APPARATO RESPIRATORIO |
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La vascolarizzazione e la ventilazione polmonare seguono la divisione dell'albero bronchiale, che determina la formazione di 10 segmenti nel polmone destro e 8 segmenti in quello sinistro. I segmenti bronco-polmonari non sono del tutto funzionalmente indipendenti. Quelli contigui usufruiscono di un comune drenaggio linfatico e venoso e, in caso di necessità, l'aria passa attraverso i limiti segmentali.
Il circolo polmonare è un sistema a bassa resistenza e alta capacità.
Nell'adulto ci sono circa 280 milioni di arteriole polmonari; nel neonato ce ne sono significativamente meno. Il numero aumenta rapidamente nel primo anno di vita e più gradualmente fino all'età di 8 anni.
In ogni regione polmonare, l'entità del flusso sanguigno è determinata dalle pressioni alveolare, arteriosa polmonare, venosa polmonare e interstiziale. La forza di gravità determina gradienti pressori tra apice e base.
Nelle parti superiori del polmone, la pressione alveolare supera quella arteriosa polmonare, causando il collasso dei capillari e il passaggio di sangue solo durante i picchi sistolici; al contrario, nelle regioni basali, la pressione arteriosa prevale su quella alveolare e il flusso è continuo.
Ne risulta che, in ortostatismo, la perfusione aumenta di 3-5 volte dall'apice alla base.
Nel polmone ci sono 250-300 milioni di alveoli, raggruppati in lobuli e separati tra loro dai setti alveolari, riccamente vascolarizzati. Anche la ventilazione presenta un gradiente pressorio e aumenta di 1.5-2 volte dall'apice alla base.
In caso di ostruzione ventilatoria, l'atelettasia è prevenuta dalla presenza dei Pori di Kohn (tra alveoli contigui) e dai Canali di Lambert (tra bronchioli respiratori e tra dotti alveolari contigui), che permettono all'aria di raggiungere le regioni a valle dell'ostruzione. Tale meccanismo, però, non corregge l'ipossia alveolare.
E' un fattore molto importante nel determinare l'entità degli scambi gassosi a livello alveolo-capillare.
Nel soggetto normale, il rapporto V/P diminuisce dal valore di 2-3 all'apice a quello di 0.6 alla base, a causa del differente andamento dei gradienti ventilatorio e perfusorio.
Esistono alcuni meccanismi omeostatici atti a mantenere adeguato il rapporto V/P:
In caso di riduzione della ventilazione di una regione polmonare, come in presenza di broncospasmo o bronchite cronica, la perfusione si riduce al fine di evitare l'ipoossigenazione del sangue. Nelle situazioni acute interviene il meccanismo di vasocostrizione arteriolare noto come riflesso alveolo-capillare di Von Euler e Liljestrand; nelle situazioni cronicizzate il sangue viene deviato verso il circolo sistemico attraverso l'apertura di anastomosi con le arterie bronchiali.
Molto meno efficace e solo transitoria risulta invece la broncocostrizione riflessa nei territori ipoperfusi.
SCINTIGRAFIA POLMONARE PERFUSORIA |
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Organo | mGy/MBq | rad/mCi |
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Polmoni | 0.040 | 0.15 |
Midollo osseo | 0.003 | 0.01 |
Gonadi | 0.003 | 0.01 |
Corpo intero | 0.003 | 0.01 |
Organo | mGy/MBq | rad/mCi |
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Polmoni | 0.0018 | 0.007 |
Midollo osseo | 0.0002 | 0.001 |
Gonadi | 0.0002 | 0.001 |
Corpo intero | 0.0002 | 0.001 |
PRINCIPALI RADIOFARMACI PER IMAGING POLMONARE |
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ESEMPIO DI
MISMATCH |
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Ultimo aggiornamento: 18 settembre 2019
A cura di: Prof. Franco Bui, Prof. Diego Cecchin - Dip. di Medicina DIMED - MEDICINA NUCLEARE Via Giustiniani 2 - 35128 PADOVA Tel.: 049821.3020 - email: diego.cecchin@unipd.it E' vietata la riproduzione, in qualsiasi forma, del contenuto di queste pagine, senza autorizzazione degli autori |