Università degli Studi di Padova - Archivio Generale di Ateneo - ARCHIVIO ANTICO

 

 

[Estremi cronologici: 1259-1471]
[Unità: 1; n. 123]
[G. Giomo, L’Archivio Antico, cit., pp. 25-27]

Lo statuto di questa fraglia (fratalea), unico registro che esista degli atti di questo collegio risale, a prima del 1270, giacchè appunto in quest’anno cominciano le aggiunte a detto statuto.

Per aver ingresso in detto collegio dovevano gli aspiranti dimostrare, di essere cittadini originarii di Padova, di pagare i dazii e sostenere le fazioni della città e far adesione allo Statuto, inscrivendosi nella matricola. Ne era capo un gastaldo, che ogni quattro mesi eleggeva 5 consiglieri o decani per essere aiutato nel disbrigo degli affari. Era in obbligo di tenere in ordine la matricola assegnando a ciascun giudice l’emblema sotto il quale dovea sedere per tenere i giudizii e definire le controversie tra i giudici. Erano questi tenuti a pagare 12 denari all’anno per la luminaria, avevano obbligo di assistere ai capitoli sotto comminatoria di una tassa di 5 soldi. Erano divisi per quartieri, cioè del duomo di Torricelle, del ponte Altinate, e del ponte Molin.

Nel 1301 fu da essi giudici emanato un ordine col quale si proibiva la vendita dei panni e zendadi per la città di Padova, vendita che doveva essere concentrata pro honore comunis nei locali terreni del palazzo del comune, pro pulchritudine palacii magni comunis Paduæ, et ut ipsum a parte inferiore versus septemtrionem a mercatoribus habitetur et resumat nomen suum, quod per diversas Italiæ partes divilgabatur iamdudum, utpote quod in dictis stacionibus erat locus pulchrior pro vendendis pannis quam in a1iqua civitate Italiæ et ut inter mercatores pannorum cives et forenses aliqua discordia esse non possit.

Si stabilirono poscia le condizioni con le quali dovevano essere affittate le dette staciones.

Prima di riportare i titoli di quanto si contiene in questo volume sia permesso di trascrivere quanto non si sa a qual ragione sta scritto alla pagina 3 tergo per diffinire la donna. Perdoni la gentile lettrice (se l’autore avrà la fortuna di averne qualcuna) la pubblicazione di questa definizione ma si riporti all’epoca in cui fu scritta cioè a circa il 1300.

 Diffinitio mulieris.

“Quid est mulier? Hominis confusio. Insaciabilis bestia. Continua sollicitudo. Indeficiens pugna. Cotidianum damnum. Domus tempestatis. Solicitudinis impedimentum. Viri incontinentis naufragium. Adulterii vas. Preciosum prelium. Animal pessimum. Pondus gravissimum. Aspis insanabilis. Umanum mancipium. Quid amicus desiderabile nomen?

 


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    Ultimo aggiornamento: 20  novembre 2007