I Change Agent Link al corso

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Record di medaglie Unipd ai campionati universitari nazionali

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Sono 22 le medaglie conquistate dal Cus Padova ai Campionati nazionali universitariche si sono tenuti a Camerino dal 17 al 28 giugno.

Nove studentesse e studenti atleti Unipd si sono laureati campioni italiani universitari, otto le medaglie di taekwondo, judo e lotta greco-romana; exploit dell'atletica che porta a casa 10 medaglie e il secondo posto assoluto in classifica, sia in campo maschile che femminile; due ori e un bronzo anche nel karate.

Nel taekwondo il gradino più alto è quello conquistato da Sara Bartoli, campionessa nazionale universitaria nella disciplina forme cinture rosse; due medaglie per Arianna Manzato, che ha conquistato l’argento nel combattimento cinture verdi e blu categoria -57 kg, e il bronzo nelle forme cinture verdi. In campo maschile, Edoardo Iacobucci ha conquistato la medaglia d’argento nella disciplina forme cinture rosse, e Alessio Baretta si è classificato terzo nel combattimento cinture rosse e nere categoria -68 kg. 

studenti atleti camerino

Terzo posto nella lotta-greco romana per Alberto Ranzato e Riccardo De Rossi. Bronzo nel judo (categoria – 66 kg) per Kail Basset, studente di fisioterapia nella sede di Conegliano.

Nell'atletica, Francesca Ventura si è laureata campionessa nazionale universitaria nel salto triplo, e Adele Toniutto è oro lanciando il giavellotto. È d'oro anche la staffetta maschile 4X400: Mattia Dal Pozzo, Francesco Zanon, Neil Antonel e Giacomo Martellozzo hanno conquistato il titolo italiano universitario con il tempo di 3:14:60.

Conquistano l'argento Marta Chiarotto nel salto in lungoGiovanni Gatto nella a corsa dei 3000 siepi. Sono medaglie di bronzo nazionali: Diletta Moressa nei 5000 metriGiacomo Martellozzo nei 400 metri, Matteo Cimarelli nel triplo, Davide Vattolo nel martello, e Neil Antonel con Mattia Dal Pozzo, Nazareno Sacchetto e Simone Coren nella staffetta 4x100.

Ottimi i risultati anche nel karate, disciplina che porta a casa due medaglie d’oro e due di bronzo: gli studenti di scienze motorie Davide Gasparetto (categoria 75 kg) e di ingegneria Alessandro Gatto (categoria +94 kg)  nel kumite; è bronzo per Giacomo Andreatta nella categoria 67 kg. Nella disciplina del kata, invece, ha conquistato la medaglia di bronzo Leonardo Birra.

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Terzo posto nella lotta-greco romana per Alberto Ranzato e Riccardo De Rossi. Bronzo nel judo (categoria – 66 kg) per Kail Basset, studente di fisioterapia nella sede di Conegliano.

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Nel taekwondo il gradino più alto è quello conquistato da Sara Bartoli, campionessa nazionale universitaria nella disciplina forme cinture rosse; due medaglie per Arianna Manzato, che ha conquistato l’argento nel combattimento cinture verdi e blu categoria -57 kg, e il bronzo nelle forme cinture verdi. In campo maschile, Edoardo Iacobucci ha conquistato la medaglia d’argento nella disciplina forme cinture rosse, e Alessio Baretta si è classificato terzo nel combattimento cinture rosse e nere categoria -68 kg. 

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Terzo posto nella lotta-greco romana per Alberto Ranzato e Riccardo De Rossi. Bronzo nel judo (categoria – 66 kg) per Kail Basset, studente di fisioterapia nella sede di Conegliano.

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Terzo posto nella lotta-greco romana per Alberto Ranzato e Riccardo De Rossi. Bronzo nel judo (categoria – 66 kg) per Kail Basset, studente di fisioterapia nella sede di Conegliano.

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Terzo posto nella lotta-greco romana per Alberto Ranzato e Riccardo De Rossi. Bronzo nel judo (categoria – 66 kg) per Kail Basset, studente di fisioterapia nella sede di Conegliano.

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studenti atleti camerino

Terzo posto nella lotta-greco romana per Alberto Ranzato e Riccardo De Rossi. Bronzo nel judo (categoria – 66 kg) per Kail Basset, studente di fisioterapia nella sede di Conegliano.

Nell'atletica, Francesca Ventura si è laureata campionessa nazionale universitaria nel salto triplo, e Adele Toniutto è oro lanciando il giavellotto. È d'oro anche la staffetta maschile 4X400: Mattia Dal Pozzo, Francesco Zanon, Neil Antonel e Giacomo Martellozzo hanno conquistato il titolo italiano universitario con il tempo di 3:14:60.

Conquistano l'argento Marta Chiarotto nel salto in lungoGiovanni Gatto nella a corsa dei 3000 siepi. Sono medaglie di bronzo nazionali: Diletta Moressa nei 5000 metriGiacomo Martellozzo nei 400 metri, Matteo Cimarelli nel triplo, Davide Vattolo nel martello, e Neil Antonel con Mattia Dal Pozzo, Nazareno Sacchetto e Simone Coren nella staffetta 4x100.

Ottimi i risultati anche nel karate, disciplina che porta a casa due medaglie d’oro e due di bronzo: gli studenti di scienze motorie Davide Gasparetto (categoria 75 kg) e di ingegneria Alessandro Gatto (categoria +94 kg)  nel kumite; è bronzo per Giacomo Andreatta nella categoria 67 kg. Nella disciplina del kata, invece, ha conquistato la medaglia di bronzo Leonardo Birra.

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Sono 22 le medaglie conquistate dal Cus Padova ai Campionati nazionali universitariche si sono tenuti a Camerino dal 17 al 28 giugno.

Nove studentesse e studenti atleti Unipd si sono laureati campioni italiani universitari, otto le medaglie di taekwondo, judo e lotta greco-romana; exploit dell'atletica che porta a casa 10 medaglie e il secondo posto assoluto in classifica, sia in campo maschile che femminile; due ori e un bronzo anche nel karate.

Nel taekwondo il gradino più alto è quello conquistato da Sara Bartoli, campionessa nazionale universitaria nella disciplina forme cinture rosse; due medaglie per Arianna Manzato, che ha conquistato l’argento nel combattimento cinture verdi e blu categoria -57 kg, e il bronzo nelle forme cinture verdi. In campo maschile, Edoardo Iacobucci ha conquistato la medaglia d’argento nella disciplina forme cinture rosse, e Alessio Baretta si è classificato terzo nel combattimento cinture rosse e nere categoria -68 kg. 

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Terzo posto nella lotta-greco romana per Alberto Ranzato e Riccardo De Rossi. Bronzo nel judo (categoria – 66 kg) per Kail Basset, studente di fisioterapia nella sede di Conegliano.

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Terzo posto nella lotta-greco romana per Alberto Ranzato e Riccardo De Rossi. Bronzo nel judo (categoria – 66 kg) per Kail Basset, studente di fisioterapia nella sede di Conegliano.

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I Change Agent di Ateneo Accordion

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I Change Agent di Ateneo Per saperne di più

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Ma come assicurare il raggiungimento di questi obiettivi? E come rendere sufficienti le risorse destinate alle università e alle loro attività nell’ottica di rimanere al passo con i tempi e rivisitare metodi, strumenti, mentalità e cultura di docenti e studenti? Per rispondere a queste necessità l’Università di Padova è scesa in campo scegliendo di adottare un approccio partecipativo e diffuso, implementando lo spirito collaborativo e dotandosi, quindi, di una comunità di agenti del cambiamento (Change Agent). 

Questa comunità trans-disciplinare è un unicum in Italia ed è stata tra gli elementi che ANVUR – l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario – ha contrassegnato come distintivi dell’Università di Padova (come emerso nel corso della visita della Commissione di Esperti per la Valutazione nel 2018), contribuendo alla classificazione del nostro Ateneo in vetta alle graduatorie. L’efficacia di questa figura è risultata ancora più evidente durante il confinamento e a seguito delle misure restrittive adottate per contenere il diffondersi della pandemia da Coronavirus: sono stati i Change Agent, infatti, a gestire gli appuntamenti del «T4LTogether», attività che hanno permesso alle/ai docenti di condividere le prime esperienze di didattica a distanza e di confrontarsi su quali accorgimenti adottare per migliorare e rendere più agevole il processo di insegnamento/apprendimento in tempi di lezioni sincrone e asincrone. In poche settimane sono stati organizzati ben 24 incontri che hanno coinvolto oltre 420 docenti dell’Ateneo – quasi uno su cinque – afferenti a tutti i dipartimenti e hanno permesso di diffondere velocemente e in modo trasversale le informazioni necessarie per attuare le migliori strategie. 

La figura del Change Agent è stata introdotta nell’Università di Padova già a partire dal 2018, quando è stato avviato il primo ciclo formativo riservato a quei docenti che, avendo già frequentato i corsi Teaching4Learning, avevano avuto modo di dimostrare il loro interesse a diventare parte attiva nel promuovere il miglioramento e l’innovazione didattica. 

Questo percorso rientra in un più globale impegno dell’ateneo patavino per assicurare il miglioramento continuo e costante della qualità della didattica, nella totale consapevolezza che investire per migliorare le pratiche di insegnamento permetterà di ottimizzare l’apprendimento di studenti e studentesse.

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Ma come assicurare il raggiungimento di questi obiettivi? E come rendere sufficienti le risorse destinate alle università e alle loro attività nell’ottica di rimanere al passo con i tempi e rivisitare metodi, strumenti, mentalità e cultura di docenti e studenti? Per rispondere a queste necessità l’Università di Padova è scesa in campo scegliendo di adottare un approccio partecipativo e diffuso, implementando lo spirito collaborativo e dotandosi, quindi, di una comunità di agenti del cambiamento (Change Agent). 

Questa comunità trans-disciplinare è un unicum in Italia ed è stata tra gli elementi che ANVUR – l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario – ha contrassegnato come distintivi dell’Università di Padova (come emerso nel corso della visita della Commissione di Esperti per la Valutazione nel 2018), contribuendo alla classificazione del nostro Ateneo in vetta alle graduatorie. L’efficacia di questa figura è risultata ancora più evidente durante il confinamento e a seguito delle misure restrittive adottate per contenere il diffondersi della pandemia da Coronavirus: sono stati i Change Agent, infatti, a gestire gli appuntamenti del «T4LTogether», attività che hanno permesso alle/ai docenti di condividere le prime esperienze di didattica a distanza e di confrontarsi su quali accorgimenti adottare per migliorare e rendere più agevole il processo di insegnamento/apprendimento in tempi di lezioni sincrone e asincrone. In poche settimane sono stati organizzati ben 24 incontri che hanno coinvolto oltre 420 docenti dell’Ateneo – quasi uno su cinque – afferenti a tutti i dipartimenti e hanno permesso di diffondere velocemente e in modo trasversale le informazioni necessarie per attuare le migliori strategie. 

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Questo percorso rientra in un più globale impegno dell’ateneo patavino per assicurare il miglioramento continuo e costante della qualità della didattica, nella totale consapevolezza che investire per migliorare le pratiche di insegnamento permetterà di ottimizzare l’apprendimento di studenti e studentesse.

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Nel «Universities without walls – a vision for 2030», documento redatto dall’European University Association, si specifica quanto importante, tra le missioni prioritarie cui le università devono puntare entro il 2030, sia lo sviluppo di un sistema di insegnamento e apprendimento in grado di condurre alla formazione di «studenti e studentesse pensatori/pensatrici creativi/e e critici/che, risolutori/trici di problemi e cittadini/e attivi/e e responsabili», in un processo che deve necessariamente coinvolgere non solo tutta la comunità universitaria ma anche i soggetti esterni, guidando la trasformazione verso un’università aperta, trasformativa, transnazionale, inclusiva e sostenibile. 

Ma come assicurare il raggiungimento di questi obiettivi? E come rendere sufficienti le risorse destinate alle università e alle loro attività nell’ottica di rimanere al passo con i tempi e rivisitare metodi, strumenti, mentalità e cultura di docenti e studenti? Per rispondere a queste necessità l’Università di Padova è scesa in campo scegliendo di adottare un approccio partecipativo e diffuso, implementando lo spirito collaborativo e dotandosi, quindi, di una comunità di agenti del cambiamento (Change Agent). 

Questa comunità trans-disciplinare è un unicum in Italia ed è stata tra gli elementi che ANVUR – l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario – ha contrassegnato come distintivi dell’Università di Padova (come emerso nel corso della visita della Commissione di Esperti per la Valutazione nel 2018), contribuendo alla classificazione del nostro Ateneo in vetta alle graduatorie. L’efficacia di questa figura è risultata ancora più evidente durante il confinamento e a seguito delle misure restrittive adottate per contenere il diffondersi della pandemia da Coronavirus: sono stati i Change Agent, infatti, a gestire gli appuntamenti del «T4LTogether», attività che hanno permesso alle/ai docenti di condividere le prime esperienze di didattica a distanza e di confrontarsi su quali accorgimenti adottare per migliorare e rendere più agevole il processo di insegnamento/apprendimento in tempi di lezioni sincrone e asincrone. In poche settimane sono stati organizzati ben 24 incontri che hanno coinvolto oltre 420 docenti dell’Ateneo – quasi uno su cinque – afferenti a tutti i dipartimenti e hanno permesso di diffondere velocemente e in modo trasversale le informazioni necessarie per attuare le migliori strategie. 

La figura del Change Agent è stata introdotta nell’Università di Padova già a partire dal 2018, quando è stato avviato il primo ciclo formativo riservato a quei docenti che, avendo già frequentato i corsi Teaching4Learning, avevano avuto modo di dimostrare il loro interesse a diventare parte attiva nel promuovere il miglioramento e l’innovazione didattica. 

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Ma come assicurare il raggiungimento di questi obiettivi? E come rendere sufficienti le risorse destinate alle università e alle loro attività nell’ottica di rimanere al passo con i tempi e rivisitare metodi, strumenti, mentalità e cultura di docenti e studenti? Per rispondere a queste necessità l’Università di Padova è scesa in campo scegliendo di adottare un approccio partecipativo e diffuso, implementando lo spirito collaborativo e dotandosi, quindi, di una comunità di agenti del cambiamento (Change Agent). 

Questa comunità trans-disciplinare è un unicum in Italia ed è stata tra gli elementi che ANVUR – l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario – ha contrassegnato come distintivi dell’Università di Padova (come emerso nel corso della visita della Commissione di Esperti per la Valutazione nel 2018), contribuendo alla classificazione del nostro Ateneo in vetta alle graduatorie. L’efficacia di questa figura è risultata ancora più evidente durante il confinamento e a seguito delle misure restrittive adottate per contenere il diffondersi della pandemia da Coronavirus: sono stati i Change Agent, infatti, a gestire gli appuntamenti del «T4LTogether», attività che hanno permesso alle/ai docenti di condividere le prime esperienze di didattica a distanza e di confrontarsi su quali accorgimenti adottare per migliorare e rendere più agevole il processo di insegnamento/apprendimento in tempi di lezioni sincrone e asincrone. In poche settimane sono stati organizzati ben 24 incontri che hanno coinvolto oltre 420 docenti dell’Ateneo – quasi uno su cinque – afferenti a tutti i dipartimenti e hanno permesso di diffondere velocemente e in modo trasversale le informazioni necessarie per attuare le migliori strategie. 

La figura del Change Agent è stata introdotta nell’Università di Padova già a partire dal 2018, quando è stato avviato il primo ciclo formativo riservato a quei docenti che, avendo già frequentato i corsi Teaching4Learning, avevano avuto modo di dimostrare il loro interesse a diventare parte attiva nel promuovere il miglioramento e l’innovazione didattica. 

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La figura del Change Agent è stata introdotta nell’Università di Padova già a partire dal 2018, quando è stato avviato il primo ciclo formativo riservato a quei docenti che, avendo già frequentato i corsi Teaching4Learning, avevano avuto modo di dimostrare il loro interesse a diventare parte attiva nel promuovere il miglioramento e l’innovazione didattica. 

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Ma come assicurare il raggiungimento di questi obiettivi? E come rendere sufficienti le risorse destinate alle università e alle loro attività nell’ottica di rimanere al passo con i tempi e rivisitare metodi, strumenti, mentalità e cultura di docenti e studenti? Per rispondere a queste necessità l’Università di Padova è scesa in campo scegliendo di adottare un approccio partecipativo e diffuso, implementando lo spirito collaborativo e dotandosi, quindi, di una comunità di agenti del cambiamento (Change Agent). 

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2023RUA03 Allegato 4 - DR nomina commissione

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2023RUA03 Allegato 1 - DR nomina commissione

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Bando - Reclutamento di due unità di personale: 2 data project manager nell’ambito del PNRR

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Lista progetti selezionati - orse residue scaduto il 31/10/2023

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2023S26 - Esito colloquio

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