RADIOFARMACI |
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Con il termine "radiofarmaci" si definiscono i preparati "radioattivi" con caratteristiche chimico-fisico-biologiche che rispettano tutte le normative della farmacopea ufficiale per la somministrazione nell'uomo. Il loro impiego diagnostico o terapeutico deve quindi essere preventivamente autorizzato, per ogni indicazione e modalità di somministrazione, dalle Autorità Sanitarie, come qualunque altro farmaco.
E` qui riportato lo schema della sezione di un tipico generatore di 99mTc, le cui dimensioni reali sono ≈ 30x15x15 cm.
Storicamente, Il primo radiofarmaco introdotto nella pratica clinica è stato lo Iodio-131 (131I), utilizzato nello studio delle patologie tiroidee. Sono stati poi progressivamente sviluppati altri radiofarmaci che, come il 131I, avevano però caratteristiche fisiche e radio-biologiche non ottimali. Questo obbligava ad impiegarne quantitativi molto piccoli, che permettevano di ottenere solo immagini di qualità scadente, o precludevano del tutto la possibilità di ottenerle.
L'impulso decisivo alla crescita della medicina nucleare, che ne ha permesso la trasformazione da branca della radiologia a disciplina autonoma, è venuto dalla ideazione del primo generatore di 99mTecnezio, costruito al Brookhaven Lab di New York nel 1958 e introdotto nell'uso clinico nel 1963.
Perchè il tecnezio è così importante per il medico nucleare, al punto da rappresentare oggi più del 90% dei radionuclidi impiegati in diagnostica? Per rispondere a questa domanda bisogna ricordare che prima che esso fosse disponibile, tutti i radionuclidi utilizzati venivano prodotti solo in alcuni grandi centri nucleari, prevalentemente negli Stati Uniti e in Canada, da cui venivano spediti per via aerea ai singoli laboratori che li richiedevano caso per caso. Non è difficile immaginare il costo di questa procedura. Inoltre, i vecchi radionuclidi emettevano, assieme alle radiazioni gamma necessarie per ottenere le immagini, anche radiazioni beta che non servono ai fini diagnostici e sono molto più radiotossiche per i tessuti.
Il Tecnezio può invece essere definito, in modo un po' provocatorio, un ECO-nuclide, nel senso che è "ECOlogico" perchè emette solo radiazioni gamma, di energia adatta per ottenere immagini, e non contamina l'ambiente perchè ha una emivita, cioè il tempo in cui dimezza spontaneamente la sua radioattività, di sole 6 ore; il che vuol dire che qualunque quantitativo di radioattività dovesse - ad esempio - entrare nel sistema fognario tramite le urine o le feci dei pazienti, si auto-esaurirebbe in un paio di giorni. "ECOnomico" perchè il generatore che lo produce fornisce gran parte della radioattività necessaria al funzionamento di un Centro di medicina nucleare di medie dimensioni, per un'intera settimana, ad un costo di 1000-1500 euro.
Trovato il radionuclide ideale è diventato poi compito dei radio-chimici e radio-farmacisti identificare differenti sostanze che, legate al tecnezio, fossero in grado di concentrarsi in organi diversi.
Sono oggi disponibili numerosi radiofarmaci in grado di concentrarsi elettivamente in diversi tessuti e organi, permettendo quindi lo studio delle loro caretteristiche morfo-funzionali. Essi possono essere "marcati" facilmente e rapidamente (per lo più con la semplice introduzione di una soluzione di 99mTecnezio nel flacone contenente il farmaco stesso).
IL GENERATORE 99Mo → 99mTc
Ultimo aggiornamento: 20 settembre 2018
A cura di: Prof. Franco Bui, Prof. Diego Cecchin - Dip. di Medicina DIMED - MEDICINA NUCLEARE Via Giustiniani 2 - 35128 PADOVA Tel.: 049821.3020 - email: diego.cecchin@unipd.it E' vietata la riproduzione, in qualsiasi forma, del contenuto di queste pagine, senza autorizzazione degli autori |