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Lo studio Esrrb guides naive pluripotent cells through the formative transcriptional program è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica «Nature Cell Biology».
Le cellule staminali pluripotenti sono al centro della ricerca di moltissimi laboratori che si occupano di medicina rigenerativa, perché consentono ai ricercatori di ricreare qualsiasi tipo di tessuto: dalle stesse cellule possiamo dare vita a cellule del cuore, dell’intestino o del cervello, proprio come avviene durante lo sviluppo dell’embrione.
L’ipotesi di un meccanismo che guidi il differenziamento delle cellule pluripotenti era stata formulata da alcuni anni. Finora, però, nessuno aveva confermato tale ipotesi, e trovato il gene responsabile.
«Ci siamo chiesti cosa avvenisse nelle fasi iniziali del differenziamento, la fase formativa: volevamo capire come le cellule staminali si preparano al differenziamento. Abbiamo visto che ci sono due giorni in cui avvengono dei cambiamenti che danno alla cellula la capacità di differenziarsi: cambia il metabolismo, cambia l’organizzazione del Dna. A questo punto ci siamo chiesti cosa controlli questo cambiamento – sottolinea Elena Carbognin, prima autrice e parte del team dell’Armenise-Harvard Pluripotent Stem cell laboratory dell’Università di Padova –. Abbiamo così individuato il gene Esrrb, che è la guida del cambiamento nella fase formativa. Abbiamo visto, infatti, che togliendo questo gene, le cellule staminali pluripotenti si differenziano senza controllo.»
Le staminali pluripotenti, infatti, sanno originare qualsiasi tipo di cellule, compresi spermatozoi e ovociti, ossia le cellule germinali che, in seguito alla fecondazione, danno origine ad un nuovo organismo.
«Abbiamo osservato che in assenza di Esrrb non è più possibile ottenere cellule germinali» dice Jamie Hackett, scienziato presso l’EMBL di Roma, coautore dello studio.
«Per i ricercatori, questa scoperta è come un corso di guida sicura, perché oggi sappiamo che è quello specifico gene a far sterzare l’auto verso destra o sinistra e sappiamo come lo farà – sottolinea Graziano Martello, del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova e leader dell’Armenise-Harvard Pluripotent Stem cell laboratory –. Le prospettive, ora sono entusiasmanti, perché adesso sappiamo bene come funziona un passaggio fondamentale nel differenziamento cellulare e le prospettive della ricerca, non solo di base ma anche clinica, acquisiscono una nuova luce».
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«Abbiamo osservato che in assenza di Esrrb non è più possibile ottenere cellule germinali» dice Jamie Hackett, scienziato presso l’EMBL di Roma, coautore dello studio.
«Per i ricercatori, questa scoperta è come un corso di guida sicura, perché oggi sappiamo che è quello specifico gene a far sterzare l’auto verso destra o sinistra e sappiamo come lo farà – sottolinea Graziano Martello, del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova e leader dell’Armenise-Harvard Pluripotent Stem cell laboratory –. Le prospettive, ora sono entusiasmanti, perché adesso sappiamo bene come funziona un passaggio fondamentale nel differenziamento cellulare e le prospettive della ricerca, non solo di base ma anche clinica, acquisiscono una nuova luce».
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La scoperta del team guidato da Graziano Martello dell’Università di Padova, in collaborazione con il Tigem di Pozzuoli e lo European Molecular Biology Laboratory (EMBL) di Roma, e finanziato dalla Fondazione Giovanni Armenise e dalla Fondazione Telethon, dimostra il ruolo decisivo che il gene Esrrb svolge nel differenziamento delle cellule staminali.
Lo studio Esrrb guides naive pluripotent cells through the formative transcriptional program è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica «Nature Cell Biology».
Le cellule staminali pluripotenti sono al centro della ricerca di moltissimi laboratori che si occupano di medicina rigenerativa, perché consentono ai ricercatori di ricreare qualsiasi tipo di tessuto: dalle stesse cellule possiamo dare vita a cellule del cuore, dell’intestino o del cervello, proprio come avviene durante lo sviluppo dell’embrione.
L’ipotesi di un meccanismo che guidi il differenziamento delle cellule pluripotenti era stata formulata da alcuni anni. Finora, però, nessuno aveva confermato tale ipotesi, e trovato il gene responsabile.
«Ci siamo chiesti cosa avvenisse nelle fasi iniziali del differenziamento, la fase formativa: volevamo capire come le cellule staminali si preparano al differenziamento. Abbiamo visto che ci sono due giorni in cui avvengono dei cambiamenti che danno alla cellula la capacità di differenziarsi: cambia il metabolismo, cambia l’organizzazione del Dna. A questo punto ci siamo chiesti cosa controlli questo cambiamento – sottolinea Elena Carbognin, prima autrice e parte del team dell’Armenise-Harvard Pluripotent Stem cell laboratory dell’Università di Padova –. Abbiamo così individuato il gene Esrrb, che è la guida del cambiamento nella fase formativa. Abbiamo visto, infatti, che togliendo questo gene, le cellule staminali pluripotenti si differenziano senza controllo.»
Le staminali pluripotenti, infatti, sanno originare qualsiasi tipo di cellule, compresi spermatozoi e ovociti, ossia le cellule germinali che, in seguito alla fecondazione, danno origine ad un nuovo organismo.
«Abbiamo osservato che in assenza di Esrrb non è più possibile ottenere cellule germinali» dice Jamie Hackett, scienziato presso l’EMBL di Roma, coautore dello studio.
«Per i ricercatori, questa scoperta è come un corso di guida sicura, perché oggi sappiamo che è quello specifico gene a far sterzare l’auto verso destra o sinistra e sappiamo come lo farà – sottolinea Graziano Martello, del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova e leader dell’Armenise-Harvard Pluripotent Stem cell laboratory –. Le prospettive, ora sono entusiasmanti, perché adesso sappiamo bene come funziona un passaggio fondamentale nel differenziamento cellulare e le prospettive della ricerca, non solo di base ma anche clinica, acquisiscono una nuova luce».
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Le cellule staminali pluripotenti sono al centro della ricerca di moltissimi laboratori che si occupano di medicina rigenerativa, perché consentono ai ricercatori di ricreare qualsiasi tipo di tessuto: dalle stesse cellule possiamo dare vita a cellule del cuore, dell’intestino o del cervello, proprio come avviene durante lo sviluppo dell’embrione.
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«Abbiamo osservato che in assenza di Esrrb non è più possibile ottenere cellule germinali» dice Jamie Hackett, scienziato presso l’EMBL di Roma, coautore dello studio.
«Per i ricercatori, questa scoperta è come un corso di guida sicura, perché oggi sappiamo che è quello specifico gene a far sterzare l’auto verso destra o sinistra e sappiamo come lo farà – sottolinea Graziano Martello, del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova e leader dell’Armenise-Harvard Pluripotent Stem cell laboratory –. Le prospettive, ora sono entusiasmanti, perché adesso sappiamo bene come funziona un passaggio fondamentale nel differenziamento cellulare e le prospettive della ricerca, non solo di base ma anche clinica, acquisiscono una nuova luce».
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Lo studio Esrrb guides naive pluripotent cells through the formative transcriptional program è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica «Nature Cell Biology».
Le cellule staminali pluripotenti sono al centro della ricerca di moltissimi laboratori che si occupano di medicina rigenerativa, perché consentono ai ricercatori di ricreare qualsiasi tipo di tessuto: dalle stesse cellule possiamo dare vita a cellule del cuore, dell’intestino o del cervello, proprio come avviene durante lo sviluppo dell’embrione.
L’ipotesi di un meccanismo che guidi il differenziamento delle cellule pluripotenti era stata formulata da alcuni anni. Finora, però, nessuno aveva confermato tale ipotesi, e trovato il gene responsabile.
«Ci siamo chiesti cosa avvenisse nelle fasi iniziali del differenziamento, la fase formativa: volevamo capire come le cellule staminali si preparano al differenziamento. Abbiamo visto che ci sono due giorni in cui avvengono dei cambiamenti che danno alla cellula la capacità di differenziarsi: cambia il metabolismo, cambia l’organizzazione del Dna. A questo punto ci siamo chiesti cosa controlli questo cambiamento – sottolinea Elena Carbognin, prima autrice e parte del team dell’Armenise-Harvard Pluripotent Stem cell laboratory dell’Università di Padova –. Abbiamo così individuato il gene Esrrb, che è la guida del cambiamento nella fase formativa. Abbiamo visto, infatti, che togliendo questo gene, le cellule staminali pluripotenti si differenziano senza controllo.»
Le staminali pluripotenti, infatti, sanno originare qualsiasi tipo di cellule, compresi spermatozoi e ovociti, ossia le cellule germinali che, in seguito alla fecondazione, danno origine ad un nuovo organismo.
«Abbiamo osservato che in assenza di Esrrb non è più possibile ottenere cellule germinali» dice Jamie Hackett, scienziato presso l’EMBL di Roma, coautore dello studio.
«Per i ricercatori, questa scoperta è come un corso di guida sicura, perché oggi sappiamo che è quello specifico gene a far sterzare l’auto verso destra o sinistra e sappiamo come lo farà – sottolinea Graziano Martello, del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova e leader dell’Armenise-Harvard Pluripotent Stem cell laboratory –. Le prospettive, ora sono entusiasmanti, perché adesso sappiamo bene come funziona un passaggio fondamentale nel differenziamento cellulare e le prospettive della ricerca, non solo di base ma anche clinica, acquisiscono una nuova luce».
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Lo studio Esrrb guides naive pluripotent cells through the formative transcriptional program è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica «Nature Cell Biology».
Le cellule staminali pluripotenti sono al centro della ricerca di moltissimi laboratori che si occupano di medicina rigenerativa, perché consentono ai ricercatori di ricreare qualsiasi tipo di tessuto: dalle stesse cellule possiamo dare vita a cellule del cuore, dell’intestino o del cervello, proprio come avviene durante lo sviluppo dell’embrione.
L’ipotesi di un meccanismo che guidi il differenziamento delle cellule pluripotenti era stata formulata da alcuni anni. Finora, però, nessuno aveva confermato tale ipotesi, e trovato il gene responsabile.
«Ci siamo chiesti cosa avvenisse nelle fasi iniziali del differenziamento, la fase formativa: volevamo capire come le cellule staminali si preparano al differenziamento. Abbiamo visto che ci sono due giorni in cui avvengono dei cambiamenti che danno alla cellula la capacità di differenziarsi: cambia il metabolismo, cambia l’organizzazione del Dna. A questo punto ci siamo chiesti cosa controlli questo cambiamento – sottolinea Elena Carbognin, prima autrice e parte del team dell’Armenise-Harvard Pluripotent Stem cell laboratory dell’Università di Padova –. Abbiamo così individuato il gene Esrrb, che è la guida del cambiamento nella fase formativa. Abbiamo visto, infatti, che togliendo questo gene, le cellule staminali pluripotenti si differenziano senza controllo.»
Le staminali pluripotenti, infatti, sanno originare qualsiasi tipo di cellule, compresi spermatozoi e ovociti, ossia le cellule germinali che, in seguito alla fecondazione, danno origine ad un nuovo organismo.
«Abbiamo osservato che in assenza di Esrrb non è più possibile ottenere cellule germinali» dice Jamie Hackett, scienziato presso l’EMBL di Roma, coautore dello studio.
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