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Rubrica

Personale Strutture

Qualifica

Professore Associato

Indirizzo

VIA F. MARZOLO, 9 - PADOVA

Telefono

0498275729

Alessandro Dalla Caneva è nato a Feltre (Belluno) nel 1973. Si è laureato presso l'Istituto Universitario di Architettura di Venezia, Dipartimento di progettazione architettonica. Ha inoltre conseguito il dottorato di ricerca in Composizione architettonica - IUAV 2009. È Ricercatore a tempo determinato RTDB presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Università di Padova; Settore scientifico disciplinare: CEAR-09/A “Composizione Architettonica e Urbana”.
Gli interessi della ricerca sono orientati al rapporto tra forma e significato nel progetto d’architettura. In particolare sono oggetto della ricerca le relazioni che sussistono tra composizione e rappresentazione con riguardo alla dimensione collettiva e civile dell’architettura.

Avvisi

Per ricevimento, il docente è disponibile dopo l’orario delle lezioni, gradito preventivo contatto e-mail – alessandro.dallacaneva@unipd.it

Pubblicazioni

1. DALLA CANEVA A (2023). Laboratorio sull'abitare. Forme di case, p. 1-495, Trento: Edizioni del Faro. [libro]

2. DALLA CANEVA A (2023). Forme di case e quartieri residenziali. Ricerche sperimentali per la Valle d'Itria, p. 1-176, Napoli: Clean Editore. [libro]

3. DALLA CANEVA A (2021). Lo spazio in architettura. Manuale per lo studente, p. 1-268, Milano: Lampi di Stampa. [libro]

4. DALLA CANEVA A (2019). Esempi di architettura. Manuale per lo studente. p. 1-293, Milano: Lampi di Stampa. [libro]

5. DALLA CANEVA A (2016). Esperienza di architettura. La lezione dei Maestri. Hendrik Petrus Berlage, Louis I. Kahn, Aldo Rossi. Napoli: Clean Edizioni, p. 1-92. [libro]

6. DALLA CANEVA A (2015). Il teatro dell’opera di Jan Frederik Staal ad Amsterdam. 1925-1928. Il luogo e il progetto. Padova: CLEUP, p. 1-104. [libro]

7. DALLA CANEVA A (2014). Le scuole di Willem Marinus Dudok ad Hilversum. Progetti di un’architettura civile. Padova: CLEUP, p. 1-144. [libro]

8. DALLA CANEVA A (2012). Progetti urbani. L’immagine della città nell’invenzione dell’edificio di massa da Hendrik Petrus Berlage a Michel de Klerk. Padova: CLEUP, p. 1-128. [libro]

9. DALLA CANEVA A (2011). Le origini della forma. Il museo municipale a Den Haag di Hendrik Petrus Berlage. Padova: CLEUP, p. 1-96. [libro]

10. DALLA CANEVA A (2021). Aspirazione al tipo. Il portico come elemento di valorizzazione dello spazio pubblico. In: (a cura di): Enrico Pietrogrande, Progetti per Noventa Padovana. p. 29-64, MILANO:Lampi di Stampa. [saggio in volume]

11 DALLA CANEVA A (2021). La forma del vuoto. Piazza, corte, aula. Spazi pubblici per la città. In: (a cura di): Alessandro Piva, Vigonza e il suo territorio. Osservazioni e proposte di riqualificazione. p. 39-64, Roma :Gangemi Editore. [saggio in volume]

12. DALLA CANEVA A (2019). Architettura dispensatrice di luoghi. Spazio e rigenerazione sociale. In: (a cura di): Dalla Caneva Alessandro, Quero tra il Piave e il Grappa. Proposte per la rigenerazione delle aree centrali dismesse. p. 27-40, Roma: Gangemi Editore. [saggio in volume]

13. DALLA CANEVA A (2018). Aree dismesse nel centro storico di Padova. Strategie per uno sviluppo urbano sostenibile. In: (a cura di): Enrico Pietrogrande, Frammenti di città. Aree dismesse tra rinascita e cultura del progetto. p. 11-188, Milano: Lampi di Stampa. [saggio in volume]

14. DALLA CANEVA A (2018). Le relazioni della memoria. Per una lettura possibile del progetto di architettura. In: (a cura di): Pietrogrande E, Contesto urbano e monumento. La contaminazione come strumento del progetto. p. 54-85, Siracusa: LetteraVentidue Edizioni. [saggio in volume]

15. DALLA CANEVA A (2015). Casa Morris, Mount Kisco, New York, 1955-1958. Representation of the house using ancient styles. In: Pietrogrande E, Rabacchin A, Dalla Caneva A, Lu J. Notes on the architecture of Louis I. Kahn. p. 77-86, Feltre (BL): Edizioni DBS. [saggio in volume]

16. DALLA CANEVA A (2015). Louis Kahn and the Mediterranean. The spirit of classical antiquity as a compositional method. In: Pietrogrande E, Rabacchin A, Dalla Caneva A, Lu J. Notes on the architecture of Louis Kahn. p. 47-60, Feltre (BL): Edizioni DBS. [saggio in volume]

17. DALLA CANEVA A The Orient of Hendrik Petrus Berlage. In: Sjoerd van Faassen. Dutch connections. Essays on international relationships in architectural history in honour of Herman van Bergeijk. p. 45-52, Delft:BK Books. [saggio in volume su invito]





Area di ricerca

L’ambito della sua attività di ricerca è attualmente indirizzata su due temi della composizione architettonica:
- sul ruolo e sul significato del progetto urbano nella costruzione della città;
- sulle relazioni tra tema, tipo, costruzione, decoro nell'ideazione del progetto di architettura;

i temi di ricerca sono ricondotti all'interno della teoria classica rispetto:
- al rapporto architettura-città e la questione della tipologia edilizia;
- la questione della costruzione;
- le regole del linguaggio;

in particolare lo sfondo teorico sono le esperienze su città/architettura/costruzione sviluppate dal razionalismo olandese nella prima metà del Novecento e dalla scuola razionalista in Italia dopo la seconda metà del Novecento sul concetto di architettura come città.

Tesi proposte

Il progetto di architettura, nel contesto di una tesi di laurea, pone l'accento sulla forma quale elemento centrale per risolvere la complessa relazione tra architettura e città. Questa relazione, tuttora contraddittoria, è evidente sia nelle periferie che nei centri urbani, dove architetture moderne spesso appaiono come giustapposizioni incoerenti di elementi monumentali. I cittadini che abitano questi luoghi faticano a riconoscervisi, percependo un senso di estraneità.
La situazione urbana con cui dobbiamo confrontarci ancora oggi si identifica nel disordine urbano, nella forma di una città rovinata e disgregata. Il fenomeno appare più evidente nello sviluppo della periferia, la cui crescita incontrollata ha prodotto un aggregato di volumi disordinati che identificano aree strutturalmente diverse come zone industriali, commerciali, di produzione. La città oggi non ha più una forma unitaria come hanno sempre avuto le città per millenni.
Il fenomeno della globalizzazione spesso idealizzata come soluzione ai problemi sociali, ha contribuito a creare un paesaggio urbano critico. Ne derivano architetture autoreferenziali ed effimere, incapaci di esprimere una cultura dell'abitare condivisa. Edifici spettacolari, che privilegiano l'immagine sulla sostanza, rivelano un profondo sradicamento dal contesto. Essi riflettono una cultura individualista che ha perso il legame con la tradizione e la memoria dei luoghi, proponendo progetti avulsi dalla realtà e dai valori della collettività, compromettendo così l'identità comunitaria.
Nel saggio "L'Architettura contro la città", Bernard Huet sottolinea come il Movimento Moderno, in nome del funzionalismo e rinunciando alla forma, abbia prodotto spazi e luoghi privi di radici e sradicati dai valori fondativi. L'interpretazione funzionalista dell'architettura moderna ha imposto schemi e modelli sulla città senza una reale continuità con i valori del luogo.
Tuttavia, nel panorama degli architetti innovatori del XX secolo, alcuni autori hanno operato in controtendenza rispetto alla logica funzionalista e, a tratti, dissacratoria verso la città storica. Essi hanno proposto un'idea di architettura basata su presupposti formali e, di conseguenza, valoriali, senza escludere la funzione ma considerandola insufficiente per comprendere la natura sociale e collettiva della città. Come sostenuto da Aldo Rossi, la città è chiamata a rispondere sul piano della forma, non della sola funzione. Questo cambio di prospettiva implica il recupero di una continuità formale con i caratteri della città storica, attingendo al suo repertorio tipologico e morfologico.
Intervenire nella città contemporanea non significa aspirare a fondare o rifondare città, ma piuttosto agire su quei luoghi che necessitano di una sovrascrittura, di una stratificazione che conferisca loro carattere e significato. La finalità del progetto urbano non è quindi la creazione di un'idea di città unitaria, bensì l'intervento su quelle parti formalmente irrisolte per restituire loro riconoscibilità.
Queste considerazioni invitano lo studente che intende sviluppare una tesi sui temi della composizione architettonica e urbana a proporre interventi in aree disaggregate, sia nel centro storico che nelle periferie, che hanno perso, in tutto o in parte, il loro ruolo e significato all'interno della città e che mostrano un paesaggio urbano privo di qualità formale, sociale e ambientale.