Submitted by chiara.mezzalira on Gio, 09/03/2023 - 09:51
Array
(
[body] => Array
(
[#theme] => field
[#weight] => 0
[#title] => Body
[#access] => 1
[#label_display] => hidden
[#view_mode] => teaser
[#language] => und
[#field_name] => body
[#field_type] => text_with_summary
[#field_translatable] => 0
[#entity_type] => node
[#bundle] => box_lancio_news
[#object] => stdClass Object
(
[vid] => 433351
[uid] => 13
[title] => Le Università di Padova e Kampala insieme per l'ambiente e lo sviluppo sostenibile
[log] =>
[status] => 1
[comment] => 0
[promote] => 1
[sticky] => 0
[nid] => 97907
[type] => box_lancio_news
[language] => it
[created] => 1678351903
[changed] => 1691651853
[tnid] => 0
[translate] => 0
[revision_timestamp] => 1691651853
[revision_uid] => 102
[body] => Array
(
[und] => Array
(
[0] => Array
(
[value] =>
Una cooperazione sempre più rafforzata per sviluppare competenze in Africa e per tutelare l’ambiente. Per questo il 7 marzo il rettore (Vice Chancellor) della Makerere University di Kampala, la più antica e prestigiosa università ugandese, prof. Barnabas Nawangwe, è venuto in missione presso l’Università di Padova per la seconda volta dopo due anni. Il cattedratico si è confrontato con la prorettrice con delega alle Relazioni internazionali Cristina Basso e con l’Advisor per l’Africa Piergiorgio Sonato su diversi temi: dall’allargamento ad altri ambiti disciplinari dell'attuale set di collaborazioni scientifiche, che per ora riguardano soprattutto medicina e statistica, alla creazione di nuovi joint degree a partire soprattutto dai dottorati in cotutela.
I due atenei hanno parlato di come continuare a collaborare per la protezione dell’area del Monte Moroto nella regione del Karamoja, importantissima dal punto di vista naturalistico e culturale ma sottoposta negli ultimi anni a deforestazione e bracconaggio, oltre che all’apertura di attività estrattive illegali. Una situazione che rischia anche di destabilizzare la comunità locale, per la quale il Moroto è una montagna sacra: non a caso negli ultimi anni si è assistito a un incremento degli episodi di violenza.
Per questo dal 2017, rispondendo anche a un appello di Pierluigi Rossanigo – referente della diocesi cattolica di Moroto per i servizi sanitari e già medico del Cuamm –, un gruppo di docenti e di esperti dell’Università di Padova ha iniziato a occuparsi del problema: è nato cosi il progetto di candidare l’area del Moroto al programma Unesco Man and Biosphere (MaB), che al momento raccoglie e mette in rete 738 riserve naturali in 134 Stati con l’idea di rafforzarne la tutela, trasformandoli allo stesso tempo in motori di sviluppo economico, tramite la promozione delle attività locali e del turismo sostenibile, e democratico, grazie al coinvolgimento attivo della popolazione nella governance.
“Sono molto contento di essere di nuovo a Padova: collaborare con una delle università più antiche e prestigiose al mondo non è affatto scontato – spiega il Vice Chancellor Nawangwe nell’intervista a Il Bo Live, il giornale on line dell’Università di Padova –. Per noi l’ambiente è un tema molto importante: la Regione dei Grandi laghi, nella quale è situata l’Uganda, sta infatti risentendo in maniera particolare delle conseguenze del riscaldamento climatico. Per questo ad esempio cerchiamo con i nostri scienziati di contribuire alla tutela del Lago Vittoria ma anche degli altri ecosistemi, come quello rappresentato dall’area del Monte Moroto”.
[summary] =>
[format] => 2
[safe_value] =>
Una cooperazione sempre più rafforzata per sviluppare competenze in Africa e per tutelare l’ambiente. Per questo il 7 marzo il rettore (Vice Chancellor) della Makerere University di Kampala, la più antica e prestigiosa università ugandese, prof. Barnabas Nawangwe, è venuto in missione presso l’Università di Padova per la seconda volta dopo due anni. Il cattedratico si è confrontato con la prorettrice con delega alle Relazioni internazionali Cristina Basso e con l’Advisor per l’Africa Piergiorgio Sonato su diversi temi: dall’allargamento ad altri ambiti disciplinari dell'attuale set di collaborazioni scientifiche, che per ora riguardano soprattutto medicina e statistica, alla creazione di nuovi joint degree a partire soprattutto dai dottorati in cotutela.
I due atenei hanno parlato di come continuare a collaborare per la protezione dell’area del Monte Moroto nella regione del Karamoja, importantissima dal punto di vista naturalistico e culturale ma sottoposta negli ultimi anni a deforestazione e bracconaggio, oltre che all’apertura di attività estrattive illegali. Una situazione che rischia anche di destabilizzare la comunità locale, per la quale il Moroto è una montagna sacra: non a caso negli ultimi anni si è assistito a un incremento degli episodi di violenza.
Per questo dal 2017, rispondendo anche a un appello di Pierluigi Rossanigo – referente della diocesi cattolica di Moroto per i servizi sanitari e già medico del Cuamm –, un gruppo di docenti e di esperti dell’Università di Padova ha iniziato a occuparsi del problema: è nato cosi il progetto di candidare l’area del Moroto al programma Unesco Man and Biosphere (MaB), che al momento raccoglie e mette in rete 738 riserve naturali in 134 Stati con l’idea di rafforzarne la tutela, trasformandoli allo stesso tempo in motori di sviluppo economico, tramite la promozione delle attività locali e del turismo sostenibile, e democratico, grazie al coinvolgimento attivo della popolazione nella governance.
“Sono molto contento di essere di nuovo a Padova: collaborare con una delle università più antiche e prestigiose al mondo non è affatto scontato – spiega il Vice Chancellor Nawangwe nell’intervista a Il Bo Live, il giornale on line dell’Università di Padova –. Per noi l’ambiente è un tema molto importante: la Regione dei Grandi laghi, nella quale è situata l’Uganda, sta infatti risentendo in maniera particolare delle conseguenze del riscaldamento climatico. Per questo ad esempio cerchiamo con i nostri scienziati di contribuire alla tutela del Lago Vittoria ma anche degli altri ecosistemi, come quello rappresentato dall’area del Monte Moroto”.
Una cooperazione sempre più rafforzata per sviluppare competenze in Africa e per tutelare l’ambiente. Per questo il 7 marzo il rettore (Vice Chancellor) della Makerere University di Kampala, la più antica e prestigiosa università ugandese, prof. Barnabas Nawangwe, è venuto in missione presso l’Università di Padova per la seconda volta dopo due anni. Il cattedratico si è confrontato con la prorettrice con delega alle Relazioni internazionali Cristina Basso e con l’Advisor per l’Africa Piergiorgio Sonato su diversi temi: dall’allargamento ad altri ambiti disciplinari dell'attuale set di collaborazioni scientifiche, che per ora riguardano soprattutto medicina e statistica, alla creazione di nuovi joint degree a partire soprattutto dai dottorati in cotutela.
I due atenei hanno parlato di come continuare a collaborare per la protezione dell’area del Monte Moroto nella regione del Karamoja, importantissima dal punto di vista naturalistico e culturale ma sottoposta negli ultimi anni a deforestazione e bracconaggio, oltre che all’apertura di attività estrattive illegali. Una situazione che rischia anche di destabilizzare la comunità locale, per la quale il Moroto è una montagna sacra: non a caso negli ultimi anni si è assistito a un incremento degli episodi di violenza.
Per questo dal 2017, rispondendo anche a un appello di Pierluigi Rossanigo – referente della diocesi cattolica di Moroto per i servizi sanitari e già medico del Cuamm –, un gruppo di docenti e di esperti dell’Università di Padova ha iniziato a occuparsi del problema: è nato cosi il progetto di candidare l’area del Moroto al programma Unesco Man and Biosphere (MaB), che al momento raccoglie e mette in rete 738 riserve naturali in 134 Stati con l’idea di rafforzarne la tutela, trasformandoli allo stesso tempo in motori di sviluppo economico, tramite la promozione delle attività locali e del turismo sostenibile, e democratico, grazie al coinvolgimento attivo della popolazione nella governance.
“Sono molto contento di essere di nuovo a Padova: collaborare con una delle università più antiche e prestigiose al mondo non è affatto scontato – spiega il Vice Chancellor Nawangwe nell’intervista a Il Bo Live, il giornale on line dell’Università di Padova –. Per noi l’ambiente è un tema molto importante: la Regione dei Grandi laghi, nella quale è situata l’Uganda, sta infatti risentendo in maniera particolare delle conseguenze del riscaldamento climatico. Per questo ad esempio cerchiamo con i nostri scienziati di contribuire alla tutela del Lago Vittoria ma anche degli altri ecosistemi, come quello rappresentato dall’area del Monte Moroto”.
[summary] =>
[format] => 2
[safe_value] =>
Una cooperazione sempre più rafforzata per sviluppare competenze in Africa e per tutelare l’ambiente. Per questo il 7 marzo il rettore (Vice Chancellor) della Makerere University di Kampala, la più antica e prestigiosa università ugandese, prof. Barnabas Nawangwe, è venuto in missione presso l’Università di Padova per la seconda volta dopo due anni. Il cattedratico si è confrontato con la prorettrice con delega alle Relazioni internazionali Cristina Basso e con l’Advisor per l’Africa Piergiorgio Sonato su diversi temi: dall’allargamento ad altri ambiti disciplinari dell'attuale set di collaborazioni scientifiche, che per ora riguardano soprattutto medicina e statistica, alla creazione di nuovi joint degree a partire soprattutto dai dottorati in cotutela.
I due atenei hanno parlato di come continuare a collaborare per la protezione dell’area del Monte Moroto nella regione del Karamoja, importantissima dal punto di vista naturalistico e culturale ma sottoposta negli ultimi anni a deforestazione e bracconaggio, oltre che all’apertura di attività estrattive illegali. Una situazione che rischia anche di destabilizzare la comunità locale, per la quale il Moroto è una montagna sacra: non a caso negli ultimi anni si è assistito a un incremento degli episodi di violenza.
Per questo dal 2017, rispondendo anche a un appello di Pierluigi Rossanigo – referente della diocesi cattolica di Moroto per i servizi sanitari e già medico del Cuamm –, un gruppo di docenti e di esperti dell’Università di Padova ha iniziato a occuparsi del problema: è nato cosi il progetto di candidare l’area del Moroto al programma Unesco Man and Biosphere (MaB), che al momento raccoglie e mette in rete 738 riserve naturali in 134 Stati con l’idea di rafforzarne la tutela, trasformandoli allo stesso tempo in motori di sviluppo economico, tramite la promozione delle attività locali e del turismo sostenibile, e democratico, grazie al coinvolgimento attivo della popolazione nella governance.
“Sono molto contento di essere di nuovo a Padova: collaborare con una delle università più antiche e prestigiose al mondo non è affatto scontato – spiega il Vice Chancellor Nawangwe nell’intervista a Il Bo Live, il giornale on line dell’Università di Padova –. Per noi l’ambiente è un tema molto importante: la Regione dei Grandi laghi, nella quale è situata l’Uganda, sta infatti risentendo in maniera particolare delle conseguenze del riscaldamento climatico. Per questo ad esempio cerchiamo con i nostri scienziati di contribuire alla tutela del Lago Vittoria ma anche degli altri ecosistemi, come quello rappresentato dall’area del Monte Moroto”.
Una cooperazione sempre più rafforzata per sviluppare competenze in Africa e per tutelare l’ambiente. Per questo il 7 marzo il rettore (Vice Chancellor) della Makerere University di Kampala, la più antica e prestigiosa università ugandese, prof. Barnabas Nawangwe, è venuto in missione presso l’Università di Padova per la seconda volta dopo due anni.
Una cooperazione sempre più rafforzata per sviluppare competenze in Africa e per tutelare l’ambiente. Per questo il 7 marzo il rettore (Vice Chancellor) della Makerere University di Kampala, la più antica e prestigiosa università ugandese, prof. Barnabas Nawangwe, è venuto in missione presso l’Università di Padova per la seconda volta dopo due anni. Il cattedratico si è confrontato con la prorettrice con delega alle Relazioni internazionali Cristina Basso e con l’Advisor per l’Africa Piergiorgio Sonato su diversi temi: dall’allargamento ad altri ambiti disciplinari dell'attuale set di collaborazioni scientifiche, che per ora riguardano soprattutto medicina e statistica, alla creazione di nuovi joint degree a partire soprattutto dai dottorati in cotutela.
I due atenei hanno parlato di come continuare a collaborare per la protezione dell’area del Monte Moroto nella regione del Karamoja, importantissima dal punto di vista naturalistico e culturale ma sottoposta negli ultimi anni a deforestazione e bracconaggio, oltre che all’apertura di attività estrattive illegali. Una situazione che rischia anche di destabilizzare la comunità locale, per la quale il Moroto è una montagna sacra: non a caso negli ultimi anni si è assistito a un incremento degli episodi di violenza.
Per questo dal 2017, rispondendo anche a un appello di Pierluigi Rossanigo – referente della diocesi cattolica di Moroto per i servizi sanitari e già medico del Cuamm –, un gruppo di docenti e di esperti dell’Università di Padova ha iniziato a occuparsi del problema: è nato cosi il progetto di candidare l’area del Moroto al programma Unesco Man and Biosphere (MaB), che al momento raccoglie e mette in rete 738 riserve naturali in 134 Stati con l’idea di rafforzarne la tutela, trasformandoli allo stesso tempo in motori di sviluppo economico, tramite la promozione delle attività locali e del turismo sostenibile, e democratico, grazie al coinvolgimento attivo della popolazione nella governance.
“Sono molto contento di essere di nuovo a Padova: collaborare con una delle università più antiche e prestigiose al mondo non è affatto scontato – spiega il Vice Chancellor Nawangwe nell’intervista a Il Bo Live, il giornale on line dell’Università di Padova –. Per noi l’ambiente è un tema molto importante: la Regione dei Grandi laghi, nella quale è situata l’Uganda, sta infatti risentendo in maniera particolare delle conseguenze del riscaldamento climatico. Per questo ad esempio cerchiamo con i nostri scienziati di contribuire alla tutela del Lago Vittoria ma anche degli altri ecosistemi, come quello rappresentato dall’area del Monte Moroto”.
[summary] =>
[format] => 2
[safe_value] =>
Una cooperazione sempre più rafforzata per sviluppare competenze in Africa e per tutelare l’ambiente. Per questo il 7 marzo il rettore (Vice Chancellor) della Makerere University di Kampala, la più antica e prestigiosa università ugandese, prof. Barnabas Nawangwe, è venuto in missione presso l’Università di Padova per la seconda volta dopo due anni. Il cattedratico si è confrontato con la prorettrice con delega alle Relazioni internazionali Cristina Basso e con l’Advisor per l’Africa Piergiorgio Sonato su diversi temi: dall’allargamento ad altri ambiti disciplinari dell'attuale set di collaborazioni scientifiche, che per ora riguardano soprattutto medicina e statistica, alla creazione di nuovi joint degree a partire soprattutto dai dottorati in cotutela.
I due atenei hanno parlato di come continuare a collaborare per la protezione dell’area del Monte Moroto nella regione del Karamoja, importantissima dal punto di vista naturalistico e culturale ma sottoposta negli ultimi anni a deforestazione e bracconaggio, oltre che all’apertura di attività estrattive illegali. Una situazione che rischia anche di destabilizzare la comunità locale, per la quale il Moroto è una montagna sacra: non a caso negli ultimi anni si è assistito a un incremento degli episodi di violenza.
Per questo dal 2017, rispondendo anche a un appello di Pierluigi Rossanigo – referente della diocesi cattolica di Moroto per i servizi sanitari e già medico del Cuamm –, un gruppo di docenti e di esperti dell’Università di Padova ha iniziato a occuparsi del problema: è nato cosi il progetto di candidare l’area del Moroto al programma Unesco Man and Biosphere (MaB), che al momento raccoglie e mette in rete 738 riserve naturali in 134 Stati con l’idea di rafforzarne la tutela, trasformandoli allo stesso tempo in motori di sviluppo economico, tramite la promozione delle attività locali e del turismo sostenibile, e democratico, grazie al coinvolgimento attivo della popolazione nella governance.
“Sono molto contento di essere di nuovo a Padova: collaborare con una delle università più antiche e prestigiose al mondo non è affatto scontato – spiega il Vice Chancellor Nawangwe nell’intervista a Il Bo Live, il giornale on line dell’Università di Padova –. Per noi l’ambiente è un tema molto importante: la Regione dei Grandi laghi, nella quale è situata l’Uganda, sta infatti risentendo in maniera particolare delle conseguenze del riscaldamento climatico. Per questo ad esempio cerchiamo con i nostri scienziati di contribuire alla tutela del Lago Vittoria ma anche degli altri ecosistemi, come quello rappresentato dall’area del Monte Moroto”.
Una cooperazione sempre più rafforzata per sviluppare competenze in Africa e per tutelare l’ambiente. Per questo il 7 marzo il rettore (Vice Chancellor) della Makerere University di Kampala, la più antica e prestigiosa università ugandese, prof. Barnabas Nawangwe, è venuto in missione presso l’Università di Padova per la seconda volta dopo due anni. Il cattedratico si è confrontato con la prorettrice con delega alle Relazioni internazionali Cristina Basso e con l’Advisor per l’Africa Piergiorgio Sonato su diversi temi: dall’allargamento ad altri ambiti disciplinari dell'attuale set di collaborazioni scientifiche, che per ora riguardano soprattutto medicina e statistica, alla creazione di nuovi joint degree a partire soprattutto dai dottorati in cotutela.
I due atenei hanno parlato di come continuare a collaborare per la protezione dell’area del Monte Moroto nella regione del Karamoja, importantissima dal punto di vista naturalistico e culturale ma sottoposta negli ultimi anni a deforestazione e bracconaggio, oltre che all’apertura di attività estrattive illegali. Una situazione che rischia anche di destabilizzare la comunità locale, per la quale il Moroto è una montagna sacra: non a caso negli ultimi anni si è assistito a un incremento degli episodi di violenza.
Per questo dal 2017, rispondendo anche a un appello di Pierluigi Rossanigo – referente della diocesi cattolica di Moroto per i servizi sanitari e già medico del Cuamm –, un gruppo di docenti e di esperti dell’Università di Padova ha iniziato a occuparsi del problema: è nato cosi il progetto di candidare l’area del Moroto al programma Unesco Man and Biosphere (MaB), che al momento raccoglie e mette in rete 738 riserve naturali in 134 Stati con l’idea di rafforzarne la tutela, trasformandoli allo stesso tempo in motori di sviluppo economico, tramite la promozione delle attività locali e del turismo sostenibile, e democratico, grazie al coinvolgimento attivo della popolazione nella governance.
“Sono molto contento di essere di nuovo a Padova: collaborare con una delle università più antiche e prestigiose al mondo non è affatto scontato – spiega il Vice Chancellor Nawangwe nell’intervista a Il Bo Live, il giornale on line dell’Università di Padova –. Per noi l’ambiente è un tema molto importante: la Regione dei Grandi laghi, nella quale è situata l’Uganda, sta infatti risentendo in maniera particolare delle conseguenze del riscaldamento climatico. Per questo ad esempio cerchiamo con i nostri scienziati di contribuire alla tutela del Lago Vittoria ma anche degli altri ecosistemi, come quello rappresentato dall’area del Monte Moroto”.
[summary] =>
[format] => 2
[safe_value] =>
Una cooperazione sempre più rafforzata per sviluppare competenze in Africa e per tutelare l’ambiente. Per questo il 7 marzo il rettore (Vice Chancellor) della Makerere University di Kampala, la più antica e prestigiosa università ugandese, prof. Barnabas Nawangwe, è venuto in missione presso l’Università di Padova per la seconda volta dopo due anni. Il cattedratico si è confrontato con la prorettrice con delega alle Relazioni internazionali Cristina Basso e con l’Advisor per l’Africa Piergiorgio Sonato su diversi temi: dall’allargamento ad altri ambiti disciplinari dell'attuale set di collaborazioni scientifiche, che per ora riguardano soprattutto medicina e statistica, alla creazione di nuovi joint degree a partire soprattutto dai dottorati in cotutela.
I due atenei hanno parlato di come continuare a collaborare per la protezione dell’area del Monte Moroto nella regione del Karamoja, importantissima dal punto di vista naturalistico e culturale ma sottoposta negli ultimi anni a deforestazione e bracconaggio, oltre che all’apertura di attività estrattive illegali. Una situazione che rischia anche di destabilizzare la comunità locale, per la quale il Moroto è una montagna sacra: non a caso negli ultimi anni si è assistito a un incremento degli episodi di violenza.
Per questo dal 2017, rispondendo anche a un appello di Pierluigi Rossanigo – referente della diocesi cattolica di Moroto per i servizi sanitari e già medico del Cuamm –, un gruppo di docenti e di esperti dell’Università di Padova ha iniziato a occuparsi del problema: è nato cosi il progetto di candidare l’area del Moroto al programma Unesco Man and Biosphere (MaB), che al momento raccoglie e mette in rete 738 riserve naturali in 134 Stati con l’idea di rafforzarne la tutela, trasformandoli allo stesso tempo in motori di sviluppo economico, tramite la promozione delle attività locali e del turismo sostenibile, e democratico, grazie al coinvolgimento attivo della popolazione nella governance.
“Sono molto contento di essere di nuovo a Padova: collaborare con una delle università più antiche e prestigiose al mondo non è affatto scontato – spiega il Vice Chancellor Nawangwe nell’intervista a Il Bo Live, il giornale on line dell’Università di Padova –. Per noi l’ambiente è un tema molto importante: la Regione dei Grandi laghi, nella quale è situata l’Uganda, sta infatti risentendo in maniera particolare delle conseguenze del riscaldamento climatico. Per questo ad esempio cerchiamo con i nostri scienziati di contribuire alla tutela del Lago Vittoria ma anche degli altri ecosistemi, come quello rappresentato dall’area del Monte Moroto”.