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Sono stati resi noti il Report di AlmaLaurea relativo al Profilo di dottoresse e dottori di ricerca che ha analizzato le performance formative di 4.303 dottori di ricerca del 2021 di 33 atenei, e il Report sulla Condizione occupazionale di dottoresse e dottori di ricerca che ha analizzato 5.255 dottori di ricerca del 2020 di 45 atenei, contattati a un anno dal conseguimento del titolo.
Secondo i dati forniti, dottoresse e dottori di ricerca dell’Università di Padova risultano aver svolto un periodo di studio e ricerca all’estero in percentuale maggiore rispetto alla media nazionale (61,5% vs 50,6%), e il 38,9% di questi ha dedicato all’attività di ricerca oltre 40 ore settimanali rispetto al 33,1% della media italiana.
Dei 300 coinvolti nel report relativo al Profilo, il 62,8% ha conseguito il dottorato nello stesso ateneo della laurea e 18,7% ha cittadinanza estera e il 65,2% si iscirverebbe di nuovo al dottorato.
Il report sulla Condizione occupazionale ha coinvolto invece 347 dottoresse e di ricerca del 2020 dell'Università di Padova, contattati a un anno dal conseguimento del titolo. Per questi il tasso è del 94,9% rispetto alla media nazionale del 90,9%, con una retribuzione mensile netta in media pari a 1.782 euro. Il 22,2% degli occupati prosegue l’attività intrapresa prima del conseguimento del dottorato, il 12,2% ha dichiarato di avere cambiato lavoro dopo il conseguimento del titolo; il 65,6% degli occupati si è inserito nel mercato del lavoro solo al termine del dottorato di ricerca.
Il 72,3% è occupato nel settore pubblico, il 25,2% in quello privato, mentre il 2,4% è occupato nel settore non profit. Il settore dei servizi assorbe l’86,9% dei dottori di ricerca, mentre l’industria accoglie il 10,7% degli occupati; l’1,9% ha trovato impiego nel settore dell’agricoltura. Il 73,3% degli occupati dichiara di lavorare al Nord, il 22,8% lavora all’estero.
«Siamo soddisfatti della valutazione dei nostri corsi di dottorato. I dati Almalaurea, infatti, restituiscono un quadro estremamente positivo, come dimostrato, fra l’altro, da un’attrattività in continuo aumento – afferma Massimiliano Zattin, prorettore al dottorato e post lauream –. Ad oggi, più di un iscritto su tre si è laureato in un Ateneo diverso da Padova. Tale attrattività è una diretta conseguenza dell’alta qualità scientifica dei nostri corsi, ben supportati in termini di finanziamento e con spiccata vocazione internazionale. L’elevata efficacia dei nostri corsi è testimoniata da un eccellente tasso di occupazione, frutto, come ribadiscono gli intervistati da Almalaurea, di competenze e abilità specifiche acquisite durante il dottorato».
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Secondo i dati forniti, dottoresse e dottori di ricerca dell’Università di Padova risultano aver svolto un periodo di studio e ricerca all’estero in percentuale maggiore rispetto alla media nazionale (61,5% vs 50,6%), e il 38,9% di questi ha dedicato all’attività di ricerca oltre 40 ore settimanali rispetto al 33,1% della media italiana.
Dei 300 coinvolti nel report relativo al Profilo, il 62,8% ha conseguito il dottorato nello stesso ateneo della laurea e 18,7% ha cittadinanza estera e il 65,2% si iscirverebbe di nuovo al dottorato.
Il report sulla Condizione occupazionale ha coinvolto invece 347 dottoresse e di ricerca del 2020 dell'Università di Padova, contattati a un anno dal conseguimento del titolo. Per questi il tasso è del 94,9% rispetto alla media nazionale del 90,9%, con una retribuzione mensile netta in media pari a 1.782 euro. Il 22,2% degli occupati prosegue l’attività intrapresa prima del conseguimento del dottorato, il 12,2% ha dichiarato di avere cambiato lavoro dopo il conseguimento del titolo; il 65,6% degli occupati si è inserito nel mercato del lavoro solo al termine del dottorato di ricerca.
Il 72,3% è occupato nel settore pubblico, il 25,2% in quello privato, mentre il 2,4% è occupato nel settore non profit. Il settore dei servizi assorbe l’86,9% dei dottori di ricerca, mentre l’industria accoglie il 10,7% degli occupati; l’1,9% ha trovato impiego nel settore dell’agricoltura. Il 73,3% degli occupati dichiara di lavorare al Nord, il 22,8% lavora all’estero.
«Siamo soddisfatti della valutazione dei nostri corsi di dottorato. I dati Almalaurea, infatti, restituiscono un quadro estremamente positivo, come dimostrato, fra l’altro, da un’attrattività in continuo aumento – afferma Massimiliano Zattin, prorettore al dottorato e post lauream –. Ad oggi, più di un iscritto su tre si è laureato in un Ateneo diverso da Padova. Tale attrattività è una diretta conseguenza dell’alta qualità scientifica dei nostri corsi, ben supportati in termini di finanziamento e con spiccata vocazione internazionale. L’elevata efficacia dei nostri corsi è testimoniata da un eccellente tasso di occupazione, frutto, come ribadiscono gli intervistati da Almalaurea, di competenze e abilità specifiche acquisite durante il dottorato».
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Secondo i dati forniti, dottoresse e dottori di ricerca dell’Università di Padova risultano aver svolto un periodo di studio e ricerca all’estero in percentuale maggiore rispetto alla media nazionale (61,5% vs 50,6%), e il 38,9% di questi ha dedicato all’attività di ricerca oltre 40 ore settimanali rispetto al 33,1% della media italiana.
Dei 300 coinvolti nel report relativo al Profilo, il 62,8% ha conseguito il dottorato nello stesso ateneo della laurea e 18,7% ha cittadinanza estera e il 65,2% si iscirverebbe di nuovo al dottorato.
Il report sulla Condizione occupazionale ha coinvolto invece 347 dottoresse e di ricerca del 2020 dell'Università di Padova, contattati a un anno dal conseguimento del titolo. Per questi il tasso è del 94,9% rispetto alla media nazionale del 90,9%, con una retribuzione mensile netta in media pari a 1.782 euro. Il 22,2% degli occupati prosegue l’attività intrapresa prima del conseguimento del dottorato, il 12,2% ha dichiarato di avere cambiato lavoro dopo il conseguimento del titolo; il 65,6% degli occupati si è inserito nel mercato del lavoro solo al termine del dottorato di ricerca.
Il 72,3% è occupato nel settore pubblico, il 25,2% in quello privato, mentre il 2,4% è occupato nel settore non profit. Il settore dei servizi assorbe l’86,9% dei dottori di ricerca, mentre l’industria accoglie il 10,7% degli occupati; l’1,9% ha trovato impiego nel settore dell’agricoltura. Il 73,3% degli occupati dichiara di lavorare al Nord, il 22,8% lavora all’estero.
«Siamo soddisfatti della valutazione dei nostri corsi di dottorato. I dati Almalaurea, infatti, restituiscono un quadro estremamente positivo, come dimostrato, fra l’altro, da un’attrattività in continuo aumento – afferma Massimiliano Zattin, prorettore al dottorato e post lauream –. Ad oggi, più di un iscritto su tre si è laureato in un Ateneo diverso da Padova. Tale attrattività è una diretta conseguenza dell’alta qualità scientifica dei nostri corsi, ben supportati in termini di finanziamento e con spiccata vocazione internazionale. L’elevata efficacia dei nostri corsi è testimoniata da un eccellente tasso di occupazione, frutto, come ribadiscono gli intervistati da Almalaurea, di competenze e abilità specifiche acquisite durante il dottorato».
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