La Prof. Varisco ha risposto alle nostre domande relative all'abstract del suo articolo "Paradigmi psicologici e ..." con la segunte E-Mail:

Dunque, il termine costruzionismo viene usato esclusivamente da Papert (vedi il suo ultimo testo I bambini e il computer) e da lui contrapposto al termine istruzionismo: l'autore lo utilizza per sottolineare la differenza tra i due modi (filosofie) educativi, quello centrato sull'insegnante e quello centrato sull'allievo, includendo, in tale confronto, tutte le implicazioni esistenti tra oggettivismo e costruttivismo. Diciamo che "costruzionismo" equivale all'interpretazione papertiana di costruttivismo.
Bianca Maria VARISCO E-Mail : edusc02@ipdunivx.unipd.it

La Prof. Ligorio ha risposto ai quesiti che le abbiamo posto, con la seguente E-Mail:

Posso dirvi che in sostanza si mira a far diventare gli studenti insegnanti e viceversa. Questa esigenza nasce dall'ovvia osservazione che in classe colui che sa di piu' e' l'insegnante. E non e' solo una questione di quantita' di informazioni ma di qualita' , ovvero come si sono organizzate le informazioni nella "testa" dell'insegnante. E' un concetto che ha a che fare con l'idea di esperto e novizio. Quindi l'insegnante e' l'esperto e l'obiettivo da proporsi e' quello di far diventare gli studenti anch'essi esperti, non solo in termini di quantita' di informazioni conosciute ma di qualita'. Per ottenere tale risultato si vuol far diventare lo studente come un insegnate, quindi in grado di utilizzare le strategie e le metodologie di chi non solo sa qualcosa ma la deve spiegare e rendere accessibile agli altri. Un esempio che mi viene in mente ha a che fare con la costruzione degli ipermedia. E' un esempio mio personale, non lo troverete ne citato ne documentato da esperienze. Io credo che chi trae piu' vantaggio dall'interazione con un ipermedia e' colui che lo costruisce. Durante la fase di progettazione, costruzione, e messa in opera dell'ipermedia si e' "costretti" a rivedere le proprie conoscenze, valutarle, selezionarle e organizzarle in modo tale che siano fruibili e comprensibili a tutti. Questo comporta un salto di apprendimento maggiore che la sola consultazione. Quindi che si pone nella prospettiva di "preparare" del materiale per gli altri, quindi insegnare, automaticamente impara di piu'!! Cio' che accade e' che si diventa piu' capaci di auto-monitoraggio e auto-valutazione delle proprie conoscenze. Infatti nell'insegnare sono abilita' essenziali anche se non sempre ben esplicitate e consapevoli. Questi due concetti (auto-monitoraggio e auto-valutazione) rientrano nella categoria piu' generale delle abilita' metacognitive che proprio il ruolo dell'insegnate attiva maggiormente. Ma abbiamo anche detto che l'insegnante diventa studente. Questo significa prendere in considerazione le conoscenze gia' in possesso dei bambini. Inoltre il lavoro di gruppo, le "specializzazioni" di ciascuno portano ad un aumento complessivo delle conoscenze in classe, anche e proprio perche' se non tutti sanno le stesse cose. Quindi chi e' un esperto di certe cose (per esempio il ragazzino esperto nell'uso del computer) diventa colui che insegna e insegna anche all'insegnante. Sembra un gioco di parole ma in realta' mostra come l'accento non e' piu' su cio' si sa, sull'informazione/conoscenza trasmessa, ma sulla produzione di nuova conoscenza e lo sviluppo di abilita' di pensiero superiori, ovvero la riflessione, l'auto-monitoraggio, il saper individuare il metodo appropriato per l'apprendimento di una data informazione, insomma quello che si definisce l'imparare ad imparare.
Maria Beatrice Ligorio
ERASMUS Phd
from University of Bari (Italy)
E-Mail : ligorio@fapse.unige.ch

Il prof. Bonk ha risposto ai quesiti che gli abbiamo posto con la seguente E-mail:

E’ sufficiente dire che io mi dibatto con gli stessi vostri problemi . Lo SCALE è una misurazione oggettivista di una ambiente costruttivista . Perché ? Risposta : perché noi dobbiamo pur cominciare da un qualche punto, qui negli Stati Uniti la gente vuole una lettura numerica prima di poter finanziare qualchecosa . Così valutazione e valutazione e poi ancora valutazione ; siccome altri gridano problemi morali ed etici in questo tipo di valutazione e poi dibattono, dibattono, dibattono fino ad essere blu in viso . Per me nessuno dei due approcci è particolarmente utile. Dobbiamo essere pragmatici ( ed idealisti ) e venirne a capo con nuovi strumenti pratiche e valutazioni costruttivisti . Alcuni funzioneranno altri no . Non sono ancora abbastanza contento dello SCALE, così io posso tentare di pubblicare qualcosa nel giornale “LEARNING & INSTRUCTION “ , ma non ne sono sicuro . Lo SCALE non è da considerarsi per valutazioni dinamiche, anche se parti di questo potrebbero essere modificate . 40 items sono troppi e dovrebbero essere individuati anche argomenti relativi alle emozioni e alle motivazioni . Ho avuto abbastanza problemi con l’ aspetto più cognitivo . Qualcuno vorrebbe sviluppare uno SCALE parallelo relativo alle emozioni . Per tentare di scoprire i segreti degli effetti di una comunità di apprendimento noi dobbiamo guardare al significato e alla rilevanza personali, all’ autorappresentazione ed all’ arricchimento dello studente, alla creazione di conoscenza e collaborazione . Conoscete un modo di capire tutti questi fattori in una valutazione relativamente breve o in un’ osservazione od attraverso video od interviste . . . ? Neanch’ io . Lo SCALE è semplicemente un tentativo per cercare di pensare a questi fattori ambientali più generali . Prendo una visione di ripiego e credo che persone come Celestin FREINET e Lev VYGOTSKY sono state e sono un esempio utile nel ricercare le risorse che possono favorire una comunità centrata sul bambino e con un approccio orientato all’educazione . Negli Stati Uniti, la morale al potere ( destra religiosa), ha effettivamente cancellato tutti i riferimenti alla psicologia umanista di MASLOW, ROGERS, COMBS nei corsi della formazione degli insegnanti. Ma questi umanisti sapevamo qualcosa sul rispetto, sulla fiducia, sull’insegnante come co-studente, la costruzione di conoscenza, le abilità di pensiero superiore riguardo ad ambienti di apprendimento psicologicamente sicuri, meno valutazioni e testi e più risorse, autonomia dello studente e negoziazione del significato (in particolare Rogers). Da quando noi non possiamo più usare termini umanistici, molti sono resuscitati nell’espressione “ costruttivismo “ negli ultimi anni 80 ( e più recentemente nel costruttivismo sociale ) . Ma quando essi ( con Noi ) sono entrasti nella scuola e nella progettazione di apprendimento, noi abbiamo scoperto che gli insegnanti, i genitori e i presidi non comprendono appieno questo movimento: il Costruttivismo era un termine troppo nuvoloso. Da questo momento, il nuovo linguaggio della “Associazione degli Psicologi Americani” e degli educatori più progressisti degli U.S.A. è finalizzato a promuovere “ambienti centrati su chi apprende”. Questi ultimi supportano sia variabili cognitive che affettive come quelle che voi avete fatto emergere. Questi termini hanno un significato meno politico qui. Vedi il libro “FREEDOM TO LEARN “ di Carl ROGERS degli anni 60 o 70 e ancora “ FREEDOM TO LEARN “ degli anni ‘80 che Lui scrisse prima di morire . Mi piacerebbe smascherare il mio interesse umanistico in queste variabili cognitive ed affettive, ma, in questo momento, solo le persone interessate in psicologia cognitiva arrivano a pubblicare e la maggior parte degli umanisti si nasconde sotto la struttura centrata su chi apprende . Qui noi ci stiamo muovendo per migliorare gli ambienti di apprendimento nonostante la nostra fissazione sulla valutazione, ma il movimento è ancora graduale . Secondo voi cosa potremmo fare ? Il mio meraviglioso stato dell’ Indiana è molto conservatore . Alcuni genitori preferiscono un nuovo test di stato con più prove e valutazioni dei processi cognitivi da quando ci sono domande che essi pensano troppo personali ; così come descrivere qualcuno che ha avuto un’ influenza nella tua vita. Non è un ruolo importante ? Qui noi non possiamo proprio aspirare per questi tipi di valutazioni relative alle emozioni, di conseguenza ci rimangono valutazioni costruttiviste con misure oggettiviste . Se trovate mezzi utili o idee per la valutazione dinamica fatemelo sapere . Spero che questo vi sia servito a spiegare la mia posizione (anche solo un po’) . Doc Jay vi saluta !
Mr. Curtis Jay BONK
PhD Indiana University
E-Mail : cjbonk@indiana.edu
Homepage : http://nickel.ucs.indiana.edu/~cjbonk