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Oltre ad Andrea Pin, presidente del corso di laurea, alla cerimonia sono presenti Marco Ferrante, prorettore alla Didattica, Marcello Daniele, direttore del Dipartimento di Diritto pubblico, internazionale e comunitario e Daniela Tonon, vicedirettrice del Dipartimento di Matematica dell'Universtià di Padova.
«È un corso che forma figure particolarmente ricercate, esperti negli aspetti giuridici della sicurezza informatica, della privacy, della finanza e delle attività commerciali in genere – aveva spiegato il presidente del Corso, Andrea Pin del Dipartimento di Diritto pubblico, internazionale e comunitario –. Un profilo molto richiesto oggi è quello, ad esempio, del Data protection officer, ovvero colui che, in un’azienda sia pubblica che privata, si occupa del trattamento dei dati personali e garantisce che il dato sia trattato e conservato secondo le norme del Diritto europeo. È il caso di tutte le aziende sanitarie, di logistica, o quelle che fanno parte della filiera del servizio alla persona».
E proprio su temi di grande attualità vertono le tesi dei laureandi: dagli aspetti legali riguardanti l’intelligenza artificiale generativa multimediale ai protocolli di consenso nelle differenti implementazioni della tecnologia blockchain, dalla ricerca del giusto compromesso tra innovazione e protezione del consumatore nel sistema “Buy Now Pay Later” all’influencer marketing e la sua regolamentazione, dalla tecnica delle impronte digitali nell’amministrazione della giustizia penale alle metodologie e problematiche connesse nel riconoscimento facciale e, ancora, dall’intelligenza artificiale nel processo penale al bilanciamento tra memoria storica e diritto all’oblio nell’era del World Wide Web.
«Due cose ci rendono particolarmente orgogliosi- afferma Pin. La prima è che l’Ateneo patavino forma i primi esperti che combinano consapevolezza tecnologica ed economica con competenze giuridiche. Gli studenti che si laureano non sono semplicemente la nuova generazione di giuristi, economisti, ingegneri o matematici, ma sono qualcosa di assolutamente nuovo: nasce un nuovo genere di esperto, all’incrocio tra discipline e saperi. La seconda è che con i nuovi laureati rispondiamo alle numerose esigenze che ci sono giunte dal mondo economico e, più ampiamente, dalla società. I confronti con gli imprenditori e gli osservatori in questi anni ci hanno consegnato il compito di adeguare la formazione alle esigenze che cambiano, e noi crediamo di averlo svolto con successo. Ce lo testimoniano la soddisfazione con la quale sono stati accolti i nostri studenti nei diversi stage, le opportunità lavorative a loro offerte e i numerosi tentativi di emulazione che il nostro esperimento ha provocato».
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Sono 25 gli studenti e le studentesse – 13 maschi e 12 femmine – a ricevere i primi diplomi del corso di laurea in Diritto e tecnologia, avviato dall’Università di Padova nell’a.a. 2020/21, giovedì 20 luglio dalle ore 9 e, al pomeriggio, dalle ore 15, nell’Aula E di Palazzo Bo.
Oltre ad Andrea Pin, presidente del corso di laurea, alla cerimonia sono presenti Marco Ferrante, prorettore alla Didattica, Marcello Daniele, direttore del Dipartimento di Diritto pubblico, internazionale e comunitario e Daniela Tonon, vicedirettrice del Dipartimento di Matematica dell'Universtià di Padova.
«È un corso che forma figure particolarmente ricercate, esperti negli aspetti giuridici della sicurezza informatica, della privacy, della finanza e delle attività commerciali in genere – aveva spiegato il presidente del Corso, Andrea Pin del Dipartimento di Diritto pubblico, internazionale e comunitario –. Un profilo molto richiesto oggi è quello, ad esempio, del Data protection officer, ovvero colui che, in un’azienda sia pubblica che privata, si occupa del trattamento dei dati personali e garantisce che il dato sia trattato e conservato secondo le norme del Diritto europeo. È il caso di tutte le aziende sanitarie, di logistica, o quelle che fanno parte della filiera del servizio alla persona».
E proprio su temi di grande attualità vertono le tesi dei laureandi: dagli aspetti legali riguardanti l’intelligenza artificiale generativa multimediale ai protocolli di consenso nelle differenti implementazioni della tecnologia blockchain, dalla ricerca del giusto compromesso tra innovazione e protezione del consumatore nel sistema “Buy Now Pay Later” all’influencer marketing e la sua regolamentazione, dalla tecnica delle impronte digitali nell’amministrazione della giustizia penale alle metodologie e problematiche connesse nel riconoscimento facciale e, ancora, dall’intelligenza artificiale nel processo penale al bilanciamento tra memoria storica e diritto all’oblio nell’era del World Wide Web.
«Due cose ci rendono particolarmente orgogliosi- afferma Pin. La prima è che l’Ateneo patavino forma i primi esperti che combinano consapevolezza tecnologica ed economica con competenze giuridiche. Gli studenti che si laureano non sono semplicemente la nuova generazione di giuristi, economisti, ingegneri o matematici, ma sono qualcosa di assolutamente nuovo: nasce un nuovo genere di esperto, all’incrocio tra discipline e saperi. La seconda è che con i nuovi laureati rispondiamo alle numerose esigenze che ci sono giunte dal mondo economico e, più ampiamente, dalla società. I confronti con gli imprenditori e gli osservatori in questi anni ci hanno consegnato il compito di adeguare la formazione alle esigenze che cambiano, e noi crediamo di averlo svolto con successo. Ce lo testimoniano la soddisfazione con la quale sono stati accolti i nostri studenti nei diversi stage, le opportunità lavorative a loro offerte e i numerosi tentativi di emulazione che il nostro esperimento ha provocato».
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«È un corso che forma figure particolarmente ricercate, esperti negli aspetti giuridici della sicurezza informatica, della privacy, della finanza e delle attività commerciali in genere – aveva spiegato il presidente del Corso, Andrea Pin del Dipartimento di Diritto pubblico, internazionale e comunitario –. Un profilo molto richiesto oggi è quello, ad esempio, del Data protection officer, ovvero colui che, in un’azienda sia pubblica che privata, si occupa del trattamento dei dati personali e garantisce che il dato sia trattato e conservato secondo le norme del Diritto europeo. È il caso di tutte le aziende sanitarie, di logistica, o quelle che fanno parte della filiera del servizio alla persona».
E proprio su temi di grande attualità vertono le tesi dei laureandi: dagli aspetti legali riguardanti l’intelligenza artificiale generativa multimediale ai protocolli di consenso nelle differenti implementazioni della tecnologia blockchain, dalla ricerca del giusto compromesso tra innovazione e protezione del consumatore nel sistema “Buy Now Pay Later” all’influencer marketing e la sua regolamentazione, dalla tecnica delle impronte digitali nell’amministrazione della giustizia penale alle metodologie e problematiche connesse nel riconoscimento facciale e, ancora, dall’intelligenza artificiale nel processo penale al bilanciamento tra memoria storica e diritto all’oblio nell’era del World Wide Web.
«Due cose ci rendono particolarmente orgogliosi- afferma Pin. La prima è che l’Ateneo patavino forma i primi esperti che combinano consapevolezza tecnologica ed economica con competenze giuridiche. Gli studenti che si laureano non sono semplicemente la nuova generazione di giuristi, economisti, ingegneri o matematici, ma sono qualcosa di assolutamente nuovo: nasce un nuovo genere di esperto, all’incrocio tra discipline e saperi. La seconda è che con i nuovi laureati rispondiamo alle numerose esigenze che ci sono giunte dal mondo economico e, più ampiamente, dalla società. I confronti con gli imprenditori e gli osservatori in questi anni ci hanno consegnato il compito di adeguare la formazione alle esigenze che cambiano, e noi crediamo di averlo svolto con successo. Ce lo testimoniano la soddisfazione con la quale sono stati accolti i nostri studenti nei diversi stage, le opportunità lavorative a loro offerte e i numerosi tentativi di emulazione che il nostro esperimento ha provocato».
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«È un corso che forma figure particolarmente ricercate, esperti negli aspetti giuridici della sicurezza informatica, della privacy, della finanza e delle attività commerciali in genere – aveva spiegato il presidente del Corso, Andrea Pin del Dipartimento di Diritto pubblico, internazionale e comunitario –. Un profilo molto richiesto oggi è quello, ad esempio, del Data protection officer, ovvero colui che, in un’azienda sia pubblica che privata, si occupa del trattamento dei dati personali e garantisce che il dato sia trattato e conservato secondo le norme del Diritto europeo. È il caso di tutte le aziende sanitarie, di logistica, o quelle che fanno parte della filiera del servizio alla persona».
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Oltre ad Andrea Pin, presidente del corso di laurea, alla cerimonia sono presenti Marco Ferrante, prorettore alla Didattica, Marcello Daniele, direttore del Dipartimento di Diritto pubblico, internazionale e comunitario e Daniela Tonon, vicedirettrice del Dipartimento di Matematica dell'Universtià di Padova.
«È un corso che forma figure particolarmente ricercate, esperti negli aspetti giuridici della sicurezza informatica, della privacy, della finanza e delle attività commerciali in genere – aveva spiegato il presidente del Corso, Andrea Pin del Dipartimento di Diritto pubblico, internazionale e comunitario –. Un profilo molto richiesto oggi è quello, ad esempio, del Data protection officer, ovvero colui che, in un’azienda sia pubblica che privata, si occupa del trattamento dei dati personali e garantisce che il dato sia trattato e conservato secondo le norme del Diritto europeo. È il caso di tutte le aziende sanitarie, di logistica, o quelle che fanno parte della filiera del servizio alla persona».
E proprio su temi di grande attualità vertono le tesi dei laureandi: dagli aspetti legali riguardanti l’intelligenza artificiale generativa multimediale ai protocolli di consenso nelle differenti implementazioni della tecnologia blockchain, dalla ricerca del giusto compromesso tra innovazione e protezione del consumatore nel sistema “Buy Now Pay Later” all’influencer marketing e la sua regolamentazione, dalla tecnica delle impronte digitali nell’amministrazione della giustizia penale alle metodologie e problematiche connesse nel riconoscimento facciale e, ancora, dall’intelligenza artificiale nel processo penale al bilanciamento tra memoria storica e diritto all’oblio nell’era del World Wide Web.
«Due cose ci rendono particolarmente orgogliosi- afferma Pin. La prima è che l’Ateneo patavino forma i primi esperti che combinano consapevolezza tecnologica ed economica con competenze giuridiche. Gli studenti che si laureano non sono semplicemente la nuova generazione di giuristi, economisti, ingegneri o matematici, ma sono qualcosa di assolutamente nuovo: nasce un nuovo genere di esperto, all’incrocio tra discipline e saperi. La seconda è che con i nuovi laureati rispondiamo alle numerose esigenze che ci sono giunte dal mondo economico e, più ampiamente, dalla società. I confronti con gli imprenditori e gli osservatori in questi anni ci hanno consegnato il compito di adeguare la formazione alle esigenze che cambiano, e noi crediamo di averlo svolto con successo. Ce lo testimoniano la soddisfazione con la quale sono stati accolti i nostri studenti nei diversi stage, le opportunità lavorative a loro offerte e i numerosi tentativi di emulazione che il nostro esperimento ha provocato».
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