placeholderI sistemi politici del Seicento in Germania: dalla prudenza alla scienza del diritto naturale

Il secolo XVII fu un periodo cruciale per la dottrina politica dell'età moderna. All'inizio del Seicento venne fondata la disciplina universitaria della politica, la cui diffusione si accompagnò all'affermazione dello stato territoriale. Il sistema del sapere universitario venne costruito in massima parte con i materiali della tradizione aristotelica e propagò una concezione dell'agire e del sapere in netta continuità con il Medioevo. La politica vi figurava come la disciplina generale dell'agire sociale, caratterizzata dal fatto di riguardare azioni virtuose e finalizzate a se stesse e per essere governata dall'abito della prudenza. L'orizzonte della politica, fortemente unitario e centrato sul problema del bene per l'uomo e dell'ordine della virtù, venne sconvolto nel corso del secolo: contro l'idea che la prassi umana è governata dalla prudenza, una forma di conoscenza non universalizzabile, si fece strada il principio che la politica contiene una parte teorica e una parte pratica: la prima identifica scientificamente regole astratte e generali che la seconda deve applicare ai casi concreti. Il diritto naturale, costituitosi in disciplina nella seconda metà del secolo rivendicò il ruolo di scienza generale dell'azione ed elaborò una disciplina del vivere sociale e dello stato: il diritto pubblico universale. La politica venne invece degradata a parte applicativa, a dottrina degli affari di stato. In seguito altre discipline vennero fondate e conquistarono un ruolo specifico nel sistema dei saperi politici, modicandone progressivamente gli equilibri interni. Tuttavia alcuni elementi concettuali di fondo rimasero inalterati e rappresentano i presupposti epistemici della conoscenza politica moderna e contemporanea.


Contatto: Massimiliano Tomba
/ CB