract_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => Confermate da uno studio pubblicato da «Nature Sustainability» le intuizioni della Nobel per l’economia Elinor Ostrom. La ricerca coordinata da Samir Suweis dell’Università di Padova dimostra il ruolo fondamentale che hanno le informazioni sull'esaurimento delle risorse e la condivisione degli obiettivi [format] => [safe_value] => Confermate da uno studio pubblicato da «Nature Sustainability» le intuizioni della Nobel per l’economia Elinor Ostrom. La ricerca coordinata da Samir Suweis dell’Università di Padova dimostra il ruolo fondamentale che hanno le informazioni sull'esaurimento delle risorse e la condivisione degli obiettivi ) ) ) [field_allegato_news] => Array ( ) [field_categorie_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2264 ) [1] => Array ( [tid] => 2267 ) ) ) [field_pub_date] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => 2022-11-29T00:00:00 [value2] => 2023-03-03T00:00:00 [timezone] => Europe/Paris [timezone_db] => Europe/Paris [date_type] => date ) ) ) [field_layout_news] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => single ) ) ) [field_testo_opzionale_news] => Array ( ) [field_url_en_page] => Array ( ) [field_url_en_page_label] => Array ( ) [path] => Array ( [pathauto] => 1 ) [name] => chiara.mezzalira [picture] => 0 [data] => a:2:{s:13:"form_build_id";s:37:"form-e496b743db3766e42eb8a4d1ccc1c014";s:14:"wysiwyg_status";a:1:{i:1;i:1;}} [num_revisions] => 1 [current_revision_id] => 409635 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) [#items] => Array ( [0] => Array ( [value] => 2022-11-29T00:00:00 [timezone] => Europe/Paris [timezone_db] => Europe/Paris [date_type] => date ) ) [#formatter] => date_default [0] => Array ( [#markup] => Mar, 29/11/2022 ) ) )

2022RUB03 - Allegato 29 - Verbale 4 - Punteggi e giudizi

Array ( [field_titolo_frontend_all] => Array ( [#theme] => field [#weight] => -4 [#title] => Titolo frontend [#access] => 1 [#label_display] => above [#view_mode] => teaser [#language] => und [#field_name] => field_titolo_frontend_all [#field_type] => text_long [#field_translatable] => 0 [#entity_type] => node [#bundle] => allegato [#object] => stdClass Object ( [vid] => 409630 [uid] => 8831 [title] => 2022RUB03 - Allegato 29 - Verbale 4 - Punteggi e giudizi [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94933 [type] => allegato [language] => it [created] => 1669724980 [changed] => 1671174166 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1671174166 [revision_uid] => 102 [taxonomy_vocabulary_2] => Array ( ) [taxonomy_vocabulary_8] => Array ( ) [body] => Array ( ) [field_titolo_frontend_all] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => Verbale 4 - Punteggi e giudizi [format] => [safe_value] => Verbale 4 - Punteggi e giudizi ) ) ) [field_allegato_file] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113420 [uid] => 32 [filename] => VERB-4-RTDB-DSS-25-11-22_signed.pdf [uri] => public://2022/VERB-4-RTDB-DSS-25-11-22_signed.pdf [filemime] => application/pdf [filesize] => 266240 [status] => 1 [timestamp] => 1669724956 [type] => document [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2463 ) ) ) [metadata] => Array ( ) [display] => 1 [description] => ) [1] => Array ( [fid] => 113421 [uid] => 32 [filename] => ALLEGATO-VERB-4-RTDB-DSS-25-11-22_signed.pdf [uri] => public://2022/ALLEGATO-VERB-4-RTDB-DSS-25-11-22_signed.pdf [filemime] => application/pdf [filesize] => 278155 [status] => 1 [timestamp] => 1669724974 [type] => document [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2463 ) ) ) [metadata] => Array ( ) [display] => 1 [description] => ) ) ) [name] => carriere.docenti [picture] => 0 [data] => [num_revisions] => 1 [current_revision_id] => 409630 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) [#items] => Array ( [0] => Array ( [value] => Verbale 4 - Punteggi e giudizi [format] => [safe_value] => Verbale 4 - Punteggi e giudizi ) ) [#formatter] => text_default [0] => Array ( [#markup] => Verbale 4 - Punteggi e giudizi ) ) [field_allegato_file] => Array ( [#theme] => field [#weight] => -3 [#title] => File [#access] => 1 [#label_display] => above [#view_mode] => teaser [#language] => und [#field_name] => field_allegato_file [#field_type] => file [#field_translatable] => 0 [#entity_type] => node [#bundle] => allegato [#object] => stdClass Object ( [vid] => 409630 [uid] => 8831 [title] => 2022RUB03 - Allegato 29 - Verbale 4 - Punteggi e giudizi [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94933 [type] => allegato [language] => it [created] => 1669724980 [changed] => 1671174166 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1671174166 [revision_uid] => 102 [taxonomy_vocabulary_2] => Array ( ) [taxonomy_vocabulary_8] => Array ( ) [body] => Array ( ) [field_titolo_frontend_all] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => Verbale 4 - Punteggi e giudizi [format] => [safe_value] => Verbale 4 - Punteggi e giudizi ) ) ) [field_allegato_file] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113420 [uid] => 32 [filename] => VERB-4-RTDB-DSS-25-11-22_signed.pdf [uri] => public://2022/VERB-4-RTDB-DSS-25-11-22_signed.pdf [filemime] => application/pdf [filesize] => 266240 [status] => 1 [timestamp] => 1669724956 [type] => document [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2463 ) ) ) [metadata] => Array ( ) [display] => 1 [description] => ) [1] => Array ( [fid] => 113421 [uid] => 32 [filename] => ALLEGATO-VERB-4-RTDB-DSS-25-11-22_signed.pdf [uri] => public://2022/ALLEGATO-VERB-4-RTDB-DSS-25-11-22_signed.pdf [filemime] => application/pdf [filesize] => 278155 [status] => 1 [timestamp] => 1669724974 [type] => document [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2463 ) ) ) [metadata] => Array ( ) [display] => 1 [description] => ) ) ) [name] => carriere.docenti [picture] => 0 [data] => [num_revisions] => 1 [current_revision_id] => 409630 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) [#items] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113420 [uid] => 32 [filename] => VERB-4-RTDB-DSS-25-11-22_signed.pdf [uri] => public://2022/VERB-4-RTDB-DSS-25-11-22_signed.pdf [filemime] => application/pdf [filesize] => 266240 [status] => 1 [timestamp] => 1669724956 [type] => document [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2463 ) ) ) [metadata] => Array ( ) [display] => 1 [description] => ) [1] => Array ( [fid] => 113421 [uid] => 32 [filename] => ALLEGATO-VERB-4-RTDB-DSS-25-11-22_signed.pdf [uri] => public://2022/ALLEGATO-VERB-4-RTDB-DSS-25-11-22_signed.pdf [filemime] => application/pdf [filesize] => 278155 [status] => 1 [timestamp] => 1669724974 [type] => document [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2463 ) ) ) [metadata] => Array ( ) [display] => 1 [description] => ) ) [#formatter] => file_default [0] => Array ( [#theme] => file_link [#file] => stdClass Object ( [fid] => 113420 [uid] => 32 [filename] => VERB-4-RTDB-DSS-25-11-22_signed.pdf [uri] => public://2022/VERB-4-RTDB-DSS-25-11-22_signed.pdf [filemime] => application/pdf [filesize] => 266240 [status] => 1 [timestamp] => 1669724956 [type] => document [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2463 ) ) ) [metadata] => Array ( ) [display] => 1 [description] => ) ) [1] => Array ( [#theme] => file_link [#file] => stdClass Object ( [fid] => 113421 [uid] => 32 [filename] => ALLEGATO-VERB-4-RTDB-DSS-25-11-22_signed.pdf [uri] => public://2022/ALLEGATO-VERB-4-RTDB-DSS-25-11-22_signed.pdf [filemime] => application/pdf [filesize] => 278155 [status] => 1 [timestamp] => 1669724974 [type] => document [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2463 ) ) ) [metadata] => Array ( ) [display] => 1 [description] => ) ) ) [links] => Array ( [#theme] => links__node [#pre_render] => Array ( [0] => drupal_pre_render_links ) [#attributes] => Array ( [class] => Array ( [0] => links [1] => inline ) ) [node] => Array ( [#theme] => links__node__node [#links] => Array ( [node-readmore] => Array ( [title] => Read more about 2022RUB03 - Allegato 29 - Verbale 4 - Punteggi e giudizi [href] => node/94933 [html] => 1 [attributes] => Array ( [rel] => tag [title] => 2022RUB03 - Allegato 29 - Verbale 4 - Punteggi e giudizi ) ) ) [#attributes] => Array ( [class] => Array ( [0] => links [1] => inline ) ) ) ) )

2022RUB03 - Allegato 29 - DR approvazione atti

Array ( [field_titolo_frontend_all] => Array ( [#theme] => field [#weight] => -4 [#title] => Titolo frontend [#access] => 1 [#label_display] => above [#view_mode] => teaser [#language] => und [#field_name] => field_titolo_frontend_all [#field_type] => text_long [#field_translatable] => 0 [#entity_type] => node [#bundle] => allegato [#object] => stdClass Object ( [vid] => 409629 [uid] => 8831 [title] => 2022RUB03 - Allegato 29 - DR approvazione atti [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94932 [type] => allegato [language] => it [created] => 1669724812 [changed] => 1671174145 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1671174145 [revision_uid] => 102 [taxonomy_vocabulary_2] => Array ( ) [taxonomy_vocabulary_8] => Array ( ) [body] => Array ( ) [field_titolo_frontend_all] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => DR approvazione atti [format] => [safe_value] => DR approvazione atti ) ) ) [field_allegato_file] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113419 [uid] => 32 [filename] => DR approvazione atti SECS-S 01 e SECS-S 02.pdf [uri] => public://2022/DR approvazione atti SECS-S 01 e SECS-S 02.pdf [filemime] => application/pdf [filesize] => 142654 [status] => 1 [timestamp] => 1669724808 [type] => document [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2463 ) ) ) [metadata] => Array ( ) [display] => 1 [description] => ) ) ) [name] => carriere.docenti [picture] => 0 [data] => [num_revisions] => 1 [current_revision_id] => 409629 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) [#items] => Array ( [0] => Array ( [value] => DR approvazione atti [format] => [safe_value] => DR approvazione atti ) ) [#formatter] => text_default [0] => Array ( [#markup] => DR approvazione atti ) ) [field_allegato_file] => Array ( [#theme] => field [#weight] => -3 [#title] => File [#access] => 1 [#label_display] => above [#view_mode] => teaser [#language] => und [#field_name] => field_allegato_file [#field_type] => file [#field_translatable] => 0 [#entity_type] => node [#bundle] => allegato [#object] => stdClass Object ( [vid] => 409629 [uid] => 8831 [title] => 2022RUB03 - Allegato 29 - DR approvazione atti [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94932 [type] => allegato [language] => it [created] => 1669724812 [changed] => 1671174145 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1671174145 [revision_uid] => 102 [taxonomy_vocabulary_2] => Array ( ) [taxonomy_vocabulary_8] => Array ( ) [body] => Array ( ) [field_titolo_frontend_all] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => DR approvazione atti [format] => [safe_value] => DR approvazione atti ) ) ) [field_allegato_file] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113419 [uid] => 32 [filename] => DR approvazione atti SECS-S 01 e SECS-S 02.pdf [uri] => public://2022/DR approvazione atti SECS-S 01 e SECS-S 02.pdf [filemime] => application/pdf [filesize] => 142654 [status] => 1 [timestamp] => 1669724808 [type] => document [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2463 ) ) ) [metadata] => Array ( ) [display] => 1 [description] => ) ) ) [name] => carriere.docenti [picture] => 0 [data] => [num_revisions] => 1 [current_revision_id] => 409629 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) [#items] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113419 [uid] => 32 [filename] => DR approvazione atti SECS-S 01 e SECS-S 02.pdf [uri] => public://2022/DR approvazione atti SECS-S 01 e SECS-S 02.pdf [filemime] => application/pdf [filesize] => 142654 [status] => 1 [timestamp] => 1669724808 [type] => document [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2463 ) ) ) [metadata] => Array ( ) [display] => 1 [description] => ) ) [#formatter] => file_default [0] => Array ( [#theme] => file_link [#file] => stdClass Object ( [fid] => 113419 [uid] => 32 [filename] => DR approvazione atti SECS-S 01 e SECS-S 02.pdf [uri] => public://2022/DR approvazione atti SECS-S 01 e SECS-S 02.pdf [filemime] => application/pdf [filesize] => 142654 [status] => 1 [timestamp] => 1669724808 [type] => document [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2463 ) ) ) [metadata] => Array ( ) [display] => 1 [description] => ) ) ) [links] => Array ( [#theme] => links__node [#pre_render] => Array ( [0] => drupal_pre_render_links ) [#attributes] => Array ( [class] => Array ( [0] => links [1] => inline ) ) [node] => Array ( [#theme] => links__node__node [#links] => Array ( [node-readmore] => Array ( [title] => Read more about 2022RUB03 - Allegato 29 - DR approvazione atti [href] => node/94932 [html] => 1 [attributes] => Array ( [rel] => tag [title] => 2022RUB03 - Allegato 29 - DR approvazione atti ) ) ) [#attributes] => Array ( [class] => Array ( [0] => links [1] => inline ) ) ) ) )

2022RUB03 - Allegato 30 - Verbale 3 - Giudizi analitici, elenco candidati ammessi e convocazione

Array ( [field_titolo_frontend_all] => Array ( [#theme] => field [#weight] => -4 [#title] => Titolo frontend [#access] => 1 [#label_display] => above [#view_mode] => teaser [#language] => und [#field_name] => field_titolo_frontend_all [#field_type] => text_long [#field_translatable] => 0 [#entity_type] => node [#bundle] => allegato [#object] => stdClass Object ( [vid] => 409627 [uid] => 8831 [title] => 2022RUB03 - Allegato 30 - Verbale 3 - Giudizi analitici, elenco candidati ammessi e convocazione [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94931 [type] => allegato [language] => it [created] => 1669724736 [changed] => 1671174192 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1671174192 [revision_uid] => 102 [taxonomy_vocabulary_2] => Array ( ) [taxonomy_vocabulary_8] => Array ( ) [body] => Array ( ) [field_titolo_frontend_all] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => Verbale 3 - Giudizi analitici, elenco candidati ammessi e convocazione [format] => [safe_value] => Verbale 3 - Giudizi analitici, elenco candidati ammessi e convocazione ) ) ) [field_allegato_file] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113418 [uid] => 4 [filename] => Verbale3conallegati.pdf [uri] => public://2022/Verbale3conallegati.pdf [filemime] => application/pdf [filesize] => 7070463 [status] => 1 [timestamp] => 1669724731 [type] => document [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2463 ) ) ) [metadata] => Array ( ) [display] => 1 [description] => ) ) ) [name] => carriere.docenti [picture] => 0 [data] => [num_revisions] => 1 [current_revision_id] => 409627 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) [#items] => Array ( [0] => Array ( [value] => Verbale 3 - Giudizi analitici, elenco candidati ammessi e convocazione [format] => [safe_value] => Verbale 3 - Giudizi analitici, elenco candidati ammessi e convocazione ) ) [#formatter] => text_default [0] => Array ( [#markup] => Verbale 3 - Giudizi analitici, elenco candidati ammessi e convocazione ) ) [field_allegato_file] => Array ( [#theme] => field [#weight] => -3 [#title] => File [#access] => 1 [#label_display] => above [#view_mode] => teaser [#language] => und [#field_name] => field_allegato_file [#field_type] => file [#field_translatable] => 0 [#entity_type] => node [#bundle] => allegato [#object] => stdClass Object ( [vid] => 409627 [uid] => 8831 [title] => 2022RUB03 - Allegato 30 - Verbale 3 - Giudizi analitici, elenco candidati ammessi e convocazione [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94931 [type] => allegato [language] => it [created] => 1669724736 [changed] => 1671174192 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1671174192 [revision_uid] => 102 [taxonomy_vocabulary_2] => Array ( ) [taxonomy_vocabulary_8] => Array ( ) [body] => Array ( ) [field_titolo_frontend_all] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => Verbale 3 - Giudizi analitici, elenco candidati ammessi e convocazione [format] => [safe_value] => Verbale 3 - Giudizi analitici, elenco candidati ammessi e convocazione ) ) ) [field_allegato_file] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113418 [uid] => 4 [filename] => Verbale3conallegati.pdf [uri] => public://2022/Verbale3conallegati.pdf [filemime] => application/pdf [filesize] => 7070463 [status] => 1 [timestamp] => 1669724731 [type] => document [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2463 ) ) ) [metadata] => Array ( ) [display] => 1 [description] => ) ) ) [name] => carriere.docenti [picture] => 0 [data] => [num_revisions] => 1 [current_revision_id] => 409627 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) [#items] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113418 [uid] => 4 [filename] => Verbale3conallegati.pdf [uri] => public://2022/Verbale3conallegati.pdf [filemime] => application/pdf [filesize] => 7070463 [status] => 1 [timestamp] => 1669724731 [type] => document [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2463 ) ) ) [metadata] => Array ( ) [display] => 1 [description] => ) ) [#formatter] => file_default [0] => Array ( [#theme] => file_link [#file] => stdClass Object ( [fid] => 113418 [uid] => 4 [filename] => Verbale3conallegati.pdf [uri] => public://2022/Verbale3conallegati.pdf [filemime] => application/pdf [filesize] => 7070463 [status] => 1 [timestamp] => 1669724731 [type] => document [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2463 ) ) ) [metadata] => Array ( ) [display] => 1 [description] => ) ) ) [links] => Array ( [#theme] => links__node [#pre_render] => Array ( [0] => drupal_pre_render_links ) [#attributes] => Array ( [class] => Array ( [0] => links [1] => inline ) ) [node] => Array ( [#theme] => links__node__node [#links] => Array ( [node-readmore] => Array ( [title] => Read more about 2022RUB03 - Allegato 30 - Verbale 3 - Giudizi analitici, elenco candidati ammessi e convocazione [href] => node/94931 [html] => 1 [attributes] => Array ( [rel] => tag [title] => 2022RUB03 - Allegato 30 - Verbale 3 - Giudizi analitici, elenco candidati ammessi e convocazione ) ) ) [#attributes] => Array ( [class] => Array ( [0] => links [1] => inline ) ) ) ) )

2022PO183 - Allegato 13 - DR Proroga lavori

Array ( [field_titolo_frontend_all] => Array ( [#theme] => field [#weight] => -4 [#title] => Titolo frontend [#access] => 1 [#label_display] => above [#view_mode] => teaser [#language] => und [#field_name] => field_titolo_frontend_all [#field_type] => text_long [#field_translatable] => 0 [#entity_type] => node [#bundle] => allegato [#object] => stdClass Object ( [vid] => 409626 [uid] => 8831 [title] => 2022PO183 - Allegato 13 - DR Proroga lavori [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94930 [type] => allegato [language] => it [created] => 1669724732 [changed] => 1671174321 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1671174321 [revision_uid] => 102 [taxonomy_vocabulary_2] => Array ( ) [taxonomy_vocabulary_8] => Array ( ) [body] => Array ( ) [field_titolo_frontend_all] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => DR Proroga lavori [format] => [safe_value] => DR Proroga lavori ) ) ) [field_allegato_file] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113417 [uid] => 32 [filename] => DR proroga Termine lavori commissione.pdf [uri] => public://2022/DR proroga Termine lavori commissione.pdf [filemime] => application/pdf [filesize] => 147647 [status] => 1 [timestamp] => 1669724728 [type] => document [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2463 ) ) ) [metadata] => Array ( ) [display] => 1 [description] => ) ) ) [name] => carriere.docenti [picture] => 0 [data] => [num_revisions] => 1 [current_revision_id] => 409626 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) [#items] => Array ( [0] => Array ( [value] => DR Proroga lavori [format] => [safe_value] => DR Proroga lavori ) ) [#formatter] => text_default [0] => Array ( [#markup] => DR Proroga lavori ) ) [field_allegato_file] => Array ( [#theme] => field [#weight] => -3 [#title] => File [#access] => 1 [#label_display] => above [#view_mode] => teaser [#language] => und [#field_name] => field_allegato_file [#field_type] => file [#field_translatable] => 0 [#entity_type] => node [#bundle] => allegato [#object] => stdClass Object ( [vid] => 409626 [uid] => 8831 [title] => 2022PO183 - Allegato 13 - DR Proroga lavori [log] => [status] => 1 [comment] => 0 [promote] => 1 [sticky] => 0 [nid] => 94930 [type] => allegato [language] => it [created] => 1669724732 [changed] => 1671174321 [tnid] => 0 [translate] => 0 [revision_timestamp] => 1671174321 [revision_uid] => 102 [taxonomy_vocabulary_2] => Array ( ) [taxonomy_vocabulary_8] => Array ( ) [body] => Array ( ) [field_titolo_frontend_all] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [value] => DR Proroga lavori [format] => [safe_value] => DR Proroga lavori ) ) ) [field_allegato_file] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113417 [uid] => 32 [filename] => DR proroga Termine lavori commissione.pdf [uri] => public://2022/DR proroga Termine lavori commissione.pdf [filemime] => application/pdf [filesize] => 147647 [status] => 1 [timestamp] => 1669724728 [type] => document [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2463 ) ) ) [metadata] => Array ( ) [display] => 1 [description] => ) ) ) [name] => carriere.docenti [picture] => 0 [data] => [num_revisions] => 1 [current_revision_id] => 409626 [is_current] => 1 [is_pending] => [revision_moderation] => [entity_view_prepared] => 1 ) [#items] => Array ( [0] => Array ( [fid] => 113417 [uid] => 32 [filename] => DR proroga Termine lavori commissione.pdf [uri] => public://2022/DR proroga Termine lavori commissione.pdf [filemime] => application/pdf [filesize] => 147647 [status] => 1 [timestamp] => 1669724728 [type] => document [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2463 ) ) ) [metadata] => Array ( ) [display] => 1 [description] => ) ) [#formatter] => file_default [0] => Array ( [#theme] => file_link [#file] => stdClass Object ( [fid] => 113417 [uid] => 32 [filename] => DR proroga Termine lavori commissione.pdf [uri] => public://2022/DR proroga Termine lavori commissione.pdf [filemime] => application/pdf [filesize] => 147647 [status] => 1 [timestamp] => 1669724728 [type] => document [field_folder] => Array ( [und] => Array ( [0] => Array ( [tid] => 2463 ) ) ) [metadata] => Array ( ) [display] => 1 [description] => ) ) ) [links] => Array ( [#theme] => links__node [#pre_render] => Array ( [0] => drupal_pre_render_links ) [#attributes] => Array ( [class] => Array ( [0] => links [1] => inline ) ) [node] => Array ( [#theme] => links__node__node [#links] => Array ( [node-readmore] => Array ( [title] => Read more about 2022PO183 - Allegato 13 - DR Proroga lavori [href] => node/94930 [html] => 1 [attributes] => Array ( [rel] => tag [title] => 2022PO183 - Allegato 13 - DR Proroga lavori ) ) ) [#attributes] => Array ( [class] => Array ( [0] => links [1] => inline ) ) ) ) )

Pagine