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Rubrica

Personale Strutture

Qualifica

Professoressa Ordinaria

Indirizzo

PIAZZA CAPITANIATO, 7 - PALAZZO LIVIANO - PADOVA

Telefono

0498274676

Giuliana Tomasella è professore ordinario di Museologia, critica artistica e del restauro.
Ha partecipato a vari progetti nazionali e internazionali ed è attualmente responsabile scientifica del progetto d’Ateneo Immaginari coloniali e postcoloniali nell'Italia del Novecento: artisti, opere, allestimenti all’ex Museo coloniale di Roma.
Dal 2016 al 2022 ha diretto il Centro di Ateneo per i Musei. Dirige, con Paola Dessì, la rivista “Musica e Figura”. Fa parte del comitato scientifico delle riviste “Annuario dell’Accademia di Belle Arti di Venezia”, “MDCCC 1800” (Venezia, Università Ca’ Foscari); “Curiositas. Jahrbuch für Museologie und museale Quellenkunde” (Università di Graz), “Imagem: Revista de História da Arte” (Università di San Paolo, Brasile). È membro del Comitato scientifico del Centro Interateneo delle Università di Siena e Padova Sic (Spazi e immagini del colonialismo); fa parte del Centre for the History of Racism and Anti-Racism in Modern Italy (Centra) istituito dall’Università di Genova.
È membro della Commissione scientifica del Museo d’Arte Orientale di Ca’ Pesaro. Dal 2013 è impegnata in un progetto internazionale di museografia sociale legato alla promozione e difesa del Muquifu (Museo dos Quilombos e Favelas Urbanos di Belo Horizonte), che ha finora previsto una serie di conferenze e convegni a Belo Horizonte (settembre 2013), Rouen e Nancy (novembre 2015), Bogotà (2016), Francoforte (2017) e l’organizzazione a Padova della I mostra Itinerante del Muquifu (gennaio-febbraio 2014). Dal 2016 fa parte del Working Group on Heritage del Coimbra Group, di cui è stata vice-chair fra 2018 e 2022.
I suoi studi si sono incentrati sui rapporti fra arte e politica durante il Fascismo e sulla revisione del concetto di modernità da parte degli artisti e dei critici nel periodo fra le due guerre. Attraverso ricerche d’archivio ha tracciato la storia delle Biennali di Venezia durante la seconda guerra mondiale. In anni recenti ha seguito il dibattito artistico su rivista e ha dedicato lavori monografici a critici e storici dell’arte del Novecento. Un altro focus delle sue ricerche ha riguardato l’origine e lo sviluppo di un metodo scientifico nella storia dell’arte. Recentemente i suoi interessi si sono focalizzati sul problema della costruzione dell’immaginario coloniale attraverso l’arte. Fra i recenti risultati di tali indagini ci sono il volume Esporre l’Italia coloniale Interpretazioni dell’alterità (Padova 2017)e il saggio Art and Colonialism: the “Overseas Lands” in the History of Italian Painting (1934-1940) (“Predella journal of visual arts”, 2020).
Sui temi della critica d'arte ha pubblicato, con Marta Nezzo il volume Dire l'arte. Percorsi critici dall'Antichità al primo Novecento, Il Poligrafo 2020.

Avvisi

Si comunica che, a causa di un convegno, il ricevimento studenti del 18 aprile è spostato a venerdì 19, ore 9.30. Studio docente Palazzo Maldura, III piano.

Orari di ricevimento

  • Il Giovedi' dalle 11:00 alle 12:30
    presso Studio Docente, III piano Palazzo Maldura
    Si prega di comunicare sempre via email la propria intenzione a partecipare al ricevimento, grazie

Area di ricerca

Gli studi di Giuliana Tomasella si sono sviluppati lungo le seguenti direttrici:
- l’indagine relativa ai rapporti fra arte e politica durante il ventennio fascista e alla revisione del concetto di modernità attuata da artisti e critici all'indomani del primo conflitto mondiale, che ha condotto alla pubblicazione di due monografie, dedicate rispettivamente alla crisi dell’avanguardia nell’Europa post-bellica e alla ricostruzione, anche attraverso indagini d’archivio, della storia delle biennali veneziane durante la gestione di Antonio Maraini (1928-1944), con particolare riferimento alle esposizioni tenutesi durante la seconda guerra mondiale; in altri saggi ha indagato su figure- chiave del dibattito artistico degli anni del ritorno all’ordine, come Longhi, Bontempelli e Waldemar George e sulla politica espositiva del fascismo all’estero;
- l’analisi del dibattito artistico su rivista, approdata a esiti diversi ma complementari: ricognizioni generali, che hanno consentito di fornire uno spaccato degli interessi e delle polemiche in area veneta, nel periodo fra le due guerre, in rapporto ai coevi dibattiti nazionali; indagini monografiche, mirate a far emergere, attraverso un attento spoglio della stampa periodica, il fondamentale contributo di storici dell’arte e “dilettanti” di spicco, come Rodolfo Pallucchini e Diego Valeri. Il vaglio delle riviste nazionali e internazionali ha permesso di portare alla luce un cospicuo numero di scritti poco noti dei personaggi in questione, consentendo di aprire nuove prospettive interpretative sulla loro attività;
- la ricerca relativa all’origine della storia dell’arte come disciplina autonoma e dotata di statuto scientifico, osservata sia attraverso la vicenda di un importante ateneo, come quello patavino, in cui insegnarono storici dell’arte del calibro di Giuseppe Fiocco, Sergio Bettini e Rodolfo Pallucchini, i cui interessi e settori di indagine si estesero dall’arte tardo-antica a quella novecentesca, sia facendo riferimento ad alcune aspre polemiche, che contrapposero tra fine Ottocento e primo Novecento alcuni fautori del metodo storico (come Laudedeo Testi e Andrea Moschetti) ai giovani allievi della scuola di Adolfo Venturi (Lionello Venturi e Giuseppe Fiocco).
- l'indagine relativa alla rappresentazione dell'Africa e degli Africani nell’arte occidentale dal XVIII secolo in avanti e lo studio dell'"arte coloniale" italiana.