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Uno studio, Fascin1 empowers YAP mechanotransduction and promotes cholangiocarcinoma development, realizzato da un team di ricerca dell’Università di Padova coordinato dal professor Sirio Dupont, in collaborazione con l’equipe del professor Calvisi dell’Università di Regensburg (Germania) e pubblicato su «Communications Biology» evidenzia un nuovo meccanismo che contribuisce all’insorgenza del colangiocarcinoma, un tumore delle vie biliari difficilmente diagnosticabile in quanto al suo insorgere non dà sintomi di particolare rilievo.

«Le cellule del nostro corpo hanno la capacità di sentire le proprietà meccaniche dei tessuti, come la morbidezza o la durezza. Quando un tessuto è morbido, le cellule tendono a rimanere quiescenti, mentre se il tessuto è rigido questo favorisce la proliferazione cellulare attivando dei fattori chiamati YAP/TAZ – spiega il prof Dupont, del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova -. Questo meccanismo viene sfruttato durante lo sviluppo di alcuni tipi di cancro, in cui l’indurimento del tumore promuove la moltiplicazione delle cellule tumorali e permette loro di migrare più efficacemente, disperdendosi nei tessuti circostanti. L'indurimento di un tumore viene di solito raggiunto modificando la composizione della matrice extracellulare, una fitta rete di proteine che circonda le cellule.»

«Abbiamo scoperto un nuovo meccanismo tramite cui le cellule tumorali, invece di modificare la matrice extracellulare, induriscono se stesse dall’interno modificando il proprio citoscheletro, cioè l’impalcatura che sostiene e dà forma alle cellule – dice la dott.ssa Arianna Pocaterra, del gruppo di ricerca del prof Dupont -. Questo avviene in un particolare tumore del fegato, il colangiocarcinoma intraepatico. Quando le mutazioni del genoma attivano alcuni oncogeni, che agiscono come una sorta di “interruttore” che dà inizio al processo di formazione del tumore, questi aumentano la produzione di una particolare proteina, chiamata Fascin1, che rinforza l’impalcatura citoscheletrica delle cellule tumorali. Questo è sufficiente ad attivare i fattori YAP/TAZ e a promuovere l’ulteriore crescita delle cellule tumorali, tanto che i colangiocarcinomi con una maggiore espressione di Fascin1 sono anche quelli con una prognosi peggiore. Questo meccanismo potrebbe essere attivo anche in altri tipi di tumore come quello al pancreas, in cui è stato precedentemente osservato un aumento della proteina Fascin1.»

Sebbene le molecole farmacologiche ad oggi disponibili non siano abbastanza potenti e specifiche da interferire con la funzione della proteina Fascin1, questa ricerca identifica un potenziale bersaglio molecolare per disattivare un meccanismo che favorisce la crescita tumorale.

Lo studio è stato finanziato dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC).

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«Le cellule del nostro corpo hanno la capacità di sentire le proprietà meccaniche dei tessuti, come la morbidezza o la durezza. Quando un tessuto è morbido, le cellule tendono a rimanere quiescenti, mentre se il tessuto è rigido questo favorisce la proliferazione cellulare attivando dei fattori chiamati YAP/TAZ – spiega il prof Dupont, del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova -. Questo meccanismo viene sfruttato durante lo sviluppo di alcuni tipi di cancro, in cui l’indurimento del tumore promuove la moltiplicazione delle cellule tumorali e permette loro di migrare più efficacemente, disperdendosi nei tessuti circostanti. L'indurimento di un tumore viene di solito raggiunto modificando la composizione della matrice extracellulare, una fitta rete di proteine che circonda le cellule.»

«Abbiamo scoperto un nuovo meccanismo tramite cui le cellule tumorali, invece di modificare la matrice extracellulare, induriscono se stesse dall’interno modificando il proprio citoscheletro, cioè l’impalcatura che sostiene e dà forma alle cellule – dice la dott.ssa Arianna Pocaterra, del gruppo di ricerca del prof Dupont -. Questo avviene in un particolare tumore del fegato, il colangiocarcinoma intraepatico. Quando le mutazioni del genoma attivano alcuni oncogeni, che agiscono come una sorta di “interruttore” che dà inizio al processo di formazione del tumore, questi aumentano la produzione di una particolare proteina, chiamata Fascin1, che rinforza l’impalcatura citoscheletrica delle cellule tumorali. Questo è sufficiente ad attivare i fattori YAP/TAZ e a promuovere l’ulteriore crescita delle cellule tumorali, tanto che i colangiocarcinomi con una maggiore espressione di Fascin1 sono anche quelli con una prognosi peggiore. Questo meccanismo potrebbe essere attivo anche in altri tipi di tumore come quello al pancreas, in cui è stato precedentemente osservato un aumento della proteina Fascin1.»

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Sebbene le molecole farmacologiche ad oggi disponibili non siano abbastanza potenti e specifiche da interferire con la funzione della proteina Fascin1, questa ricerca identifica un potenziale bersaglio molecolare per disattivare un meccanismo che favorisce la crescita tumorale.

Lo studio è stato finanziato dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC).

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«Le cellule del nostro corpo hanno la capacità di sentire le proprietà meccaniche dei tessuti, come la morbidezza o la durezza. Quando un tessuto è morbido, le cellule tendono a rimanere quiescenti, mentre se il tessuto è rigido questo favorisce la proliferazione cellulare attivando dei fattori chiamati YAP/TAZ – spiega il prof Dupont, del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova -. Questo meccanismo viene sfruttato durante lo sviluppo di alcuni tipi di cancro, in cui l’indurimento del tumore promuove la moltiplicazione delle cellule tumorali e permette loro di migrare più efficacemente, disperdendosi nei tessuti circostanti. L'indurimento di un tumore viene di solito raggiunto modificando la composizione della matrice extracellulare, una fitta rete di proteine che circonda le cellule.»

«Abbiamo scoperto un nuovo meccanismo tramite cui le cellule tumorali, invece di modificare la matrice extracellulare, induriscono se stesse dall’interno modificando il proprio citoscheletro, cioè l’impalcatura che sostiene e dà forma alle cellule – dice la dott.ssa Arianna Pocaterra, del gruppo di ricerca del prof Dupont -. Questo avviene in un particolare tumore del fegato, il colangiocarcinoma intraepatico. Quando le mutazioni del genoma attivano alcuni oncogeni, che agiscono come una sorta di “interruttore” che dà inizio al processo di formazione del tumore, questi aumentano la produzione di una particolare proteina, chiamata Fascin1, che rinforza l’impalcatura citoscheletrica delle cellule tumorali. Questo è sufficiente ad attivare i fattori YAP/TAZ e a promuovere l’ulteriore crescita delle cellule tumorali, tanto che i colangiocarcinomi con una maggiore espressione di Fascin1 sono anche quelli con una prognosi peggiore. Questo meccanismo potrebbe essere attivo anche in altri tipi di tumore come quello al pancreas, in cui è stato precedentemente osservato un aumento della proteina Fascin1.»

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Lo studio è stato finanziato dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC).

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«Le cellule del nostro corpo hanno la capacità di sentire le proprietà meccaniche dei tessuti, come la morbidezza o la durezza. Quando un tessuto è morbido, le cellule tendono a rimanere quiescenti, mentre se il tessuto è rigido questo favorisce la proliferazione cellulare attivando dei fattori chiamati YAP/TAZ – spiega il prof Dupont, del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova -. Questo meccanismo viene sfruttato durante lo sviluppo di alcuni tipi di cancro, in cui l’indurimento del tumore promuove la moltiplicazione delle cellule tumorali e permette loro di migrare più efficacemente, disperdendosi nei tessuti circostanti. L'indurimento di un tumore viene di solito raggiunto modificando la composizione della matrice extracellulare, una fitta rete di proteine che circonda le cellule.»

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«Le cellule del nostro corpo hanno la capacità di sentire le proprietà meccaniche dei tessuti, come la morbidezza o la durezza. Quando un tessuto è morbido, le cellule tendono a rimanere quiescenti, mentre se il tessuto è rigido questo favorisce la proliferazione cellulare attivando dei fattori chiamati YAP/TAZ – spiega il prof Dupont, del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova -. Questo meccanismo viene sfruttato durante lo sviluppo di alcuni tipi di cancro, in cui l’indurimento del tumore promuove la moltiplicazione delle cellule tumorali e permette loro di migrare più efficacemente, disperdendosi nei tessuti circostanti. L'indurimento di un tumore viene di solito raggiunto modificando la composizione della matrice extracellulare, una fitta rete di proteine che circonda le cellule.»

«Abbiamo scoperto un nuovo meccanismo tramite cui le cellule tumorali, invece di modificare la matrice extracellulare, induriscono se stesse dall’interno modificando il proprio citoscheletro, cioè l’impalcatura che sostiene e dà forma alle cellule – dice la dott.ssa Arianna Pocaterra, del gruppo di ricerca del prof Dupont -. Questo avviene in un particolare tumore del fegato, il colangiocarcinoma intraepatico. Quando le mutazioni del genoma attivano alcuni oncogeni, che agiscono come una sorta di “interruttore” che dà inizio al processo di formazione del tumore, questi aumentano la produzione di una particolare proteina, chiamata Fascin1, che rinforza l’impalcatura citoscheletrica delle cellule tumorali. Questo è sufficiente ad attivare i fattori YAP/TAZ e a promuovere l’ulteriore crescita delle cellule tumorali, tanto che i colangiocarcinomi con una maggiore espressione di Fascin1 sono anche quelli con una prognosi peggiore. Questo meccanismo potrebbe essere attivo anche in altri tipi di tumore come quello al pancreas, in cui è stato precedentemente osservato un aumento della proteina Fascin1.»

Sebbene le molecole farmacologiche ad oggi disponibili non siano abbastanza potenti e specifiche da interferire con la funzione della proteina Fascin1, questa ricerca identifica un potenziale bersaglio molecolare per disattivare un meccanismo che favorisce la crescita tumorale.

Lo studio è stato finanziato dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC).

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«Le cellule del nostro corpo hanno la capacità di sentire le proprietà meccaniche dei tessuti, come la morbidezza o la durezza. Quando un tessuto è morbido, le cellule tendono a rimanere quiescenti, mentre se il tessuto è rigido questo favorisce la proliferazione cellulare attivando dei fattori chiamati YAP/TAZ – spiega il prof Dupont, del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova -. Questo meccanismo viene sfruttato durante lo sviluppo di alcuni tipi di cancro, in cui l’indurimento del tumore promuove la moltiplicazione delle cellule tumorali e permette loro di migrare più efficacemente, disperdendosi nei tessuti circostanti. L'indurimento di un tumore viene di solito raggiunto modificando la composizione della matrice extracellulare, una fitta rete di proteine che circonda le cellule.»

«Abbiamo scoperto un nuovo meccanismo tramite cui le cellule tumorali, invece di modificare la matrice extracellulare, induriscono se stesse dall’interno modificando il proprio citoscheletro, cioè l’impalcatura che sostiene e dà forma alle cellule – dice la dott.ssa Arianna Pocaterra, del gruppo di ricerca del prof Dupont -. Questo avviene in un particolare tumore del fegato, il colangiocarcinoma intraepatico. Quando le mutazioni del genoma attivano alcuni oncogeni, che agiscono come una sorta di “interruttore” che dà inizio al processo di formazione del tumore, questi aumentano la produzione di una particolare proteina, chiamata Fascin1, che rinforza l’impalcatura citoscheletrica delle cellule tumorali. Questo è sufficiente ad attivare i fattori YAP/TAZ e a promuovere l’ulteriore crescita delle cellule tumorali, tanto che i colangiocarcinomi con una maggiore espressione di Fascin1 sono anche quelli con una prognosi peggiore. Questo meccanismo potrebbe essere attivo anche in altri tipi di tumore come quello al pancreas, in cui è stato precedentemente osservato un aumento della proteina Fascin1.»

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Uno studio, Fascin1 empowers YAP mechanotransduction and promotes cholangiocarcinoma development, realizzato da un team di ricerca dell’Università di Padova coordinato dal professor Sirio Dupont, in collaborazione con l’equipe del professor Calvisi dell’Università di Regensburg (Germania) e pubblicato su «Communications Biology» evidenzia un nuovo meccanismo che contribuisce all’insorgenza del colangiocarcinoma, un tumore delle vie biliari difficilmente diagnosticabile in quanto al suo insorgere non dà sintomi di particolare rilievo.

«Le cellule del nostro corpo hanno la capacità di sentire le proprietà meccaniche dei tessuti, come la morbidezza o la durezza. Quando un tessuto è morbido, le cellule tendono a rimanere quiescenti, mentre se il tessuto è rigido questo favorisce la proliferazione cellulare attivando dei fattori chiamati YAP/TAZ – spiega il prof Dupont, del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova -. Questo meccanismo viene sfruttato durante lo sviluppo di alcuni tipi di cancro, in cui l’indurimento del tumore promuove la moltiplicazione delle cellule tumorali e permette loro di migrare più efficacemente, disperdendosi nei tessuti circostanti. L'indurimento di un tumore viene di solito raggiunto modificando la composizione della matrice extracellulare, una fitta rete di proteine che circonda le cellule.»

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On 14 and 15 July 2021 the International Conference of Fluvial Sedimentology returns with two online days entirely dedicated to river research organized by the Department of Geoscience of the University of Padua.

After more than 40 years, the ongoing COVID emergency interrupted the well-established custom to group the fluvial researcher community during the International Conference of Fluvial Sedimentology. After having been held almost in all the continents, the ICFS2021 was planned to be held in Riva del Garda, in Northern Italy, but the pandemic crisis forced us to postpone the conference to July 2022.

This online meeting will be hosted via sedsonline.com, and will aim at keeping high attention on different aspects of fluvial research by proposing invited talks and virtual field trips. Invited speakers are among organizers of sessions of the forthcoming ICFS2022, and will provide overviews of the major scientific topics, which will be discussed one year later in Riva del Garda. The two field trips will give participants the chance to visit some well-known study sites, which provided relevant contributions to increase our knowledge on modern and ancient alluvial systems.

Registration is open until July 9 and participation is free.

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This online meeting will be hosted via sedsonline.com, and will aim at keeping high attention on different aspects of fluvial research by proposing invited talks and virtual field trips. Invited speakers are among organizers of sessions of the forthcoming ICFS2022, and will provide overviews of the major scientific topics, which will be discussed one year later in Riva del Garda. The two field trips will give participants the chance to visit some well-known study sites, which provided relevant contributions to increase our knowledge on modern and ancient alluvial systems.

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On 14 and 15 July 2021 the International Conference of Fluvial Sedimentology returns with two online days entirely dedicated to river research organized by the Department of Geoscience of the University of Padua.

After more than 40 years, the ongoing COVID emergency interrupted the well-established custom to group the fluvial researcher community during the International Conference of Fluvial Sedimentology. After having been held almost in all the continents, the ICFS2021 was planned to be held in Riva del Garda, in Northern Italy, but the pandemic crisis forced us to postpone the conference to July 2022.

This online meeting will be hosted via sedsonline.com, and will aim at keeping high attention on different aspects of fluvial research by proposing invited talks and virtual field trips. Invited speakers are among organizers of sessions of the forthcoming ICFS2022, and will provide overviews of the major scientific topics, which will be discussed one year later in Riva del Garda. The two field trips will give participants the chance to visit some well-known study sites, which provided relevant contributions to increase our knowledge on modern and ancient alluvial systems.

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This online meeting will be hosted via sedsonline.com, and will aim at keeping high attention on different aspects of fluvial research by proposing invited talks and virtual field trips. Invited speakers are among organizers of sessions of the forthcoming ICFS2022, and will provide overviews of the major scientific topics, which will be discussed one year later in Riva del Garda. The two field trips will give participants the chance to visit some well-known study sites, which provided relevant contributions to increase our knowledge on modern and ancient alluvial systems.

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Registration is open until July 9 and participation is free.

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On 14 and 15 July 2021 the International Conference of Fluvial Sedimentology returns with two online days entirely dedicated to river research organized by the Department of Geoscience of the University of Padua.

After more than 40 years, the ongoing COVID emergency interrupted the well-established custom to group the fluvial researcher community during the International Conference of Fluvial Sedimentology. After having been held almost in all the continents, the ICFS2021 was planned to be held in Riva del Garda, in Northern Italy, but the pandemic crisis forced us to postpone the conference to July 2022.

This online meeting will be hosted via sedsonline.com, and will aim at keeping high attention on different aspects of fluvial research by proposing invited talks and virtual field trips. Invited speakers are among organizers of sessions of the forthcoming ICFS2022, and will provide overviews of the major scientific topics, which will be discussed one year later in Riva del Garda. The two field trips will give participants the chance to visit some well-known study sites, which provided relevant contributions to increase our knowledge on modern and ancient alluvial systems.

Registration is open until July 9 and participation is free.

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On 14 and 15 July 2021 the International Conference of Fluvial Sedimentology returns with two online days entirely dedicated to river research organized by the Department of Geoscience of the University of Padua.

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This online meeting will be hosted via sedsonline.com, and will aim at keeping high attention on different aspects of fluvial research by proposing invited talks and virtual field trips. Invited speakers are among organizers of sessions of the forthcoming ICFS2022, and will provide overviews of the major scientific topics, which will be discussed one year later in Riva del Garda. The two field trips will give participants the chance to visit some well-known study sites, which provided relevant contributions to increase our knowledge on modern and ancient alluvial systems.

Registration is open until July 9 and participation is free.

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On 14 and 15 July 2021 the International Conference of Fluvial Sedimentology returns with two online days entirely dedicated to river research organized by the Department of Geoscience of the University of Padua.

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This online meeting will be hosted via sedsonline.com, and will aim at keeping high attention on different aspects of fluvial research by proposing invited talks and virtual field trips. Invited speakers are among organizers of sessions of the forthcoming ICFS2022, and will provide overviews of the major scientific topics, which will be discussed one year later in Riva del Garda. The two field trips will give participants the chance to visit some well-known study sites, which provided relevant contributions to increase our knowledge on modern and ancient alluvial systems.

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On 14 and 15 July 2021 the International Conference of Fluvial Sedimentology returns with two online days entirely dedicated to river research organized by the Department of Geoscience of the University of Padua.

After more than 40 years, the ongoing COVID emergency interrupted the well-established custom to group the fluvial researcher community during the International Conference of Fluvial Sedimentology. After having been held almost in all the continents, the ICFS2021 was planned to be held in Riva del Garda, in Northern Italy, but the pandemic crisis forced us to postpone the conference to July 2022.

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From June 28 to July 23, the University of Padua inaugurates the new ICPU - Industry and Community Project - international innovative teaching project, developed in collaboration with the University of Sydney.

The course offers students from the University of Padua and the University of Sydney the opportunity to acquire soft skills, relationship skills, teamwork and a "problem-solving" approach. In order to promote their personal and professional growth, the students will be supervised by entrepreneurs and industrialists. They will work in mixed groups of 10, each with deliberately different profiles (psychology, engineering, statistics, medicine, etc.), and from Padua and Sydney.

The project foresees a compact didactic path of 6 CFU, based on the Department of Territory and Agro-forestry systems. The direction of the course is headed by prof. Mara Thiene (University of Padua) and prof. Rosalind Deaker (University of Sydney).

Among the industrial and institutional partners there are: KPMG, Harris Farm, Ferrero, illycaffé, Nonino, Jonix, Brazzale, Brazzale, Ancoral, EU Spokesperson at the WTO and the Regione Veneto.

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From June 28 to July 23, the University of Padua inaugurates the new ICPU - Industry and Community Project - international innovative teaching project, developed in collaboration with the University of Sydney.

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From June 28 to July 23, the University of Padua inaugurates the new ICPU - Industry and Community Project - international innovative teaching project, developed in collaboration with the University of Sydney.

The course offers students from the University of Padua and the University of Sydney the opportunity to acquire soft skills, relationship skills, teamwork and a "problem-solving" approach. In order to promote their personal and professional growth, the students will be supervised by entrepreneurs and industrialists. They will work in mixed groups of 10, each with deliberately different profiles (psychology, engineering, statistics, medicine, etc.), and from Padua and Sydney.

The project foresees a compact didactic path of 6 CFU, based on the Department of Territory and Agro-forestry systems. The direction of the course is headed by prof. Mara Thiene (University of Padua) and prof. Rosalind Deaker (University of Sydney).

Among the industrial and institutional partners there are: KPMG, Harris Farm, Ferrero, illycaffé, Nonino, Jonix, Brazzale, Brazzale, Ancoral, EU Spokesperson at the WTO and the Regione Veneto.

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From June 28 to July 23, the University of Padua inaugurates the new ICPU - Industry and Community Project - international innovative teaching project, developed in collaboration with the University of Sydney.

The course offers students from the University of Padua and the University of Sydney the opportunity to acquire soft skills, relationship skills, teamwork and a "problem-solving" approach. In order to promote their personal and professional growth, the students will be supervised by entrepreneurs and industrialists. They will work in mixed groups of 10, each with deliberately different profiles (psychology, engineering, statistics, medicine, etc.), and from Padua and Sydney.

The project foresees a compact didactic path of 6 CFU, based on the Department of Territory and Agro-forestry systems. The direction of the course is headed by prof. Mara Thiene (University of Padua) and prof. Rosalind Deaker (University of Sydney).

Among the industrial and institutional partners there are: KPMG, Harris Farm, Ferrero, illycaffé, Nonino, Jonix, Brazzale, Brazzale, Ancoral, EU Spokesperson at the WTO and the Regione Veneto.

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From June 28 to July 23, the University of Padua inaugurates the new ICPU - Industry and Community Project - international innovative teaching project, developed in collaboration with the University of Sydney.

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