Università degli Studi di Padova - Archivio Generale di Ateneo |
Progetto per la gestione, tenuta e tutela delle tesi di laurea
Nel complesso dei documenti che un archivio universitario è infatti chiamato a gestire, una parte fondamentale è costituita proprio dalle tesi di laurea. Pur tuttavia, tranne poche eccezioni, non esistono regole chiare per la trattazione di questi documenti. Anzi, quelle poche che esistono sono prive di una visione generale del problema e nella maggioranza dei casi risultano contraddittorie.
La causa principale è costituita dal fatto che, in assenza di una legislazione specifica, i regolamenti per la presentazione, la consultazione e la conservazione delle tesi di laurea variano — anche all’interno di uno stesso Ateneo — da facoltà a facoltà, da dipartimento a dipartimento, determinando una oggettiva difficoltà nella loro gestione, tenuta e tutela. Invece, esse risultano un patrimonio irrinunciabile per la storia intellettuale e scientifica di una nazione, per le quali sarebbe perlomeno auspicabile il raggiungimento di uno standard europeo.
Oltre a questo, emerge un’altra questione di apparente complessità: dove va conservata la tesi di laurea? In archivio o in biblioteca? La domanda non è banale, se ancor oggi gli uffici universitari si chiedono insistentemente dove e come conservare, tutelare e valorizzare al meglio le tesi di laurea. Ecco che allora conviene definire con maggiore precisione i contorni del problema, aggiungendo, fin dove possibile, elementi di chiarezza sulla natura giuridica della tesi di laurea.
Per loro stessa natura, infatti, esse esplicano una duplice funzione: come documento amministrativo, per garantire la regolarità del cursus studiorum e come documento scientifico, per testimoniare la preparazione accademica del laureando.
Il vero problema è che mentre nelle altre tipologie documentarie il momento dell’interesse giuridico, pratico e amministrativo (archivio corrente e di deposito) è cronologicamente ben distinto da quello scientifico–culturale (archivio storico), nella tesi di laurea i due interessi sono contestuali all’atto della sua stessa presentazione e discussione e quindi, ad un’analisi superficiale, facilmente confondibili. A bene vedere, però, anche quest’ultima distinzione si basa pur sempre su una forzatura logica, che nasce da esigenze pratiche. La tesi di laurea, in quanto documento (né amministrativo, né scientifico), non muta mai nel tempo. Ciò che muta è l’interesse di chi la utilizza in un determinato periodo a seconda delle proprie esigenze, pratiche o storiche.
Il progetto Thesis 99 si prefigge inoltre l’obiettivo di definire gli standard internazionali per la presentazione e la memorizzazione su supporto informatico e quindi per la conservazione a lungo termine in formato digitale. Con l’ausilio dei mezzi informatici (anche via web) dovrebbe essere resa possibile la consultazione attraverso un catalogo elettronico nazionale. Oltre a questo, l’informatica può agevolare anche la tutela della proprietà intellettuale delle tesi di laurea, limitando i plagi volontari o involontari attraverso un sistema di pattern-matching e attraverso la diffusione degli abstract, con la conseguente possibilità di effettuare la ricerca di argomenti analoghi attraverso un sistema di information retrieval.
Per tutelare le tesi di laurea è dunque necessario diffonderle: il modo migliore per rendere “segreto” un documento è quello di renderlo pubblico. Non solo. Bisogna anche trovare il modo di far coincidere la tesi discussa con la tesi conservata negli archivi e nelle segreterie studenti. Infatti «la ristrettezza dei tempi che da sempre assilla il laureando nella consegna ufficiale della tesi, impone di rivedere il testo fino a quasi il giorno prima. Da ciò deriva l’infausta conseguenza che molto spesso l’esemplare della tesi solennemente discussa “in una sala aperta al pubblico” non coincide con l’esemplare consegnato a futura memoria nell’archivio universitario. Potenzialmente (ma anche praticamente) circolano infatti piú esemplari apparentemente simili della medesima tesi di laurea. Se a ciò aggiungiamo il fatto che l’esemplare consegnato alla segreteria studenti è di norma quello meno curato da un punto di vista estrinseco (a volte si trovano anche fotocopie sbiadite e sfacicolate), ecco che il quadro risulta completo».
I primi risultati del progetto sono stati resi noti nel corso della 2ª Conferenza organizzativa degli archivi delle università italiane, durante la quale è stata presentata una Carta dei diritti delle tesi di laurea e risolta, grazie alla collaborazione di illustri docenti dell'Università degli Studi di Catania (Migliorino, Di Cataldo e Pennisi) la vexata quaestio sulla paternità intellettuale della tesi di laurea. Essa infatti appartiene esclusivamente al laureato, in quanto la normativa sul diritto d’autore non tutela l’idea in quanto tale, ma le forme espressive che essa in concreto assume. Ciò significa che il lavoro del docente nel seguire il laureando attraverso l'indicazione dell'argomento della tesi, il lavoro di rifinitura nei suggerimenti bibliografici e archivistici e quant'altro non attiene alla sfera della elaborazione scritta, che spetta esclusivamente al laureando. D'altronde, se il proprietario della tesi fosse il docente, come farebbe in sede d'esame a giudicare super partes un proprio lavoro?
Le prossime tappe del progetto consisteranno nella redazione di una serie di linee-guida che dovranno normalizzare nelle varie facoltà la produzione e la conservazione delle tesi di laurea, dalla stesura alla presentazione in formato digitale.
* * *
Vai al sito del 1999 - Scarica l'articolo Primi appunti per la gestione, tenuta e tutela delle tesi di laurea (pdf, 0,5 Mb)
Università degli Studi di Padova - Archivio Generale di Ateneo
Palazzo Bo - Via 8 febbraio 1848, 2 - 35122 - Padova
tel. + 39 49 827.3792 - 6 -7 - 8 telefax + 39 49 827.3529 e mail archivio@unipd.it
|
Ultimo aggiornamento: 20 novembre 2007 |