Università degli Studi di Padova - Archivio Generale di Ateneo - ARCHIVIO DEL NOVECENTO |
Archivio del Novecento
(1901 - 1960)
Le operazioni di riordino e di inventariazione dell’Archivio del Novecento (1901-1960) sono iniziate nel mese di luglio 1999 con la ricognizione e il censimento dei fondi oggetto dell’intervento. È quindi possibile delineare con una certa sicurezza la struttura dell’archivio, al cui interno si individuano alcune serie documentarie dalla consistenza estremamente significativa.
La serie degli Atti del Rettorato (777 buste), dal 1901 al 1960, raggruppa la documentazione prodotta dell’amministrazione centrale: rapporti con le istituzioni, rettore, organi collegiali, carteggi con il personale e con gli studenti e il mondo accademico in genere, istituti, facoltà e scuole, borse di studio, concorsi, provvedimenti disciplinari, elezioni, conferenze, commemorazioni ecc.
La serie delle Lauree honoris causa (72 buste) assegnate ai caduti nella prima e nella seconda guerra mondiale, per un arco cronologico compreso fra il 1915 e il 1956, è strutturata in fascicoli personali contenenti il curriculum vitae et studiorum dello studente, la corrispondenza con il distretto militare, con la famiglia, la motivazione, la minuta del diploma di laurea.
L’Assistenza post bellica – Borse di studio profughi e reduci – Esonero tasse (30 buste) rappresentano tre distinte serie documentarie di particolare interesse e vanno dal 1939 al 1951, e insieme alla Cassa Scolastica (80 buste) dal 1924 al 1943, rappresentano importanti fonti per delineare la portata dell’impegno assistenziale svolto dall’Università in anni cruciali della nostra storia recente. Sono soprattutto domande di esonero tasse o richiesta di sussidi o di alloggio presso la Casa dello Studente, debitamente documentate da dichiarazioni di vario genere (dalla lettera di raccomandazione alle dichiarazioni della intendenza di finanza sui redditi pro capite, alle dichiarazioni delle autorità comunali sullo stato di indigenza, ecc.). Particolare attenzione viene riservata agli studenti di famiglie numerose o emigrate all’estero e nelle “Terre redente” (L. 20 marzo 1940 n. 224 e L. 20 dicembre 1942 n. 882). Questi fascicoli suddivisi per corsi di laurea, sono integrati da protocolli, rubriche, elenchi, indici, ruoli, suddivisi per categoria:
1) orfani di guerra, invalidi per causa di lavoro o di guerra;
2) studenti italiani con famiglia residente all’estero;
3) studenti stranieri;
4) stranieri beneficiari di borsa di studio italiana.
La serie delle Borse di studio profughi e reduci è anch’essa strutturata in fascicoli suddivisi per corsi di laurea, trattamento a parte per gli studenti profughi giuliani e dalmati.
La serie Registri di protocollo consta di 143 pezzi dal 1901 al 1960.
La serie delle Scritture contabili è costituita da materiale documentario alquanto eterogeneo, ancora in via di ricognizione. Si tratta prevalentemente di bilanci, consuntivi, preventivi, esercizi finanziari, mandati di pagamento, bollettari per l’esazione di tasse, soprattasse e contributi, entrate – uscite (per la didattica, per il personale, per i laboratori). Una documentazione a prima vista piuttosto ordinaria, se tale aggettivo può attagliarsi ad un archivio, che nel contempo si rivela invece di enorme interesse sia per quanto riguarda la gestione economica e patrimoniale dell’Università, sia nei servizi da essa erogati attraverso la Cassa Scolastica e l’Opera Universitaria. I due istituti di assistenza allo studio, avevano un proprio Consiglio di Amministrazione e un Direttorio e una contabilità separata da quella dell’Università degli Studi, pur operando chiaramente al suo interno e in concordanza di intenti. Una serie ulteriore quindi ricca di verbali dei consigli e di carteggi con l’amministrazione, gli studenti, i sostenitori ad esse collegati, fornitori ecc.
Altrettanto significativa la documentazione contabile delle Fondazioni e dei Collegi (ad es. Engleschi, Cottuneo, Lattes, Amuleo, Bucchia) che oltre a presentare i consueti bilanci e rendiconto e relazioni di fine anno, per quello straordinario quanto semplice processo di sedimentazione dei documenti, offre un discreto repertorio di statuti, regolamenti con allegati in alcuni casi la storia delle fondazioni stesse e la loro ragione. Non mancano strumenti notarili a partire dalla seconda metà dell’Ottocento (donazioni, manomorta, liti in giudizio, ecc.), in qualche caso con documenti in copia dal 1447. Resta da decidere se, dopo ulteriore approfondimento, considerare questo materiale come una serie documentaria o come un archivio aggregato.
L’archivio aggregato della Regia Scuola d’Ingegneria di Padova si presenta, per il momento, strutturato in due serie archivistiche: gli Atti del Direttorio della Scuola e la parte contabile. Gli sviluppi istituzionali della Scuola sono in parte già emersi: in applicazione del R.D. 30 settembre 1923, n. 2102, sull’ordinamento dell’istruzione superiore, la Scuola di Ingegneria di Padova, che era sempre stata unita alla Regia Università, diviene autonoma e lo rimarrà fino al 1935, quando con circolare del Ministero dell’educazione nazionale viene sancito il definitivo ritorno all’Università. Gli Atti del Direttorio (27 cassetti) sono ordinati in fascicoli, in alcuni casi sulla camicia è indicata la posizione archivistica e la classificazione, ma sono indicazioni sporadiche che non consentono ad un primo esame di ricostruire un quadro di classificazione (se mai fosse stato adottato un nuovo titolario o se la Scuola avesse proseguito con il precedente titolario proprio della facoltà). La serie contabile è anch’essa in realtà più articolata di quanto la dicitura, assolutamente provvisoria, non dica. Ad esempio al suo interno si riconoscono prospetti contabili entrata-uscita, gestione contributi, consuntivi e preventivi, bollettari, mandati di pagamento, i carteggi della cassa scolastica e dell’opera universitaria della R. Scuola d’Ingegneria, le schede personali dei laureati ammessi all’esame di stato per l’abilitazione all’esercizio della professione di ingegnere, i carteggi con i consorzi di bonifica, le variazioni inventariali dei diversi istituti della Scuola a partire dalla seconda metà dell’Ottocento (1871).
Questa documentazione era stata a suo tempo imballata in scatoloni (una trentina) e in modo alquanto arbitrario e casuale. Si è reso quindi necessario provvedere alla apertura e al vaglio del materiale, alla spolveratura e al suo condizionamento. Completate queste operazioni si contano 168 pezzi fra buste e registri.
Restano ancora da censire i fascicoli degli studenti, conservati nel deposito di Legnaro, le serie delle deliberazioni del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione, i decreti e i fascicoli del personale, conservati presso l’Archivio Generale di Ateneo.
I documenti archivistici, oggetto di una prima ricognizione all’inizio, e di inventario in seguito, sono distribuiti in quattro depositi di Palazzo del Bo. Il loro stato di conservazione è complessivamente buono; sono da ritenersi di routine la spolveratura e la sostituzione delle unità di condizionamento seriamente danneggiate.
Sono inoltre previste delle operazioni di scarto per certa documentazione attentamente selezionata, si tratta per lo più di materiale in copia plurima (come le minute e i verbali del Senato accademico e del Consiglio di amministrazione) o di documenti per i quali sono scaduti i termini di tempo previsti dalla normativa per la conservazione (per es. mandati di pagamento, ricevute del pagamento delle tasse di iscrizione, bollettari ecc., per i quali verrà redatto apposito elenco).
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Ultimo aggiornamento: 20 novembre 2007