Tale sindrome guarisce spontaneamente e si negativizza dal punto di vista scintigrafico in un mese circa di riposo.
Colonna lombare dolorosa
Tale patologia, estremamente frequente (una delle principali cause di astensione dal lavoro nella società occidentale), riconosce varie cause eziologiche; tra queste la sindrome delle faccette articolari. In questo caso, l'indagine radiologica é spesso assolutamente negativa, mentre è indicata l'attuazione di una scintigrafia ossea con acquisizione tomografica (SPET). Tale metodica permette di riconoscere l'eventuale ipercaptazione della regione delle faccette articolari (espressione di patologia generalmente "benigna"), differenziandola rispetto a lesioni interessanti il peduncolo, la lamina, i corpi o i processi vertebrali.
Malattia di Paget
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E' una delle patologie croniche più comuni dello scheletro. Colpisce il 3% della popolazione sopra i 40 anni.
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L'eziologia, tuttora sconosciuta, potrebbe essere virale.
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Provoca deformità con allargamento dell'osso. Pelvi, femore, cranio, tibia, vertebre o scapole sono le sedi di più frequente localizzazione. Quando è interessato un osso lungo, la malattia di Paget lo coinvolge quasi sempre completamente, dall'estremità prossimale a quella distale.
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E' più comune la forma poliostosica (solo nel 20-30 % dei casi interessa un solo osso).
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Il dolore osseo è il sintomo più frequente, tuttavia molti pazienti sono asintomatici.
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In questa patologia la scintigrafia è positiva prima che le alterazioni dell'osso siano evidenziabili con un esame radiologico.
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Inizia come lesione litica, con la maturazione diventa blastica e tardivamente sclerotica. In quest'ultima fase, la malattia può diventare quiescente e può cessare l'atività osteoblastica.
Il quadro scintigrafico è caratterizzato da:
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netta iperconcentrazione del radiofarmaco, interessante tutto l'osso o gran parte di esso, dovuta in gran parte all'importante iperafflusso verso il distretto scheletrico affetto dalla malattia di Paget; (esempio)
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in fase litica si può osservare una zona relativamente meno captante al centro con ipercaptazione alle estremità della lesione.
A causa della frequente natura poliostosica, può essere difficile differenziare la malattia di Paget con la presenza di metastasi ossee e la certezza può essere ottenuta solo con una biopsia.
Scintigrafie seriate permettono di riconoscere la trasformazione in osteosarcoma, che accade nell'1% circa dei pazienti. La precoce degenerazione sarcomatosa generalmente provoca un ulteriore aumento della già presente ipercaptazione.
Tardivamente la trasformazione sarcomatosa può presentarsi come lesione ipocaptante, probabilmente a causa dell'interruzione dell'afflusso sanguigno e della necrosi ossea.
Ripetuti controlli scintigrafici in corso di trattamento possono essere utili per monitorarne l'efficacia che è dimostrata da una riduzione della concentrazione del radiofarmaco nelle aree interessate.
Necrosi Avascolare
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Può essere spontanea o secondaria a fratture, disordini metabolici, emboli di grasso, terapia corticosteroidea, anemie emolitiche, vasculiti, malattia dei cassoni.
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La forma spontanea, chiamata malattia di Legg-Calvè-Perthes, colpisce soprattutto bambini dai 4 agli 8 anni; le forme secondarie sono invece più frequenti nell'età adulta.
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Più di frequente è colpita la testa del femore, ma possono essere interessati molti altri distretti scheletrici.
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Spesso, l'RX è normale e, in presenza di necrosi ischemica della testa femore, il quadro radiologico può restare muto anche per 6 mesi.
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La scintigrafia scheletrica può essere normale entro le prime 48 ore. In seguito si osserva un'iniziale riduzione della concentrazione del radiofarmaco, che può essere seguita, dopo un periodo di tempo variabile, da un'iperconcentrazione dovuta ai processi di riparazione. Il paziente può, inoltre, sviluppare un'artropatia degenerativa, evidenziata da un'iperconcentrazione del radiofarmaco nell'acetabolo.
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In caso di necrosi avascolare, la SPET presenta maggior sensibilità rispetto alla scintigrafia planare (ca. 85 % contro 65 %).
La SPET mostra un difetto freddo centrale circondato da un'area di ipercaptazione. Se non si riesce a individuare l'area centrale ipocaptante, la necrosi ischemica non può essere distinta scintigraficamente da osteoartrite, artrite infiammatoria, fratture o altre patologie scheletriche.
Distrofia simpatico riflessa
Sindrome prevalentemente post-traumatica, caratterizzata da dolore, impotenza funzionale, instabilità vasomotoria, gonfiore e distrofia cutanea.
In corrispondenza dell'arto affetto, a causa dello squilibrio neurovegetativo, si verifica l'apertura degli shunts vascolari e conseguente iperafflusso da ridotte resistenze.
La sensibilità della
scintigrafia scheletrica trifasica è molto elevata >90%); i segni scintigrafici, più precoci rispetto a quelli radiologici, sono:
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aumento dell'attività nelle fasi di perfusione e di "pool ematico", se comparata con quella dell'arto controlaterale, di solito evidente solo nei primi 2-3 mesi dall'inizio della malattia;
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nelle immagini tardive, netta, diffusa iperconcentrazione del radiofarmaco nella regione periarticolare dell'arto affetto, che può persistere fino ad un anno dall'inizio della sintomatologia; (esempio)
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Esiste una forma particolare, più frequente nell'infanzia e nell'adolescenza, caratterizzata da franca ipoattività dell'arto leso, sia in fase di vascolare che metabolica.
Artroprotesi
La scintigrafia scheletrica è utile nella valutazione delle protesi, in particolare dell'anca e del ginocchio.
In presenza di protesi d'anca non complicata, la scintigrafia scheletrica trifasica evidenzia generalmente:
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assenza di aree di anomala iperconcentrazione del radiofarmaco nelle fasi di perfusione e di "pool ematico";
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un'area fotopenica in corrispondenza della protesi;
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possibile presenza, nelle immagini tardive, di iperconcentrazione peri-protesica per i primi 9 -12 mesi (occasionalmente fino a 36 mesi) dopo l'intervento. In particolare, per protesi cementate si considera normale un'iperconcentrazione del radiofarmaco nel femore fino a 1 anno e nell'acetabolo fino a 2 anni, mentre per le non cementate l'ipercaptazione dura di solito più a lungo;
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una lieve iperattività in corrispondenza del grande e piccolo trocantere può essere considerata un reperto normale.
Le complicanze sono: mobilizzazione, infezione, formazione di calcificazioni eterotopiche, borsite, allentamento delle viti di fissaggio, fratture e dislocazione della protesi. Tutte possono indurre una netta, locale iperconcentrazione del radiofarmaco.
La scintigrafia può risultare particolarmente utile per distinguere la mobilizzazione dall'infezione.
In presenza di
mobilizzazione della protesi, i segni scintigrafici sono:
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assenza di aree di anomala iperconcentrazione del radiofarmaco nelle fasi di perfusione e di "pool ematico";
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nelle immagini tardive, iperconcentrazione del radiofarmaco nell'osso attorno alla protesi, tipicamente molto evidente in corrispondenza dell'estremità distale della stessa e dei trocanteri (zone di pressione). (esempio)
In presenza di
infezione, i segni scintigrafici sono:
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Iperattività locale sia in fase di perfusione sia in fase di "pool ematico";
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nelle immagini tardive, netta iperconcentrazione del radiofarmaco maggiormente diffusa attorno alla protesi rispetto ai casi di semplice mobilizzazione.
Osteoartriti
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In tutte le affezioni articolari si può osservare un aumento aspecifico della concentrazione dei difosfonati nell'osso adiacente le articolazioni coinvolte. Questa ipercaptazione può essere dovuta sia all'aumentata perfusione causata dalla sinovite, sia al diretto interessamento osseo.
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I segni scintigrafici, valutati tenendo conto del contesto clinico, possono confermare la diagnosi clinica o fornire informazioni utili per una corretta diagnosi differenziale tra le varie cause di artrite e possono documentare l'estensione della malattia.
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La scintigrafia scheletrica corporea totale è l'indagine più rapida ed economica per valutare contemporaneamente tutte le articolazioni corporee.
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Per esaminare un'articolazione specifica viene utilizzata comunemente la scintigrafia ossea trifasica che permette di valutare meglio un eventuale coinvolgimento sinoviale.
Osteoartrosi
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La distruzione della cartilagine periarticolare provoca un aumento patologico dell'attrito, con erosione dei capi ossei adiacenti. Ciò provoca osteogenesi, responsabile dell'aumento della captazione alla scintigrafia scheletrica.
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L'interessamento della sinovia, con aumento della permeabilità capillare, permette al radiofarmaco di diffondere nella cavità articolare.
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Le regioni più spesso interessate sono mani, piedi, anche, ginocchia, articolazione sacro-iliaca e spalle.
Artrite reumatoide (AR)
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L'artrite reumatoide e le varianti reumatoidi (artrite psoriasica, spondilite anchilosante, sindrome di Reiter, etc.) provocano infiammazione della sinovia e conseguente ipervascolarizzazione.
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Tale iperafflusso sanguigno, insieme al rimodellamento dell'osso proprio di tali patologie, provoca un'iperconcentrazione del radiofarmaco alla scintigrafia scheletrica.
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La scintigrafia è più sensibile, ma meno specifica della radiografia per studiare l'interessamento articolare e può riconoscere la malattia in fase attiva prima della comparsa dei sintomi.
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Il quadro scintigrafico è caratterizzato da:
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iperattività in fase di perfusione di "pool ematico" (espressione dello stato flogistico);
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netta iperconcentrazione del radiofarmaco nella fase tardiva, prevalentemente in corrispondenza di mani, piedi, ginocchia, colonna cervicale; nelle mani sono interessate soprattutto le articolazioni metacarpo-falangee e le interfalangee prossimali. (esempio)
Osteopatia ipertrofica
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In genere è causata da malattie polmonari, più spesso neoplasie maligne, ma si può riscontrare anche in presenza di tubercolosi, enfisema o altre pneumopatie croniche.
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La scintigrafia scheletrica mostra un aumento generalizzato dell'attività corticale delle ossa lunghe e zone focali di iperconcentrazione del radiofarmaco localizzate nelle regioni periarticolari delle ossa lunghe, delle falangi, delle scapole e delle clavicole.
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Poichà spesso l'osteopatia ipertrofica può causare dolore, mentre la neoplasia polmonare può restare a lungo silente, accade talvolta che il riscontro di osteopatia ipertrofica in un paziente che ha eseguito la scintigrafia ossea per la valutazione di un dolore inspiegato agli arti inferiori sia il primo segno di un carcinoma polmonare.
Malattie metaboliche dell'osso
Osteoporosi
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La più comune malattia metabolica dell'osso.
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In assenza di fratture patologiche, la scintigrafia di solito è normale; raramente può essere osservata un'ipocaptazione diffusa a tutto lo scheletro.
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Al contrario, l'osteoporosi da disuso è spesso associata a una diffusa iperconcentrazione del radiofarmaco, poichè durante i primi anni di disuso l'osteoformazione aumenta fino a due volte rispetto al normale senza, tuttavia, riuscire a controbilanciare il riassorbimento.
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L'osteoporosi regionale migrante, che interessa generalmente pazienti maschi di mezza età, clinicamente presenta dolore articolare, specie all'anca. In questi casi la scintigrafia mostra flusso sanguigno aumentato ed iperconcentrazione del radiofarmaco nelle regioni contigue all'articolazione interessata. Spesso, in successive scintigrafie, si può osservare la migrazione di tale iperconcentrazione verso altre articolazioni.
Iperparatiroidismo primario
In presenza di iperparatiroidismo primario l'ipersecrezione del paratormone (PTH), dovuta ad iperplasia o più raramente a carcinoma delle paratiroidi, attiva gli osteoblasti e provoca un aumento del rimaneggiamento osseo. Tuttavia, la scintigrafia ossea risulta normale nel 50-80 % dei pazienti. Se patologica, la scintigrafia può mostrare: