placeholderLa libertà necessaria

Il pensiero politico di Spinoza è da tempo oggetto di indagini approfondite, volte perlopiù a considerare la sua collocazione nell'ambito del giunsaturalismo moderno, e quindi il rapporto che intrattiene con l'opera di pensatori come Grotius o Hobbes. Questo volume affronta invece il medesimo tema alla luce del coinvolgimento di Spinoza nel dibattito politico e religioso del suo paese, quell'Olanda della seconda metà del '600 che attraversa un periodo di impetuoso sviluppo economico e di grandi fermenti religiosi e politici. Dagli scritti politici spinoziani - il Trattato teologico-politico ed il Trattato politico - emerge non solo un esplicito interesse per le circostanze che determinano lo sviluppo della società, ma anche la volontà di contribuire attivamente al processo di democratizzazione delle istituzioni, attraverso un serrrato dialogo con i gruppi religiosi eterodossi più tolleranti e con i politici maggiormente consapevoli dei mutamenti in corso. Ancora più interessante, tuttavia, è che la radicalità della proposta politica spinoziana esprime l'esito coerente dell'intera riflessione filosofica: una riflessione che ha nella riformulazione dei concetti di libertà e di necessità uno dei suoi momenti decisivi. Si comprende allora come per Spinoza la metafisica costituisca non soltanto il punto di avvio della teoria politica, ma anche la possibilità per quest'ultima di trasformarsi in pratica, e di incidere sulla realtà storica. Il filosofo diviene così un tassello necessario - nel duplice significato di 'necessario agli altri, ma anche di 'necessario alla sua filosofia' - al processo di emancipazione della collettività in cui vive.

cfr. S. Visentin, La libertà necessaria. Teoria e prassi della democrazia in Spinoza, Pisa, ETS, 2000