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Padova University Press, la casa editrice dell'Università di Padova, ha indetto il concorso di poesie “Le nostre vite sghembe”, che invita a esplorare temi come l'accettazione di sé e l'importanza del quotidiano, mettendo in questione l'idea che solo ciò che è straordinario meriti attenzione.

In un’epoca ossessionata dai valori della performance, dell’eccellenza e della produttività a tutti i costi, vogliamo valorizzare l’imperfezione, intesa non come sinonimo di fallimento o insuccesso, ma come espressione autentica e concreta dell'esistenza. 

L’agone poetico è aperto a tutte e a tutti, a partire dal diciottesimo anno di età. Ogni partecipante potrà presentare fino a 3 componimenti. Le poesie saranno valutate da una giuria di docenti, studiose e studiosi dell’Università di Padova, e quelle selezionate saranno premiate con la pubblicazione all’interno di una raccolta edita da Padova University Press. 

Il termine per la presentazione dei testi scade il 30 aprile alle 23.59. 

Informazioni e regolamento

Per maggiori informazioni: padovauniversitypress@unipd.it

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Padova University Press, la casa editrice dell'Università di Padova, ha indetto il concorso di poesie “Le nostre vite sghembe”, che invita a esplorare temi come l'accettazione di sé e l'importanza del quotidiano, mettendo in questione l'idea che solo ciò che è straordinario meriti attenzione.

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L’agone poetico è aperto a tutte e a tutti, a partire dal diciottesimo anno di età. Ogni partecipante potrà presentare fino a 3 componimenti. Le poesie saranno valutate da una giuria di docenti, studiose e studiosi dell’Università di Padova, e quelle selezionate saranno premiate con la pubblicazione all’interno di una raccolta edita da Padova University Press. 

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L’agone poetico è aperto a tutte e a tutti, a partire dal diciottesimo anno di età. Ogni partecipante potrà presentare fino a 3 componimenti. Le poesie saranno valutate da una giuria di docenti, studiose e studiosi dell’Università di Padova, e quelle selezionate saranno premiate con la pubblicazione all’interno di una raccolta edita da Padova University Press. 

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Padova University Press, la casa editrice dell'Università di Padova, ha indetto il concorso di poesie “Le nostre vite sghembe”, che invita a esplorare temi come l'accettazione di sé e l'importanza del quotidiano, mettendo in questione l'idea che solo ciò che è straordinario meriti attenzione.

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L’agone poetico è aperto a tutte e a tutti, a partire dal diciottesimo anno di età. Ogni partecipante potrà presentare fino a 3 componimenti. Le poesie saranno valutate da una giuria di docenti, studiose e studiosi dell’Università di Padova, e quelle selezionate saranno premiate con la pubblicazione all’interno di una raccolta edita da Padova University Press. 

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Conferito a Cristina Basso, professoressa dell'Università di Padova, il premio alla carriera 'Distinguished Achievement Award 2025' per lo straordinario contributo scientifico e per la preziosa attività clinica, in occasione del congresso della United States and Canadian Academy of Pathology (USCAP) che si sta svolgendo a Boston proprio in questi giorni, la Society for Cardiovascular Pathology (SCVP) ha
La lezione magistrale di Cristina Basso ha avuto come focus il contributo delle correlazioni clinico patologiche alla comprensione delle malattie cardiovascolari e si è svolta presso le Ether Dome: lo storico anfiteatro chirurgico del Massachusetts General Hospital di Boston che rappresenta la struttura originale e più grande di formazione clinica e di ricerca della Harvard Medical School, Harvard University.

Il prestigioso riconoscimento le è stato attribuito per le numerose ricerche di base e applicate che hanno contribuito in modo significativo alla conoscenza nel campo della patologia cardiovascolare: infatti, ha apportato contributi fondamentali nel campo delle cardiomiopatie ed è stata una pioniera nell'implementazione della biopsia endomiocardica nella pratica clinica.
È parte del team che ha portato a identificare i geni della malattia nella cardiomiopatia aritmogena.

Nei contributi originali nel campo della morte cardiaca improvvisa nei giovani e negli atleti ha focalizzato l'attenzione sulle anomalie congenite delle arterie coronarie, sulle anomalie del sistema di conduzione nella pre eccitazione ventricolare, sulla miocardite.
È autrice, come prima firmataria, delle linee guida dell'autopsia per l'indagine sulla morte improvvisa, comprese le analisi molecolari post mortem. È leader di pensiero nello studio della sindrome da prolasso valvolare mitralico aritmico.

Cristina Basso ha una formazione insolitamente ampia e approfondita in malattie cardiovascolari ed è riconosciuta in tutto il mondo tra i cardiologi e i patologi come figura autorevole. Si è laureata in Cardiologia e ha conseguito un dottorato di ricerca in Malattie cardiovascolari. Ha poi intrapreso una formazione in Patologia cardiovascolare ed è diventata Board Certified in Anatomia patologica. È professoressa ordinaria in Patologia presso l'Università di Padova dove ha istituito un master internazionale in Patologia cardiovascolare e dove collabora al dottorato di scienze mediche e traslazionali.
Ha pubblicato molteplici monografie su cardiomiopatia aritmogena, tumori cardiaci, morte improvvisa nei giovani e negli atleti, protesi valvolari.

Attualmente, Basso è direttrice dell'unità operativa di Patologia cardiovascolare presso l'Azienda Ospedale Università Padova, nonché responsabile del registro di patologia cardiovascolare della Regione del Veneto e del master in Cardiovascular Pathology. È stata presidente della Society for Cardiovascular Pathology USA/Canada ed è oggi presidente dell'Association for European Cardiovascular Pathology. Infine, va ricordato che la produzione scientifica di Cristina Basso conta centinaia di articoli sulle principali riviste: American Journal of Pathology, Cardiovascular Pathology, Circulation, European Heart Journal, Heart Rhythm, JACC, JAMA, Lancet, NEJM e Virchows Archiv.

Sta gestendo un finanziamento di tre milioni di euro, stanziati dalla Commissione Europea e da istituzioni pubbliche e private in Italia, per la ricerca in medicina e patologia cardiovascolare.

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Il prestigioso riconoscimento le è stato attribuito per le numerose ricerche di base e applicate che hanno contribuito in modo significativo alla conoscenza nel campo della patologia cardiovascolare: infatti, ha apportato contributi fondamentali nel campo delle cardiomiopatie ed è stata una pioniera nell'implementazione della biopsia endomiocardica nella pratica clinica.
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Attualmente, Basso è direttrice dell'unità operativa di Patologia cardiovascolare presso l'Azienda Ospedale Università Padova, nonché responsabile del registro di patologia cardiovascolare della Regione del Veneto e del master in Cardiovascular Pathology. È stata presidente della Society for Cardiovascular Pathology USA/Canada ed è oggi presidente dell'Association for European Cardiovascular Pathology. Infine, va ricordato che la produzione scientifica di Cristina Basso conta centinaia di articoli sulle principali riviste: American Journal of Pathology, Cardiovascular Pathology, Circulation, European Heart Journal, Heart Rhythm, JACC, JAMA, Lancet, NEJM e Virchows Archiv.

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Il prestigioso riconoscimento le è stato attribuito per le numerose ricerche di base e applicate che hanno contribuito in modo significativo alla conoscenza nel campo della patologia cardiovascolare: infatti, ha apportato contributi fondamentali nel campo delle cardiomiopatie ed è stata una pioniera nell'implementazione della biopsia endomiocardica nella pratica clinica.
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Nei contributi originali nel campo della morte cardiaca improvvisa nei giovani e negli atleti ha focalizzato l'attenzione sulle anomalie congenite delle arterie coronarie, sulle anomalie del sistema di conduzione nella pre eccitazione ventricolare, sulla miocardite.
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Cristina Basso ha una formazione insolitamente ampia e approfondita in malattie cardiovascolari ed è riconosciuta in tutto il mondo tra i cardiologi e i patologi come figura autorevole. Si è laureata in Cardiologia e ha conseguito un dottorato di ricerca in Malattie cardiovascolari. Ha poi intrapreso una formazione in Patologia cardiovascolare ed è diventata Board Certified in Anatomia patologica. È professoressa ordinaria in Patologia presso l'Università di Padova dove ha istituito un master internazionale in Patologia cardiovascolare e dove collabora al dottorato di scienze mediche e traslazionali.
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Attualmente, Basso è direttrice dell'unità operativa di Patologia cardiovascolare presso l'Azienda Ospedale Università Padova, nonché responsabile del registro di patologia cardiovascolare della Regione del Veneto e del master in Cardiovascular Pathology. È stata presidente della Society for Cardiovascular Pathology USA/Canada ed è oggi presidente dell'Association for European Cardiovascular Pathology. Infine, va ricordato che la produzione scientifica di Cristina Basso conta centinaia di articoli sulle principali riviste: American Journal of Pathology, Cardiovascular Pathology, Circulation, European Heart Journal, Heart Rhythm, JACC, JAMA, Lancet, NEJM e Virchows Archiv.

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Il prestigioso riconoscimento le è stato attribuito per le numerose ricerche di base e applicate che hanno contribuito in modo significativo alla conoscenza nel campo della patologia cardiovascolare: infatti, ha apportato contributi fondamentali nel campo delle cardiomiopatie ed è stata una pioniera nell'implementazione della biopsia endomiocardica nella pratica clinica.
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Cristina Basso ha una formazione insolitamente ampia e approfondita in malattie cardiovascolari ed è riconosciuta in tutto il mondo tra i cardiologi e i patologi come figura autorevole. Si è laureata in Cardiologia e ha conseguito un dottorato di ricerca in Malattie cardiovascolari. Ha poi intrapreso una formazione in Patologia cardiovascolare ed è diventata Board Certified in Anatomia patologica. È professoressa ordinaria in Patologia presso l'Università di Padova dove ha istituito un master internazionale in Patologia cardiovascolare e dove collabora al dottorato di scienze mediche e traslazionali.
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Attualmente, Basso è direttrice dell'unità operativa di Patologia cardiovascolare presso l'Azienda Ospedale Università Padova, nonché responsabile del registro di patologia cardiovascolare della Regione del Veneto e del master in Cardiovascular Pathology. È stata presidente della Society for Cardiovascular Pathology USA/Canada ed è oggi presidente dell'Association for European Cardiovascular Pathology. Infine, va ricordato che la produzione scientifica di Cristina Basso conta centinaia di articoli sulle principali riviste: American Journal of Pathology, Cardiovascular Pathology, Circulation, European Heart Journal, Heart Rhythm, JACC, JAMA, Lancet, NEJM e Virchows Archiv.

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Attualmente, Basso è direttrice dell'unità operativa di Patologia cardiovascolare presso l'Azienda Ospedale Università Padova, nonché responsabile del registro di patologia cardiovascolare della Regione del Veneto e del master in Cardiovascular Pathology. È stata presidente della Society for Cardiovascular Pathology USA/Canada ed è oggi presidente dell'Association for European Cardiovascular Pathology. Infine, va ricordato che la produzione scientifica di Cristina Basso conta centinaia di articoli sulle principali riviste: American Journal of Pathology, Cardiovascular Pathology, Circulation, European Heart Journal, Heart Rhythm, JACC, JAMA, Lancet, NEJM e Virchows Archiv.

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Conferito a Cristina Basso, professoressa dell'Università di Padova, il premio alla carriera 'Distinguished Achievement Award 2025' per lo straordinario contributo scientifico e per la preziosa attività clinica, in occasione del congresso della United States and Canadian Academy of Pathology (USCAP) che si sta svolgendo a Boston proprio in questi giorni, la Society for Cardiovascular Pathology (SCVP) ha
La lezione magistrale di Cristina Basso ha avuto come focus il contributo delle correlazioni clinico patologiche alla comprensione delle malattie cardiovascolari e si è svolta presso le Ether Dome: lo storico anfiteatro chirurgico del Massachusetts General Hospital di Boston che rappresenta la struttura originale e più grande di formazione clinica e di ricerca della Harvard Medical School, Harvard University.

Il prestigioso riconoscimento le è stato attribuito per le numerose ricerche di base e applicate che hanno contribuito in modo significativo alla conoscenza nel campo della patologia cardiovascolare: infatti, ha apportato contributi fondamentali nel campo delle cardiomiopatie ed è stata una pioniera nell'implementazione della biopsia endomiocardica nella pratica clinica.
È parte del team che ha portato a identificare i geni della malattia nella cardiomiopatia aritmogena.

Nei contributi originali nel campo della morte cardiaca improvvisa nei giovani e negli atleti ha focalizzato l'attenzione sulle anomalie congenite delle arterie coronarie, sulle anomalie del sistema di conduzione nella pre eccitazione ventricolare, sulla miocardite.
È autrice, come prima firmataria, delle linee guida dell'autopsia per l'indagine sulla morte improvvisa, comprese le analisi molecolari post mortem. È leader di pensiero nello studio della sindrome da prolasso valvolare mitralico aritmico.

Cristina Basso ha una formazione insolitamente ampia e approfondita in malattie cardiovascolari ed è riconosciuta in tutto il mondo tra i cardiologi e i patologi come figura autorevole. Si è laureata in Cardiologia e ha conseguito un dottorato di ricerca in Malattie cardiovascolari. Ha poi intrapreso una formazione in Patologia cardiovascolare ed è diventata Board Certified in Anatomia patologica. È professoressa ordinaria in Patologia presso l'Università di Padova dove ha istituito un master internazionale in Patologia cardiovascolare e dove collabora al dottorato di scienze mediche e traslazionali.
Ha pubblicato molteplici monografie su cardiomiopatia aritmogena, tumori cardiaci, morte improvvisa nei giovani e negli atleti, protesi valvolari.

Attualmente, Basso è direttrice dell'unità operativa di Patologia cardiovascolare presso l'Azienda Ospedale Università Padova, nonché responsabile del registro di patologia cardiovascolare della Regione del Veneto e del master in Cardiovascular Pathology. È stata presidente della Society for Cardiovascular Pathology USA/Canada ed è oggi presidente dell'Association for European Cardiovascular Pathology. Infine, va ricordato che la produzione scientifica di Cristina Basso conta centinaia di articoli sulle principali riviste: American Journal of Pathology, Cardiovascular Pathology, Circulation, European Heart Journal, Heart Rhythm, JACC, JAMA, Lancet, NEJM e Virchows Archiv.

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Il prestigioso riconoscimento le è stato attribuito per le numerose ricerche di base e applicate che hanno contribuito in modo significativo alla conoscenza nel campo della patologia cardiovascolare: infatti, ha apportato contributi fondamentali nel campo delle cardiomiopatie ed è stata una pioniera nell'implementazione della biopsia endomiocardica nella pratica clinica.
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Cristina Basso ha una formazione insolitamente ampia e approfondita in malattie cardiovascolari ed è riconosciuta in tutto il mondo tra i cardiologi e i patologi come figura autorevole. Si è laureata in Cardiologia e ha conseguito un dottorato di ricerca in Malattie cardiovascolari. Ha poi intrapreso una formazione in Patologia cardiovascolare ed è diventata Board Certified in Anatomia patologica. È professoressa ordinaria in Patologia presso l'Università di Padova dove ha istituito un master internazionale in Patologia cardiovascolare e dove collabora al dottorato di scienze mediche e traslazionali.
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Attualmente, Basso è direttrice dell'unità operativa di Patologia cardiovascolare presso l'Azienda Ospedale Università Padova, nonché responsabile del registro di patologia cardiovascolare della Regione del Veneto e del master in Cardiovascular Pathology. È stata presidente della Society for Cardiovascular Pathology USA/Canada ed è oggi presidente dell'Association for European Cardiovascular Pathology. Infine, va ricordato che la produzione scientifica di Cristina Basso conta centinaia di articoli sulle principali riviste: American Journal of Pathology, Cardiovascular Pathology, Circulation, European Heart Journal, Heart Rhythm, JACC, JAMA, Lancet, NEJM e Virchows Archiv.

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La lezione magistrale di Cristina Basso ha avuto come focus il contributo delle correlazioni clinico patologiche alla comprensione delle malattie cardiovascolari e si è svolta presso le Ether Dome: lo storico anfiteatro chirurgico del Massachusetts General Hospital di Boston che rappresenta la struttura originale e più grande di formazione clinica e di ricerca della Harvard Medical School, Harvard University.

Il prestigioso riconoscimento le è stato attribuito per le numerose ricerche di base e applicate che hanno contribuito in modo significativo alla conoscenza nel campo della patologia cardiovascolare: infatti, ha apportato contributi fondamentali nel campo delle cardiomiopatie ed è stata una pioniera nell'implementazione della biopsia endomiocardica nella pratica clinica.
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On the evening of Wednesday, April 2, the Sala dei Giganti at Palazzo Liviano will host the conference-show "The Legacy of Galileo and the Extremely Large Telescope," a journey through four centuries of astronomical discoveries, led by astrophysicist Ferdinando Patat, director of the observation programs office at the European Southern Observatory (ESO).

The event, organized by the National Institute for Astrophysics, is open to the public and is part of the conference "An Extraordinary Journey Into The Transient Sky: from restless progenitor stars to explosive multi-messenger signals," which from April 1 to 4 brings national and international experts to Padua to discuss the latest research on supernovae and other astronomical transients.

In addition to coordinating the selection of scientific projects and the allocation of observation time on the Very Large Telescope, Patat studies supernovae in the local Universe, analyzing the nature of the stars that generate them and the processes that lead to their explosion.

"In November 1609, from the rooftops of Padua, Galileo pointed his telescope towards the sky, forever changing our vision of the Universe," explains Patat. "During the meeting, we will retrace those revolutionary moments, exploring their scientific and philosophical significance. The telescope, which Johannes Kepler described as 'more powerful than a scepter,' is the focus of this adventure that stretches from Galileo's first observations to the Extremely Large Telescope, the extraordinary European structure under construction in the Chilean Andes."

During the evening, the ESO project and the role that the Extremely Large Telescope will play in astronomical research, expanding the frontiers of knowledge, will be illustrated. There will also be discussion of an even more ambitious initiative: the design of a revolutionary instrument to be installed on the Moon for the study of gravitational waves, one of the most fascinating challenges of modern astrophysics.

Admission is free and without reservation, subject to availability.

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In addition to coordinating the selection of scientific projects and the allocation of observation time on the Very Large Telescope, Patat studies supernovae in the local Universe, analyzing the nature of the stars that generate them and the processes that lead to their explosion.

"In November 1609, from the rooftops of Padua, Galileo pointed his telescope towards the sky, forever changing our vision of the Universe," explains Patat. "During the meeting, we will retrace those revolutionary moments, exploring their scientific and philosophical significance. The telescope, which Johannes Kepler described as 'more powerful than a scepter,' is the focus of this adventure that stretches from Galileo's first observations to the Extremely Large Telescope, the extraordinary European structure under construction in the Chilean Andes."

During the evening, the ESO project and the role that the Extremely Large Telescope will play in astronomical research, expanding the frontiers of knowledge, will be illustrated. There will also be discussion of an even more ambitious initiative: the design of a revolutionary instrument to be installed on the Moon for the study of gravitational waves, one of the most fascinating challenges of modern astrophysics.

Admission is free and without reservation, subject to availability.

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The event, organized by the National Institute for Astrophysics, is open to the public and is part of the conference "An Extraordinary Journey Into The Transient Sky: from restless progenitor stars to explosive multi-messenger signals," which from April 1 to 4 brings national and international experts to Padua to discuss the latest research on supernovae and other astronomical transients.

In addition to coordinating the selection of scientific projects and the allocation of observation time on the Very Large Telescope, Patat studies supernovae in the local Universe, analyzing the nature of the stars that generate them and the processes that lead to their explosion.

"In November 1609, from the rooftops of Padua, Galileo pointed his telescope towards the sky, forever changing our vision of the Universe," explains Patat. "During the meeting, we will retrace those revolutionary moments, exploring their scientific and philosophical significance. The telescope, which Johannes Kepler described as 'more powerful than a scepter,' is the focus of this adventure that stretches from Galileo's first observations to the Extremely Large Telescope, the extraordinary European structure under construction in the Chilean Andes."

During the evening, the ESO project and the role that the Extremely Large Telescope will play in astronomical research, expanding the frontiers of knowledge, will be illustrated. There will also be discussion of an even more ambitious initiative: the design of a revolutionary instrument to be installed on the Moon for the study of gravitational waves, one of the most fascinating challenges of modern astrophysics.

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On the evening of Wednesday, April 2, the Sala dei Giganti at Palazzo Liviano will host the conference-show "The Legacy of Galileo and the Extremely Large Telescope," a journey through four centuries of astronomical discoveries, led by astrophysicist Ferdinando Patat, director of the observation programs office at the European Southern Observatory (ESO).

The event, organized by the National Institute for Astrophysics, is open to the public and is part of the conference "An Extraordinary Journey Into The Transient Sky: from restless progenitor stars to explosive multi-messenger signals," which from April 1 to 4 brings national and international experts to Padua to discuss the latest research on supernovae and other astronomical transients.

In addition to coordinating the selection of scientific projects and the allocation of observation time on the Very Large Telescope, Patat studies supernovae in the local Universe, analyzing the nature of the stars that generate them and the processes that lead to their explosion.

"In November 1609, from the rooftops of Padua, Galileo pointed his telescope towards the sky, forever changing our vision of the Universe," explains Patat. "During the meeting, we will retrace those revolutionary moments, exploring their scientific and philosophical significance. The telescope, which Johannes Kepler described as 'more powerful than a scepter,' is the focus of this adventure that stretches from Galileo's first observations to the Extremely Large Telescope, the extraordinary European structure under construction in the Chilean Andes."

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The event, organized by the National Institute for Astrophysics, is open to the public and is part of the conference "An Extraordinary Journey Into The Transient Sky: from restless progenitor stars to explosive multi-messenger signals," which from April 1 to 4 brings national and international experts to Padua to discuss the latest research on supernovae and other astronomical transients.

In addition to coordinating the selection of scientific projects and the allocation of observation time on the Very Large Telescope, Patat studies supernovae in the local Universe, analyzing the nature of the stars that generate them and the processes that lead to their explosion.

"In November 1609, from the rooftops of Padua, Galileo pointed his telescope towards the sky, forever changing our vision of the Universe," explains Patat. "During the meeting, we will retrace those revolutionary moments, exploring their scientific and philosophical significance. The telescope, which Johannes Kepler described as 'more powerful than a scepter,' is the focus of this adventure that stretches from Galileo's first observations to the Extremely Large Telescope, the extraordinary European structure under construction in the Chilean Andes."

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On the evening of Wednesday, April 2, the Sala dei Giganti at Palazzo Liviano will host the conference-show "The Legacy of Galileo and the Extremely Large Telescope," a journey through four centuries of astronomical discoveries, led by astrophysicist Ferdinando Patat, director of the observation programs office at the European Southern Observatory (ESO).

The event, organized by the National Institute for Astrophysics, is open to the public and is part of the conference "An Extraordinary Journey Into The Transient Sky: from restless progenitor stars to explosive multi-messenger signals," which from April 1 to 4 brings national and international experts to Padua to discuss the latest research on supernovae and other astronomical transients.

In addition to coordinating the selection of scientific projects and the allocation of observation time on the Very Large Telescope, Patat studies supernovae in the local Universe, analyzing the nature of the stars that generate them and the processes that lead to their explosion.

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In addition to coordinating the selection of scientific projects and the allocation of observation time on the Very Large Telescope, Patat studies supernovae in the local Universe, analyzing the nature of the stars that generate them and the processes that lead to their explosion.

"In November 1609, from the rooftops of Padua, Galileo pointed his telescope towards the sky, forever changing our vision of the Universe," explains Patat. "During the meeting, we will retrace those revolutionary moments, exploring their scientific and philosophical significance. The telescope, which Johannes Kepler described as 'more powerful than a scepter,' is the focus of this adventure that stretches from Galileo's first observations to the Extremely Large Telescope, the extraordinary European structure under construction in the Chilean Andes."

During the evening, the ESO project and the role that the Extremely Large Telescope will play in astronomical research, expanding the frontiers of knowledge, will be illustrated. There will also be discussion of an even more ambitious initiative: the design of a revolutionary instrument to be installed on the Moon for the study of gravitational waves, one of the most fascinating challenges of modern astrophysics.

Admission is free and without reservation, subject to availability.

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