SCINTIGRAFIA RENALE SEQUENZIALE  


Cos'è
Come si fa?
Che informazioni fornisce?
Quali radiofarmaci si impiegano?
Fa male?
Elaborazione dei dati
A cosa serve?
Quadro scintigrafico normale


Cos'è?


Come si fa?
 

Che informazioni fornisce?


Quali radiofarmaci si impiegano?

Sono disponibili due categorie di radiofarmaci:
  1. radiofarmaci filtrati in modo esclusivo dai glomeruli, utilizzabili per il calcolo della velocità di filtrazione glomerulare (VFG);

  2. radiofarmaci escreti in modo prevalente dai tubuli, utilizzabili per il calcolo della flusso plasmatico renale efficace (FPRE);
 


  • Radiofarmaci glomerulari

  • Radiofarmaci tubulari


  • Fa male?

    Dosi di radiazioni assorbite da un paziente del peso di 70 kg
    Radiofarmaco Dose efficace
    mSv/MBq
    Reni
    mGy/MBq
    Parete vescica
    mGy/MBq
    Gonadi
    mGy/MBq
    99mTc-DTPA 0.0052 0.0044 0.065 0.0043
    51Cr-EDTA 0.0021 0.0018 0.023 0.0016
    125I iotalamato 0.0072 0.0074 0.120 0.0033
    131I-OIH 0.0530 0.1500 0.630 0.0260
    123I-OIH 0.0120 0.0270 0.110 0.0079
    99mTc-MAG3 0.0072 0.0040 0.120 0.0010

    - ICRP 53. Radiation doses to patients from radiopharmaceuticals, 1988.
    - Johansson L et al. Effective dose from radiopharmaceuticals. Eur J Nucl Med 19: 933-938, 1992.
    - Eshima D et al. Technetium-99m (99mTc) Mercaptoacetyltriglycine. Update on the new 99mTc renal tubular function agent. Semin Nucl Med 22:61-73, 1992.

     

     

    Elaborazione dei dati


  • Compattazione delle immagini

    • I dati vengono raggruppati in modo da fornire una serie di immagini scintigrafiche rappresentative della fase di perfusione renale (immagini di circa 5 sec ciascuna) e delle successive fasi corticale ed escretoria, precoce e tardiva (immagini di 1-2 min, a partire dal primo minuto, fino al termine dell'esame).

  • Aree di interesse (ROI)

    • Sono utilizzate, durante l'elaborazione delle immagini digitali, per "isolare" determinate regioni che si intenda valutare separatamente dalle restanti componenti delle immagini stesse.

    • Vengono disegnate in modo da circoscrivere la/le struttura/e di interesse e permettono al computer di effettuare tutte le elaborazioni ritenute opportune sui dati numerici contenuti nei pixel all'interno della ROI stessa. Nell'elaborazione delle scintigrafie renali sequenziali vengono abitualmente disegnate ROI che circoscrivono l'aorta addominale, i reni o porzioni degli stessi (corticale, calici, bacinetti) gli ureteri e la vescica .

  • Curve radioattività/tempo
    • Rappresentano graficamente l'andamento della radioattività verificatosi, durante l'intervallo temporale prescelto, all'interno delle strutture che l'operatore ha identificato tracciando le opportune aree di interesse (ROI).

    • L'elaborazione standard di una scintigrafia renale sequenziale comprende la generazione delle curve attività/tempo relative ai reni, comunemente chiamate "curve renografiche". Esse mostrano :

    • un picco vascolare iniziale dovuto al passaggio arterioso del bolo. Tale picco, a rapida ascesa e quindi stretto e aguzzo, è chiamato "di primo passaggio";

    • un secondo picco, più largo e più lento, dovuto all'estrazione della radioattività circolante da parte del rene (espressione della funzione glomerulare o tubulare a seconda del radiofarmaco impiegato);

    • una discesa che rispecchia il deflusso dell'urina radioattiva dai reni.
     
    • Poichè vengono acquisite immagini bidimensionali (generalmente in proiezione posteriore), le ROI renali "vedono" anche la radioattività distribuita nei tessuti posti dietro e davanti ai reni. Tale soprastima dei conteggi viene corretta assumendo che la radioattività sopra e sotto i reni sia simile a quella della regione immediatamente adiacente ad essi. Per questo si utilizzano ROI "di fondo", tracciate attorno ai reni, che forniscono i dati sull'andamento della radioattività nei tessuti molli adiacenti.
      L'andamento della radioattività nell'area "di fondo" è di tipo vascolare: dopo un'iniziale ascesa, dovuta alla comparsa del radiofarmaco, la curva mostra una progressiva discesa conseguente alla graduale scomparsa della radioattività circolante e interstiziale.
      Le curve renografiche vengono ricavate sottraendo le curve "di fondo" alle curve relative alle ROI renali.

  • Analisi quantitativa della perfusione

    • Kirchner nel 1974 ha introdotto la stima quantitativa della perfusione renale, basata sul rapporto rene/aorta derivato dalle curve.
      In seguito sono stati sviluppati diversi metodi di analsi del flusso renale per mezzo delle curve attività/tempo, basati su vari parametri, come la velocità di comparsa dell'attività nei reni o la velocità dell'integrale dell'attività sotto le curve o il tempo di transito renale intravascolare.

    • Tali metodiche, utilizzate soprattutto per la valutazione del rigetto acuto nel trapianto e nello studio dell'ipertensione nefrovascolare, hanno mostrato limiti evidenti ed oggi hanno un ruolo molto marginale.



  • A cosa serve?



    Quadro scintigrafico normale


  • Perfusione:
    • Dopo iniezione endovenosa "a bolo" si visualizzano, in stretta sequenza temporale, l'aorta addominale, la milza e i reni. La radioattività deve comparire contemporaneamente nei due reni e l'intensità deve essere simmetrica e uguale o maggiore a quella della milza.
    • In questa fase la pendenza della curva renale deve essere parallela a quella relativa all'aorta addominale; il picco di ampiezza non deve essere ritardato più di 3 sec rispetto a quello aortico.

  • Fase corticale:
    • La captazione renale deve essere omogenea, il profilo renale regolare. E' normale una leggera ipoattività nella regione centro mediale dovuta alla presenza di vie escretrici (soprattutto il bacinetto) che in questa fase sono ancora vuote.
    • L'accumulo parenchimale del radiofarmaco, osservabile come omogeneo aumento d'intensità dell'immagine renale, deve essere veloce e raggiungere il picco massimo entro 3-5 minuti.

  • Fase di escrezione:


    Ultimo aggiornamento:  18 settembre 2019
    A cura di:   Prof. Franco Bui,  Prof. Diego Cecchin  -  Dip. di Medicina DIMED  -  MEDICINA NUCLEARE
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