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Il team, associato all’azienda Luxottica, ha sviluppato l’idea di individuare quali aspetti rendono un oggetto, sostenibile e di qualità, percepito come tale. I vincitori hanno studiato le caratteristiche percepite tramite i sensi della vista e del tatto incrociandoli con i dati comunicati attraverso le certificazioni e le leve del marketing, per poi valutare l’influenza della percezione di sostenibilità nella scelta di acquisto. Il miglior progetto è stato premiato con 8.000 euro.
Al secondo posto “StorEX” di Fabio Boccardo, Mattia Buggio, Sofia Girardello. Lorenzo Lecco, Mattia Piovesan e Giovanni Sperotto, che senza essere affiancati da aziende ha sviluppato un’intuizione iniziale Mattia Buggio. Il team ha creato un’innovativa esperienza di acquisto della calzatura sportiva, una modalità che permettesse agli utenti di provare le scarpe in un contesto reale e specifico per lo sport da loro praticato, limitando gli errori nella scelta del modello e del numero di taglia; il tutto arricchendo l’esperienza di acquisto con attività ludico sportive, grazie al supporto di hardware/software disponibili sul mercato.
Terzo classificato “Feed Intake Tracking” - da un’idea iniziale di Francesca Menegon – di Federico Bortolato, Francesca Menegon, Angela Peloso, Jacopo Pregnolato e Ludovico Tronchin, anch’essi autonomi nello sviluppo del loro progetto che verteva sul miglioramento dell’efficienza degli allevamenti, aumentando il margine aziendale ma garantendo la sostenibilità, passando per la creazione di un prodotto capace di integrare sensoristica avanzata e metodi di intelligenza artificiale per quantificare il feed intake del singolo capo di bestiame.
«La quinta edizione del Contamination Lab – afferma Fabrizio Dughiero, Prorettore all’innovazione e ai rapporti con le imprese dell’Università di Padova, oltre che Responsabile scientifico del C-Lab Veneto – ha confermato la bontà del progetto e la qualità dei team e delle challenge proposte dagli studenti stessi e dalle aziende. Il C-Lab forma studenti e studentesse all’imprenditorialità, competenza necessaria per il lavoro del futuro e forma giovani consapevoli della necessità del confronto tra culture e discipline diverse. Un unicum nel panorama nazionale che Padova ha saputo valorizzare al meglio».
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Sono Sara Barbacane, Alessandro Bono, Pier Paolo Giordani, Aurora Madia e Greta Pianezzola con il progetto Bring the sustainability with you i vincitori della quinta edizione di “Contamination Lab Veneto” dell’Università di Padova, la prima scuola di imprenditorialità del territorio, organizzata dall’Ateneo di Padova, dove studenti, studentesse, persone neolaureate, che frequentano o hanno concluso un dottorato di ricerca, attraverso un percorso di didattica innovativa della durata di sei mesi hanno l’opportunità di dar vita a nuove soluzioni di business o creare innovazione sociale rispondendo a specifiche richieste provenienti dalle aziende, dal territorio o dalle stesse idee dei suoi partecipanti (www.clabveneto.it).
Il team, associato all’azienda Luxottica, ha sviluppato l’idea di individuare quali aspetti rendono un oggetto, sostenibile e di qualità, percepito come tale. I vincitori hanno studiato le caratteristiche percepite tramite i sensi della vista e del tatto incrociandoli con i dati comunicati attraverso le certificazioni e le leve del marketing, per poi valutare l’influenza della percezione di sostenibilità nella scelta di acquisto. Il miglior progetto è stato premiato con 8.000 euro.
Al secondo posto “StorEX” di Fabio Boccardo, Mattia Buggio, Sofia Girardello. Lorenzo Lecco, Mattia Piovesan e Giovanni Sperotto, che senza essere affiancati da aziende ha sviluppato un’intuizione iniziale Mattia Buggio. Il team ha creato un’innovativa esperienza di acquisto della calzatura sportiva, una modalità che permettesse agli utenti di provare le scarpe in un contesto reale e specifico per lo sport da loro praticato, limitando gli errori nella scelta del modello e del numero di taglia; il tutto arricchendo l’esperienza di acquisto con attività ludico sportive, grazie al supporto di hardware/software disponibili sul mercato.
Terzo classificato “Feed Intake Tracking” - da un’idea iniziale di Francesca Menegon – di Federico Bortolato, Francesca Menegon, Angela Peloso, Jacopo Pregnolato e Ludovico Tronchin, anch’essi autonomi nello sviluppo del loro progetto che verteva sul miglioramento dell’efficienza degli allevamenti, aumentando il margine aziendale ma garantendo la sostenibilità, passando per la creazione di un prodotto capace di integrare sensoristica avanzata e metodi di intelligenza artificiale per quantificare il feed intake del singolo capo di bestiame.
«La quinta edizione del Contamination Lab – afferma Fabrizio Dughiero, Prorettore all’innovazione e ai rapporti con le imprese dell’Università di Padova, oltre che Responsabile scientifico del C-Lab Veneto – ha confermato la bontà del progetto e la qualità dei team e delle challenge proposte dagli studenti stessi e dalle aziende. Il C-Lab forma studenti e studentesse all’imprenditorialità, competenza necessaria per il lavoro del futuro e forma giovani consapevoli della necessità del confronto tra culture e discipline diverse. Un unicum nel panorama nazionale che Padova ha saputo valorizzare al meglio».
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«La quinta edizione del Contamination Lab – afferma Fabrizio Dughiero, Prorettore all’innovazione e ai rapporti con le imprese dell’Università di Padova, oltre che Responsabile scientifico del C-Lab Veneto – ha confermato la bontà del progetto e la qualità dei team e delle challenge proposte dagli studenti stessi e dalle aziende. Il C-Lab forma studenti e studentesse all’imprenditorialità, competenza necessaria per il lavoro del futuro e forma giovani consapevoli della necessità del confronto tra culture e discipline diverse. Un unicum nel panorama nazionale che Padova ha saputo valorizzare al meglio».
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Al secondo posto “StorEX” di Fabio Boccardo, Mattia Buggio, Sofia Girardello. Lorenzo Lecco, Mattia Piovesan e Giovanni Sperotto, che senza essere affiancati da aziende ha sviluppato un’intuizione iniziale Mattia Buggio. Il team ha creato un’innovativa esperienza di acquisto della calzatura sportiva, una modalità che permettesse agli utenti di provare le scarpe in un contesto reale e specifico per lo sport da loro praticato, limitando gli errori nella scelta del modello e del numero di taglia; il tutto arricchendo l’esperienza di acquisto con attività ludico sportive, grazie al supporto di hardware/software disponibili sul mercato.
Terzo classificato “Feed Intake Tracking” - da un’idea iniziale di Francesca Menegon – di Federico Bortolato, Francesca Menegon, Angela Peloso, Jacopo Pregnolato e Ludovico Tronchin, anch’essi autonomi nello sviluppo del loro progetto che verteva sul miglioramento dell’efficienza degli allevamenti, aumentando il margine aziendale ma garantendo la sostenibilità, passando per la creazione di un prodotto capace di integrare sensoristica avanzata e metodi di intelligenza artificiale per quantificare il feed intake del singolo capo di bestiame.
«La quinta edizione del Contamination Lab – afferma Fabrizio Dughiero, Prorettore all’innovazione e ai rapporti con le imprese dell’Università di Padova, oltre che Responsabile scientifico del C-Lab Veneto – ha confermato la bontà del progetto e la qualità dei team e delle challenge proposte dagli studenti stessi e dalle aziende. Il C-Lab forma studenti e studentesse all’imprenditorialità, competenza necessaria per il lavoro del futuro e forma giovani consapevoli della necessità del confronto tra culture e discipline diverse. Un unicum nel panorama nazionale che Padova ha saputo valorizzare al meglio».
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Il team, associato all’azienda Luxottica, ha sviluppato l’idea di individuare quali aspetti rendono un oggetto, sostenibile e di qualità, percepito come tale. I vincitori hanno studiato le caratteristiche percepite tramite i sensi della vista e del tatto incrociandoli con i dati comunicati attraverso le certificazioni e le leve del marketing, per poi valutare l’influenza della percezione di sostenibilità nella scelta di acquisto. Il miglior progetto è stato premiato con 8.000 euro.
Al secondo posto “StorEX” di Fabio Boccardo, Mattia Buggio, Sofia Girardello. Lorenzo Lecco, Mattia Piovesan e Giovanni Sperotto, che senza essere affiancati da aziende ha sviluppato un’intuizione iniziale Mattia Buggio. Il team ha creato un’innovativa esperienza di acquisto della calzatura sportiva, una modalità che permettesse agli utenti di provare le scarpe in un contesto reale e specifico per lo sport da loro praticato, limitando gli errori nella scelta del modello e del numero di taglia; il tutto arricchendo l’esperienza di acquisto con attività ludico sportive, grazie al supporto di hardware/software disponibili sul mercato.
Terzo classificato “Feed Intake Tracking” - da un’idea iniziale di Francesca Menegon – di Federico Bortolato, Francesca Menegon, Angela Peloso, Jacopo Pregnolato e Ludovico Tronchin, anch’essi autonomi nello sviluppo del loro progetto che verteva sul miglioramento dell’efficienza degli allevamenti, aumentando il margine aziendale ma garantendo la sostenibilità, passando per la creazione di un prodotto capace di integrare sensoristica avanzata e metodi di intelligenza artificiale per quantificare il feed intake del singolo capo di bestiame.
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