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Messaggio della rettrice Daniela Mapelli
Care e cari,
c'è un momento, nel denso calendario di eventi per le celebrazioni degli ottocento anni del nostro Ateneo, tanto solenne quanto simbolico: l'inaugurazione dell'Anno Accademico.
Non esiste una procedura fissa per scegliere la data dell'inaugurazione dell'Anno Accademico, ma prassi consolidate. Ci sarebbe piaciuto inaugurare l'Anno Accademico l'8 febbraio: una data che richiama fortemente quella libertà che è – e sarà – la nostra cifra fondante. Come ci ricorda anche uno degli affreschi di Pino Casarini nella Basilica di palazzo Bo, splendido racconto della nostra storia, l'8 febbraio 1848 gli studenti padovani, insieme alla popolazione, si ribellarono alla dominazione austriaca dando seguito ai loro ardenti aneliti di libertà.
Ci sarebbe piaciuto, scrivevo. Ma in un periodo straordinario quanto è l'attuale, la pandemia giocoforza influenza le nostre scelte. Visto l'alto numero di contagi e le conseguenti problematiche di isolamento e quarantena per molte e molti di noi, nonché la difficoltà nel poter sfruttare a pieno, rispettando le norme sanitarie, la capienza dell'Aula Magna, abbiamo pensato di rinviare l'inaugurazione dell'Anno Accademico a maggio.
Anche in questa scelta a guidarci è stata in qualche modo la storia. Proprio in questi giorni, infatti, ho avuto modo di visionare l'invito all'inaugurazione del settecentesimo Anno Accademico, nel 1922, che l'allora rettore Luigi Lucatello fissò proprio per maggio.
Cent'anni dopo, la storia si ripete.
Sarà mia premura comunicare al più presto, all'intera comunità accademica, la data scelta per l'inaugurazione dell'ottocentesimo Anno Accademico del nostro Ateneo.
Un caro saluto,
Daniela Mapelli
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Messaggio della rettrice Daniela Mapelli
Care e cari,
c'è un momento, nel denso calendario di eventi per le celebrazioni degli ottocento anni del nostro Ateneo, tanto solenne quanto simbolico: l'inaugurazione dell'Anno Accademico.
Non esiste una procedura fissa per scegliere la data dell'inaugurazione dell'Anno Accademico, ma prassi consolidate. Ci sarebbe piaciuto inaugurare l'Anno Accademico l'8 febbraio: una data che richiama fortemente quella libertà che è – e sarà – la nostra cifra fondante. Come ci ricorda anche uno degli affreschi di Pino Casarini nella Basilica di palazzo Bo, splendido racconto della nostra storia, l'8 febbraio 1848 gli studenti padovani, insieme alla popolazione, si ribellarono alla dominazione austriaca dando seguito ai loro ardenti aneliti di libertà.
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Anche in questa scelta a guidarci è stata in qualche modo la storia. Proprio in questi giorni, infatti, ho avuto modo di visionare l'invito all'inaugurazione del settecentesimo Anno Accademico, nel 1922, che l'allora rettore Luigi Lucatello fissò proprio per maggio.
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Cent'anni dopo, la storia si ripete.
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Care e cari,
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Ci sarebbe piaciuto, scrivevo. Ma in un periodo straordinario quanto è l'attuale, la pandemia giocoforza influenza le nostre scelte. Visto l'alto numero di contagi e le conseguenti problematiche di isolamento e quarantena per molte e molti di noi, nonché la difficoltà nel poter sfruttare a pieno, rispettando le norme sanitarie, la capienza dell'Aula Magna, abbiamo pensato di rinviare l'inaugurazione dell'Anno Accademico a maggio.
Anche in questa scelta a guidarci è stata in qualche modo la storia. Proprio in questi giorni, infatti, ho avuto modo di visionare l'invito all'inaugurazione del settecentesimo Anno Accademico, nel 1922, che l'allora rettore Luigi Lucatello fissò proprio per maggio.
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Non esiste una procedura fissa per scegliere la data dell'inaugurazione dell'Anno Accademico, ma prassi consolidate. Ci sarebbe piaciuto inaugurare l'Anno Accademico l'8 febbraio: una data che richiama fortemente quella libertà che è – e sarà – la nostra cifra fondante. Come ci ricorda anche uno degli affreschi di Pino Casarini nella Basilica di palazzo Bo, splendido racconto della nostra storia, l'8 febbraio 1848 gli studenti padovani, insieme alla popolazione, si ribellarono alla dominazione austriaca dando seguito ai loro ardenti aneliti di libertà.
Ci sarebbe piaciuto, scrivevo. Ma in un periodo straordinario quanto è l'attuale, la pandemia giocoforza influenza le nostre scelte. Visto l'alto numero di contagi e le conseguenti problematiche di isolamento e quarantena per molte e molti di noi, nonché la difficoltà nel poter sfruttare a pieno, rispettando le norme sanitarie, la capienza dell'Aula Magna, abbiamo pensato di rinviare l'inaugurazione dell'Anno Accademico a maggio.
Anche in questa scelta a guidarci è stata in qualche modo la storia. Proprio in questi giorni, infatti, ho avuto modo di visionare l'invito all'inaugurazione del settecentesimo Anno Accademico, nel 1922, che l'allora rettore Luigi Lucatello fissò proprio per maggio.
Cent'anni dopo, la storia si ripete.
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Care e cari,
c'è un momento, nel denso calendario di eventi per le celebrazioni degli ottocento anni del nostro Ateneo, tanto solenne quanto simbolico: l'inaugurazione dell'Anno Accademico.
Non esiste una procedura fissa per scegliere la data dell'inaugurazione dell'Anno Accademico, ma prassi consolidate. Ci sarebbe piaciuto inaugurare l'Anno Accademico l'8 febbraio: una data che richiama fortemente quella libertà che è – e sarà – la nostra cifra fondante. Come ci ricorda anche uno degli affreschi di Pino Casarini nella Basilica di palazzo Bo, splendido racconto della nostra storia, l'8 febbraio 1848 gli studenti padovani, insieme alla popolazione, si ribellarono alla dominazione austriaca dando seguito ai loro ardenti aneliti di libertà.
Ci sarebbe piaciuto, scrivevo. Ma in un periodo straordinario quanto è l'attuale, la pandemia giocoforza influenza le nostre scelte. Visto l'alto numero di contagi e le conseguenti problematiche di isolamento e quarantena per molte e molti di noi, nonché la difficoltà nel poter sfruttare a pieno, rispettando le norme sanitarie, la capienza dell'Aula Magna, abbiamo pensato di rinviare l'inaugurazione dell'Anno Accademico a maggio.
Anche in questa scelta a guidarci è stata in qualche modo la storia. Proprio in questi giorni, infatti, ho avuto modo di visionare l'invito all'inaugurazione del settecentesimo Anno Accademico, nel 1922, che l'allora rettore Luigi Lucatello fissò proprio per maggio.
Cent'anni dopo, la storia si ripete.
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